mercoledì 26 dicembre 2007

Da non vedere

Evitate di vedere questo film, Leoni per Agnelli: senza capo, senza coda, senza regia, senza recitazione, senza senso. Noioso, palloso, inutile. Facesse almeno un po' incazzare; no. Facesse godere; no. Ci fosse una tetta; e invece niente. Terribile, e con quel cast, poi, è proprio un delitto.

sabato 22 dicembre 2007

Ma so ragazzi

Giusto per capire come funzionano le cose in Italia. Repubblica ha anticipato l'inchiesta su Silvio Berlusconi qualche giorno prima che Silvio Berlusconi ne venisse a conoscenza dai magistrati. Ahi, qui c'è una fuga di notizie; qui c'è una violazione del segreto degli atti di indagini; ahi, ahi. La procura che si è occupata di mettere insieme le notizie criminis e tutte le altre chiacchiere sgallettate è la procura di Napoli? Napoli, sì. La fuga di notizie è effettivamente innegabile, però che succede? Succede che qualcuno ora dovrà indagare su quella fuga di notizia: la fuga di notizie, naturalmente, è un reato. E chi indagherà mai su questa fuga di notizie? Ma naturalmente la procura di Napoli, cioè la stessa procura da cui è partita la fuga di notizie. Si dirà: ma ne valeva la pena; come scrive Vittorio Grevi oggi sul Corriere, più o meno eh, se c'è un'informazione che possa essere utile a definire un reato penale in fondo l'opinione pubblica è meno sensibile alla violazione delle garanzie degli indagati (a meno che le persone non abbiano un cognome che finisca con alema). Ma se non ci dovesse essere reato? Come la mettiamo? Chi se ne ricorderà? Sono diventato bacchettone?

venerdì 21 dicembre 2007

Articoli sul libro

Oggi sono usciti un paio di articoli sul libro; ecco quelli che sono riuscito a ritrovare.

Repubblica
Liberazione
Unità
ePolis
Espresso
Messaggero

giovedì 20 dicembre 2007

Agenzia sull'uomo nero

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/ansa-ho-visto-luomo-nero.html

Per carità

Per carità, sarà l'uomo più cattivo cattivo del mondo. Però io sono un po' inquietato. Dini era (è) l'uomo che tiene in mano l'ago della bilancia del governo; e la moglie quasi l'arrestano. I senatori a vita, diciamo, i Marco Follini della sinistra quasi quasi passavano con la destra; e vengono tutti interrogati dai pm. Un giudice che indagava contro D'Alema e Fassino; e viene mandata via. Un giudice indagava contro il premier; e via anche lui. Un ministro aveva spostato, cioè tecnicamente cacciato, i vertici della guardia di finanza di Milano; e via anche lui. Un ex premier cerca di dialogare con un possibile futuro premier; e via con le intercettazioni. Per carità, sono tutte coincidenze, però fanno veramente ma veramente ma veramente impressione.

Ho visto l'uomo nero su Libero

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/ho-visto-luomo-nero-su-libero.html

Il Foglio. "Veltroniani di lotta".La convinzione che ci si possa fidare di Berlusconi

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/il-foglio-veltroniani-di-lottala.html

Clementina Forleo

Clementina Forleo e Luigi De Magistris sono, sostanzialmente, stati fatti fuori dai loro posti di lavoro. Li trasferiranno, li cacceranno: boh. Si vedrà. Io so solo che la Forleo è sotto indagine della corte di cassazione per aver esondato nei propri giudizi, per aver scritto cose forzate parlando di D'Alema e Fassino e dei loro rapporti con Consorte. Ora, mi chiedo una cosa. Partendo dal presupposto che non condivido quasi nulla di quello che hanno contestato alla Forleo, o meglio, condivido un po' di cose ma due pesi e due misure ma fanno venire il vomito, mi piacerebbe sapere questo: per quale motivo "esondare" non è consentito per un magistrato mentre è consentito per chi quei magistrati dovrebbe tutelarli o meglio giudicarli? Avete mai sentito parlare di Csm? Organo di autotutela della magistratura, no? E allora mi spiegate perché la signora Letizia Vacca, in quota Comunisti Italiani, sul caso Forleo De Magistris ha detto così: "Credo che sia necessario che emerga che sono cattivi magistrati, e non perché fanno i nomi dei politici". A me sembra tanto un giudizio che sembra una sentenza. Ma tanto tanto.

martedì 18 dicembre 2007

Clinton bell

Qui

Il caso Speciale

Ci sono delle porcate di cui preferisco non parlare in questa storia, perché spero di scriverne in altro loco. Però, se vogliamo riassumere quello che è successo ieri, possiamo riassumerlo così: Il generale Speciale, che non era più generale del Gdf perché in pensione ma che comunque resta generale, si dimette dal comando generale della guardia di finanza seppur, il comando generale della guardia di finanza, sia presidiato da un altro generale: generale D'Arrigo, la cui nomina è arrivata dopo la cacciata del generale Speciale. Speciale, dunque, si dimette da un posto che in realtà non occupa. E' come se io domani scrivessi a Napolitano motivando, con dolore, la "mia scelta con la quale auspico di porre fine a una inutile e vergognosa polemica", ragione per la quale, infatti, mi dimetto dalla presidenza degli Stati Uniti. La cosa più bella, però, è che il governo, cioè Padoa-Schioppa, quelle dimissioni le ha accettate. Geniale, no?

La verità su Luttazzi

Sono successe delle cose che i lettori di questo blog devono sapere. Ci sono delle cose che sul caso Luttazzi mi assillano, che mi fanno dormire male, che mi fanno andare di traverso i torroncini e che non mi permettono di assaporare il burro - quanto è buono il burro - dei panettoni Motta. Ho delle fonti buone. E ho saputo. La cacca di Luttazzi. La merda. La vasca da bagno, con la cacca. E poi. La merda che viene mangiata. La cacca che viene sparata. Buttata addosso. Cacca. Merda. Un po' di pipì. E oggi ho saputo; cioè: ci sono arrivato. Fosse mica stitico Luttazzi.

Il Foglio. Il manifesto politico di W. “Tutti da soli alle elezioni”. Intervista con Walter Veltroni

Liquido, senza correnti, aperto a lobby e fondazioni e soprattutto maggioritario. “Sistema tedesco, ispanico o referendum, il Pd deve correre da solo. Credo che se lo facessero anche i miei avversari sarebbe un fatto molto importante. E poi religione, bioetica, Iraq, soldi, Pacs, Obama e Bush. Il manifesto politico di W. “Tutti da soli alle elezioni”
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/il-foglio-il-manifesto-politico-di-w.html


http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/intervisa-walter-veltroni.html

lunedì 17 dicembre 2007

Oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera

Il doppio peso della censura

Ma come, sequestrano un libro, imbavagliano un giornalista, e nemmeno l'ombra di uno dei soliti, stentorei comunicati della Federazione nazionale della stampa? O almeno una dichiarazione indignata dell'Ordine dei giornalisti, solitamente così loquace, statutariamente aduso al pronto intervento per la difesa della libertà di stampa? Eppure è proprio così. A un giornalista de Il Foglio, Claudio Cerasa, hanno fatto sparire dalle librerie il suo lavoro, Ho visto l'uomo nero (edito da Castelvecchi), dedicato alla storiaccia di Rignano Flaminio, alle contorte ed eterodirette deposizioni dei bambini, al clima da stregoneria oscurantista, da incubo, da magia nera, da caccia alla maestra, da inquisizione in cui questa storiaccia si è degradata. Però il sequestro di un libro rigoroso e documentato appare come un fatto normale, non meritevole della pur minima reazione: nemmeno una goccia di quell'oceano di sdegno che in altre occasioni ha accolto censure, intimidazioni, intimazioni al silenzio. Ma perché?

O forse non è più il caso di chiedersi perché. È cosi: punto. L'adozione di un doppio standard di comportamento, di un doppiopesismo frutto, ancor più che di una costruzione razionale o di un'argomentazione concettualmente difendibile, di un puro istinto tribale, di un'inconsapevole e irriflessa propensione all'ipocrisia e all'incoerenza, oramai non prevede nemmeno l'omaggio alle buone maniere, un soprassalto di dignità capace di salvare la forma, se non la sostanza. Almeno far finta di protestare per lo stesso, identico motivo per cui si è protestato fino a un attimo prima a favore di un membro titolato della tribù: niente. Almeno un piccolo sforzo per apparire vicini a un minimo di equanimità: niente di niente. Se in tribunale condannano con evidente spirito persecutorio Giorgio Forattini, uno si immagina almeno che gli organi preposti alla salvaguardia solenne della libertà di satira si riuniscano e confabulino così: «Forattini sarà pure un destro reazionario, ma di professione fa il satiro. Abbiamo detto e stradetto che la satira è sacra e intoccabile e che chi la tocca è un mascalzone. Ergo, facciamo un comunicato di blanda solidarietà a Forattini. Controvoglia, distrattamente, ma ci tocca farlo». Qualcosa del genere, tanto per darsi un tono di indipendenza di giudizio, si poteva dire. E invece no, neanche questo. Il doppio standard è diventato una seconda natura, un automatismo mentale, un'ovvietà inconscia. E dunque, silenzio totale, mutismo assoluto.

E se poi sequestrano un libro di un giornalista su Rignano, la cosa non sembra riguardare i sunnominati organi preposti. Un libro che fa a pezzi un'inchiesta fragile, sbilenca, smentita, come si è appurato in questi giorni, in punta di fatto e di diritto; un buon lavoro di ricostruzione documen-taria, la descrizione di un clima intossicato dove si fabbricano i nuovi mostri: cancellato, costretto a marcire nelle cantine di un editore ingenuo e temerario. Con l'editore e il giornalista che si staranno chiedendo come acquisire quel quarto di nobiltà necessario a mobilitare gli organi preposti della categoria, obbligatorio per non sentirsi dei paria buoni soltanto a suscitare un'indignazione di serie B, che lascia indifferente la nomenklatura del doppio standard.
Pierluigi Battista

domenica 16 dicembre 2007

Lega

Ieri la Lega Nord ha processato e condannato Garibaldi. Qualche settimana fa un tribunale di Napoli ha convocato in aula a testimoniare contro la Walt Disney il signor Paperino, il signor Topolino, il signor Qui, il signor Quo e il signor Qua. Purtroppo è tutto vero

sabato 15 dicembre 2007

(f)air play

Ora, per fortuna politica, economia e finanza non sono così semplici come potrebbero sembrare leggendo i giornali, questo è evidente. E' evidente che ci sarà una ragione complicatissima nel considerare uno che ti offre mille caramelle per un aereo molto più vantaggioso di uno che te ne offre 350.000. Ma fatemi capire, se c'è una compagnia come air France che offre 35 centesimi ad azione e un'altra, come Air One (quindi Banca Intesa, quindi Corrado Passera e indirettamente Bazoli, quindi Francesco Rutelli e Massimo D'Alema che hanno detto sì ad Air One) che non solo ne offre 1, di centesimo, e che è pure carica di debiti oltre ad essere ben più piccola del boccone che si vorrebbe pappare (ma che non si papperà), dico io: è così difficile scegliere? E' così difficile scegliere il principio: Sì, tu hai più soldi, mi paghi di più e io scelgo te. No, perché gli sconti si fanno solo agli amici, e si fanno solo per fare un favore a qualcuno. Sarà mica così per Alitalia? Sarà mica che qualcuno vuole parlare di (al)italianità? Sarà mica che allora Fazio Antonio, quando parlava di italianità (ricordate? Bpi, Antonveneta), tanti torti non ne aveva? Ma no, sarà che è tutto molto complicato. Però se a me dicono vuoi 350.000 caramelle o ne vuoi 1.000 io rispondo 350.000, non so voi.

