lunedì 29 dicembre 2008

Quanto non vorrei essere garantista a volte. Quanto

http://iltempo.ilsole24ore.com/politica/2008/12/28/969367-inchiesta_cantone_preferito_saviano.shtml

Da leggere

Bellissimo articolo di Micheal Oren su New Republic

Ingiustificata, scrive Paolo Ferrero su Liberazione

"Questa è la Gaza che viene bombardata indiscriminatamente dall'esercito israeliano. Questa è la Gaza che subisce una rappresaglia di violenza inaudita, sproporzionata e completamente ingiustificata".

Memorizzare please: "Ingiustificata"

Oddio

Sudo, tremo, ho paura. Ma dopo questa e questa forse sto diventando pure fassiniano.

Israele, il Papa e gli altri

Dalle agenzie. La Terra Santa e' ''nuovamente sconvolta da uno scoppio di inaudita violenza. Sono profondamente addolorato per i morti, i danni materiali, le sofferenze che le popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. La patria terrena di Gesu' non puo' continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue che si ripete senza fine'', ha detto il Papa pochi giorni fa dopo aver letto sulle agenzie di stampa che dal 2001 a oggi, ininterrottamente, a Sderot sono caduti più di 4000 razzi Qassam. No, scusate, questo non l'ha detto nessuno.

venerdì 26 dicembre 2008

Nonna moderna/ 14

Stimolata dai non facili preparativi prenatalizi, forte di una tosta battaglia trionfalmente portata a termine con quattro astici vivi fino a poche ore fa e già da diverse ore pronta ad offrire ai suoi commensali un piccolo cappone da otto chili, ripieno di ragu, lei, innervosita anche dalla tradizionale febbre natalizia e stimolata da un'abbondante cena di cui è stata fiera protagonista, ieri l'ha messa così.

"Un cretinu più cretinu dell'altru sugnu. Ni possu vidiri, nii supportu. Chinnaffare cu u federalismi ieu? Farfanterie sono, farfantterie", dice con un chiaro riferimento alle recenti polemiche leghiste sulle riforme promesse (e non ancora mantenute) relative al federalismo. "E chiddatru? Chiffa? Chi dici? Chi ave? Iddu", dice storcendo la bocca e imitando in modo poco elegante il leader della Lega Umberto Bossi, "iddu si sapi chi voli una cosa e basta. Docu, u federalismo. E d'atru? Chi vole?". Chi? "Velltoni, chi nun si sapi più si è carne u pesci e che ormai depresso e però ancora che parla è".

martedì 23 dicembre 2008

Qualunquismo

Dell'inchiesta giudiziaria per il momento non me ne frega nulla, ma se c'è una cosa profondamente sentita da dire all'imprenditore che a quanto pare più degli altri si è occupato della manutenzione delle strade di Roma negli ultimi anni è questa: complimenti, dottor Alfredo Romeno, davvero ottimo lavoro.

venerdì 19 dicembre 2008

Sul Messaggero

Dopo aver notato che sono due giorni che sul Messaggero non compare il nome di Romeo in prima pagina, mi sono andato a rileggere un po' di roba su Caltagirone e Romeo e ho trovato alcune cosuzze interessanti. Tipo questa.

Il Foglio. Diffidare delle ordinanze, delle carte e delle sentenze con troppi aggettivi (vedi il caso Romeo)

Dicono che la differenza tra un bravo giornalista e un cattivo giornalista sta nell’avere così tanto materiale da avere la possibilità di raccontare un fatto senza aver bisogno di descrivere nient’altro che quello che si è raccolto, o quello che si è visto. Quando si racconta qualcosa – almeno così insegnano – meno aggettivi ci sono, meno commenti ci sono, meno avverbi ci sono, meno parole che lasciano intendere opinioni ci sono, e meglio è. Punto.
La stessa cosa, dovrebbe valere per le sentenze, per le ordinanze e per tutto ciò che magistrati e gip scrivono per informare di un reato commesso e per provare a inchiodare un indagato. Quando un articolo di cronaca è pieno di aggettivi c’è qualcosa di strano: sembra quasi che ci sia qualcuno che ti voglia convincere di qualcosa senza avere argomenti sufficienti per farlo. Con “le carte” spesso funziona allo stesso modo, e allora dopo aver letto la nota che la procura di Napoli ha scritto sul gran casino napoletano c’è un aspetto che va notato, perché sempre più spesso capita che ci siano gip che scrivono sentenze o ordinanze dando l’impressione di non riuscire a essere totalmente distaccati. Quasi come volessero convincerci di un fatto non solo offrendoci le notizie di reato ma provando a persuaderci con l’uso di aggettivi e avverbi giusti.

Leggete qui. “Da quelle parole, ascoltate nel corso di una telefonate che egli, amabilmente, intratteneva con Giorgio Nugnes…”. Romeo, “padre-padrone di uno dei maggiori gruppi imprenditoriali romani”. “Si affrettava a replicare il pubblico funzionario infedele”. “Esclusivo ed egoistico interesse di Alfredo Romeo e delle sue imprese”. “Una commistione impressionante…”. “Dirà un esaltato consigliere comunale nel parlare con Romeo…”. Ecco, naturalmente questo non basta per dire che c’è puzza di bruciato. E’ vero, ci sono alcune cose che non tornano, il reato contestato agli indagati di Napoli non sembra essere ancora del tutto verificato. Si parla di appalti e si parla di tangenti, ma dalle carte non solo non risulta esserci nulla che riesca a dimostrare in modo chiaro che i politici indagati hanno ricevuto chissà quale beneficio dalla società Romeo (per capire: non si parla di mazzette, non si parla di favori fatti ai politici, etc etc), ma in più due di quei famosi appalti per cui sono finiti sotto indagine anche gli assessori della giunta di Napoli non risulta proprio che siano mai andati in porto, dato che l’appalto che doveva finire in mano alla Global Service dei Romeo (quello sulle strade del napoletano bandito dalla provincia di Napoli) è stato bloccato, e quello che invece era stato bandito dal comune di Napoli è stato stoppato da un ricorso al tar del 28 febbraio.
Claudio Cerasa
19/12/08

giovedì 18 dicembre 2008

Napoli/ 3

La cosa peggiore che poteva fare in questo momento il Partito democratico era accogliere senza fiatare le ordinanze dei giudici di mezza Italia e dire che questo è il momento di fare pulizia nel partito. L'hanno appena fatto.

Napoli/ 2

Io ve la metto così. Dico solo che uno dei tanti comuni, oltre Napoli, che ha avuto a che fare con gli appalti dei Romeo si chiama Roma.

Su Napoli

Mi piacerebbe che qualche grande giornale scrivesse in un cazzo di titolo che l'appalto di cui tutti parlano, quello dei Romeo a Napoli, quello per il quale si sarebbero fatti in quattro centrodestra e centrosinistra, bene, quell'appalto lì non è stato mai approvato. Mai. Mai. Mai.

mercoledì 17 dicembre 2008

Il Foglio. "Reato di chiacchiera. Da Toto a Fassino, storia dei nostri processi alle intenzioni. “E’ come un romanzo di Roth”, dice Saccà

A proposito dei reati di chiacchiera.

No anticav e no anti Tonino.

In una formidabile intervista alla Stampa, Francesco Rutelli - non esattamente un dirigente che finora ha offerto una particolare linfa al Partito democratico - attacca il segretario del Pd sostenendo una tesi originale. In sostanza, dice Rutelli, ora che il Pd è diventato un partito lontano dal vecchio e nocivo antiberlusconismo sarebbe da pazzi diventare improvvisamente un partito anti Tonino Di Pietro. Ecco, il piccolo equivoco che si intravede tra i recenti flop del Pd è che è un po' troppo facile dire com'è bello il nostro pantheon, guardate quanto è grande, guardate quanta gente c'entra etc etc e non dire ogni tanto che invece, in questo momento, il problema del Pd è proprio lui e lo è ancora più del Cav: Tonino Di Pietro.

La sinistra e i giudici

Oggi al Corriere della Sera l'ex parlamentare Francesco Tempestini dice una cosa pazzesca, a proposito dei recenti problemucci del centrosinistra con la giustizia. Il problema per il centrosinistra è che "non c'è più un uomo forte come Luciano Violante che tratta con i
magistrati". Che "tratta" con i magistrati.

martedì 16 dicembre 2008

Men, not Market

C'è una frase molto bella che sul Wall Street Journal di ieri spiega benissimo perché di fronte a tutte le crepe del sistema economico americano alla fine il problema alla fine è questo, e vale soprattutto per la storia di Bernard Madoff. E' che "La vera morale di questa storia riguarda gli uomini, non i mercati". Qui c'è tutto l'articolo, da leggere.

venerdì 12 dicembre 2008

Nonna moderna/ 13

Di ritorno da un lungo e faticoso viaggio dalla sua città nel cuore della Sicilia di Federico II, visibilmente frastornata dalle recenti affermazioni di alcuni tra i più importanti rappresentanti del governo italiano, lei, prendendo spunto dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni politici di centrodestra (che non ama) ai giornalisti dei telegiornali nazionali ieri sera, un po' sconsolata e facendo un discorso sullo stato dell'arte dell'esecutivo di Silvio Berlusconi, l'ha messa così.

"Stu disunestu. Avi a mittere la leggi comu piaci a lui, pezz'i facchino. Iddu (frase non riferibile) u sapi chi i cose stanno accussi. Stasera affacciau chiddatru (dice storcendo un po' la bocca), chiddu chi fa 'uhmuhmuhm' (dice probabile riferimento al leader della Lega, Umberto Bossi). Chiminchia affari, iddu? A Padania? Pezzi di genti inutili c'agoverna l'Italia. Inutili. Inutili! E chiddu cu u pizzu? U ministru cu u pizzu!". Ignazio La Russa? "Iddu, u palermitanu!". Catanese. "Peggiu mi sentu".

mercoledì 10 dicembre 2008

In effetti

In effetti ora che Massimo D'Alema e Walter Veltroni hanno siglato una "tregua" firmando un comunicato congiunto in cui sostengono che nel Pd non c'è alcuna questione morale - "siamo uniti in una campagna pretestuosa" - noi tutti elettori democratici siamo dunque convinti che nel partito va tutto bene, che siamo tutti felici, tutti uniti e tutti pronti, allegramente, a farcelo mettere lì dove non batte il sole con il sorriso, finalmente, e senza rancore. Semplicemente felici.

martedì 9 dicembre 2008

Se Berlusconi salva la Roma altro che presidente, lo fanno Papa e capitano.

