domenica 30 settembre 2007

Qualcuno aiuti Severgnini

Corriere della Sera, pagina 16, rubrica "Passaggi", di Beppe Severgnini.
Vediamo
"Confusione a Garlasco. Alcune anziane residenti vogliono sapere se il Ris di Parma è meglio di quello di Vercelli, e se si può fare coi funghi".

Ora; prima che sia troppo tardi, qualcuno fermi Beppe Severgnini nel suo terribile supplizio quotidiano.
(n.b. Ris, naturalmente, sta per Riso)

Il Mamiani

Mi sa che sono diventato pure bacchettone. La notizia, immagino, la conoscete. Se non la conoscete leggetela qui, altrimenti due righe per riassumere. Il preside di uno dei licei più fichi d'Italia, il Mamiani, ha deciso che gli studenti devono entrare in classe entro e non oltre le 8.10. Dopo di che si chiudono i cancelli. Dopo di che, chi non entra in orario magari entra alla seconda ora; solo che dopo un po' (dopo una ventina, se non ho capito male, di ritardi) si rischia una sanzione, tipo 7 in condotta, diciamo. Ecco, c'è qualcosa che non mi torna. Ho assistito personalmente al degrado "ideologico", se così si può chiamare, del Mamiani, da cui sono uscito circa sei anni fa. Già allora si faceva casino per una riforma Moratti, per una riforma De Mauro e per qualsiasi tipo di "cosa politica" capitasse a novembre, in quei mesi in cui di fronte alla scuola gli uccelli - come da definizione di un professore di Antropologia Culturale della Sapienza, (Massimo Canevacci) - "iniziavano ad aprire l'ano" e a colorare i marciapiedi della scuola. Grazie a Dio non ci si prendeva sul serio, si faceva finta di essere molto indignati con i ministri ma comunque, almeno nella forma, si diceva no a qualcosa che - pur non avendo la minima idea di che cosa significasse - doveva certamente avere un certo peso nell'economia politica di quei giorni; senz’altro. Ecco, diciamo che c'era una potenziale "battaglia delle idee", che a differenza dalla rottura di coglioni della retorica sessantottina, era una battaglia dove le idee venivano rappresentate da altri e dove poi però ci si aggregava magari per una trombata, una sigaretta, una cannetta, per saltare l'interrogazione di greco etc o magari per poter davvero dire vaffanculo Moratti, vaffanculo De Mauro etc. In sintesi: si rivendicava il diritto a non prendersi sul serio con le cose serie.
Ecco. Da una settimana al Mamiani, ma poteva essere qualsiasi altra scuola, la grande battaglia per cui si rivendica il diritto a prendersi sul serio con cose non proprio serie, è una estenuante lotta per rivendicare il diritto al ritardo (il 5 ottobre ci sarà anche una manifestazione, pare). Poi giro pagina sui giornali e leggo che i laureati italiani sono quelli che vengono più trombati quando vanno all'estero. Quelli, cioè, che meno vengono apprezzati. Anzi, per essere precisi: I nostri neolaureati i peggiori d'Europa: "impreparati". Non riesco a capire perché, ma sento proprio che c'è qualcosa che, magnificamente, le due notizie le lega proprio bene.

Il Foglio. "Stasi a Garlasco"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/il-foglio-stasi-garlasco.html

venerdì 28 settembre 2007

Il Foglio. "Le 2.227 liste per eleggere segretario e stato maggiore del Pd"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/il-foglio-le-2227-liste-per-eleggere.html

Stasi

Per la cronaca, Stasi è stato liberato. E immaginatevi quando poco hanno contro di lui se non riescono neppure ad offrirgli una semplice custodia cautelare, che in fondo, in Italia, non si nega a nessuno.

giovedì 27 settembre 2007

Il lato b della politica

Ma con quale faccia Casini, Udc antiabortista antieutanasitico anti-antiaccanimento terapeutistico, per parlare della crisi del governo Prodi se ne esce con metafore così poco azzeccate e che non avrebbe mai utilizzato per il caso Welby: "Prima staccano la spina - dice ai microfoni di Sky- e meglio è: sicuramente per il Paese ma forse anche per loro stessi. Bisogna porre fine una volta per tutte a questo vero e proprio accanimento terapeutico". La faccia come cosa?

martedì 25 settembre 2007

Rollingstone "Fratelli molto marziani"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/rollingstone-fratelli-molto-marziani.html