venerdì 14 dicembre 2007

Oggi Carlo Bonini su Repubblica

Esiste un termine inglese – drop the investigation – che con felice scelta linguistica fotografa il fair-play cui dovrebbe essere improntato il rito accusatorio. All´esito dell´istruttoria o durante il suo svolgimento, se il processo appare un´irragionevole avventura, la pubblica accusa lascia "cadere l´indagine". Per il rispetto della dignità degli indagati e delle parti offese, per consentire di cercare "altrove" e più efficacemente le responsabilità che ne possano risarcire il danno. O, se si preferisce, e meno prosaicamente, per ottemperare a criteri di efficienza che dovrebbero muovere una ragionevole amministrazione della Giustizia.
Con il deposito delle conclusioni del Ris di Messina, gli uffici giudiziari di Tivoli potrebbero e dovrebbero ragionevolmente concludere che non resta alternativa se non quella di "lasciar cadere l´indagine". In sette mesi, l´istruttoria è stata censurata da due diversi collegi giudicanti (il tribunale del Riesame in maggio, la Cassazione in settembre), svuotata da ogni possibile indizio che consenta di collocare i bimbi che si vogliono vittime degli abusi nei luoghi (le abitazioni) o anche soltanto accanto agli oggetti (i peluche) nella disponibilità dei sette indagati.
Ma questo non accadrà. Al venir meno delle prove, si è allungata la fila dei genitori che vogliono i propri figli abusati (si preparano 16 nuove testimonianze). Il motivo è nel peccato di origine che il caso di Rignano sconta e continuerà a scontare. L´affare doveva essere occasione di una ricerca della verità (chi ha fatto che cosa, quando, dove, perché) rigorosa e laica. E´ stato, sin dall´inizio, inefficiente spettacolo giudiziario, specchio di una irragionevole e oscurantista battaglia ideologica tra un fantomatico "partito dell´infanzia" ("i bambini non inventano storie") e un´altrettanto fantomatica organizzazione pedofila intenta nell´occultamento dei crimini e delle loro responsabilità (nell´assoluto silenzio, ne ha fatto le spese persino un libro, "Ho visto l´uomo nero" di Claudio Cerasa, sequestrato per ordine del Tribunale Civile di Roma). E´ stato, né più e né meno, che una proiezione dell´inadeguatezza degli adulti nell´ascoltare e capire cosa dicono o provano a dirci i bambini. Gli adulti ne hanno tratto e ne continueranno a trarre grande visibilità. I bambini ne resteranno le vittime.

Oggi sul Foglio. Da uno degli editoriali.

La vera censura. Il libro sugli orchi di Rignano sequestrato e l’indifferenza dei libertari

Sequestrare un libro è una cosa seria. E’ una vera censura, non una sceneggiata martirologica di quelle in voga. Il libro censurato di Claudio Cerasa, del Foglio, ha questo titolo: “Ho visto l’uomo nero”. E’ la corretta parafrasi delle deposizioni che, al culmine di una specie di ballo inquisitorio impazzito, sono state attribuite ad alcuni bambini di Rignano, il paesello alle porte di Roma dove un’ondata di arresti, poi tutti cassati dalla magistratura, aveva colpito vite, libertà personale e onore di un certo numero di presunti pedofili. L’uomo nero è scomparso dall’orizzonte probatorio, che era fragile e supremamente ambiguo come hanno sostenuto Carlo Bonini e altri eccellenti cronisti, ma il libro di Cerasa in cui queste cose furono anticipate e analizzate con equilibrio è scomparso nella follia oscurantista della più odiosa delle violazioni del diritto di cronaca: è stato rubato al pubblico. Ieri il Ris, cioè la sezione scientifica dei carabinieri, ha documentato a chiare lettere che la visione dell’uomo nero era una suggestione non provata da alcun riscontro, nata nello strano circuito famiglia-psicologi, perché non c’è uno straccio di indizio materiale che i bambini divenuti testimoni abbiano realmente frequentato i luoghi incriminati dove l’uomo nero, quello che nella loro febbrile deposizione abitava nei “castelli cattivi”, avrebbe esercitato le sue orcaggini. Sul modo di trasformare un bambino in testimone, che può essere corretto oppure espressione della più bieca sebbene inconsapevole inclinazione alla caccia alle streghe, il nostro cronista aveva lavorato con scrupolo, pieno di dubbi, cercando e ricercando i dati materiali dell’inchiesta con delicatezza e rispetto della privacy violata, casomai, dall’inquisitore diffuso che a Rignano aveva individuato il sabba delle orchesse. Ma non c’è stato niente da fare.
Tuttavia si poteva sperare che in un soprassalto di serietà e responsabilità il sequestro sarebbe stato criticato vivacemente, e che il sindacato dei giornalisti si fosse attivato in modo massiccio a difesa della libertà del mestiere, specie in un caso così delicato. Invece poca roba, e di straforo. Il silenzio si addice evidentemente alla soppressione delle vere denunce, all’esercizio autentico della libertà di capire, di scrivere, di dire quel che si è capito in una situazione sghemba come quella dell’infausto processo di Rignano. La prossima volta Cerasa giocherà con la cacca, che quanto a censura è attività più redditizia.

mercoledì 12 dicembre 2007

Cav, D'Avanzo, Napoli

Nell'articolo di oggi su Repubblica su "Tv e mercato dei voti, Berlusconi indagato per corruzione", c'è un passaggio davvero notevole: "Berlusconi è indagato dalla procura di Napoli per la corruzione di Agostino Saccà, presidente di RaiFiction e - seconda ipotesi di reato - per istigazione alla corruzione del senatore Nino Randazzo e di altri senatori della Repubblica, "in altri episodi non ancora identificati". Mi spiegate che senso ha "in altri episodi non ancora identificati?". Come dice il bravissimo Massimo Bordin su radio radicale, ma che senso ha mettere sotto indagine qualcuno quando gli episodi non sono stati ancora identificati?

Tir e molla

Solo una cosa sui Tir. Io sono piuttosto convinto che i camionisti incazzati per tasse alte, gasolio alto etc abbiano ragione. Solo che, invece che con il governo, credo sia più opportuno che si incazzino con chi li rappresenta nei colloqui e nei rinnovi contrattuali con il governo. A me però fa incazzare un'altra cosa: se l'80 per cento del traffico italiano non fosse su strada ma fosse su rotaia tanti ricatti i camionisti non li potrebbero fare. E se sono nelle condizioni di creare un bordello del genere più che con i camionisti secondo me dovremmo prendercela con i pecoraroscanisti.

lunedì 10 dicembre 2007

Chi rema contro

Per capire chi rema contro o chi lo fa e non lo dice, o chi non lo fa ma lo pensa, o chi lo pensa ma non lo vuol fare pensare, per capirlo c'è un modo, cioè comprendere in che lingua si parla in questi giorni quando si parla di sistema elettorale. Berlusconi e Veltroni parlano un tedesco con l'accento spagnolo (collegi piccoli, forte rappresentatività regionale, 5 per cento di sovrarappresentatività legata ai collegi piccoli che funzionerebbero come un premio di maggioranza nascosto, per poi mettere da parte i partiti piccoli piccoli e creare 4 o 5 partiti che dopo le elezioni, con le mani libere, si mettono seduti e decidono un po' con chi governare. Meglio al centro che a sinistra, pare di capire, per Veltroni). Dall'altra parte ci sono cinque signori che parlano un tedesco piuttosto stretto e che consiglierei di seguire nel modo con cui comunicano a distanza: D'Alema, Bertinotti, Casini, Bossi, Mussi.

domenica 9 dicembre 2007

Prodi

Altro che semaforo, la frase più bella di Guzzanti-Prodi è questa: Bertinotti vuole avere la maggioranza fregandosene di governare, io voglio avere la maggioranza fregandomene di governare.

Fassino

La cosa più triste di Piero Fassino non è tanto che oggi fa nel governo quello che Roy Hodgson fa nell'Inter (adetto alle relezioni con l'estero), è che anche quando fa interviste come queste lui parla ancora al plurale, "pensiamo alla dignità del lavoro", quando continuare a voler fare la politica con il culo degli altri è quantomeno sgradevole, specie dopo che ti hanno, come dire, trombato.

Luttazzi

Il problema di Daniele Luttazzi non è tanto che si ispira, diciamo, liberamente a David Letterman, che fa satira un po' sgradevole e che ha guadagnato una fortuna con la retorica del non mi vogliono, non mi capiscono, sono troppo scomodo. Il problema di Daniele Luttazzi è che non fa ridere e, come i bambini isolati alle feste delle medie, per far sorridere un po' è costretto a darti una svegliata dicendo: "CACCA!!!!", "PIPI'!!!!!", "CULO!!!!!!!!!!!!!!!" e poi - nella serie come mi si nota di più? -, magari la roba a forma di cacca la mangia pure in diretta, magari un giorno lo vedremo fare anche un po' di puzzette parlando di Berlusconi e non c'è dubbio che sarebbe divertentissimo Luttazzi anche se proponesse una moratoria per depenalizzare eticamente il rutto libero. Solo che se Luttazzi non lo mandano più in tv, la colpa di chi è? Di lui che non facendo ridere nessuno dice cacca e pipì o di quelli che lo mandano via perché le poche cose che dice le dice male e le dice anche buttando merda addosso alle persone e, come scritto stamattina da Ferrara, perché butta merda addosso a un'intera rete?
Sull'argomento è definitivo Fillippo Facci, qui

martedì 4 dicembre 2007

Rai

Spiegatemi una cosa. Berlusconi che mette i suoi uomini Rai alla luce del sole è uno stronzo e il centrosinistra che mette suoi uomini in Rai (senza avere la facoltà di farlo, come il consiglio di stato ha appena confermato) per toglierne uno che gli sta sul culo invece va bene?

Brillante

GIORNALISMO: PAOLO MIELI DIRETTORE DELL'ANNO: "Per avere tenuto fede all'impegno preso con i lettori di fare un giornale credibile, severo e autorevole ma allo stesso tempo brillante e vivace, ricco di spunti originali, di grandi inchieste sui temi di attualita' e sempre caratterizzato dall'alta qualita' della scrittura" .

domenica 2 dicembre 2007

Prima che diventasse re

Nicolas Sarkozy nel 2002, quando faceva quello che oggi fa Giuliano Amato. Ministro dell'Interno. Primo: "Tutto ciò che non si vede al telegiornale delle 20 non esiste". Secondo: "Terrorizzare chi terrorizza". Poi così, giusto per curiosità, ho fatto una prova. Sono andato su Google e per avere la percezione del sarkosismo del nostro ministro degli interni ho scritto Giuliano Amato accanto al nome di Nicolas Sarkozy. Poi ho provato ad associare il suo nome a questa parola qui: "Disastro". Indovinello: quale delle due prove è andata più a buon fine?