(Apcom) - Giornata boom per il titolo As Roma che ha chiuso la seduta con un guadagno del 21,7%, dopo essere stato fuori dalle contrattazioni per l'intera seduta per eccesso di rialzo. A spingere gli acquisti sono state le indiscrezioni di stampa che parlano di un interesse di fondi sovrani libici insieme alla compagnia petrolifera Tamoil per un ingresso nel capitale della squadra capitolina. L'indiscrezione è stata però smentita da Italpetroli, società della famiglia Sensi che controlla l'As Roma, che ha negato qualsiasi contatto sia diretto sia indiretto con rappresentanti dei fondi libici o di Tamoil. No comment, invece, da parte di Unicredit che, secondo la stampa, sarebbe il tramite fra i libici e la Roma.

martedì 2 dicembre 2008

Del perché l'eroico Villari mai se ne andrà

Leggete qui, il regolamento parlamentare della Vigilanza Rai

La Russa e Bill Gates

Sarà l'ora, sarà la stanchezza, sarà quel che sarà, ma stamattina alle 8.45 il ministro della Difesa Ignazio La Russa, intervistato da Maurizio Belpietro su canale 5, ha detto di essere molto contento per la conferma di Bill Gates come responsabile della difesa degli Stati Uniti. Bill Gates.

lunedì 1 dicembre 2008

Sinceramente

Sinceramente l'idea di aumentare l'iva per le pay tv, in questo momento, in queste condizioni, in questo periodo, mi sembra una bella cazzata.

giovedì 27 novembre 2008

Il Foglio. "Altro che Sardegna. Tra Unità, CDB e Max, Soru è pronto a scalare il Pd "

Giornale, quattrini, rete di potere, amicizie trasversali, Confindustria. Cosa c’è dietro alle mosse di “Surei”

Bossi e Veltroni

Tra i tanti temi che appassionano i dirigenti del centrosinistra – e che hanno un incontestabile interesse per la vita quotidiana di ognuno di noi (Collocazione europea, caso Villari, caso Latorre, elezioni del segretario regionale laziale, elezioni del segretario provinciale perugino, e molti altri argomenti appassionanti) – uno in particolare mi fa venire in mente la differenza che esiste tra un leader che deve dimostrare di essere un leader e un leader che è leader e basta, e che fa il capo. Ora, provate a immaginare cosa potrebbe accadere nella Lega se qualche tesserato si alzasse in piedi e, come capita in questi giorni nel Pd, chiedesse di convocare un congresso. Più o meno sentireste questo rumore qui: prrrrrrrrrrrrrrrrrrr.

A proposito di India

http://www.ilfoglio.it/soloqui/1442

lunedì 24 novembre 2008

A proposito di Zaleski

Dopo aver letto il Mucchetti di ieri sul Corriere che difendeva con piglio il buon Zaleski, il problema è che, secondo me, da queste parti nessuno sa come si dice in polacco "fare il frocio con il culo degli altri".

Nel Pd non c'è nessuna crisi.

I dalemiani nel Lazio non votano il candidato alla segreteria regionale del Pd. Nicola Latorre dice che nel Pd bisogna capire se "esistono le condizioni minime di vivibilità democratica". Il dalemiano Walter Tocci dice che il dalemiano Latorre "nel Pci non sarebbe durato un giorno come vice capogruppo del Senato, dopo aver appoggiato l’avversario in diretta televisiva". La radicale Giulia Innocenzi dice di non aver "ricevuto neanche una telefonata che mi informasse delle modalità dello spoglio, figuriamoci del risultato!". Nel Pd, però, va tutto bene, e Veltroni si diverte così tanto che ha appena organizzato una bellissima, e naturalmente imperdibile, "party su Facebook". "In questi mesi su Facebook ogni giorno ho scoperto persone nuove, ho rincontrato vecchi compagni di viaggio e stretto nuove amicizie. (...) Nelle ore piu' strane del giorno e della notte affiorano ricordi, si scoprono pensieri comuni, le foto che caricate raccontano la vostra vita e a volte la mia"

giovedì 20 novembre 2008

Eroico Villlari

**FLASH -RAI: VILLARI NON RASSEGNA DIMISSIONI- FLASH** =

VIGILANZA RAI. VILLARI: CONTRO DI ME MINACCE INACCETTABILI

VIGILANZA RAI: IN UFFICIO PRESIDENZA VILLARI NON SI E' DIMESSO =

**FLASH -RAI: VILLARI, SONO DEL PD MA ISTITUZIONE PRECEDE PARTITO- FLASH** =

mercoledì 19 novembre 2008

Il Foglio. "Il tesoretto del Pd (e l'opa). D’Alema va forte al nord (e all’Europarlamento), Veltroni si rifà in Emilia. Torino ago della bilancia"

La finanza paonazza/2

La finanza paonazza/1

Sperando che il generale David Petraeus non finisca pure su men's health, come dice il mio compagno di banco

http://men.style.com/gq/features/landing?id=content_7599

Che comunque secondo me sarebbe stata una buona soluzione anche per la Vigilanza

(ANSA)-LONDRA, 19 NOV- Sembra proprio che il Queens Park Rangers, squadra inglese di Flavio Briatore, abbia trovato un nuovo allenatore, il portoghese Paulo Sousa. Lo scrive il quotidiano inglese 'The Sun', precisando che l'accordo con l'ex centrocampista di Juve, Inter e Parma, sarebbe gia' stato raggiunto. Il tecnico potrebbe esordire gia' sabato prossimo per la gara in casa del Watford. In Championship (serie B inglese), il QPR e' attualmente decimo con 25 punti. (FOTO ARCHIVIO)

martedì 18 novembre 2008

Il mio nuovo statista di riferimento/2

"Ho il dovere istituzionale di fare funzionare la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai".
18 novembre 2008 Riccardo Villari

Il mio nuovo statista di riferimento

"Passerò tutta la mia vita politica a contrastare la scelta di andare con Di Pietro".
17 novembre 2008, Riccardo Villari

lunedì 17 novembre 2008

Ahiaiaiaiai, cari leghisti

(ASCA) - Roma, 17 nov - Il federalismo fiscale, cosi' come delineato nei disegni di legge all'esame delle commissioni Affari costituzionali, Bilancio e Finanze del Senato 'puo' portare ad un aumento della pressione tributaria'. E' quanto ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzari nel corso della sua audizione a Palazzo Madama.
'Il sistema di finanziamento degli enti territoriali configurato dal disegno di legge sul federalismo fiscale - ha dichiarato Lazzaro - comportera' lo spostamento di rilevanti quote di gettito Irpef dal centro verso la periferia. Cio' puo' comportare rischi che vanno opportunamente valutati: puo' portare ad un aumento della pressione tributaria e in particolare dell'Irpef e ad una forte dilatazione in ragione del ruolo centrale assegnato dal finanziamento del federalismo fiscale all'Irpef nel ricorso alla perequazione'.

Brunetta e la sinistra

La cosa che più mi sorprenderebbe della frase del ministro Brunetta ("I dipendenti pubblici fannulloni sono in maggioranza di sinistra") è che c'è ancora qualcuno che in Italia vede in giro qualcuno di sinistra.

domenica 16 novembre 2008

Nonna moderna/12

Poverino veru, stu lazzarone.

sabato 15 novembre 2008

Il Pd e i casalesi

Oggi, a Caserta, Veltroni ha detto delle cose molto belle. Ha detto che "Dobbiamo distruggere la camorra tutti assieme" e ha ripetuto che dobbiamo "liberare queste terre dai Casalesi, restituendole a chi ci vive e lavora". Bello. Giusto. Bravo. Bis. Ma chi glielo dice ora a Walter che i suoi senatori due settimane fa, quando lui si trovava in Spagna a presentare la versione spagnola del suo romanzo "La scoperta dell'Alba" ("Cuando amanece" , è la traduzione ispanica), ecco, chi glielo dice che in quei giorni a Palazzo Madama, quando si votava per approvare la presenza in territorio camorrista dell'esercito, il suo Pd – fregandosene del diktat del segretario - ha votato no?

Il Foglio. "Il Pd si allontana dalla Cgil e la Rai si ritorce su W."

Alla Vigilanza il Pdl vota Villari (col CaW che si dimette). E c’è un Orlando felice

Il Foglio. "Perché Riccardo Villari è il migliore presidente che poteva sognare il Pd"

Il senatore dice di essere pronto a mollare, nel Pd c’è chi crede sia molto meglio di Orlando e lui ora si gode il momento

Il compagno Obama

(ANSA) - L'AVANA, 14 NOV - Per l'ex presidente cubano Fidel Castro e' 'ingenuo' illudersi sulle 'buone intenzioni' del presidente eletto statunitense Barack Obama. 'Sarebbe straordinariamente ingenuo - ha scritto Fidel in un articolo pubblicato su Internet - pensare che le buone intenzioni di una persona intelligente possano cambiare quello che e' stato creato da secoli di interessi ed egoismo. La storia umana dimostra tutt'altro'.

Ecco. Prima di credere che Mr president sia il nuovo messia della nuova sinistra – una specie di Diliberto abbronzatello, e a stelle e strisce – aspettate che Obama invii altri soldati in Afghanistan, aspettate che offra nuovi incentivi per la Fiat americana e aspettate che nomini davvero come suo ministro della difesa il compagno Bob Gates, e poi ne riparliamo.

mercoledì 5 novembre 2008

Obameconomics

Solo per informarmi che la crisi è finita.

Oggi al ristorante

Dice, serio, il simpatico cameriere. "Io Obbama non lo conosco, però così – a pelle – me piace".

Non dico altro

Barack Obama ha 47 anni, Giovanna Melandri ne ha 46.

lunedì 3 novembre 2008

A proposito di elezioni

http://it.youtube.com/watch?v=ZI9OYMRwN1Q

Non accetterò commenti su questo post

RASSEGNA STAMPA/ VALERIA MARINI: ORA STUDIO DA MINISTRO

mercoledì 29 ottobre 2008

Ehi, Giulio

Ma scusate. Se Ipse-dixit-Tremonti dice di essere quello che, apocalitticamente, aveva previsto prima di ogni altro il disastro economico finanziario mondiale, beh, perché mai ha scritto una finanziaria come se tutto fosse in fondo all right?

mercoledì 22 ottobre 2008

Cioè

Il più grande errore politico che potrebbe commettere in questo momento Walter Veltroni è quello di voler disegnare il futuro del proprio partito nello stesso modo pasticciato con cui lo ha dipinto finora. Quello Di Pietro è il caso più significativo di pasticcio in salsa democratica, e non è un caso che Veltroni oggi rischia di fare lo stesso – letale – errore che ha commesso nel corso delle ultime elezioni. In che senso. Nel senso che sarebbe importante che il leader del Pd portasse avanti quell’idea che aveva lasciato intendere tre giorni fa, quando aveva detto che con l’Italia dei valori “l’alleanza è finita, ed è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno”. Veltroni, in quell’occasione, aveva usato le stesse parole che aveva adottato anche qualche mese fa, a Matrix, quando aveva detto che “Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista”. E oggi invece che fa,W.? Dice che “con l’Italia dei valori, con le altre forze di opposizione dovremo, soprattutto a livello locale nelle elezioni amministrative, cercare di trovare un punto di incontro”. Eccolo qui, dunque, il grande errore fatto da Veltroni nel suo Pd: credere che si possa ragionare in modo diverso sulla politica fatta a livello locale e quella fatta a livello nazionale. Se si rompe, e si deve rompere, non si dice ni, bo, forse, non so. Altrimenti il risultato non potrà mai essere diverso da quello raggiunto nelle ultime elezioni politiche, quando Veltroni decise (secondo me, giustamente) di rompere con la vecchia coalizione che abbracciava l’Ulivo a livello nazionale e di lasciare semini di Unione in giro per il paese. Il risultato alla fine è stato sotto gli occhi di tutti, e nelle due più grandi regioni dove il Pd ha mantenuto le sue contraddittorie ammucchiate, beh, a Roma il Pd ha fatto vincere Alemanno, in Sicilia Veltroni ha preso 35 punti in meno di Raffaele Lombardo. E se il problema è che in Abruzzo Di Pietro è al 20 per cento, francamente, a questo punto meglio andare soli piuttosto che essere ammanettati.