Su Kabul

Immaginate la situazione in Afghanistan. Dunque, i nostri militari – in campo di guerra – sono ufficialmente lì a combattere sì, i Talebani, ma in missione di pace. Peace-keeping, ricordate? Dunque sono lì tecnicamente per difendersi e possono attaccare solo per difendersi, quindi per difendere la pace. Significa che non possono sparare. Soltanto che i nostri militari fanno parte di una strutturata compagine militare che – a differenza nostra (e a differenza spagnola) spara anche per combattere i terroristi e i guerriglieri – che ogni tanto va in missione con quelli che sparano. Gli altri sparano, noi no; significa che, per assurdo ma mica tanto purtroppo, se gli italiani dovessero trovarsi in una spedizione contro i talebani (anche per difendere la pace, ma con un attacco militare) praticamente non possono utilizzare nemmeno una fionda, per non infastidire i vari Diliberto italiani. Capirete che Parisi, ministro della difesa che ha studiato alla Nunziatella, non sia proprio eccitato dalla situazione. Lui sa che in Afghanistan si combatte per difendere ma anche, grazie al cielo, per attaccare. Per questo ieri ha dato il via libera al primo attacco, diciamo, non "pacifico", della storia della repubblica italiana (così ha scritto oggi Carlo Bonini su Repubblica senza essere stato ancora smentito). Per questo, ieri, i nostri militari si sono comportati in maniera normale, senza prendere per il culo nessuno. In Afghanistan siamo in guerra. Una guerra sacrosanta, dunque – se serve – ogni tanto si deve sparare, e non solo per pararsi il culo, ma anche per attaccare.

venerdì 21 settembre 2007

Domenica

Domenica, su Rai Uno, Cerazade su "Sabato, domenica &".

giovedì 20 settembre 2007

Sabato

Sabato prossimo Cerazade a Omnibus, su la7

Esuberi

La Padania chiude la redazione del sud. La notizia è che la Padania aveva una redazione del sud.

Saviano

E' strano parlare di Saviano. Perché da una parte c'è l'elogio: del suo libro magnifico e anche del suo coraggio; ed è sbagliato, come invece fatto oggi da qualcuno, criticarlo perché si vada a cercare i problemi nella tana del lupo. Saviano ha fatto una gran cosa, ma l'uso politico di Saviano, dello stato che lo accompagna per poter accostarsi all'alone magico del "stiamo facendo qualcosa contro la Camorra", quello è vergognoso. Piccolo promemoria: Saviano è descrittivo, Bertinotti e lo stato e chi altro dovrebbe promuovere, oltre ai romanzi, anche soluzioni. Per esempio l'esercito; perché accompagnare Saviano nella tana del lupo non solo è semplice, ma se usato in un certo modo fa anche un po' schifo.

"Ho Visto l'uomo nero" sul Foglio

Oggi pubblicato il primo capitolo.
Qui e qui

Recensione su Repubblica

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/ho-visto-luomo-nero-su-repubblica.html

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/ho-visto-luomo-nero-su-repubblica_19.html

mercoledì 19 settembre 2007

Domani Cerazade sulla fantastica "Nuova spazio Radio"

http://www.elleradio.it/modules.php?name=Palinsesto_quotidiano

Esce il mio libro

Esce il 21 settembre, ma già si trova in giro. E' un po' un'inchiesta, un po' un racconto, un po' un saggio e un po' un romanzo; si parla di Rignano Flaminio. Il libro costa 14 euro, l'editore è Castelvecchi, sono circa 170 pagine. Questa è la copertina, questa la copertina con il mio profilo e la quarta di copertina. Il libro si chiama "Ho visto l'uomo nero".

lunedì 17 settembre 2007

Roma

La Roma è impressionante. E poi Totti, come nota qualcuno, ha iniziato a seguire gli stessi riti del 2000/2001. Un rito, per esempio: la fascia al braccio della Kappa (che era lo stesso sponsor del 2001) con gli omini indossati al rovescio (come nel 2001). A parte questo, fa paura.

Grilli

Leggendo, da sette giorni, continuamente roba su Grillo, mi veniva in mente una cosa. Cioè, non fa un po' impressione leggere le più autorevoli firme italiane sui più autorevoli giornali italiani pronte a sostenere che il beppegrillismo.com sia deleterio perché fomenta le piazze, perché è populista e perché la soluzione non è spazzare via i partiti; semmai farli funzionare meglio? Sono tutte obiezioni corrette, a mio avviso. Ma non fa impressione leggere queste opinioni sulle colonne di quei giornali che fino a pochi anni fa facevano il beppegrillismo di piazza, non su un blog, ma con la carta stampata; chiedendo di mandare a casa la prima repubblica; chiedendo di distruggere i partiti; chiedendo, non espressamente ma chiedendolo, di dar vita a un nuova democrazia rappresentativa con nuovi uomini, nuovi partiti? Cioè. Non è singolare che chi critica giustamente Grillo oggi, non abbia criticato se stesso quando durante Tangentopoli (e in parte anche durante bancopoli) utilizzava la stessa demagogia per "cambiare il sistema" e per poi trovarsene uno molto peggiore di quello che hanno contribuito a smontare con la scusa delle mazzette?