Maledetta censura

Non la vedrete mai in tv, ed è davvero un peccato. Geniale

sabato 1 dicembre 2007

Ma?

E' una contraddizione essere garantisti e rimanere un po' perplessi nello scoprire che il 95 per cento dei processi italiani finisce in prescrizione?

Come se non bastassero quelli coi baffi

Fassino fa quello che avrebbe voluto fare e che invece fa D'Alema. Moratti fa quello che nessuno avrebbe mai voluto che facesse e lo fa fare a lui, di cui obiettivamente sentivamo la mancanza

Senti senti

Piero Fassino, a Panorama: "Metto sotto accusa il relativismo culturale per cui spesso abbiamo accettato in altri paesi cose che non avremmo accettato nel nostro. Diciamolo chiaro: abbiamo fatto bene a intervenire in Afghanistan per liberare quel paese da un regime teocratico e oppressivo e per combattere Al Qaida".

Il Cav e Walter

Capisco che ieri è stato un giorno pazzesco. E capisco che Berlusconi si sia rallegrato assai quando alla fine dell'incontro con Veltroni ha detto evviva!! E' finita l'era dell'antiberlusconismo. Come dargli torto? Effitivamente un ex rappresentante della militanza antiberlusconiana (Veltroni) ha demostrificato l'attuale leader dell'opposizione. Il calcolo è semplice. Veltroni leggitima Berlusconi e Veltroni, cioè la sinistra, non è più travolta dall'odio anti Cav. Vero? Un po' sì. Però Veltroni, che resta un genio per come ha gestito questa settimana senza incontri segreti e tutto alla luce del sole, ecco: quando dice che Berlusconi, parlando con Veltroni, ha messo fine al periodo dell'anticomunismo militante (ricordate il Cav? "Comunisti, comunisti, comunisti", diceva fino a poco tempo fa), fa un po' impressione. Perché che Berlusconi sia Berlusconi non c'è dubbio, ma che Veltroni sia (stato) comunista non era lo stesso Veltroni ad averci detto che tanto vero non era?

E' che proprio non mi ricordo

Ricapitoliamo: il rom e la signora uccisa. Poi il tifoso della Lazio ucciso. Poi gli scontri con la polizia dopo che il ragazzo è stato ucciso. Poi il capo dei vigili che parcheggia con il cartoncino, taroccato, degli handicappati. Poi la cocaina nei cieli. Poi quello che si mette a sparare dall'ultimo piano di un palazzo. Ora i taxi. Ecco. E' che non mi ricordo proprio: ma come cazzo si chiama quella città dove non si capisce più se c'è tanta sfiga, ma tanta tanta sfiga, oppure se non ci si sta più capendo tanto?

lunedì 26 novembre 2007

Baffetto

Ieri D'Alema ha detto, anzi ha auspicato "una forza intermedia tra Forza Italia e il Partito democratico di carattere moderato e di impronta cattolica". Carino D'Alema, gentile. Visto che Veltroni lo conosce meglio lui che di chiunque altro Berlusconi, non mi sorprenderei che D'Alema sia avvistato nei prossimi giorni a cena con Casini, per parlare di modello tedesco, per parlare di future alleanze e per parlare anche di futuri interlocutori di future maggioranze e minoranze con le mani libere. Occhio a D'Alema, perché se Veltroni non si accorda con Berlusconi gli interlocutori possibili, più che Fini, sono quelli che vanno in giro con Casini

Non esattamente

Oggi, su Libero, Vittorio Feltri scrive che la maggioranza è in bambola quanto l’opposizione. Sbaglia di grosso. Io non ho mai visto un governo così fermamente debole da non aver bisogno di mettere la fiducia alla sua seconda finanziaria, così diabolicamente debole da frantumare la destra con 25.000 voti di scarto e da riformarsi, o far finta di farlo o semplicemente provarci: questo è un altro problema, mettendo davvero un po' tutto in discussione (tessere, congressi etc). Non so, mi sento piuttosto ottimista, però non impostare più la politica con un bipolarismo ad personam secondo me è un passettino avanti.

sabato 24 novembre 2007

Cose a caso

Da non perdere oggi sui giornali Umberto Bossi che consiglia a Berlusconi di non tirare troppo la corda con Fini e con Casini e soprattutto di non tirarla con lui e di pensare alla mobilia. Messaggio di Bossi: "Io non ho una televisione da difendere, se si dovesse votare le Gentiloni avrei le mani libere". Il succo dell'intervista, su Repubblica, è più o meno questo. Poi D'Alema, stizzito per le intercettazioni su Mediaset, è sicuro che se la politica non fa bene il suo lavoro c'è la magistratura che, per fortuna, dà una svegliata alla politica ("ma se la politica non agisce, ecco che poi arrivano i magistrati"); ed è sicuro, altrettanto, che Veltroni conosce meglio Berlusconi di come lo conosce D'Alema (sono "sette anni" che non si sentono) e che il dialogo su riforma elettorale e riforme istituzionali sia "meno ambizioso" rispetto a quello della sua bicamerale del 1998. Poi, sulla Stampa, da non perdere un povero Beppe Fioroni, che, agitato, ricorda che il partito non è di Walter, chiede di convocare un congresso il prima possibile e chiede di dare una parvenza di democrazia al partito democratica. Temi della giornata: Casini e Fini che provano a fottere Berlusconi, con Fini che sa perfettamente che lui non può più tornare indietro e con Casini che invece sa perfettamente che nel Pdl lui potrà sempre contare. Fini, poi, ha sguinzagliato Mattioli per trattare la resa con Berlusconi. Al centro Montezemolo, come ormai capita ogni autunno, non smentisce un suo ingresso in politica. Occhio alle mosse, in chiave partito di centro, di Tabacci. Poi, a cento anni dalla nascita di Cuccia, bellissimo articolo su Repubblica di Pons sulla fine dell'era di Tronchetti in Telecom e sui suoi ultimi giapponesi rimasti. Vittoria ormai cert, grazie a Bernabé, di Prodi-Bazoli-Veltroni in Telecom. Prodi continua a sabotare l'asse tra Berlusconi e Veltroni e spera nel referendum, motivo per il quale lui e Parisi non sembrano essere così distanti come un po' di tempo fa. E infine, sul Riformista, il senatore La Torre fa due calcoli per la futura maggioranza del paese: "niente puà distrarci dall'obiettivo di interloquire con tutti coloro che concorrono a rappresentare il 50 per cento dell'elettorato italiano"

giovedì 22 novembre 2007

Su al nord

SVEZIA: FEMMINISTE, VOGLIAMO NUOTARE IN PISCINA IN TOPLESS Stoccolma, 22 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Nuotare in topless in piscina: continua la battaglia delle femministe svedesi, che da settimane protestano in diverse citta' del Paese. La campagna e' iniziata dopo che, nel settembre scorso, due donne che non indossavano il reggiseno erano state espulse da una piscina di Uppsala, per aver violato il divieto di nuotare in topless.

Rai e mediaset

Tu guarda, che strano che le intercettazioni sul Cav e sulla Rai e Mediaset siano uscite proprio in questi giorni. Molto immodestamente, due giorni fa, qualcosa di bruciato si sentiva già: "Nello staff di W c’è chi non considera un caso che, proprio ieri, stretto ancora una volta in un angolino del suo bunker, il premier abbia detto che “il monopolio mediatico di Berlusconi sia un pericolo per la democrazia".

mercoledì 21 novembre 2007

Sulla fine di Gianfranco Fini

Ha capito di aver fatto una puttanata, è nel pallone più totale e ora, non sapendo più come tornare indietro, come scriverebbe Verderami, prova a ricucire. Prima dice, "Berlusconi con me ha chiuso", ora, Gianni Alemanno, dice così: "Non c'e' nessuna conflittualità violenta. Non c'e' nessuno scontro tra Fini e Berlusconi".

E comunque

E comunque è pazzesco: Berlusconi è riuscito a presentare il simbolo del suo partito prima di Veltroni. Incredibile.

Bipolarismo perfetto

http://images.corriere.it/Media/Foto/2007/11/21/pd169.jpg

http://images.google.it/images?q=forza%20italia&sourceid=navclient-ff&ie=UTF-8&rlz=1B3GGGL_itIT222IT222&oe=UTF-8&um=1&sa=N&tab=wi

Finanza creativa

Dunque, a occhio e croce potrebbe andare così. Ci sono due partite in ballo in questo momento che, diciamo, il 98 per cento degli italiani probabilmente ignora o quantomeno ne è annoiata: sono Telecom e Generali i cui destini dipendono da un sistema, questo sì, bipolare, formato da un signore che si chiama Cesare Geronzi e da uno che si chiama Giovanni Bazoli. Il primo, da ex numero uno di Capitalia (ora fusa insieme con Unicredit) è il numero uno di Mediobanca (che controlla la quota di maggioranza delle Generali); il secondo è il numero uno di Intesa-SanPaolo. Sono le due banche più importanti d'Italia, naturalmente e si starebbero spartendo il controllo delle due grosse partite: in Telecom, se è vero, dovrebbe finire il signor Bernabé, uomo su cui si sono accordati Geronzi e Bazoli ma uomo più bazioliano che geronziano e uomo molto gradito a Prodi e al suo consigliere Angelo Rovati. L'idea potrebbe essere questa: in Telecom ci va, sotto le mentite spoglie di un accordo, un uomo visto bene sia da Geronzi che da Bazoli, in Generali però, se andrà così, qualcosa deve cambiere: oggi il presidente si chiama Bernheim, che è anche vicepresidente di Intesa SanPaolo (Generali ha il 5 per cento di Intesa SanPaolo). Secondo me ci sarà una rivoluzione, Bernheim verrà cacciato presto dal suo amministratore delegato (si chiama Perrissinotto) e al posto del francese potrebbe andarci un uomo vicino a Geronzi o quantomeno vicino ai francesi di Mediobanca. Per esempio, così, sarà solo un caso che dopo la legione d'onore a Bernheim, ieri lo stesso riconoscimento è stato offerto a Paolo Scaroni, da marzo componente del Cda di Generali come indipendente?

Il Foglio. "A pensar male. Prodi intravede l’asse tra il Cav. e W, si defila nel bunker, confida nel referendum e ha un piano di difesa".