Cvd

PD: VELTRONI, CON IDV DIVERSI MA NON NEMICI Roma, 22 ott. (Adnkronos) - "Con Italia dei valori, con le altre forze di opposizione dovremo, soprattutto a livello locale nelle elezioni amministrative, cercare di trovare un punto di incontro. Non necessariamente essere diversi significa essere nemici, pero' siamo diversi e io voluto ribadire questa diversita' che e' programmatica, politica, che nel momento in cui viene meno un accordo sul programma con il quale si e' stati eletti emerge con maggiore chiarezza". Lo ha affermato il segretario del Pd Walter Veltroni, ospite di 'Radio anch'io'. (Sam/Gs/Adnkronos) 22-OTT-08 10:56 NNNN

martedì 21 ottobre 2008

Hai capito

Pd/ De Benedetti: In Parlamento opposizione non c'è Pd/ De Benedetti: In Parlamento opposizione non c'è Governo contraddittorio con tagli a scuola a rottamazioni Milano, 21 ott. (Apcom) - Il presidente del gruppo Cir, Carlo De Benedetti, stronca con una battuta il ruolo in Parlamento del Partito democratico nel quale aveva riposto inizialmente grandi aspettative. "In questo Paese, in questo momento - ha detto durante la presentazione del suo libro 'Centomila punture di spillo' -, da un lato si vogliono dare soldi che non ci sono all'auto e agli elettrodomestici, dall'altro si vogliono togliere fondi all'istruzione. Sono contraddizioni che dimostrano scarsa prospettiva politica, una cosa che ferisce profondamente. Queste sono cose che o si combattono con l'opposizione in Parlamento, ma l'opposizione non c'è, oppure dobbiamo contare sull'opposizione dei singoli, genitori per esempio, che investono sull'istruzione dei figli". "Certe cose - ha continuato l'ingegnere riferendosi in generale ai provvedimenti che farebbero bene al Paese, come investimenti sull'istruzione - non arrivano mai per decreto, né per legge, né per volontà del principe, ma solo se riconquistiamo con dignità e padronanza la determinazione del nostro futuro. Questo non ha niente a che vedere con l'orientamento politico di ciascuno, non è né di destra, né di sinistra. Se non riprendiamo la volontà di determinare il nostro destino non andiamo lontano". Asa/Dav 21-OTT-08 20:20 NNNN

Come no

"Alla politica non interessa entrare nelle banche", disse Tremonti, scoppiando a ridere.

lunedì 20 ottobre 2008

Pensieri

Angelino Alfano agli studenti di Pallavicino, Palermo: "Senza mafia, la Sicilia sarebbe bellissima".

Già visto, già detto, già fatto

"Alla fine di questo secondo quinquennio io avrò concluso la mia esperienza politica".
Davvero?
"Sì. Non bisogna fare della politica a vita. Bisogna continuare a fare delle cose nelle quali si crede, facendo altro. Ci sono tantissime cose che si possono fare. Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo 'guarda che furbacchione, dice così ma non è vero'., ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no".


Disse Veltroni, più o meno due anni fa, nella stessa trasmissione in cui ora Walter lascia intendere, o meglio, assicura che con Totino “l’alleanza è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno” di formare un gruppo unico in Parlamento. Niente da dire sulla sostanza delle serie motivazioni (il gruppo unico in Parlamento) che hanno portato il segretario del Pd a “rompere con Tonino”. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto “rompere con Tonino” sostenendo che con “Di Pietro le nostre vedute strategiche a proposito della concreta applicazione del cuneo fiscale non sono più conciliabili”, e sarebbe andata bene lo stesso. Solo che poi, con Tonino, si dovrebbe “rompere” davvero. Se il segretario dovesse farlo, beh, bene, bravo, bis. Ma dati i precedenti, e visto che già due mesi fa ogni democratico anti dipietrista che si rispetti aveva notato che Veltroni, con Tonino, aveva già rotto (“Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio, e allora ha scelto una strada, o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista (…) Questa è la scelta che Di Pietro deve compiere”), ecco, pur tenendo conto di tutta la buona volontà, pur tenendo conto di tutti i comprensibili tentativi che il Pd sta facendo per far fuori Orlando e pur tenendo conto dell’organizziazione, diciamo, complessa della manifestazione di sabato prossimo, Veltroni non si deve stupire se anche oggi, quando va in tv, noi poveri democratici non possiamo che pensare le stesse cose che pensa il segretario. “Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo ‘guarda che furbacchione, dice così ma non è vero’, ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no". E furbacchione, comunque, l’ha detto lui.

Speriamo che duri

Veltroni: Di Pietro dice cose "molto lontane dall´alfabeto della cultura democratica del centrosinistra".
Soro: "Di Pietro è un politicante sleale"

Non mi ricordo più, dopo l'uno, il due e il tre, qual è il numero prima del cinque.

Lo ammetto, lo ammetto. Essendo cresciuto a Roma, pur essendo nato a Palermo e pur essendo al 55 per cento rosanero e al 45 per cento nerazzurro (lo so, lo so non c'è alcuna credibilità), non esiste al mondo alcuna partita che abbia l'odore di derby come quando l'Inter, o il Palermo, infilano le loro zampette a Roma. Soprattutto quando lo fanno contro la Roma. Di conseguenza, non ci poteva essere questa sera all'Olimpico un'affermazione che stimolasse in modo così violento lo spirito combattivo dell'ultrà che è in me come quella che, cordiale e raffinata, arrivava dai gradoni della curva sud. "Come la Juve, voi siete come la Juveee", ché ci stava così bene e che dava un senso di onnipotenza così sincero che quasi quasi mi è dispiaciuto che il primo dei 4 (quattro) pappini Ibra non lo abbia fatto in fuorigioco.

domenica 19 ottobre 2008

A proposito di Facebook

Ad agosto Facebook ha fatto registrare 1.369.000 utenti unici con un incremento annuo del 961%.

Il Pd e la tv

Veltroni dice che è uno scandalo il fatto che le voci del governo occupino, tra giornali e tv, circa il 70 per cento dello spazio politico disponibile. Ma in tutto questo Veltroni dimentica che se il suo partito occupa dunque meno del 30 per cento dello spazio politico disponibile questo può significare che in Italia c'è un regime, una dittatura, un lento passaggio alla tirannia (anche se l'editore del giornale un tempo di riferimento di W. ieri ha detto che non si può «certo parlare di regime se la libertà di espressione è totale»). Può essere che sia così, oppure dall'altra parte può essere anche che il partito che rappresenta Walter Veltroni, oggi, drammaticamente, non abbia proprio un cazzo da dire.

Tanto per capire

Dice Repubblica di oggi che gli stati del Dubai e Qatar, assieme, hanno il 35% della Borsa di Londra e di Milano.

sabato 18 ottobre 2008

Prima o poi doveva succedere (sempre che sia vero)

INTERNET: SI FINGE SINGLE SU FACEBOOK, MARITO LA UCCIDE

(ASCA) - Roma, 18 ott - Si finge single su Facebook e il marito geloso la uccide a colpi di mannaia. Non e' la trama di un thriller ma quanto successo realmente a sud di Londra lo scorso febbraio e ora l'uomo, Wayne Forrester, e' stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. A renderlo noto e' il tabloid inglese The Sun.Emma, 34 anni e madre di due figli, era stata accoltellata ripetutamente dall'uomo, suo marito da 15 anni, che al momento dell'arresto ha tentato di giustificarsi dichiarando di essere stato ''umiliato'' dalla moglie che aveva cambiato il suo status coniugale sul sito internet

La sinistra in mutande

La cosa più sconvolgente di questi giorni di disastri economici (giorni accompagnati da colonne sonore intonate in russo, da bandiere sovietiche sventolate di nascosto nei ministeri della repubblica e da busti di Marx molto probabilmente utilizzati come ferma carte ministeriali) è che - ora che il mondo si è spostato a sinistra; ora che i presidenti di destra discutono della presenza dello stato nell'economia con la stessa disinvoltura con cui un tempo disegnavano schemini d'attacco per le proprie squadre di calcio; e ora che non ci sarebbe nulla di strano a vedere Paul Krugman candidato a essere sottosegretario del ministro Giulio Tremonti – sembra veramente paradossale che la sinistra non di governo si sia fatta trovare di fronte alla tempesta con le mutande calate. Cioè. La mia idea è che tutta quella sinistra progressivamente cresciuta sulle strade della terza via (Blair, Clinton, D'Alema, etc etc) sia oggi in balia di una vecchia e precisa strategia politica. Ovvero, quella di restare a sinistra, sì, ma sviluppando un tipo di teoria politica profondamente progressista in grado di non essere così sciocca da lasciare in mano alla destra temi tradizionalmente legati a quell’area politica lì. Sicurezza, mercato sempre più libero, appoggio alle piccole e medie imprese, liberismo che non è di destra e che deve essere (come no!)di sinistra, etc. Per dirlo in modo molto volgare, la sinistra intelligente si è lentamente spostata a destra. Lo ha fatto sempre di più. Lo ha fatto nelle sue più diverse espressioni di politica quotidiana, lo ha fatto nel corso di quelle campagne elettorali in cui thatcerismo e reaganismo (oh, sto semplificando eh) sono diventati pane commestibile per i denti della nuova sinistra. Ebbene, cosa succede oggi? Succede - come segnalato in questo bellissimo articolo di Enzo Bettiza sulla Stampa - che il mondo della politica ha puntato il suo obiettivo a destra, che la sinistra ha valorizzato sempre di più il suo non essere più pregiudizialmente schierata contro la destra, che la destra è riuscita a rielaborare (e a far sue) molte e condivisibili teorie di sinistra e che, ora che i governi di mezzo mondo a torto o a ragione hanno deciso di mettere in pratica politiche dal profilo statalsocialista, la sinistra ha clamorosamente scoperto di essere finita troppo a destra e ha sfortunatamente capito che la destra ora fa così bene (o almeno ci prova) cose di sinistra che, come per esempio capita in Italia, della sinistra in questo momento il paese può cominciare tranquillamente a farne a meno.