sabato 15 settembre 2007

Leggete

Mai letto nulla di così divertente. Qui.

domenica 9 settembre 2007

Beppe Grillo

Fanno male a sottovalutarlo. Grillo farà un partito, o meglio, un movimento. Lo farà prima del 2009 e lì saranno cazzi per tutti (300.000 persone sono veramente tante). E soprattutto perché Grillo rappresenta quella fetta di giustizialismo viscerale non compromessa con il giustizialismo di tangentopoli. Parla bene, predica alla grande, ha un blog da paura (stesso modello di quello di Di Pietro, ma è solo un caso) e gioca sull’assurda ambiguità del fatto che Internet non viene ancora considerato un vero e proprio mezzo ufficiale di informazione (semmai un tipo di informazione con un vestito un po' più giovane). E proprio per questo rischia di fare anche dei colpacci notevoli e a volte trascurati dai giornali. Come questo. (Lo sapevate che Veltroni è d'accordo con due su tre delle proposte di Grillo?)

venerdì 7 settembre 2007

Carcere e lavavetri

Sono d'accordo sulla questione lavavetri e microcriminaità da punire. Certo, ovvio. Ma la galera? Cioè. Come diavolo fa un governo che ha fatto l'indulto e che avrebbe dovuto fare l'amnistia a pensare, solo lontanamente pensare, che il modo migliore di risolvere i problemi (microproblemi) sia quello di sbattere, di nuovo, tutti in galera. Ma di che stiamo parlando? Per esempio, non so, hanno mai sentito parlare di pene alternative? Mi meraviglio soprattutto di Mastella, passato da una fase realista (fase indulto: applausi applausi applausi) a una terribile ed elettoralmente comprensibile fase populista (in sostanza: pene severe per tutti). Vabbé.

Giustizia italiana

Diciassette anni (!!!!!!!!!) dopo l'assassinio di Simonetta Cesaroni a Roma, in via Poma, ecco un passaggio di un qualsiasi articolo di oggi, sul "caso riaperto":
"Ma la soluzione del giallo di via Poma è ancora lontana". Diciassette anni dopo.

giovedì 6 settembre 2007

Diciamo che il problema è proprio questo, diciamo

*M.O./ PRODI: SIAMO L'UNICO PAESE CHE DIALOGA CON TUTTI *M.O./ PRODI: SIAMO L'UNICO PAESE CHE DIALOGA CON TUTTI E per la pace abbiamo bisogno del dialogo Roma, 6 set. (Apcom) - "Protagonisti è una parola forte. Però in questo momento viene riconosciuto che l'Italia è forse l'unico Paese che dialoga con Amman, con Riad, con Damasco, con Teheran, con la stessa credibilità, così come è stato riconosciuto per Israele". Il premier Romano Prodi risponde così al Tg1, che - dopo una settimana di colloqui del Presidente del Consiglio con molti paesi mediorientale - chiede se l'Italia sia protagonista del dialogo nella regione. "E' lo stesso lavoro che io ho fatto anni fa riguardo la Libia, prima misconosciuto e poi riconosciuto - ricorda Prodi - perchè abbiamo bisogno di dialogo per la pace". Rea 06-SET-07 20:28 NNNN

Massimo D'Alema

Ha letto bene D'Alema le parole di Shimon Peres? E' proprio sicuro, D'Alema, che per arrivare alla pace in medio oriente, tra Israele e Palestina, l'ideale è dialogare con Hamas?
"E' Hamas il nemico della pace", ha detto Peres, presidente d'Israele. Chiaro?

Gianfranco Fini

Non per infierire. Però, prima Fini si fa in quattro per fare il referendum e poi, due giorni fa, si fa in tre per superare il referendum. Bo. Sull'argomento consiglio libro, molto approfondito, molto bello e molto interessante. Eccolo.

mercoledì 5 settembre 2007

Lega, Forza Italia e sinistra

Pare che Forza Italia, Lega e An siano molto eccitate dall'aver raggiunto un accordo sul fatto che potrebbero accordarsi su un futuro accordo sul sistema elettorale. Minchia. Resta il fatto che comunque, dopo un bel po', sono tutti contenti a destra per aver raggiunto un minimo di spirito di cooperazione. E ora si dice che la Cdl stia inciuciando con Ds e Margherita per scavalcare Prodi sulla legge elettorale e per poter andare al voto il prima possibile e far durare Prodi il meno possibile. Vero, anche questo. I Ds dicono che non è così, Prodi dice che non c'è nessun problema, i prodiani sono un po' terrorizzati e intanto - un po' di nascosto - Fassino inizia ad aprire le porte alla destra, sulla legge elettorale ma credo non solo su quello. (Finirà, magari mi sbaglio, che la Lega e i Ds troveranno un accordo che starà bene anche a Forza Italia su una specie di sistema elettorale tedesco con uno sbarramento poco più alto del 5 per cento e che porterà alle elezioni entro la fine del 2009. Intanto Fassino, grazie al cielo, ha capito che è meglio dasse na mossa: e l'ha detto ieri, ecco qui).