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/11/il-foglio-pensar-male-prodi-intravede.html

lunedì 19 novembre 2007

Sulla reale disperazione di Casini e Fini e Bossi etc

Bene. Ora che il Cav. se ne va per i fatti suoi, aprite i libri a pagina 9 aprile 2006 e leggete ad alta voce alla riga "Camera dei deputati": Forza Italia nove milioni 48 mila 976 voti. 23,7 per cento dei voti totali. An: 12,2, Udc: 6,5, Lega: 4,4.
Ops.

domenica 18 novembre 2007

Occhio a questa storia

Panorama di questa settimana ha un bel servizio sul caso Oak, sulla scalata Telecom del 2001 e su questo strano fondo, la cui traduzione è "Quercia", che sei anni fa fu protagonista della storia dei capitani coraggiosi della scalata Telecom del 2001. E' una storia di cui si parla una volta a mese, ne parla spesso la Stampa con Paolo Colonello, ne ha parlato oggi Panorama con Giacomo Amadori. In sintesi. C'è questo fondo di nome Quercia che nel 2001 era uno degli azionisti della Bell, la finanziaria di Emilio Gnutti che aveva in pancia il 23 per cento di Olivetti, che a sua volta controllava Telecom: Bell (e quindi Oak)-Olivetti-Telecom. Il conto Oak-Quercia, il cui intestatario essendo un conto con indirizzo tropicale, è conosciuto ma non troppo, è stato osservato con cura da un detective assoldato da Emanuele Cipriani, lo 007 della Pirelli a cui Giuliano Tavaroli, ex capo della security Pirelli, aveva chiesto di investigare: Tavaroli-Cipriani-investigatore privato su Oak. Questo conto Oak ricevette naturalmente delle plsuvalenze pazzesche, una gran quantità di soldi, nell'anno in cui Gnutti (con la consulenza di Consorte e Sacchetti, da 50 milioni di euro) vendette a Pirelli-Benetton (cioè a Tronchetti Provera) sostanzialmente Telecom. La domanda che si fa Panorama e da qualche tempo la Stampa e in particolare tutti coloro che mettono vicino il conto Quercia, con il simbolo degli allora Ds e con il nome di quello che viene considerato il grande sponsor di quell'operazione, cioè l'allora premier Massimo D'Alema, è: a chi appartiene, davvero, quel conto? Panorama scrive così: ci sarebbe in questi fascicoli: "un documento destinato a far discutere (...): una delega per accedere al fondo con in calce il nome di un importante esponente del governo". Magari è una bufala, dice Panorama che ha incontrato il detective assoldato da Cipriani (Tavaroli-Cipriani-007-Oak), magari no. Occhio a questa storia. E occhio a quanto scritto da Paolo Colonnello sulla Stampa: "Va ricordato che sulla base di quello stesso dossier Marco Mancini, il dirigente del Sismi arrestato a gennaio con l'accusa di aver passato a Cipriani e Tavaroli notizie tratte dagli archivi dell'intelligence, dichiarò spontaneamente al gip di essere venuto a conoscenza dell'esistenza di Oak Fund da Cipriani e di averne parlato sia al suo ex capo Nicolò Pollari perché si trattava di fondi destinati ai Ds, sia al senatore diessino Nicola Latorre, il quale però ha sempre smentito".

W?

Io non ci capisco più niente.
Veltroni, sabato scorso: "Un sistema su base proporzionale, senza premio di maggioranza, che riduca la frammentazione e che dia agli elettori la possibilità di scegliere i rappresentanti"
Veltroni, ieri: "Ritengo che la coltivazione da parte di ciascuno della propria vocazione maggioritaria sia uno degli elementi virtuosi che ci può aiutare a superare questa crisi che è evidente".

Rospo

In questi giorni in cui Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini provano a prendersi a spallate tra di loro, scrivendo, facendo, cantando, ballando, Silvio Berlusconi ha fondato un nuovo partito, ha raccolto un mare di firme e la cosa più bella è questa: è che, sembra incredibile ma è così, in questo momento ciò che conta è chi parla con chi sulle riforme, quindi sulla legge finanziaria. Chi ha il microfono in mano è Walter Veltroni, che ha invitato un po' di persone venerdì scorso a casa di Massimo D'Alema - alla sede di Italianieuropei - dove c'erano un bel po' di persone e da dove, almeno a mio avviso, la parola definitiva su chi continuerà ad essere il vero leader dell'opposizione, ovvero il vero interlocutore di questa incredibile maggioranza, sarà sempre Walter Veltroni. E indovinate con chi è che Veltroni vuole parlare? Con Casini? Con Bossi? Con Fini? Con Storace? Con Rotondi? Con Giovanardi? No. Naturalmente con Silvio Berlusconi. Fini e Casini li vedo proprio male. Ah, non c'entra nulla, ma in questi giorni a Roma c'è una pubblicità strana, con un rospo accanto al quale c'è una scritta interessante: attenti al prezzo.

venerdì 16 novembre 2007

Finanziaria/2

Cose a caso sulla legge finanziaria. Scusate, sulla ragione e la tenacia della legge conseguita ieri notte.
Berlusconi ha chiamato Follini e gli ha chiesto: e tu: che voti? Maurizio Sacconi si è tolto una scarpa. La Montalcini ha 98 anni. Il senatore Antonione, stretto tra un pulsante di colore rosso e uno di colore verde, ha sbagliato colore e ha fatto passare una legge sulla class action. Antonione ha pianto e dice di essere un pirla. Il senato è una bolgia. L'Ulivo, o l'Unione o come cazzo si chiama, ha esultato per la rivoluzionaria class action approvata con il voto di un senatore che non si ricorda se è il rosso a essere rosso o il verde a essere verde o il senatore a essere un pirla. Il senatore Randazzo è andato a trovare Silvio Berlusconi. Anna Finocchiaro parla di "corruzione di senatori". L'Unità titola che Prodi vince ma perde Dini. Lamberto Dini ha originalmente parlato "di etica di responsabilità", il Giornale sostiene che Prodi spende un miliardo per i senatori indecisi. Willer Bordon, la cui fama aveva avuto un picco di popolarità il giorno in cui venne fotografato appeso a una trave in una cascina di campagna con il petto virilmente ignudo e con la moglie che beata lo contemplava, secondo i cronisti mejo informati, ha "sancito la fine di questa legislatura".

Finanziaria

"Davvero una bella vittoria della tenacia e della ragione quella conseguita ieri notte sulla Finanziara dal governo Prodi". Ecco, va bene tenacia, ma ragione de che?

giovedì 15 novembre 2007

Esperimento

Oggi provate a dare uno sguardo qui, alla proiezione virtuale del presidente del consiglio italiano, nonché presidente ad honorem certo come no del Piddì, e alla proieizione digitale della signora Clinton. Qui e qui.

Il Foglio. Cinquemila tifosi e un funerale. C’erano quasi tutte le curve d’Italia ieri a Roma per l’addio a Gabriele Sandri.Con un chiaro linguaggio,

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/11/il-foglio-cinquemila-tifosi-e-un.html

Arezzo

Da notare, non vorrei sbagliarmi, che il poliziotto che ha sparato, e ha ucciso, Gabriele Sandri, ancora, non è stato neppure sospeso.

Modello tedesco

http://notizie.sport.alice.it/notizie/sport/calcio/2007/11_novembre/10/tedesco_punisce_il_napoli,13437552.html?mod=vsport

lunedì 12 novembre 2007

Arezzo

La domanda vera è questa. Il poliziotto avrebbe sparato anche se a scazzottare a ottanta metri di distanza non fossero stati tifosi? Sì o no?

giovedì 8 novembre 2007

Perugia

"Sono 30 mila, anche dell'Erasmus. Invadono ogni notte il centro. L'ex matricola ora in cattedra: tutto è cambiato", scrive il Corriere della Sera nell'occhiello del suo titolo su "Perugia, l'Ibiza degli studenti stranieri", con significativo contributo di Augusto De Megni, vincitore del Grande Fratello 6. Capiscono che non sono rumeni, ma che aspettano a cacciarli tutti questi pericolosissimi Erasmus?

mercoledì 7 novembre 2007

Valentino Parlato

Oggi forse non ha tutti i torti:
«Mica i tedeschi hanno fatto un decreto anti-italiani dopo la strage mafiosa di Duisburg, la scorsa estate. Né gli americani cacciavano siciliani e italiani indiscriminatamente. Semplicemente, arrestavano chi commetteva reati, come Al Capone. E poi, tutto questo potere ai prefetti! Quando io ero giovane, lo slogan — dei comunisti, ma pure dei liberali — era "abolire i prefetti"!»

Biagi

Se volete leggere qualcosa di veramente, veramente bello leggete Vittorio Feltri oggi su Libero. Qui.

martedì 6 novembre 2007

Google, Microsoft e telefonini

Sì, esiste anche qualcosa di più eccitante rispetto a Manzione, Bordon, Dini, Turigliatto. Per esempio Google che oggi (ri)annuncia ufficialmente il lancio del suo telefono. E per esempio Microsoft che sul suo sito inizia a mettere roba un po' strana. Per esempio telefoni.

Il Foglio. "Li come Liedholm. Sapeva allenare con lo sguardo, con l’accento e con lo stile. Campione che inventava campioni"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/11/il-foglio-li-come-liedholm-sapeva.html

Dubbio

E se sciaguratamente il signore che ha ucciso Giovanna Reggiani non fosse un Rom ma fosse, chessò, un moldavo come la mettiamo?

lunedì 5 novembre 2007

Rom

Da modesto elettore del centrosinistra incazzato con il centrosinistra mi considero molto soddisfatto nel notare come il centrosinistra abbia finalmente capito che su alcuni temi non esiste destra e sinistra ma esiste solo il buon senso: per esempio sulla sicurezza. Ora però il problema è che se Veltroni e Prodi cominciano ad adottare una politica e un lessico di destra - parlo dei Rom, ovviamente - ben vengano i decreti d'urgenza (ma serviva che fosse ammazzata una donna per fare un decreto?), ben vengano le espulsioni (ma gli zingari sono diventati pericolosi improvvisamente alle 17.30 di mercoledì scorso?), ben venga la tolleranza zero (ma Rutelli, lo ricordo benissimo, nella sua campagna elettorale a Roma contro Fini, uno dei suoi grandi cavalli di battaglia era proprio quello del non appoggiare le espulsioni dei Rom come proponeva il suo rivale Gianfranco Fini), va bene tutto, le espulsioni improvvise mi lasciano un po' perplesso (non perché espulsioni ma perché improvvise e perché mi sembrano molto simili come approccio a quando, con l'allarme terrorismo, le metropolitane di Roma e Milano si riempiono di agenti in borghese per due o tre giorni), ma la cosa che un po' mi fa paura è che se la sinistra si mette a fare una buona politica un po' di destra, la destra - una certa destra - rischia di sentirsi superata su quei temi dalla stessa sinistra e finisce per dire cose che mettono un po' paura: che, diciamo, stanno un po' troppo a destra della destra. Comprensibile, ma stiamo attenti a non esagerare. Per esempio, dire I Rom non sono compatibili con la nostra civiltà, o qualcosa del genere, diciamo che non aiuta proprio.

venerdì 2 novembre 2007

W

Se Veltroni le cose che dice le pensa davvero, il loft comincia a diventare una roba seria. Peccato che se l'avesse detto Fini "via alle espulsioni" mi sa tanto che gli mettevano una molotov sotto casa.