giovedì 16 ottobre 2008

Ecogelmini

Mi dicono che sull'Economist di domani l'ex Direttore di McKinsey, Roger Abravanel, spiega che le scuole del Mezzogiorno italiane sono assai simili a quelle dell'Uruguay e della Thailandia. Meicojons.

lunedì 13 ottobre 2008

And the winner is

Come era piuttosto facile immaginare, il premio Nobel per l'economia non l'ha vinto Giulio Tremonti, ma l'ha vinto Paul Krugman. Un pazzo geniale, il suo libro l'ho letto quest'estate. Eccolo qui.

venerdì 10 ottobre 2008

Il Foglio. "I Popolari si allontanano da Veltroni e si avvicinano a D’Alema"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2008/10/il-foglio-i-popolari-si-allontanano-da.html

Il Foglio.it "Reunion"

Qui.
Prima di scoprire che l’ultima originale presa di posizione del Partito democratico è quella di andare festanti in piazza a manifestare contro il Cav. stando però attenti a non dare l’impressione di manifestare anche contro il governo del Cav., la riunione di oggi mette a fuoco le due posizioni presenti in redazione sulla crisi economica internazionale: da un lato c’è chi sostiene che il mondo finanziario si sarebbe salvato assai più velocemente senza la manina invisibile dei governi (sia maledetto lo statalismo!); dall’altro lato c’è chi sostiene che quel mondo, già prossimo al crollo, sia crollato proprio perché la manina invisibile dei governi doveva intervenire ben prima (sia maledetto il capitalismo!). In altre parole, l’aspetto che lascia perplessa parte della redazione è che non si capisce se sia il panico a scatenare i politici o se siano i politici a scatenare il panico (e c’è da dire che non è il massimo vedere un politico che prova a incoraggiare il mercato spiegando che le banche – seppur sane – verranno salvate dal governo, che l’economia – seppur sana – verrà salvata dal governo, che i consumatori – seppur in perfetta salute – verranno salvati dal governo, e il tutto con un registro di parole che fino a pochi giorni fa veniva utilizzato solo per descrivere lo stato di salute della difesa della Juventus o al massimo per mettere in evidenza la fecondità del bacino elettorale della sinistra Arcobaleno). Il resto della riunione è caratterizzato poi da uno scoop alemanniano, da uno dei temi che più appassiona una parte del settore politico (è il Cav. che ha bisogno di W. oppure è il CaW che può fare tranquillamente a meno di W.), da una proposta di editoriale sul mondo che crolla e l’Iraq che però non va poi così male; anche se poi l’ovazione finale è per una magnifica proposta che arriva dal settore economia: perché mentre le maestre e gli studenti vanno in piazza per manifestare contro il governo sembra ci sia qualcuno che alla fine non se la passa così male: le fabbriche di grembiulini.

Massima malizia

VELTRONI: SERVE MASSIMO CONSENSO.

Nnaggia oh

Ecco, il Cav. poteva anche risparmiarsela di dire che non si parla con chi va in piazza.

giovedì 9 ottobre 2008

Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti

O va via l'emendamento" salva-manager o "va via il ministro dell'Economia" ha detto Giulio Tremonti, ripetendo al Senato l'informativa urgente sugli sviluppi della crisi finanziaria riferendosi a un emendamento presentato al decreto Alitalia che permetterebbe di 'salvare' i manager dei recenti crac finanziari come Cirio e Parmalat

mercoledì 8 ottobre 2008

Tra qualche giorno capirete tutto meglio

Ieri, Caltagirone l'ha messa così: "Negli ultimi 5 anni Roma senza guida, rischi favelas". Tra qualche giorno spero di riuscire a raccontare una cosa poco raccontata su questa storietta.

Geniale

La Jena di oggi: "Ma se i soldi non contano niente mentre sola la parola di Dio è solida, perché la nuova edizione del libro illustrata del Papa costa sessanta euro?".

martedì 7 ottobre 2008

evviva il populismo!

Dalle agenzie: "Per Nicholas Kristof, editorialista del New York Times, Fuld vince il premio del "piu' rapace e incapace": nel 2007, in piena crisi dei mutui, ha incassato "17mila dollari all'ora per aver mandato in dissesto uno storico istituto".

E' la crisi, Ue

Se mai ci fosse stato alcun dubbio, se mai qualcuno avesse creduto il contrario, basta guardare quello che succede in Europa in questi giorni di crisi, basta osservare tutti i presidenti del Consiglio e presidenti della Repubblica che pur dicendo cose condivisibili, insieme, non riescono a fare un bel nulla.

lunedì 6 ottobre 2008

In vista della manifestazione del 25 ottobre

Riporto il pensiero di un importante signore di sinistra, che Veltroni conosce bene e con cui ho preso un boccone oggi: "Il problema della manifestazione che il Pd organizzerà a fine ottobre contro il governo di Berlusconi è che, a conti fatti e pensandoci bene, che cazzo abbiamo da protestare?".

sabato 4 ottobre 2008

Guarda che ricorro al tar

Sai quando vieni steccato e poi tua madre ti dice tesoro io al posto tuo ricorrerei al tar e tu dici ma', ma che cazzo dici?, m'hanno steccato e basta, ma no, tesoro, è un'ingiustizia, non lo meritavi, mamma, basta, lasciami andare in vacanza, no ricorri, no non ricorro e poi alla fine ricorri e al Tar ti fanno le pernacchie e ti rendi conti che il "ora ricorro al tar" vale, e funziona, solo per le squadre di calcio che stanno per andare in serie b? Ecco, ieri è successo questo.

Numeri

Stalingrado news informa che il piano di salvataggio degli Stati Uniti Socialisti d'America ammonta a 850 miliardi di dollari, mentre, al di là dell'oceano, risulta che il piano di salvataggio italiano per salvare i bilanci comunali di Roma e Catania ammonta a circa 640 milioni di euro. Con il piccolo dettaglio che da queste parti non si può neppure cominciare un dibattito sulla fine o la morte del capitalismo, del liberismo, del mercatismo o come vi pare a voi, visto che (proprio come successo per Alitalia) la piccola differenza con gli Stati Uniti è che lì c'è un piano social-statalista (sì lo so, è un esagerazione) per salvare un sistema capitalistico. Qui, invece, c'è semplicemente un piano socialista per mettere una pezza alle cazzate fatte non dal mercato ma dallo stesso maledetto stato.

venerdì 3 ottobre 2008

Parola di W.

Dicono che oggi alla direzione del Pd il segretario abbia detto così: "Non dobbiamo occuparci solo della borsa americana, ma anche della borsa della spesa".

Tacchi amari

Punizione esemplare

Alemanno dice che la punizione nei confronti di quei farabutti che hanno ammazzato di botte il cinese romano deve essere esemplare. Non esattamente, gentile sindaco. La punizione deve essere una punizione e basta, perché il ritornello delle iniziative esemplari, di qualsiasi natura queste siano, ricorda molto quei tentativi non proprio esaltanti di punirne uno per educarne cento. Li punisca e li educhi tutti quanti, gentile sindaco, le punizioni esemplari le lasci alla sinistra. E si ricordi che, ahimè, il razzismo non sarà forse la ragione principale, ma ogni tanto, ci creda, quando si picchia un negro, uno straniero, un terrone o magari un cinese quella parolina qualcosina magari c'entra.

lunedì 29 settembre 2008

Che bomba!

"Se si arrivasse a un sistema presidenziale, Berlusconi potrebbe concorrere alla massima carica dello Stato, perche' ci sarebbero quei pesi e quei contrappesi che consentirebbero anche a lui di governare meglio il paese". Lo dice Massimo D'Alema a Bruno Vespa per il libro "Un'Italia diversa" in uscita venerdi' da Mondadori-RaiEri. "Ci sono due modi - dice D'Alema - per ricostruire il nostro sistema democratico: intorno alle persone o intorno ai partiti. Nel primo caso c'e' il presidenzialismo, con i suoi pesi e contrappesi per garantire gli equilibri istituzionali. Nel secondo non si eliminano certo le persone, ma i partiti moderni vivono dell'equilibrio tra leadership e struttura. Noi restiamo appesi tra un sistema presidenziale di fatto, senza regole e la logica delle coalizioni, con una perenne conflittualita' interna che non porta a niente. Nessuno dei due sistemi funziona. Nessuno dei due produce buoni governi". Se si arrivasse a un sistema presidenziale, Berlusconi potrebbe concorrere alla massima carica dello Stato? E D'Alema risponde: "Si', perche' ci sarebbero quei pesi e quei contrappesi che consentirebbero anche a lui di governare meglio il paese".

domenica 28 settembre 2008

Seconda moderata ricognizione sul possibile capro espiatorio da identificare successivamente alla prima, immeritata, sconfitta dell'Inter di Mourinho

Non voglio mai più, mai più, mai più vedere in campo: Nicolas Burdisso (che da oggi, se mai ci fosse stato alcun dubbio, è ufficialmente il secondo peggior giocatore della storia dell'Inter dopo Fabio Macellari), Dejan Stankovic (che da oggi, se mai ci fosse stato alcun dubbio, è ufficialmente uno dei più grandi bluff del calcio italiano preceduto di poche lunghezze solo da Roberto Baronio), Adriano (che in attacco sarebbe più utile avere quello che canta).

Prima moderata ricognizione sul possibile capro espiatorio da identificare successivamente alla prima, immeritata, sconfitta dell'Inter di Mourinho

'cci tua.

La velocità dei giornalisti

Non è per quello che pensate voi, ma non esiste alcuna cosa al mondo che i giornalisti fanno così rapidamente come le inchieste sulle mignotte.

Grazie al cielo c'è ancora qualcosa peggio della sinistra a sinistra della sinistra

Ed è Daniela Santanché.

Burn after reading


Gli ultimi cinque minuti sono da sentirsi male.

Panda



Cazzo c'entra Fabio Volo?

Robert De Niro e Al Pacino


"Molti rispettano il distintivo, tutti rispettano la pistola"

sabato 27 settembre 2008

Bamboccioni e Alitalia

La cosa più bella di tutta la storia sulla cordata alla vaccinara di Alitalia è che la suddetta compagnia è stata sostanzialmente salvata dal papà di un ministro ombra del Pd e dallo zio di un altro ministro ombra dello stesso partito.