Oggi, tra le lettere del Foglio

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/tra-le-lettere-del-foglio.html

martedì 4 settembre 2007

Tra poco più di due settimane

In inglese

Tre capitoli del libro su Bush

Karl Rove

leggetevi questo, è uscito oggi sul Foglio.

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/karl-rove.html

Un genio

http://www.fotolog.com/camallo/31522395

Bonini, D'Avanzo, rugby

C'è qualcosa che non mi torna. Come mai, prima, Carlo Bonini si mette a fare tre pagine sul rugby (sul Venerdì di Repubblica) e ora, oggi, D'Avanzo fa una pagina intera di Rugby sul quotidiano, con richiamo in prima?

lunedì 3 settembre 2007

Michael Moore

Nell'ultimo film di Michael Moore, Sicko, Michael Moore (tra le tante cose, alcune interessanti altre terribilmente propagandistiche) spiega che i terroristi pericolosi spietati fondamentalisti e distruttori delle torri gemelle (quelli di Al Qaida), a Guantanamo, vengono trattati con i guanti di velluto, vengono fatti accomodare in celle comode comode, hanno a disposizione alcuni spazi all'aperto per giocare a calcio (e anche a basket) e hanno anche gli ospedali "migliori di quelli americani standard" (nel film si dice più o meno così) tanto che Moore decide di portare qui alcuni americani di cui lo stesso Moore racconta le rispettive storie sanitarie. (Poi a Guantanamo Moore non riuscirà a entrare e porterà i suoi ospiti in un ospedale turistico di Cuba, cercando di convincere il gentile spettatore che gli ospedali cubani sono tutti così meravigliosi come quello dove Moore ambienta le ultime scene del suo film. Peccato che Cuba si trovi, come qualità sanitaria e ospedaliera (se proprio vogliamo dirla tutta), due posizioni al di sotto degli stessi Stati Uniti. Peccato che Moore si dimentichi di ricordare che i cubani non sono turisti e che i cubani si curano negli ospedali non turistici in giro per le città, che di norma non hanno il televisore e non hanno i raggi x e non hanno tutte quelle belle cose che Moore mostra nel film). Ma come? Non li frustavano a Guantanamo? Non li facevano girare con queste tute e poi li picchiavano e li umiliavano? Non erano totalmente assenti i diritti umani? Non era come Abu Grahib? Stronzate. Come al solito aveva ragione Mark Steyn.
Ah, parentesi. Ma nel film precedente (Fahrenheit 9/11), Moore non ci spiegava che praticamente i terroristi non esistono e che, sostanzialmente, l'Undici settembre era una mezza bufala con gli americani compromessi con i Sauditi e bla bla bla. E ora che fa? Comincia a dire che i terroristi sono cattivi cattivi? Lui? Lui che diceva che tutta una balla, che gli americani sapevano tutto e bla bla? A me sembra da pazzi, poi fate voi.

Recoba cabana

Una liberazione, ora finalmente potrà iniziare a fare il fenomeno. Dice Recoba che al Toro mi vogliono tutti, a Milano mi vuole solo Moratti (che, da straordinario scopritore di talenti qual è, pur di coccolarselo e pur di fargli credere di essere un giocatore vero, gli ha portato ad Appiano Gentile anche alcuni incisivi amici uruguagi come l'indimenticabile Pacheco e il vivace Rivas). Recoba è, come direbbe Mordecai Richler, un giocatore bello ma “non completamente necessario”. E farà anche i suoi dieci gol, il Chino. Però pensateci. Pensi a Zaccardo e ti viene in mente subito che lui è un numero due; pensi a Rosina e ti viene subito in mente che lui (che sarà il giocatore più apprezzato dell'anno, vedrete) è un numero 10. Pensi a Samuel e ti viene subito in mente che lui è un classico numero 5. E Recoba? Niente. Un po' 10, un po' 7, un po' 11, un po' 9. Praticamente inutile, quindi perfettamente interista. E in effetti, per questo, un po' mancherà.