Gphone

Sarà che è una mia fissa da un po', però la storia di Google che fa il telefonino non capisco perché ma è stata praticamente ignorata dai giornali, a parte qualche pezzetto piccolo piccolo nascosto qua e là. Cazzo, ma è una roba incredibile invece. Sarà una rivoluzione pazzesca, perché per la prima volta i due mondi più geniali che si trovano in giro in campo di nuove tecnologie, quindi Google ed Apple, potranno finalmente prendersi a sportellate come si deve. Il gPhone di Google (qui uno dei primissimi articoli che ha anticipato per davvero la notizia) sarà un fantastico telefonino con cui si potrà fare quello che si faceva con l'iPod ieri, con il gPhone oggi, con il palmare l'altro ieri, con il Nokia domani e con il computer oggi. Sarà stupendo, i prezzi dei telefonini si abbasseranno sempre di più, ci sarà una concorrenza spietata e quindi formidabile e mentre i prezzi scenderanno salirà la qualità del prodotto. Mi sembra così semplice il ragionamento: mercato super aperto, competitori (si chiamano così?) con due palle gigantesche, concorrenza, prezzi giù, prodotto su e senza neanche che ci sia bisogno di un decreto Bersani, che poverino ci si è messo davvero di buon piglio, però proprio non le capiamo le liberalizzazioni mi sa. E scommettete che se ci fosse già il gPhone in giro, non vi capiterebbe come successo a me sabato scorso, di andare nel negozio della Apple a Roma e a domanda "scusa, quando arriva l'iPhone in Italia" sentirmi rispondere "boh".

martedì 30 ottobre 2007

Cinema

Dunque. Se potete, non andate a vedere il film "L'abbuffata", con Diego Abatantuono, Nino Frassica e tanti altri. E' uno dei film più noiosi che abbia mai visto quest'anno, grazie al cielo mi sembra non sia ancora uscito nelle sale, io ho avuto il privilegio di vederlo in anteprima alla sala Sinopoli dell'auditorium e dopo 35 minuti mi sono alzato e sono scappato via. E' la solita noiosissima storia di italiani che si lamentano del cinema italiano, di italiani brontoloni che non hanno soldi per girare un film, che non hanno cast per girare un film e poi ci sono tanti sogni, tanti desideri, tante parole importanti, tante onde che si infrangono sulle rocce, qualche tramonto, tanti sguardi commossi che quasi sembra di stare a Milano, alla festa del Piddì. Due palle allucinanti. Meglio invece Elizabeth: non un gran film, ma almeno recitato bene, con attori discreti discreti; solo che è un filmetto con alte pretese documentaristiche, quasi un film storico che alla fine si perde un po' nella classica storiellina di amori, guerre e battaglie navali. Anche qui, non granché però da vedere. Da vedere invece il bellissimo "Things we lost in the fire", violentato nella traduzione italiana con un non indimenticabile "oltre il fuoco". Benicio del Toro è un genio assoluto, la storia è un po' banale ma è recitato da Dio, si piange un casino, gli attori e le attrici sono stupendi, peccato che uno di quei film che o lo guardi in inglese oppure meglio che non lo guardi. La voce di Benicio del Toro in lingua originale è a livelli di bellezza pari a Robert De Niro o Jack Nicholson.

domenica 28 ottobre 2007

W.

Note a margine sulla prima giornata del Pd e sulle parole di Veltroni
  • In quota sondaggi: "Siamo il primo partito"
  • In quota anti sistema elettorale tedesco, quindi con coalizioni da comunicare prima delle elezioni: "Le aggregazioni di oggi, 'mettono insieme tutto il contrario di tutto', non sono 'in grado di produrre riforme e innovazione'".
  • In quota, certo come no: "Romano, potrai contare sul sostegno convinto e deciso del tuo partito"

A proposito di donne e potere

Come scritto naturalmente sul Foglio, dispiace che Bruno Vespa sia così clamorosamente maltrattato dalla stampa nazionale e che non venga, ogni anno è la stessa storia, aiutato nella giusta promozione del suo libro. Dispiace, anche perché il libro quest anno almeno ha un tema accattivante: Donne e Potere, e dispiace proprio che sul libro si debba vivere di sole anticipazioni. Detto questo, sfogliando un po' i giornali, devo dire che c'è una cosa che un po' mi impressiona. A proposito di sessi e potere. Se vi dico Fini (divorziato), Berlusconi (divorziato), Casini (divorziato), Bossi (divorziato), e poi vi dico Prodi (non divorziato), Rutelli (non divorziato), Veltroni (non divorziato), Mastella (non divorziato), Diliberto (non divorziato), Fassino (non divorziato), Bertinotti (non divorziato), pur essendo chiaro che si può benissimo razzolare male e predicare bene, così: ad occhio, a primo acchitto direste che è la destra oppure è la sinistra che si è messa a difendere la famigghia?

sabato 27 ottobre 2007

Oggi su Repubblica

Scrive Marino Bisso oggi su Repubblica: "Negli ultimi mesi, sono un centinaio le persone che sono state ascoltate dalla Procura di Tivoli. Tra questi anche una copia trasferitasi recentemente a Rignano che aveva raccontato di «messe nere» e di «un giro di usura». Accuse pesanti che sono state raccolte nel libro «Ho visto l´uomo nero» di Claudio Cerasa. E puntualmente anche le dichiarazioni dei due coniugi sono state messe a verbale.

Il Foglio. "L’altra doppiavvù di w"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-laltra-doppiavv-di-w.html

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-laltra-doppiavv-di-w_27.html

venerdì 26 ottobre 2007

Le grandi battaglie culturali di Mario Giordano

Il nuovo e coraggioso direttore del Giornale, dopo aver lanciato il suo jihad contro la pericolosa sede dei radicali di Milano (40 euro di affitto al mese), ha ora deciso di puntare le sue risorse edioriali conro l'ultima minaccia, Rai Utile

Lamberto Dini

"Invece in pensione vi ci mando io", ha detto un vivace Lamberto Dini ieri in Senato senza accorgersi però che se vuole mandare in pensione i suoi compagni parlamentari mancano ancora 369 giorni.

Alain Elkann

Domanda a caso nell'intervista del compagno Alain Elkann al segretario Ban Ki-Moon: "A lei piacciano molto gli incontri personali, i tete-à-tetè?".

De Magistris/2

Nulla contro De Magistris, anche perché è consolante che ci sia qualcuno che riesca a stare sui giornali e in tv togliendo spazio al petto depilato di Fabrizio Corona. Però, così senza malizia, se dopo tutto questo casino tra qualche anno me lo ritrovo in Parlamento a braccetto con Tonino, ecco: allora penserei che quella di questi giorni, più che una leggittima difesa, sia una leggittima propaganda.

Il Foglio. "A Rignano cinque famiglie vogliono sequestrare il libro su Rignano. Risposta"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-rignano-cinque-famiglie.html

giovedì 25 ottobre 2007

Sul libro

"Il libro sugli episodi di pedofilia verrà editato". Lo ha detto il procuratore capo di Cassino Gianfranco Izzo aggiungendo che "c'è un procedimento aperto sulla richiesta dei genitori dei bambini che avrebbero subito abusi, ma per ora il libro non verrà ritirato".
.

Oggi grazie a Camillo

http://www.camilloblog.it/archivio/2007/10/25/ho-visto-luomo-nero/

Ultime sul libro

Da Repubblica di oggi: "Un gruppo di genitori dei bambini presunte vittime degli abusi alla scuola materna di Rignano, tramite il loro legale, ha chiesto il sequestro del libro "Ho visto l'uomo nero", d Claudio Cerasa, edito da Castelvecchi. Il libro scritto dal giornalista del Foglio ricostruisce fatti e retroscena della vicenda di Rignano. L'avvocato Ruggiero ha chiesto il sequestro per violazione della privacy dei minori".

mercoledì 24 ottobre 2007

Un sussulto

Oggi comincio a leggere l'articolo sugli arresti a Perugia per terrorismo, e vedo: "I Carabinieri de Ros li hanno intercettati per mese", e per un attimo, esultante, leggo "Ris", invece che "Ros": poi però mi passa.

martedì 23 ottobre 2007

De Magistris

Semplice ragionamento. Se Mastella pensa che De Magistris non possa indigare su un indagato (Mastella) che lo stesso magistrato non ama (Mastella, che ha chiesto il trasferimento di De Magistris, che indaga su di lui), come si fa a non pensare che un ministro non possa governare, o quanto meno operare con serenità, nei confronti di un magistrato (De Magistris) che il ministro (Mastella) non ama proprio perché lo sta indagando? Cioè, se De Magistris è in conflitto di interesse (indaga contro un indagato che non ama), non lo è anche Mastella, che vuole trasferire un magistrato che non ama e che lo indaga ? Direi proprio di sì.

lunedì 22 ottobre 2007

Su Cecilia, o Cecilià come si dice

Credo sia una testa di cazzo. Una testa di cazzo molto fica, per avere 50 anni. Un genio della comunicazione, probabilmente una macchina del sesso, ma una stronza. Perché? Ma avete mai visto una che "vuole stare nell'ombra" così sotto i riflettori per qualunque cosa? No. Avete mai visto una che vuole stare nell'ombra che non va in giro con il marito durante le visite ufficiali? No. Avete mai visto una così che vuole stare nell'ombra e si mette a utilizzare la carta di credito del marito, nonché carta di credito dell'Eliseo e lo fa sapere in giro? No. Dunque, secondo me, Sarkozy è un vero fico dal cuore spezzato. Cecilià un vera stronza che ha sperimentato la vicinanza al potere, e poi se ne è pentita. Altrimenti, se proprio voleva stare nell'ombra, se ti separi non rilasci interviste. Punto.

Tutte le puttanate sul warning del global warming

http://www.opinionjournal.com/extra/?id=110010763

La cosa rossa/2

http://www.repubblica.it/2007/03/gallerie/formulauno/motori-gara-brasile/12.html

Oggi

http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/index.cfm

Rendition

Non so. Ho visto stasera alla festa del cinema di Roma questo film: si chiama Rendition, è diretto da Gavin Hood ed interpretato da Jake Gyllenhall e da Meryll Streep. E' una storia naturalmente attuale di sequestri di presunti terroristi per mano dell'intelligence e di extraordinary rendition, cioè praticamente dei veri e propri rapimenti già previsti negli anni di Clinton e aumentati nel post undici settembre. Ho letto un po' di commenti su Repubblica, sull'Ansa e su altri giornali. Ecco, a parte un paio di imprecisioni non da poco (più che di legalità si dovrebbe parlare di "eticità", ma meglio lasciar perdere), e a parte che il film racconta un mucchio di stronzate sulle torture della Cia, a me non sembra che sia "un atto di accusa contro la Cia"; c'è anche questo, ovvio, dato che far vedere per due ore un tizio chiuso in una botola non fa grande pubblicità. Però, non so, il film mi sembra fatto bene e spiega, secondo me, sia perché per combattere la guerra al terrorismo sia indispensabile anche una rendition forzata (che non è quella raccontata dal film però) sia perché la rendition spesso può creare effetti boomerang, com'è ovvioche sia. Non vorrei sbagliarmi, ma Gavin Hood non mi pare proprio che abbia le velleità di un Micheal Moore australiano.

giovedì 18 ottobre 2007

Al Gore

E' bello notare come, sobriamente, Al Gore sta vivendo i giorni successivi all'arrivo del Nobel. Anche ieri non si è lasciato andare: "La mia campagna? Sì, per salvare il pianeta".

mercoledì 17 ottobre 2007

Il Foglio. "La squadra di W alza la Voce"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-la-squadra-di-w-alza-la-voce.html

Bella

"Diminutivo di "Bella li'". Si usa come esclamazione di accordo". C'è un sito geniale che, pare, è arrivato pure a Gerusalemme: http://www.slangypeople.com/view.php?id=312