I giovani del Partito democratico

Personalmente mi sembra piuttosto evidente come il vero scandalo sul futuro segreterio dei giovani del Partito democratico sia che nessuno abbia pensato di candidare Marianna Madia.

lunedì 22 settembre 2008

Il Foglio.it "Perché il Mourinho che ha portato Mitterrand a San Siro deve solo mettere da parte il suo Calearo "

Dove si spiega perché qui si tifa fortissimamente per l’insopportabile mister "Maurigno"

Superata un’estate in cui i momenti di panico non sono comunque mancati (10 luglio, Oriali: Mancini, raggiunto un accordo economico), arrivati in una forma psicologica tale da non avere in fondo grossi problemi ad affrontare anche i commenti più tosti a proposito della terza – magnifica – giornata di campionato (secondo Giampiero Galeazzi, “Maurigno ha conguistato i tifosi dell’Inder”), c’è un dato quantomeno incontestabile per chiunque comprenda davvero qualcosina di calcio. Preso atto che il Mancini annunciato da Oriali il 10 luglio non è Roberto, ma è grazie al cielo Amantino; sicuri ormai che la novità più significativa della stagione 2008/2009 sia il ritorno in televisione di Giampiero Galeazzi (il quale, da qualche settimana, è fermamente convinto che a Maurigno occorra al più presto un’altra “ana destra”), detto tutto questo, la prima grossa soddisfazione che offre a un tifoso dell’Inter la presenza in campo di un allenatore che riesca senza troppi problemi a distinguere un centrocampista centrale da un terzino sinistro – e che, facendo invece un discorso più generale, abbia uno schema mentale abbastanza calibrato sulla differenza tra un buon giocatore e una, come dire, pippa – è una, e la scopri quando accendi la tv e ti accorgi con entusiasmo che il tuo allenatore non ha pensato neppure per un attimo di schierare Christian Chivu dietro le punte (che, per chi non conoscesse il calcio, sarebbe come proporre a Massimo Calearo di fare il modello della Loreal) e non ha mai immaginato di poter mettere Nicolas Burdisso sulla linea dei centrocampisti (un’iniziativa che, per chi non conoscesse il calcio, equivarrebbe al tentativo di vincere le elezioni candidando Massimo Calearo). Mai, mai, mai – anche se sulla presenza in campo di Nicolas Burdisso (peggiore acquisto della recente era Moratti dai tempi di Lampros Choutos e Sixto Peralta) andrebbe forse commissionata un’inchiestina a qualche bravo cronista di giudiziaria, in grado finalmente di rivelare a noi poveri tifosi quale tipo di ricatto abbia in mano il difensore argentino, per costringere ogni maledetto mister che si sia trovato davanti a schierarlo in campo; in una qualsiasi maledetta zona del campo. (E Mancini era solito spiazzare gli avversari schierandolo coraggiosamente dietro le punte). Detto in altre parole, il passaggio da un allenatore come Roberto Mancini (che fino a pochi mesi sarebbe stato pronto a giurare che anche una prossima eventuale partita contro il Tor Bella Monaca Fc sarebbe stata certamente una gara “ostica”, “da non sottovalutare”) a uno magnificamente insopportabile come José Mourinho (che prima di ogni gara non ha alcun imbarazzo a dire che “mi è un po’ difficile ammettere che esista qualche allenatore più bravo di me”) è probabilmente la cosa calcisticamente parlando più vicina allo scarto che può esistere tra un politico loffietto come Chirac e uno invece incontenibile come Mitterand, che con un tono non troppo lontano da quello di Mourinho da giovane per esempio sosteneva che, se proprio avesse dovuto scegliere, da grande avrebbe voluto fare il Papa invece che il presidente (“Nella storia dell’umanità ce ne sono stati poco più di duecentocinquanta, ma anche presidente va bene”, disse Mitterrand). Ecco, non c’è dubbio che l’Inter di Mourinho non sia ancora scoppiettante, non c’è dubbio che la domenica i cannelloni scenderebbero giù anche meglio se Nicolas Burdisso fosse schierato nella solida difesa milanista piuttosto che in quella interista, ma come diceva il vecchio saggio, la differenza fra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti. E pensandoci bene, e guardando il Mourinho di oggi e ripensando al centrocampo compatto che schierava il Mancio qualche tempo fa (Pelé, e di fianco Burdisso), i limiti alla genialità di Mancini, nel suo piccolo, in effetti erano semplicemente inesistenti. E dunque, detto in altre parole, qui si tifa fortissimamente per l’insopportabile mister Maurigno.
Claudio Cerasa


I capitani coraggiosi

Qui.

domenica 21 settembre 2008

Agenda Galeazzi/2

Maurigno ha conquistato i tifosi dell'Inder.

sabato 20 settembre 2008

Nonna moderna/11

Reduce da un lungo periodo di tradizionali festeggiamenti meridionali, intercettata in un piccolo paese in provincia di Palermo, dopo essere da non molto diventata affezionata cliente della fu compagnia di bandiera, lei, pronta anche a sostenere il peso anche di alcune dichiarazioni potenzialmente diffamatorie, decide infine di rompere un silenzio durato a lungo e, mostrando un certo coraggio rispetto ai commenti un po' appiattiti relativi alle note crisi finanziarie globali, si esprime così in riferimento ai recenti fatti di Alitalia.

"Apposta u fici, picchì si vulia a accurdu si truvaa. Nun ci si mise. Pimmia, iddu avi un'interesse suu. Iddu vuole currere docu con i figghi. Unnavi unni a mittere l'aerei (espressione incomprensibile) picchi pimmia lui ha ammucciato i soldi per prindersela dopo, quann'i cchiu conveniente, coi figghi suoi. L'aveva anche detto, unn'è così? Pimmia aspitta chi mettono tutto all'asta e poi iddu arriva. Picchia si volia davvero a mmia nessuno mi convince che sta porchiria unna rissovvia prima. Cheffa, i soldi gli mancano?"

Sono convinta che lo ha fatto apposta, perché secondo me se solo avesse voluto in questi giorni un accordo sulla vicenda Alitalia si sarebbe trovato con una certa facilità. Invece non ci ha perso molto tempo. Per me, lui ha un suo interesse personale nella questione. Lui, secondo me, ha intenzione di subentrare nella partita in un secondo momento con i figli. Oggi dà l'idea di non saper bene come gestire l'affare Alitalia perché secondo me ha messo da parte un buon gruzzoletto per prendersi la compagnia di bandiera in un altro momento, insieme con i suoi figli. In fondo lo aveva anche detto, no? Credo proprio che lui stia aspettando che la compagnia venga messa all'asta, in modo tale che non si faccia cogliere impreparato e che poi ci pensi lui direttamente a salvarla. Dico questo perché, se solo lo avesse voluto, a me non mi convincerà nessuno che questo affare poco chiare lui non aveva le forze per risolverlo prima. Ditemi, per caso sono i soldi che gli mancano?

venerdì 19 settembre 2008

Se non avesse i capelli lunghi e se non fosse una simpatica ragazza domani la foto non sarebbe sulla prima pagina dei giornali

http://milano.repubblica.it/multimedia/home/2994610

Sesta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

Che rimanga agli atti, io comunque resto moderatamente liberale.

Quinta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

Alla notizia che, come ormai è evidente dai fatti, la Russia ha chiaramente invaso l'America, un mio collega molto lungimirante (che si dichiara moderatamente anarco-monarco-capitalista) risponde che, dal suo punto di vista, un paese capitalistico che invade una socialdemocrazia non è in fondo una notizia così malvagia.

Quarta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

Libero stato in libero mercato.

Terza moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

Secondo alcune fonti finanziarie, l'amministrazione americana sta valutando di riproporre alcune delle misure già adottate negli anni '80 per affrontare la crisi delle casse di risparmio. Il ministro del Tesoro, Henry Paulson, ha per questo convocato d'urgenza alla Casa Bianca Armando Cossutta.

Seconda moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

Prima moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria

mercoledì 17 settembre 2008

L'altro giorno (per capire il tipo di sensibilità percepita che il mondo operaio ha nei confronti dei suoi meravigliosi rappresentanti politici)

Qualche giorno fa, di fronte al Ministero del lavoro, in mezzo a trecento manifestanti dell'Alitalia, giustamente incazzati neri, arriva Paolo Ferrero. Piccolo piccolo, Ferrero svolta a destra, imbocca una strada, parla con un po' di manifestanti, rilascia interviste, dichiarazioni, si fa fotografare un paio di volte e dopo un po', dietro di lui, due signori si allontano e, mostrando come sia stato particolarmente efficace il tipo di sostegno politico diretto verso i lavoratori di alitalia in questi giorni, i due tizi si guardano e si chiedono: E chissù cu minchia è?

(ps: Paolo Ferrero è il segretario di Rifondazione comunista)

Il Foglio. "I nemici del Pd"

Esistono alternative alla leadership di W? Bene, che vengano fuori

lunedì 15 settembre 2008

Into the W.

N.b. Post da non leggere per chi non ha visto come va a finire il film Into the Wild.

L'ultima sfortunata metafora adottata da Walter Veltroni per descrivere lo stato d'animo del Partito democratico si riferisce al bellissimo, ma tragico, film di Sean Penn, Into the Wild. Un film che Veltroni adotta per valorizzare una citazione molto bella – che io però non condivido affatto – secondo la quale "La felicità è reale solo quando è condivisa" - felicità che in questo momento evidentemente è piuttosto assente dallo stesso Partito democratico. Tralasciando l'efficacia della metafora, al Veltroni che un paio di mesi fa sosteneva di voler essere protagonista con il Partito democratico di un "nuovo film" consigliamo vivamente di lasciar stare il capolavoro di Sean Penn, considerando che alla fine del film, citato da Veltroni alla Summer School (di cui sono già pronte le versioni Winter, Autumn, Spring), il protagonista di Into the Wild, dopo aver trovato la sua felicità in un pulmino in mezzo alla campagna, into the wild per l'appunto, si ritrova con gli occhi spalancati rivolti verso il cielo. Felice, sì, ma leggermente stecchito.

P.S. Come però segnala giustamente Wittgenstein la frase di Veltroni, grazie al cielo, voleva dire l'esatto opposto di quel che poteva sembrare.

giovedì 11 settembre 2008

Il Foglio.it "Contro il maestro unico"

E anche qui.

E allora è fatta, non si discute, non c’è alcun dubbio: il maestro unico è una figata pazzesca, la scuola è e sarà sempre più un’azienda come tutte le altre, gli insegnanti sono e saranno sempre più giudicati per i loro inconfondibili standard di “produttività” e se c’è da risparmiare qualcosa anche dalle parti della scuola elementare il modo migliore per farlo sembra sia quello di dare una rapida sforbiciata qua e là. Tralasciando il fatto che mi sembra di essere circondato da persone a cui della storia del doppio maestro non gliene freghi proprio nulla e anzi, per ragioni che sinceramente mi sembrano tuttora misteriose, credono che, altrochè, one is molt megl che two, francamente non mi convincono affatto le analisi fatte finora da chi difende la scelta del ministro Gelmini di piazzare alle elementari una tipologia di insegnamento, diciamo così, monocratica. Per dirlo in altre parole, lasciare ai ragazzi delle scuole elementari un solo insegnante mi sembra una stupidaggine. Senza voler considerare tutta la questione economica e tutti i discorsi che riguardano i fondi che si dovrebbero tagliare alle scuole spendaccione (tagliassero i professori universitari, mettessero più tasse, abolissero la scuola media, risparmiassero in un altro modo, ma non ci venite a dire che per far economie alle elementari si debba risparmiare sull'insegnamento), lasciando stare tutto questo, le cose mi sembra stiano più o meno in questo modo. C'è chi dice che la questione si possa risolvere così: il maestro deve essere un maestro di vita, i maestri di vita non possono essere troppi e il maestro delle elementari deve essere un maestro unico. C'è chi la mette così: l'insegnamento elementare non importa che sia specialistico ma deve essere semplicemente appropriato dal punto di vista metodologico, dunque non occorrono insegnanti specializzati in questa o in quella materia, occorrono persone che sappiano insegnare un po' tutto e che soprattutto siano in grado di dare i giusti strumenti per l'apprendimento futuro dei bambini. C'è, infine, chi crede che il fannulonismo sia una delle caratteristiche dei maestri elementari. Cosa magari vera, ma se ci sono tanti fannulloni anche alle elementari siamo davvero sicuri che il modo migliore per smaltire il problema sia quello di ridurre il numero di persone che lavorano da quelle parti? Semmai, brutti testoni, si dovrebbe fare – questa volta sì – quello che diceva la Gelmini a proposito dei maestri del sud (test, test, test); si dovrebbero trovare delle soluzioni per meritocratizzare l'insegnamento, per migliorarlo – dunque per far arrivare sui banchi chi è capace – e non invece per tagliarlo. Sarà perché io non ho avuto né il maestro unico né la maestra unica ma ho avuto tante maestre ognuna delle quali era magnificamente specializzata in cose diverse e tutte quelle cose diverse me le insegnava – benissimo – con tecniche di apprendimento diverse. Sarà perché non credo che la caratteristica del maestro elementare sia quello di insegnarti a fare il bravo bambino studente ma sia proprio quello di insegnarti a studiare e di insegnarti a conoscere nel migliore dei modi un tot di materie. Sarà perché credo che le scuole elementari siano una, anzi, la sola cosa che funzioni bene nel pessimo sistema scolastico che ci ritroviamo (maledetta riforma Moratti, maledetta, maledetta). Sarà che non credo ai maestri tutto fare. Sarà che è un po’ troppo facile dire che il maestro unico alle elementari “risponda a una precisa esigenza pedagogica” e che tagliare i posti alle elementari sia in fondo solo un modo per “andare in contro alle famiglie e migliorare la qualità del servizio scolastico”. Sarà anche che con un solo maestro unico c’è la possibilità di ritrovarsi per cinque anni con un pessimo maestro unico e che con più maestri, invece, la chance di averne almeno uno buono esiste davvero. Sarà che non credo a tutti coloro che sostengono che se non si accetti il rischio del maestro unico si finisce per non accettare ogni tipo di carica monocratica presente nel paese. Non credo affatto che la scuola possa rientrare sotto la definizione di “azienda”; non potrò mai convincermi del fatto che la produttività dei maestri possa essere direttamente vincolata a un capitolo di spesa; e credo sia un errore grossolano sostenere che le esigenze pedagogiche della scuola possano essere migliorate con una sforbiciata fatta un po’ a casaccio. Ecco, sarà per tutto questo, ma sarei piuttosto felice se ci fosse qualcuno che mi chiedesse di mettere una firma da qualche parte per dire non ci rompete le scatole, non toccate i maestri solo per risparmiare.

di Claudio Cerasa

domenica 7 settembre 2008

Oggi c'è solo questo.

“Il luccichio è prodotto dalla somma di migliaia di amori: sposi novelli e adolescenti che brillano come accendini al butano, coppie di uomini che bruciano rapidi e brillanti, coppie di donne che fanno luce per ore con balenii leggeri e molteplici, orge luminose come quegli acciarini giocattolo venduti alle fiere, coppie che nel vano tentativo di avere figli bruciano la loro immagine frustrata come l’infiorescenza lasciata sull’occhio da una luce forte quando distogli lo sguardo”.

Poi ti chiedi perché in Georgia sono incazzati neri


Non c'entra nulla, ma sei giorni dopo il suo arrivo la Georgia è entrata in guerra.

venerdì 5 settembre 2008

La cordata alla vaccinara/4

Come volevasi dimostrare, e come più o meno scritto qui, il grande bluff di Alitalia è che quello che si doveva fare tre mesi fa verrà fatto tra cinque anni.
(AGI) - Roma, 5 set. - In particolare, 'La Tribune' scrive che Intesa Sanpaolo avrebbe invitato Air France a rilevare una quota compresa tra il 10 e il 20% nella nuova Alitalia. Ma aggiunge che il vero obiettivo di Parigi sarebbe salire sopra il 50% entro il 2013, quando alcuni soci di Cai potrebbero sganciarsi. Secondo lo stesso quotidiano, analogo interesse potrebbe essere mostrato da Lufthansa o British Airways. (AGI) Mau 051042 SET 08

Una squadra fortissimi

In questi giorni, la cosa che più dà sincere soddisfazioni a un tifoso del Palermo e che lo riempie d'altro canto di vere rassicurazioni è che il nuovo allenatore, mister Ballardini, è stato strappato all'ultimo alla concorrenza agguerita del West Ham. Presidente Zamparini, grazie di cuore.

giovedì 4 settembre 2008

Segnatevi questa data

Pd/ Si terrà a gennaio la conferenza programmatica Pd/ Si terrà a gennaio la conferenza programmatica Il coordinamento fissa l'agenda del partito dei prossimi mesi Roma, 4 set. (Apcom) - Si terrà probabilmente a gennaio 2009 la conferenza programmatica del Pd, inizialmente prevista per l'autunno. Durante la riunione del coordinamento del Pd di questa mattina è stata fissata l'agenda di lavoro dei prossimi mesi, centrata sulla manifestazione in programma per il 25 ottobre prossimo e sulle scadenze elettorali in regioni come il Trentino e l'Abruzzo, e la conferenza programmatica è quindi slittata al prossimo gennaio. Adm 04-SET-08 15:16 NNNN

Cordata alla vaccinara

Secondo il prossimo numero dell'Economist, il proposto salvataggio dell'Alitalia costerà a ognuno dei 40 milioni di contribuenti italiani circa 125 euro a testa.

mercoledì 3 settembre 2008

Stato d'assedio in Thailandia. Con le fionde

La foto più violenta degli scontri pazzeschi che avete sentito arrivare dalla Thailandia è questa.

martedì 2 settembre 2008

Scusi, chi ha fatto Palin?

Il capolavoro del Pd

Il capolavoro del Partito democratico è che dopo aver fatto diventare un partito morto come l'Italia dei valori una potenza elettorale che si aggira attorno al 9 per cento ora, non pago, potrebbe far resuscitare anche un altro partito che se non avesse il Pd che stesse lì a corteggiarlo si sarebbe già spappolato in mille e pezzi. Evvero Casini?

Ferma, che dico, fermissima

Alla fine va dato atto all'Unione europea della ferma, che dico, fermissima presa di posizione nei confronti della Russia. Posizione che l'Unione europea ha voluto riassumere in queste poche significative righe alla fine del comunicato scritto ieri tra i capi di stato dei 27 paesi dell'Unione. "Con la crisi in Georgia i rapporti tra l'Ue e la Russia sono arrivati a un bivio".

lunedì 1 settembre 2008

Cordata alla vaccinara/2

Curiosità. La holding di Roberto Colaninno che si metterà a capo di Alitalia dovrà mettere sul banco circa 150 milioni di euro, una cifra che casualmente corrisponde alla stessa somma incassata in dividendi da Roberto Colaninno nel 2001 quando vendette il suo pacchetto di azioni Telecom a Marco Tronchetti Provera.

domenica 31 agosto 2008

La cordata alla vaccinara

Visto che è abbastanza inutile prendersi in giro, senza girarci troppo attorno credo che sul caso Alitalia il governo abbia fatto un gran pasticcio. Primo punto. Se il famigerato argomento "italianità" è un argomento valido, non si capisce perché oggi possa considerarsi un successo l'aver scoraggiato con ogni mezzo l'acquisto della nostra disastrata compagnia di bandiera da parte di Air France e si debba considerare un crimine il tentativo di Antonio Fazio, ex governatore della Banca d'Italia, che tre anni fa, seppur con metodi discutibili, cercò di garantire l'italianità di alcune tra le più importanti banche del mondo. Per favore spiegatemi: cos'è meglio, il liberismo, il libero mercato oppure i campioni nazionali che se vengono protetti in modo forzato dai tentacoli stranieri rappresentano la massima contraddizione possibile al suddetto libero mercato? In altre parole, se ha ragione oggi Berlusconi nell'aver difeso a tutti i costi l'Alitalianità (a tutti i costi significa aver permesso che Alitalia perdesse anche per tutta l'estate un milione di euro al giorno) perché Fazio aveva torto a difendere l'italianità del sistema bancario?

Secondo punto. Se è vero quello che ha scritto oggi Repubblica, ovvero che in Alitalia accanto a Intesa Sanpaolo (la banca capitanata da Giovanni Bazoli, vecchio lupo della finanza che fino a pochi mesi fa era assai legato a tutto l'universo che faceva capo a Romano Prodi) entrerà anche Mediobanca (la banca d'affari capitanata da Cesare Geronzi) si presenterà in Alitalia una situazione simile a quella che esiste nell'organico di Telecom Italia. Per farla breve, Telecom oggi è governata da una società che si chiama Telco (che ha in mano il 23,6 per cento dell'azienda) i cui pilastri sono rappresentati sempre da Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Qui però vi è un'azienda che ha il diritto di prelazione sulle azioni di questa società (Telefonica) che tutti sanno che prima o poi si mangerà tutta la Telecom. In Alitalia succederà secondo me la stessa cosa. Le due grandi banche del paese, Mediobanca e Intesa, si spartiranno il controllo di Alitalia, faranno entrare una grande compagnia aerea straniera (mi sembra difficile British Airways, molto più probabile Air France, molto meno probabile Lufthansa che ha un progetto di crescita che più che sull'aggregazione di compagnie aeree di grandi nazioni punta a mettere insieme le compagnie di nazioni più piccole come l'Austria e il Belgio), e tra qualche anno accdrà con ogni probabilità quello che sarebbe dovuto succedere qualche mese fa: Alitalia verrà venduta ad Air France a un prezzo molto più basso di quello che la stessa Air France aveva proposto ad aprile. Parlo naturalmente da profano che legge un po' di giornali, ma non ci può essere un cazzo di progetto a lungo termine in una compagnia area salvata da una cordata dove l'unico che ha un po' di esperienza in aerei è un signore come Carlo Toto che, è vero, ha creato quasi dal nulla una compagnia come Air One, ma che in poco tempo l'ha portata ad avere un indebitamento di quasi 100 milioni di euro (quello di Alitalia è di 1.712 milioni) e che senza un notevole aiuto delle banche non avrebbe mai potuto fare quello che invece voleva fare: comprare Alitalia. A me va bene tutto, capisco perfettamente la portata politica della cordata Alitalia, ma per favore, almeno non prendeteci in giro quando ci dite che con Alitalia vi siete fatti in quattro per la salvezza del paese. Alitalia è stata una grande scommessa che il governo ha giocato nell'ultima campagna elettorale e che, a nostre spese, il governo ha vinto alla grande. La cordata che tutti quanti dicevano non ci fosse invece c'era eccome, ma da qui dire che al contribuente è convenuta la cordata, ecco, diciamo che non ci giurerei affatto.