Su W

Ascoltando opinioni, chiamiamole così: giovani, mi accorgo che c'è qualcosa che sfugge agli elettori brontoloni e scontenti. La sindrome Mastrotta e la percezione del Pd-televendita, che comunque è reale, non è altro, questa volta, che una formidabile tecnica di puro e brillante berlusconismo, utile per far alzare 3 milioni e 400 mila culi dalle sedie e per farli partecipare a un progetto di Pidì che, attenzione, non è vero che non abbia idee; le idee ci sono, il problema è che sono troppe, sono di tutti i colori del mondo e sono spesso in contraddizione tra loro. E' questo semmai il problema. Ma le idee buone ci sono. E dovendo valutare il peso della campagna elettorale, quella veltronaggine che si incastra tra il mastrottismo e lo scudocrociatismo, registra un bilancino decisamente positivo. Peccato che il problema è che secondo me c'è chi rifiuta l'antipolitica, chi non accetta la politica, e chi non propone alternative e soprattutto, parlando di politica, più di due o tre o al massimo quattro idee veltroniane senza googolare non riesce a ricordarsele. La colpa, se non arrivano le idee, è naturalmente degli ideatori del Pidì. Ma se si vuole criticare il contenuto del Pidì il modo peggiore per farlo, e soprattutto per non capirlo, è quello di aggrapparsi ai suoi inevitabili mastrottismo. E se il materasso fosse davvero buono?

lunedì 15 ottobre 2007

Veltroni

Oggi sobrie cronache del trionfo veltroniano, sui giornali. Però è stato un successo pazzesco anche per un altro motivo. Sommando gli iscritti a Ds e Margherita si arrivava a malapena a un milione e poi, se dobbiamo pensare alle primarie del 2005, quest'anno i 3 milioni e 300 mila sono pazzeschi semplicemente perché ora i partiti coinvolti, nel Pd, sono due; nel 2005 era tutta la sinistra, da Rifondazione a Scalfarotto. No?

domenica 14 ottobre 2007

Stupendo

Dopo "Le vite degli altri", "Due giorni a Parigi" è probabilmente uno dei più bei film dell'anno
.

Primarie

Oggi, comunque sia, è un giorno un po' diverso. Magari andrebbe spiegato un po' meglio che chi voterà non voterà per formare il Partito democratico ma per eleggere, cosa un po' anomala ma vabbé, il leader del Pd che andrà a formare lui, non altri, il futuro Pd (oggi si vota, oltre che per le assemblee regionali, anche per eleggere un mostro da 2.500 membri, che si chiama assemblea costituente e che sarà una specie di mega happening democratico, con le riunioni probabilmente organizzate a San Siro o all'Ippodromo di Capannelle, dove naturalmente si discuterà di eccitantissimi "statuti programmatici" e dove si apriranno utilissimi “cantieri democratici”). Comunque, tanto per dire il livello politico del periodo, e fossi un leader di destra mi mangerei le manine visto l'incredibile successo mediatico di queste "primarie" (la definizione non è nemmeno corretta, ma vabbè), sono circa due mesi che stiamo parlando di una cosa che esiste ma in realtà no: cioè, di quella campagna elettorale descritta, in queste settimane, con la stessa commovente dedizione con cui, l'anno scorso, a metà campionato, Controcampo e Domenica Sportiva cercavano di convincerci che la serie A era ancora aperta e che l'Inter non avrebbe vinto lo scudetto perché in fondo c'erano ancora partite ostiche contro squadre indomabili come Siena, Empoli etc. In sostanza, è bello che ci sia qualcosa di nuovo in politica, è bello sentire un po' di idee di sinistra ricicciate dalla destra (dalla sicurezza alle idee sulla nuova struttura del Senato, peccato nessuno si ricordi del Referendum dello scorso anno della Cdl), ed è bello anche vedere che Romano Prodi stia trovando una vera e costruttiva opposizione al suo governo (cioè la cosa veltroniana). E’ bello; ma la destra? Quando comincia a darsi una bella svegliatina con qualche idea seria, e non con le mortadelle ai Fori imperiali?

Comincia a fare un po' tenerezza

Bisogna capirlo, è un momento difficile. «E´ ovvio, io sono il presidente del Partito Democratico. E mi auguro, anzi sono sicuro, che sarà una bella gara», dice, probabilmente piangendo, Romano Prodi

giovedì 11 ottobre 2007

Datece un'altra sinistra

Nel senso di quella estrema, detta radicale; che in queste ore ha raggiunto il massimo del redicolo, è accerchiata dal futuro Pd, dai futuri partiti moderati, ha perso contatto con lavoratori e sindacati e ora è arrivata a una situazione ridicola: i sindacati hanno votato il referendum sul lavoro, hanno votato sì al pacchetto sul welfare e i vari Giordano (Rifondazione) e Ferrero (Rifondazione), dopo essersi presi a sportellate con i Comunisti italiani ("Brogli, brogli, brogli!!") ora pretendono di modificare in Parlamento quello che i suoi elettori, cioè i sindacati, hanno detto che in fondo va bene anche così. Ma di che stiamo parlando? Ma con chi stanno parlando? Ma cosa diavolo vogliono?

lunedì 8 ottobre 2007

Weekend Surreale

Camillo (qui e qui) riassume perfettamente l'ennesimo weekend surreale degli ultimi mesi, con Giuseppe D'Avanzo che scrive un articolo contro il D'Avanzo degli anni Novanta, se la prende con Marco Travaglio, risponde (domenica) a Marco Travaglio, un po' troppo contagiato dalla deriva forcaiol-santorista, e infine si trova, sulla stessa pagina che ospitava le fatwe giustizialiste del Fondatore Eugenio Scalfari, delle frasi che sono praticamente delle confessioni incredibili.

"La destra rimprovera alla sinistra d’aver a quell’epoca (Tangentopoli) spalleggiato la ghigliottina giudiziaria e d’averla usata per far fuori un intero ceto politico". E poi due parole: "E’ vero". Poche righe più in basso: "La procura di Milano intervenne con uno show televisivo vero e proprio ad opera di Davigo, Di Pietro, Colombo. Quasi tutti i giornali appoggiarono, anche il nostro allora da me diretto. Probabilmente fu un errore".

domenica 7 ottobre 2007

Alma Tadema

Non lo conoscevo, questo signore qui, però, è davvero un fenomeno. Si chiama Alma Tadema, è nascosto in una saletta dell'ingannevole mostra da Cranach a Monet, a Roma (due quadri di Cranach il Vecchio, piuttosto perdibili, un quadro di Monet, fico; ma solo uno, il resto la solita roba). Poi però c'erano queste "Rose di Eliogabalo", davvero molto belle (Eliogabalo era un imperatore romano che aveva scelto di soffocare i suoi ospiti proprio con le rose). Eccolo
http://www.humanitiesweb.org/gallery/0/1.jpg

Micheal Clayton

Non si capisce nulla fino a metà film, poi si capisce ancora meno; però si capisce che c'è qualcosa che tiene la tensione piuttosto alta, che non ti fa addormentare, che ti fa capire che Clooney sta per combinare qualcosa di fico, anche se il film sembra un collage di cose viste in mille altri film (il flashback che ti vuole lasciare senza fiato, gli avvocati senza scrupoli, la causa che ha parecchi scheletri sotto il tappeto). Un collage ben riuscito, senza aiuto di gnocca, con Clooney che da quando è No Martini no Party non sembra mai più essersi ripreso davvero (come espressione, o meglio, come espressività Clooney non è esattamente un fuoriclasse. Ma George sul taxi è una gran figata.

giovedì 4 ottobre 2007

Clemente Mastella

Dicevo che mi sembra davvero esagerato tutto questo balletto con i forconi avvelenati ai danni di Mastella. E la storia dell'aereo, poi Ceppaloni, poi la moglie, poi la casta, la casta e ancora la casta. Mastella, un genio se si considera che il partito che rappresenta non vale nemmeno l'1.5 per cento dell'elettorato, avrebbe dovuto evitare di cadere nella trappola di Floris (una vergogna quella puntata di Ballarò) e avrebbe, anche dopo quella parentesi di Floris, avuto due opportunità: fare un mea culpa sincero oppure rivendicare la sua, come dire, castità (cioè la legittima appartenenza a sta cazzo di casta). Bene, Mastella ha scelto una terza opzione; e ora secondo me inizia a sgravare. Sentendolo ieri sera a Porta a Porta, la nuova battaglia di Mastella sembra essere questa: dimostrare non tanto che la casta che lui rappresenta è una casta che potrebbe anche essere legittimata a fare la casta (ma visto il governo che ci ritroviamo si capisce che non è così facile legittimare chi rappresenta “la casta”), ma piuttosto cercare di raccontare agli interessatissimi italiani (che hanno comprato un milione di copie del libro di Stella e Rizzo) che in fondo non c'è solo una casta, ma ce ne sono tante altre; per esempio i giornalisti. Una tattica sconsiderata per non dire scellerata e che rivela un vecchio vizietto di Mastella: risolvere i propri problemi provando a far vivere quei problemi a chi li ha tirati fuori e li ha denunciati (dunque i giornalisti). E potrà pure dimostrare, Mastella, che i giornalisti sono una casta (cosa verissima tra l’altro), ma siamo davvero sicuri che il modo migliore per difendersi sia quello di attaccare, e pure un po' malamente, qualcun altro, e sia quello di dimostrare che “noi saremo pure così, ma pensate a voi altri”, invece che lasciar sfogare le beppegrilleschità e poi mettersi di buon piglio per dimostrare che la casta che si rappresenta, legittimamente, va semplicemente legittimata, più che chiacchierata?

Il Foglio. "Pannella senatore"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-pannella-senatore.html

Il Foglio. "Dal Pd al dvd"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/10/il-foglio-dal-pd-al-dvd.html

mercoledì 3 ottobre 2007

Un mito

RYANAIR-FOUNDER DUBLIN, Oct 3 (Reuters) - Irish entrepreneur Tony Ryan, who founded Europe's biggest low-cost airline Ryanair, died on Wednesday after suffering from a long illness, his family said. Ryan, 71, founded the airline 23 years. "We are proud of Tony's many achievements, of his spirit of entrepreneurship which created enterprise and opportunity for many people in this country and abroad," Ryan's family said in a statement. Ryanair Chief Executive Michael O'Leary, considered by many to be Ryan's protegee, described him as "one of the greatest Irishmen of the 20th Century". "It was a privilege to work for him and to learn from him. I will miss his guidance, encouragement and friendship," O'Leary said. "We are all determined that Ryanair will continue to carry his name with pride and distinction." REUTERS 1859 031

martedì 2 ottobre 2007

Surrealismo

Succedono cose surreali. Il numero uno della Fiom (Fiom che tra qualche giorno voterà il suo probabile sì all'accordo con il welfare, altro che no anche se la versione ufficiale è un no, in questo momento) ieri sostituiva il segretario della Cgil, Epifani, a Mirafiori (Torino). Il punto è che formalmente la Fiom è contraria all'accordo sul welfare e la Cgil invece no. Quindi Rinaldini, tecnicamente contrario a quel welfare, ieri in qualità di sostituto di Epifani (la Fiom fa parte della Cgil) ha dovuto sostenere la tesi opposta alla sua, quindi difendere l'accordo sul welfare. Roba da pazzi. Vogliamo aggiungere che in Afghanistan siamo in guerra e nessuno lo vuole dire? Vogliamo aggiungere che siamo governati da una maggioranza che ha definito, testuale, "un miracolo" l'accordo sulla finanziaria che probabilmente avrebbe ormai senso solo se abolita? Vogliamo aggiungere quello che sta succedendo con le intercettazioni Unipol? Vogliamo aggiungere altro? Vogliamo aggiungere, per esempio, che non era mai successo, come ora che formalmente è nato il Pd, che ci fossero tutti questi partiti a ballare attorno al Parlamento? Ma dico io: Manzione, Bordon, Dini. E poi ieri la clamorosa notizia della figlia di Grillo che sarebbe molto contenta se papà Grillo si candidasse (e sti cazzi?). E poi da due settimane si discute di Ceppaloni e degli aerei di stato. Ma scusate. Ma di che cazzo stiamo parlando?