Agenda Galeazzi/1

Visto il ritorno per quanto mi riguarda inaspettato di Novantesimo minuto e vista la partecipazione per quanto mi riguarda straordinaria di Giampiero Galeazzi, da questa domenica questo blog ha avuto l'idea orginale di ospitare i virgolettati più o meno letterali e più o meno significativi del mio opinionista sportivo di riferimento.

"Mourinho ha bisogno di un'ana destra"
"Vista l'Inter di ieri sera l'Inter deve cominciare a rivalutare Mancini".
"Mourinho vuole Quaresma, che è portoghese come lui, e continuerà a far giocare all'Inter i suoi connazionali, come Figo e come tutti gli altri sudamericani".

Il Corriere della Sera, la politica estera e la candidata repubblicana

Si può anche tralasciare il fatto che nelle ultime due settimane il Corriere abbia aperto il suo giornale con tre notizie che non erano notizie (l'intervista del Dalai Lama al Le Monde dove il Dalai Lama ha smentito di aver parlato di "140 tibetani massacrati dai cinesi"; la strage dei bambini in Afghanistan che secondo il Corriere avrebbe causato la morte di "90 civili tra cui 50 bambini" e invece i civili erano cinque e i bambini non cinquanta ma tre; il presunto attentato organizzato contro Obama - "Un piano per uccidere Obama" - notizia così poco attendibile che chi è stato a Denver in questi giorni ha raccontato che i giornali locali hanno parlato del famigerato "piano" solo e soltanto all'interno delle loro pagine). Ecco, detto questo, mi sembra veramente incredibile come il Corriere stia cercando di farsi portavoce unico di una non proprio robusta campagna contro la vice di McCain, Sarah Palin, sostenendo con articoli di spessore l'amore per le armi della signora Palin. Ieri, a pagina due, si era più o meno capito dal catenaccio quali sarebbero stati gli argomenti utili per cassare la candidatura (Mc Cain sceglie la candidata anti aborto e pro armi). Oggi, dall'attacco del pezzo a pagina 14, accanto a una foto dove la Talin si trova a gambe accavallate tra un granchio gigante e una testa d'orso) si capiscono invece un paio di cose in più. Titolo. "Sarah Palin, la cacciatrice dell'Alaska inseguita dall'ombra dell'abuso di potere". Attacco: "A 10 anni ha ucciso il suo primo coniglio, sparando dalla veranda della casetta giala dei genitori, a Wasilla, paesino dell'Alaska ai piedi dei monti Talkeetna". Nientemeno.

giovedì 28 agosto 2008

Su Alitalia

Su Alitalia leggere Danton, al quale vorrei aggiungere solo una cosa: se Alitalia la vendevano subito subito ad Air France secondo me era semplicemente molto meglio.

mercoledì 27 agosto 2008

Grattandosi le palle e a proposito di aerei

http://it.youtube.com/watch?v=BieVgyrfglQ

Anche se ci sarebbe da piangare, così fa quasi ridere: "Alitalia, Fantozzi a Palazzo Chigi"

(ANSA) - ROMA, 27 AGO - Augusto Fantozzi, indicato come il candidato in pole position per l'incarico di commissario straordinario di Alitalia, e' a Palazzo Chigi per un incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. 'Visita di cortesia', sorride Fantozzi rispondendo al cronista che lo incrocia davanti all'ingresso della sede del governo. Ma poi accetta l'imbocca al lupo per il difficile compito che potrebbe attenderlo: 'Crepi il lupo', risponde avviandosi verso lo studio di Letta. (ANSA).

lunedì 25 agosto 2008

Il Foglio.it. "Il libro che mi ha cambiato l'estate"

Se un libro di Paul Krugman - un libro fiacco, lungo, spesso incomprensibile e che come tesi rivoluzionaria sostiene il se stava meglio quando si stava peggio ("Manifesto di un liberal") - riesce a cambiarti l'estate significa che, per il bene del tuo giornale, è arrivato il momento di andare in vacanza. Krugman è uno degli economisti liberal più famosi del mondo: è editorialista del New York Times, ha vinto un premio Nobel, è convinto che i neoconservatori siano più o meno dei fondamentalisti senza turbante, è sicuro che i Bush abbiano fatto all'America più danni di quanti ne abbia fatti Katrina a New Orleans e - per capire - è uno di quegli scrittori che in alcuni giornali ti dicono di leggere per "conoscere meglio il tuo nemico". Semplicemente insopportabile. Tuttavia, il libro di Krugman spiega una cosa di estrema semplicità. Non solo che "se stava mejo quando se stava peggio", ma che tutta la storia dell'abbassare le tasse per produrre più ricchezza in tutto il paese è, come direbbe Lui, una boiata pazzesca. Krugman fa una noiosa ma credo efficace descrizione di quel che, secondo lui, è accaduto in America negli ultimi sessant'anni. E' vero: è tutto un elogio del New Deal, è tutta una morbida e morbosetta applicazione dei vecchi e sani principi di un certo Welfare state ed è tutto un alludere al fatto che, nei sogni di Krugman, l'America dovrebbe riscoprire una sorta di "grande compressione", dove i ricchi son meno ricchi e dove i poveri sono un po' più poveri (niente di più banale, ovviamente). Ma, il banale, Krugman stavolta lo dice bene, è persino convincente e in tutta la sua notevole fenomenologia della redistribuzione che fa nel suo "Manifesto di un Liberal" (tassazione progressiva, sanità per tutti e al diavolo tutte le idee di flat tax) Krugman fa anche un esempio molto efficace. Quando vi raccontano, spiega, la storia dei redditi medi che in America, da Ronald Reagan in poi, sarebbero cresciuti sempre di piú, bisogna immaginarsi questa scena. Uno Starbucks pieno di americani squattrinati al cui interno si materializza improvvisamente Bill Gates. In un attimo, dunque, la media dei redditti fa un gran bel balzo in su. Ma naturalmente i redditi bassi, in realtà, rimangono sempre gli stessi. Ecco. Non so quanto corrisponda al vero questo esempio, non so in che senso questo libro mi avrebbe cambiato l'estate (anche se sono certo che prima o poi lo farà) e so che per rimettermi in linea avró bisogno di una doppia lettura dell'ultimo formidabile e fondamentale "Manifesto di un Conservatore" di Roger Scruton. Ma, soprattutto, so che per il momento l'economista liberal piú amato da Walter Veltroni (economista che però, per quanto riguarda le tasse e parecchie altre cose di economia, la pensa esattamente al contrario del nostro W.) mi consentirà, in attesa di Scruton, di trascorrere lontano dall'Italia la mia prima, pericolosissima e speriamo inconsapevole, calda estate liberal.
Claudio Cerasa

Che noia

sabato 23 agosto 2008

Liberalemanno

Il nuovo sindaco di Roma – rispondendo così alle critiche di chi, dopo le elezioni, era pronto a puntargli il ditino contro, sicuro che qualche favore a tutti quei tassisti che lo hanno sostenuto andava pur fatto – ha appena introdotto una nuova tassicina che prevede la spesa di due euro per ogni taxi preso dalla stazione Termini. Davvero, molte grazie gentile sindaco.

Ps. Preziosissima anonima mi segnala che la tassa esiste già da parecchio, ma sull'entrata in vigore di questa sono sciuro che fino a un mese fa semplicemente non c'era.

Il Foglio. "Veltroniani abbandonati da Veltroni. Il Pd scopre la sindrome da congresso"

Tonini, Morando, Cofferati suggeriscono invano l’ultimo colpo d’ala, gli unici a difendere W. sono ormai i WalterPop

A tutti quelli che

A tutti quelli che rompevano le palle dicendo che la guerra in Iraq era tutto un imbroglio fatto dagli americani per papparsi il petrolio iracheno, ecco, ieri - direi in nome di un mezzo libero mercato - la Cina (che naturalmente con la guerra in Iraq non c'entra nulla) ha preparato un accordo con l'Iraq per le forniture di greggio. Uno virgola due miliard di dollari, e se riuscirà a portare a casuccia il contratto lo farà - udite udite - semplicemente perché avrà offerto un po' più degli altri.

Putin e il Cav e i girotondini

Ma non vi fa sganasciare che i girotondini si incazzino con Berlusconi dandogli del "putiniano", dunque collocandolo in quota di pericoloso esponente del post nazional bolscevichismo italiano?

sabato 9 agosto 2008

Parecchio a rilento

Sta per arrivare un lungo, e immagino atteso, resoconto sul come essere perfetti turisti italiani in Thailandia senza fare particolari sforzi per nasconderlo. In due parole: da queste parti manca solo Jerry Cala'

mercoledì 30 luglio 2008

Scrivono le agenzie

USA: IL PRINCIPALE PRODOTTO AGRICOLO? E' LA MARIJUANA, BUSINESS DA 35,8 MLD DOLLARI = 56,4 MILIONI DI PIANTE COLTIVATE ALL'APERTO, SUPERA COLTURA COTONE IN ALABAMA

Washington, 30 lug. - (Adnkronos) - Il principale prodotto agricolo degli Stati Uniti non e' il mais ne' il grano, ne' il cotone: e' la marijuana. Un dato che emerge elaborando i dati dei diversi organismi federali statunitensi. Inaspettatamente si scopre, ed e' una stima prudente, che il valore della produzione di marijuana statunitense ammonta a 35,8 miliardi di dollari. I 56,4 milioni di piante di marijuana coltivate all'aperto - secondo i dati riportati dall'agenzia vaticana 'Fides' - hanno una rendita di 31,7 miliardi, mentre la produzione degli 11,7 milioni di piante coltivate all'interno di serre e spazi chiusi e' di 4,1 miliardi.

Una situazione che desta preoccupazione soprattutto tra i responsabili della comunita' cattolica statunitense, per i danni che la diffusione degli stupefacenti provoca tra i giovani e per le vittime conseguenti all'uso della droga, dagli incidenti stradali alle malattie mentali. Giusto un anno fa Papa Benedetto XVI durante il suo viaggio in Brasile, visitando la "Fazenda da Esperan�a" il 12 maggio 2007, ricordo' gli alti tassi di dipendenza chimica dalle droghe e dagli stupefacenti, ed esclamo': 'Percio' dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiedera' loro conto di cio' che hanno fatto. La dignita' umana non puo' essere calpestata in questo modo'.

Tutto questo senza contare la contraddizione che esiste tra una politica che finanzia l'estirpazione delle piantagioni colombiane di cocaina con diserbanti e l'apparente impossibilita' di intervenire in casa propria per bloccare la produzione di marijuana. La marijuana e' il primo raccolto in termini monetari in 12 Stati, tra i primi 3 in 30 Stati, e uno dei primi 5 in 39 Stati. La coltura di marijuana e' piu' estesa di quella del cotone in Alabama, di quella combinata di uva, ortaggi e fieno in California, di arachidi in Georgia, e di tabacco in South Carolina e North Carolina.(segue)

lunedì 28 luglio 2008

Il Foglio. "Fototessere rai"


Il veltroniano, il berlusconiano, il dipietrista. Ogni cronista lottizzato fa la cronaca (e pure i nomi) della lottizzazione che verrà. Consiglieri, direttori e redattori. Tutti aspettano la rivoluzione di settembre

Rocco Siffredi

(ANSA) - RIMINI, 27 LUG - (ANSA) - 'L'idea che da un paio d'anni mi assilla e' convincere Vittoria Brambilla, sottosegretario, a recitare un ruolo in un mio film'. Lo dice l'ex porno-divo Rocco Siffredi che domani lancera' la sua nuova linea di abbigliamento, la Rocco Bull. 'La Brambilla - insiste Siffredi - potrebbe fare una parte qualsiasi: avrebbe carta bianca. E visto che la costanza nel perseverare e' sempre stata una mia caratteristica, non escludo che riesca a centrare l'obbiettivo'.

sabato 26 luglio 2008

Dice oggi D'Avanzo

Io credo che alla fine di tutta questa storia di Tavoroli quelli che ne escono peggio sono quelli che la sinistra l'hanno guidata prima che arrivasse Veltroni. Non capisco in base a quale strana teoria non e' chiaro a tutti che non c'è nessun attacco al Pd. Esattamente come successe tre estati fa con Unipol, gli unici a ricevere palettate di merda addosso sono, più o meno indirettamente quelli che puntano al rinnovo della nuova stagione. Se proprio dovessi fare il Giulietto Chiesa l'unico che come al solito ne esce male nel Pd quando si parla di soldi e' naturalmente non Veltroni ma Massimo D'Alema. Detto questo segnalo un passaggio pazzesco dell'articolo di oggi di D'Avanzo: "L'applauso corale che ha ricevuto Fassino alla Camera e' degno di attenzione.Annuncia una brutta stagione per l'informazione imputata di essere, quando fa il suo lavoro, soltanto 'disinformazione'". A questo punto, dopo aver letto davvero di tutto in questi giorni (compreso un D'Avanzo che si difendeva citando Wikipedia) e soprattutto per tagliar corto e smetterla di fare cose senza senso con l'iphone, vorrei sapere solo una cosa. Se prima di pubblicare il Tavaroli che parla di conti segreti c'e' qualcuno che ha verificato. Se la risposta e' si', allora Veltroni direi proprio ke per il momento e' salvo.

Inviato da iPhone

Da ora in poi

Proviamo a fare le cose sul serio.

Inviato da iPhone

giovedì 24 luglio 2008

Pare che

Mi hanno detto che, da un po' di tempo, il signor Beppe Grillo ha iniziato a frequentare – in Sardegna, soprattutto – un pubblico ministero di Milano molto famoso, Francesco Greco.

Questa era facile

Dopo le immeritate polemiche sulle veline il Cav. ha detto che presto raggiungerà la capitale di Malta, Valletta.

mercoledì 23 luglio 2008

Post poco sensato su Tavaroli

Di tutta questa originale storia (di Telecom, Ds, tesoretti si parla più o meno a sproposito ogni sei mesi, tranne – e ci mancherebbe – per i pezzi fatti dal sottoscritto) e di tutte le cose raccontate in questi giorni dal signor Tavaroli (un signore che pretende di essere credibile dopo aver passato la metà del tempo a spigare a D'Avanzo in che modo creava notizie false per i nemici dell'azienda per cui lavorava), con tutto il rispetto per Pio Pompa, ma a questo punto se si dovevano proprio fare dossier, se si doveva proprio spiare qualcuno, se si dovevano proprio compilare prospetti informativi su quella o quell'altra persona, allora non c'è dubbio che era molto meglio – e che era molto più simpatico – il nostro Pio Pompa.

Il Foglio. "Rutelli cerca casa"

Per il momento prova a trovarne una migliore nel Pd. Ieri ha messo “sotto accusa” W.

lunedì 21 luglio 2008

“Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free".

Non ci voleva molto a intuirlo, ma mi sembra assai probabile che il 24 luglio Obama farà proprio quello che Kristol scrive oggi sul New York Times, usando proprio le stesse parole che utlizzò Kennedy 45 anni fa. “Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free".

Nonna moderna/10

Visibilmente seccata per le recenti disquisizioni sulla giustizia (argomento sul quale ha deciso di collocarsi, ormai, su posizioni poco moderate) e comprensibilmente distratta dai festeggiamenti per il compimento dell'anno numero novanta (in questi giorni, clamorosi "sfinciuna" intravisti sui tavolini), dopo una lunga pausa di riflessione sulle recenti questioni della politica italiana, lei attacca così – e con violenza – l'operato del governo Berlusconi e del leader del governo ombra Walter Veltroni. "E' indagato per le telefonate e av'affari la legge come piace a iddu. (Insulto irriferibile), acchianasti dassupra per fare le leggi pi tia! Disgraziati chi ci dia u voto e disgraziato Veltroni c'ha cumminato guai".

giovedì 17 luglio 2008

Il Foglio.it. "In difesa e in suggerimento del garante della privacy in materia di blog e Facebook"

Preso da qui.. E anche da qui

Premessa: sperando – ma non c’è dubbio che sia così – che il simpatico garante per la privacy, dottor Francesco Pizzetti, conosca perfettamente la differenza tra un sito, un blog, un socialnetwork e una chat, qui si vorrebbe dire una cosa a tutti coloro che oggi sono pronti a criticare in coro il “monito” preoccupato del numero dell’Authority. Presidente, lei c’ha ragione! Naturalmente, com’è ovvio, non c’è nessuno che voglia dimostrare l’esistenza di un famigerato e spaventoso “geomarketing” che “sfruttando il controllo satellitare è in grado di seguire i nostri spostamenti e di offrirci in ogni località i prodotti e i servizi da noi preferiti”. Per carità. Solo che per qualsiasi smanettone che conosca gli stimoli chimici che riesce ad attivare un clic sul proprio profilo, un post sul proprio blog o un semplice messaggio di notifica da un qualunque socialnetwork, resta il fatto che il rischio di essere poco consapevolmente inghiottiti da una serie di incubi virtuali è un rischio po’ più evidente di quello che a prima vista potrebbe sembrare.

“La spensierata consapevolezza”, di cui parla il dottor Pizzetti, c’entra poco o nulla con il vero nocciolo della questione. Presidente, ascolti, il problema è molto più grave! Qui si tratta di essere circondati da infiniti piccoli farabutti. Si tratta di ritrovarsi pugnalati alle spalle da un amico che in un momento in cui non dovrebbe ti fa una foto che poi non dovrebbe pubblicare – e invece, il bastardo lo fa. Si tratta, ancora, di scoprire che quello scatto che ti stavano facendo non era solo uno scatto, ma era bensì uno sciagurato video che riprendeva qualcosa che non doveva essere ripreso – e che invece, messo lì in rete, basta un attimo per farti fare la figura del cretino. E’ vero, come dice il garante, che “spesso si usano queste tecnologie con spensieratezza e inconsapevolezza”. Ma è ancora più vero, se vogliamo, che qui ci troviamo di fronte a qualcosa di più diabolico rispetto a un’intercettazione astutamente rubata o a una conversazione malignamente sbobinata. Il problema, gentile dottor garante, è che la vera violazione della privacy – cioè non quella riferita al materiale che ognuno di noi sceglie di condividere volontariamente sulla rete, ché non esiste privacy violata quando una tua stupida foto finisce su un giornale dopo che sei stato tu ad averla autonomamente carica sul tuo pc – è una violazione per la quale è inutile provare a mettere in guardia tutti gli sfigatelli che con una foto rubata si ritrovano improvvisamente con la propria privacy profanata. Il vero problema è che il garante dovrebbe capire che non si tratta né di ingenuità, né di inconsapevolezza, né di spensieratezza. Perché di fronte alla vera privacy violentata sulla rete non c’è garante che tenga e non c’è legge che ci protegga, e bastano pochi minuti tra siti, blog e socialnetwork per capire che l’unico modo per difendere la propria privacy non è ascoltare un garante ma è quello di farsi un po’ più furbi – più che consapevoli – e cercare, semplicemente, di fidarsi un po’ meno di alcun maledettissimi amici.
Claudio Cerasa
17/07/08

Il Foglio. "Franceschini spiega la doppia strategia del Partito democratico

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2008/07/il-foglio-franceschini-spiega-la-doppia.html

Il Foglio.it. "Nel Pd che scopre le tessere vale il vecchio schema: "Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello"

Il tesseramento del Pd si apre con queste belle parole del segretario del Partito democratico. “L’adesione non sarà più totalizzante come in passato ma sarà importante per essere protagonisti di un processo di costruzione di un partito che non è un altro partito, ma è un partito nuovo”. Naturalmente dietro a queste frasi ci sarà pure un tormentato e certamente sofisticato progetto politico. Fatto sta che il partito che doveva essere liquido – e dunque senza sezioni, senza correnti, senza tessere – oggi, invece, oltre ad avere una quindicina di correnti, oltre ad avere già un migliaio di sezione, si ritrova pure con le sue prime adesioni plastificate. Saranno, come detto, adesioni comunque poco “totalizzanti” ma saranno allo stesso tempo adesioni che arrivano dopo quelle già avviate dalla corrente più vivace del Pd, Red. E poi. E’ vero, come ha spiegato oggi il segretario e come ha spiegato il responsabile organizzazione del Pd Fioroni, che i tesserati non saranno diversi e non saranno più quelli di una volta. Fatto sta che da oggi quel grande partito all’americana con cui Walter Veltroni aveva lanciato la sua candidatura più o meno otto mesi fa esiste un po’ di meno. E quando il povero W. prova a identificare la novità del Pd spostando qua e là nelle sue frasi la posizione di un aggettivo (questo è “un partito che non è un altro partito, ma un partito nuovo”) sembra ricordare più che un Roosevelt e più che Clinton quel famoso vigile urbano di una vecchia pubblicità che provando a chiarire al suo scettico interlocutore la novità di un pennello da pittore spiegava che qui “non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello”. E nel Pd, purtroppo, oggi sembra proprio funzionare più o meno così.
Claudio Cerasa
16/07/08