Ho Visto l'Uomo Nero su Sky Tg24 e Rai News 24

Ore 12.40, ore 21.

lunedì 1 ottobre 2007

Ho Visto l'Uomo Nero su Radio 24

Oggi da Chiara Gamberale e Carlo Guarino. Una trasmissione magnifica.

Rana trasparente

Più che la pelle della rana di Hiroshima, ma dove cazzo l'hanno preso quel praticello?

http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2007/10_Ottobre/rana/1&4

domenica 30 settembre 2007

Qualcuno aiuti Severgnini

Corriere della Sera, pagina 16, rubrica "Passaggi", di Beppe Severgnini.
Vediamo
"Confusione a Garlasco. Alcune anziane residenti vogliono sapere se il Ris di Parma è meglio di quello di Vercelli, e se si può fare coi funghi".

Ora; prima che sia troppo tardi, qualcuno fermi Beppe Severgnini nel suo terribile supplizio quotidiano.
(n.b. Ris, naturalmente, sta per Riso)

Il Mamiani

Mi sa che sono diventato pure bacchettone. La notizia, immagino, la conoscete. Se non la conoscete leggetela qui, altrimenti due righe per riassumere. Il preside di uno dei licei più fichi d'Italia, il Mamiani, ha deciso che gli studenti devono entrare in classe entro e non oltre le 8.10. Dopo di che si chiudono i cancelli. Dopo di che, chi non entra in orario magari entra alla seconda ora; solo che dopo un po' (dopo una ventina, se non ho capito male, di ritardi) si rischia una sanzione, tipo 7 in condotta, diciamo. Ecco, c'è qualcosa che non mi torna. Ho assistito personalmente al degrado "ideologico", se così si può chiamare, del Mamiani, da cui sono uscito circa sei anni fa. Già allora si faceva casino per una riforma Moratti, per una riforma De Mauro e per qualsiasi tipo di "cosa politica" capitasse a novembre, in quei mesi in cui di fronte alla scuola gli uccelli - come da definizione di un professore di Antropologia Culturale della Sapienza, (Massimo Canevacci) - "iniziavano ad aprire l'ano" e a colorare i marciapiedi della scuola. Grazie a Dio non ci si prendeva sul serio, si faceva finta di essere molto indignati con i ministri ma comunque, almeno nella forma, si diceva no a qualcosa che - pur non avendo la minima idea di che cosa significasse - doveva certamente avere un certo peso nell'economia politica di quei giorni; senz’altro. Ecco, diciamo che c'era una potenziale "battaglia delle idee", che a differenza dalla rottura di coglioni della retorica sessantottina, era una battaglia dove le idee venivano rappresentate da altri e dove poi però ci si aggregava magari per una trombata, una sigaretta, una cannetta, per saltare l'interrogazione di greco etc o magari per poter davvero dire vaffanculo Moratti, vaffanculo De Mauro etc. In sintesi: si rivendicava il diritto a non prendersi sul serio con le cose serie.
Ecco. Da una settimana al Mamiani, ma poteva essere qualsiasi altra scuola, la grande battaglia per cui si rivendica il diritto a prendersi sul serio con cose non proprio serie, è una estenuante lotta per rivendicare il diritto al ritardo (il 5 ottobre ci sarà anche una manifestazione, pare). Poi giro pagina sui giornali e leggo che i laureati italiani sono quelli che vengono più trombati quando vanno all'estero. Quelli, cioè, che meno vengono apprezzati. Anzi, per essere precisi: I nostri neolaureati i peggiori d'Europa: "impreparati". Non riesco a capire perché, ma sento proprio che c'è qualcosa che, magnificamente, le due notizie le lega proprio bene.

Il Foglio. "Stasi a Garlasco"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/il-foglio-stasi-garlasco.html

venerdì 28 settembre 2007

Il Foglio. "Le 2.227 liste per eleggere segretario e stato maggiore del Pd"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/il-foglio-le-2227-liste-per-eleggere.html

Stasi

Per la cronaca, Stasi è stato liberato. E immaginatevi quando poco hanno contro di lui se non riescono neppure ad offrirgli una semplice custodia cautelare, che in fondo, in Italia, non si nega a nessuno.

giovedì 27 settembre 2007

Il lato b della politica

Ma con quale faccia Casini, Udc antiabortista antieutanasitico anti-antiaccanimento terapeutistico, per parlare della crisi del governo Prodi se ne esce con metafore così poco azzeccate e che non avrebbe mai utilizzato per il caso Welby: "Prima staccano la spina - dice ai microfoni di Sky- e meglio è: sicuramente per il Paese ma forse anche per loro stessi. Bisogna porre fine una volta per tutte a questo vero e proprio accanimento terapeutico". La faccia come cosa?

martedì 25 settembre 2007

Rollingstone "Fratelli molto marziani"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/rollingstone-fratelli-molto-marziani.html

Su Kabul

Immaginate la situazione in Afghanistan. Dunque, i nostri militari – in campo di guerra – sono ufficialmente lì a combattere sì, i Talebani, ma in missione di pace. Peace-keeping, ricordate? Dunque sono lì tecnicamente per difendersi e possono attaccare solo per difendersi, quindi per difendere la pace. Significa che non possono sparare. Soltanto che i nostri militari fanno parte di una strutturata compagine militare che – a differenza nostra (e a differenza spagnola) spara anche per combattere i terroristi e i guerriglieri – che ogni tanto va in missione con quelli che sparano. Gli altri sparano, noi no; significa che, per assurdo ma mica tanto purtroppo, se gli italiani dovessero trovarsi in una spedizione contro i talebani (anche per difendere la pace, ma con un attacco militare) praticamente non possono utilizzare nemmeno una fionda, per non infastidire i vari Diliberto italiani. Capirete che Parisi, ministro della difesa che ha studiato alla Nunziatella, non sia proprio eccitato dalla situazione. Lui sa che in Afghanistan si combatte per difendere ma anche, grazie al cielo, per attaccare. Per questo ieri ha dato il via libera al primo attacco, diciamo, non "pacifico", della storia della repubblica italiana (così ha scritto oggi Carlo Bonini su Repubblica senza essere stato ancora smentito). Per questo, ieri, i nostri militari si sono comportati in maniera normale, senza prendere per il culo nessuno. In Afghanistan siamo in guerra. Una guerra sacrosanta, dunque – se serve – ogni tanto si deve sparare, e non solo per pararsi il culo, ma anche per attaccare.

venerdì 21 settembre 2007

Domenica

Domenica, su Rai Uno, Cerazade su "Sabato, domenica &".

giovedì 20 settembre 2007

Sabato

Sabato prossimo Cerazade a Omnibus, su la7

Esuberi

La Padania chiude la redazione del sud. La notizia è che la Padania aveva una redazione del sud.

Saviano

E' strano parlare di Saviano. Perché da una parte c'è l'elogio: del suo libro magnifico e anche del suo coraggio; ed è sbagliato, come invece fatto oggi da qualcuno, criticarlo perché si vada a cercare i problemi nella tana del lupo. Saviano ha fatto una gran cosa, ma l'uso politico di Saviano, dello stato che lo accompagna per poter accostarsi all'alone magico del "stiamo facendo qualcosa contro la Camorra", quello è vergognoso. Piccolo promemoria: Saviano è descrittivo, Bertinotti e lo stato e chi altro dovrebbe promuovere, oltre ai romanzi, anche soluzioni. Per esempio l'esercito; perché accompagnare Saviano nella tana del lupo non solo è semplice, ma se usato in un certo modo fa anche un po' schifo.

"Ho Visto l'uomo nero" sul Foglio

Oggi pubblicato il primo capitolo.
Qui e qui

Recensione su Repubblica

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/ho-visto-luomo-nero-su-repubblica.html

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/ho-visto-luomo-nero-su-repubblica_19.html

mercoledì 19 settembre 2007

Domani Cerazade sulla fantastica "Nuova spazio Radio"

http://www.elleradio.it/modules.php?name=Palinsesto_quotidiano

Esce il mio libro

Esce il 21 settembre, ma già si trova in giro. E' un po' un'inchiesta, un po' un racconto, un po' un saggio e un po' un romanzo; si parla di Rignano Flaminio. Il libro costa 14 euro, l'editore è Castelvecchi, sono circa 170 pagine. Questa è la copertina, questa la copertina con il mio profilo e la quarta di copertina. Il libro si chiama "Ho visto l'uomo nero".

lunedì 17 settembre 2007

Roma

La Roma è impressionante. E poi Totti, come nota qualcuno, ha iniziato a seguire gli stessi riti del 2000/2001. Un rito, per esempio: la fascia al braccio della Kappa (che era lo stesso sponsor del 2001) con gli omini indossati al rovescio (come nel 2001). A parte questo, fa paura.

Grilli

Leggendo, da sette giorni, continuamente roba su Grillo, mi veniva in mente una cosa. Cioè, non fa un po' impressione leggere le più autorevoli firme italiane sui più autorevoli giornali italiani pronte a sostenere che il beppegrillismo.com sia deleterio perché fomenta le piazze, perché è populista e perché la soluzione non è spazzare via i partiti; semmai farli funzionare meglio? Sono tutte obiezioni corrette, a mio avviso. Ma non fa impressione leggere queste opinioni sulle colonne di quei giornali che fino a pochi anni fa facevano il beppegrillismo di piazza, non su un blog, ma con la carta stampata; chiedendo di mandare a casa la prima repubblica; chiedendo di distruggere i partiti; chiedendo, non espressamente ma chiedendolo, di dar vita a un nuova democrazia rappresentativa con nuovi uomini, nuovi partiti? Cioè. Non è singolare che chi critica giustamente Grillo oggi, non abbia criticato se stesso quando durante Tangentopoli (e in parte anche durante bancopoli) utilizzava la stessa demagogia per "cambiare il sistema" e per poi trovarsene uno molto peggiore di quello che hanno contribuito a smontare con la scusa delle mazzette?

sabato 15 settembre 2007

Leggete

Mai letto nulla di così divertente. Qui.

domenica 9 settembre 2007

Beppe Grillo

Fanno male a sottovalutarlo. Grillo farà un partito, o meglio, un movimento. Lo farà prima del 2009 e lì saranno cazzi per tutti (300.000 persone sono veramente tante). E soprattutto perché Grillo rappresenta quella fetta di giustizialismo viscerale non compromessa con il giustizialismo di tangentopoli. Parla bene, predica alla grande, ha un blog da paura (stesso modello di quello di Di Pietro, ma è solo un caso) e gioca sull’assurda ambiguità del fatto che Internet non viene ancora considerato un vero e proprio mezzo ufficiale di informazione (semmai un tipo di informazione con un vestito un po' più giovane). E proprio per questo rischia di fare anche dei colpacci notevoli e a volte trascurati dai giornali. Come questo. (Lo sapevate che Veltroni è d'accordo con due su tre delle proposte di Grillo?)

venerdì 7 settembre 2007

Carcere e lavavetri

Sono d'accordo sulla questione lavavetri e microcriminaità da punire. Certo, ovvio. Ma la galera? Cioè. Come diavolo fa un governo che ha fatto l'indulto e che avrebbe dovuto fare l'amnistia a pensare, solo lontanamente pensare, che il modo migliore di risolvere i problemi (microproblemi) sia quello di sbattere, di nuovo, tutti in galera. Ma di che stiamo parlando? Per esempio, non so, hanno mai sentito parlare di pene alternative? Mi meraviglio soprattutto di Mastella, passato da una fase realista (fase indulto: applausi applausi applausi) a una terribile ed elettoralmente comprensibile fase populista (in sostanza: pene severe per tutti). Vabbé.

Giustizia italiana

Diciassette anni (!!!!!!!!!) dopo l'assassinio di Simonetta Cesaroni a Roma, in via Poma, ecco un passaggio di un qualsiasi articolo di oggi, sul "caso riaperto":
"Ma la soluzione del giallo di via Poma è ancora lontana". Diciassette anni dopo.

giovedì 6 settembre 2007

Diciamo che il problema è proprio questo, diciamo

*M.O./ PRODI: SIAMO L'UNICO PAESE CHE DIALOGA CON TUTTI *M.O./ PRODI: SIAMO L'UNICO PAESE CHE DIALOGA CON TUTTI E per la pace abbiamo bisogno del dialogo Roma, 6 set. (Apcom) - "Protagonisti è una parola forte. Però in questo momento viene riconosciuto che l'Italia è forse l'unico Paese che dialoga con Amman, con Riad, con Damasco, con Teheran, con la stessa credibilità, così come è stato riconosciuto per Israele". Il premier Romano Prodi risponde così al Tg1, che - dopo una settimana di colloqui del Presidente del Consiglio con molti paesi mediorientale - chiede se l'Italia sia protagonista del dialogo nella regione. "E' lo stesso lavoro che io ho fatto anni fa riguardo la Libia, prima misconosciuto e poi riconosciuto - ricorda Prodi - perchè abbiamo bisogno di dialogo per la pace". Rea 06-SET-07 20:28 NNNN

Massimo D'Alema

Ha letto bene D'Alema le parole di Shimon Peres? E' proprio sicuro, D'Alema, che per arrivare alla pace in medio oriente, tra Israele e Palestina, l'ideale è dialogare con Hamas?
"E' Hamas il nemico della pace", ha detto Peres, presidente d'Israele. Chiaro?

Gianfranco Fini

Non per infierire. Però, prima Fini si fa in quattro per fare il referendum e poi, due giorni fa, si fa in tre per superare il referendum. Bo. Sull'argomento consiglio libro, molto approfondito, molto bello e molto interessante. Eccolo.

mercoledì 5 settembre 2007

Lega, Forza Italia e sinistra

Pare che Forza Italia, Lega e An siano molto eccitate dall'aver raggiunto un accordo sul fatto che potrebbero accordarsi su un futuro accordo sul sistema elettorale. Minchia. Resta il fatto che comunque, dopo un bel po', sono tutti contenti a destra per aver raggiunto un minimo di spirito di cooperazione. E ora si dice che la Cdl stia inciuciando con Ds e Margherita per scavalcare Prodi sulla legge elettorale e per poter andare al voto il prima possibile e far durare Prodi il meno possibile. Vero, anche questo. I Ds dicono che non è così, Prodi dice che non c'è nessun problema, i prodiani sono un po' terrorizzati e intanto - un po' di nascosto - Fassino inizia ad aprire le porte alla destra, sulla legge elettorale ma credo non solo su quello. (Finirà, magari mi sbaglio, che la Lega e i Ds troveranno un accordo che starà bene anche a Forza Italia su una specie di sistema elettorale tedesco con uno sbarramento poco più alto del 5 per cento e che porterà alle elezioni entro la fine del 2009. Intanto Fassino, grazie al cielo, ha capito che è meglio dasse na mossa: e l'ha detto ieri, ecco qui).

Oggi, tra le lettere del Foglio

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/tra-le-lettere-del-foglio.html

martedì 4 settembre 2007

Tra poco più di due settimane

In inglese

Tre capitoli del libro su Bush

Karl Rove

leggetevi questo, è uscito oggi sul Foglio.

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/karl-rove.html

Un genio

http://www.fotolog.com/camallo/31522395

Bonini, D'Avanzo, rugby

C'è qualcosa che non mi torna. Come mai, prima, Carlo Bonini si mette a fare tre pagine sul rugby (sul Venerdì di Repubblica) e ora, oggi, D'Avanzo fa una pagina intera di Rugby sul quotidiano, con richiamo in prima?

lunedì 3 settembre 2007

Michael Moore

Nell'ultimo film di Michael Moore, Sicko, Michael Moore (tra le tante cose, alcune interessanti altre terribilmente propagandistiche) spiega che i terroristi pericolosi spietati fondamentalisti e distruttori delle torri gemelle (quelli di Al Qaida), a Guantanamo, vengono trattati con i guanti di velluto, vengono fatti accomodare in celle comode comode, hanno a disposizione alcuni spazi all'aperto per giocare a calcio (e anche a basket) e hanno anche gli ospedali "migliori di quelli americani standard" (nel film si dice più o meno così) tanto che Moore decide di portare qui alcuni americani di cui lo stesso Moore racconta le rispettive storie sanitarie. (Poi a Guantanamo Moore non riuscirà a entrare e porterà i suoi ospiti in un ospedale turistico di Cuba, cercando di convincere il gentile spettatore che gli ospedali cubani sono tutti così meravigliosi come quello dove Moore ambienta le ultime scene del suo film. Peccato che Cuba si trovi, come qualità sanitaria e ospedaliera (se proprio vogliamo dirla tutta), due posizioni al di sotto degli stessi Stati Uniti. Peccato che Moore si dimentichi di ricordare che i cubani non sono turisti e che i cubani si curano negli ospedali non turistici in giro per le città, che di norma non hanno il televisore e non hanno i raggi x e non hanno tutte quelle belle cose che Moore mostra nel film). Ma come? Non li frustavano a Guantanamo? Non li facevano girare con queste tute e poi li picchiavano e li umiliavano? Non erano totalmente assenti i diritti umani? Non era come Abu Grahib? Stronzate. Come al solito aveva ragione Mark Steyn.
Ah, parentesi. Ma nel film precedente (Fahrenheit 9/11), Moore non ci spiegava che praticamente i terroristi non esistono e che, sostanzialmente, l'Undici settembre era una mezza bufala con gli americani compromessi con i Sauditi e bla bla bla. E ora che fa? Comincia a dire che i terroristi sono cattivi cattivi? Lui? Lui che diceva che tutta una balla, che gli americani sapevano tutto e bla bla? A me sembra da pazzi, poi fate voi.

Recoba cabana

Una liberazione, ora finalmente potrà iniziare a fare il fenomeno. Dice Recoba che al Toro mi vogliono tutti, a Milano mi vuole solo Moratti (che, da straordinario scopritore di talenti qual è, pur di coccolarselo e pur di fargli credere di essere un giocatore vero, gli ha portato ad Appiano Gentile anche alcuni incisivi amici uruguagi come l'indimenticabile Pacheco e il vivace Rivas). Recoba è, come direbbe Mordecai Richler, un giocatore bello ma “non completamente necessario”. E farà anche i suoi dieci gol, il Chino. Però pensateci. Pensi a Zaccardo e ti viene in mente subito che lui è un numero due; pensi a Rosina e ti viene subito in mente che lui (che sarà il giocatore più apprezzato dell'anno, vedrete) è un numero 10. Pensi a Samuel e ti viene subito in mente che lui è un classico numero 5. E Recoba? Niente. Un po' 10, un po' 7, un po' 11, un po' 9. Praticamente inutile, quindi perfettamente interista. E in effetti, per questo, un po' mancherà.

mercoledì 29 agosto 2007

Trashtevere

E' ridicolo. Avete presente le metropolitane il giorno dopo un attentato (o una minaccia d'attentato) in qualsiasi altra parte del mondo, che improvvisamente si ritrovano piene di poliziotti, cani, etc etc? Avete presente, poi, quelle stesse metropolitane che pochi giorni dopo tornano esattamente come prima? Avete presente la storia di Trastevere? Della coca sugli specchietti etc etc. Ecco, la situazione è che Trastevere ora è sotto la preziosa scorta di un centinaio di militari, poliziotti e carabinieri che trotterellano tra piazza Santa Maria in Trastevere e Piazza Trilussa e che, ma la colpa naturalmente non è loro, sono sicuro che tra dieci giorni, quando le cronache romane sempre meno veltroniane, torneranno a parlare di notte bianca e di colossei magnificamente illuminati, state certi che non saranno più costretti ad andare in giro a difendere la limpidezza mediatica del modello Roma.

Lavavetri

Stronzate. Chi l'ha detto che è leghismo la storia dei lavavetri? E' ovvio che ci sono tanti problemi prima dei lavavetri (immigrazione, criminalità etc), però non è male che a qualcuno comincino a girare le palle.

Letta

Oggi Letta chiede, su Repubblica, di "cambiare quelle regole o si uccide la partecipazione". Dice cioè che chi va alle primarie non deve essere costretto a iscriversi. Giusto. Peccato però che non sia affatto così.

martedì 28 agosto 2007

Governo e Partito democratico

Certo che se Romano Prodi e Rosy Bindi credono che bastino le primarie di Veltroni, Rutelli e Franceschini per mettere a rischio il governo, forse Romano Prodi e Rosy Bindi, e naturalmente anche il vicepremier Rutelli, dovrebbero iniziare a farsi delle domande e a darsi delle risposte. Il problema è il Pd che nasce veltroniano o il problema è il governo che sta morendo prodiano?

martedì 21 agosto 2007

Soru, Walter e Cdb

Chissà se è solo un caso. Veltroni, ormai è chiaro, non si aspettava per le primarie di incontrare un simile casino, soprattutto per quanto riguarda i candidati regionali (cosa è successo. In alcune regioni i candidati veltroniani sono appoggiati anche, oltre che da Veltroni e quindi dal suo compagno di ticket Franceschini, da Letta e/o dalla Bindi. Il risultato è che in alcune regioni la parte della Margherita che compone il ticket, quindi Franceschini che tradotto significa ex Partito popolare, ha paura di essere scavalcata dai suoi ex compagni di partito, come Letta e Bindi), è chiaro che qualcosa Walter deve fare, ora che è tornato dalle Maldive. E mentre lui era in vacanza, mentre Bettini e la Melandri lo difendevano, lo difendevano e lo difendevano, Carlo De Benedetti firmava accordi con Tiscali, quindi con Soru e ora, pochi giorni dopo, Renato Soru - governatore lettiano e numero uno di Tiscali, che però non conferma la notizia del Corriere - scende in campo per il Pd. E scende in campo, così sembra, per Veltroni e forse un po' anche per De Benedetti. Chissà se è solo un caso.