«Si parla di "Presa di Roma" come se fare il sindaco per me volesse dire ricalcare le orme di Rutelli e Veltroni e utilizzare il Campidoglio per tentare poi il colpaccio al potere nazionale. Non mi interessa, anche perché non c´è niente che porti più iella». Ironizza il sindaco Gianni Alemanno sul suo possibile futuro da premier e sgombra il campo da dubbi su una scalata a Palazzo Chigi nel 2013.
L´intervento del primo cittadino arriva durante il dibattito sul libro del caporedattore de "Il Foglio" Claudio Cerasa dal titolo appunto "La Presa di Roma" (Rizzoli) che racconta l´evoluzione di una città da Rutelli al modello Roma di Veltroni e del suo deus ex machina Goffredo Bettini fino alla capitale "espugnata" dal centrodestra e ai diciotto mesi di governo alemanniano.
Una presentazione alla quale ha partecipato anche l´ex sindaco Walter Veltroni. «Dopo due anni, tranne specifiche occasioni in cui mi era richiesto, torno a parlare di Roma - sottolinea un Veltroni in grande forma - Quando si cambia lavoro, si cambia e non si deve intralciare chi viene dopo di te».
Poi, quando inizia a parlare della sua città, Roma, è un fiume in piena. «Abbiamo cercato di scardinare tutti i pregiudizi su Roma: che fosse pigra, che qui nessuno lavora, una metropoli di ministeri senza però anima e dove i potentati economici sono i padroni - racconta il parlamentare - Prima di Rutelli c´erano gli assessori che venivano portati via dalla polizia perché si rubavano anche i piattini, poi l´immagine è stata cambiata anche realizzando l´Auditorium, il nuovo Car, la nuova Fiera di Roma, i cantieri per la metro. Avevamo un´idea di città che abbiamo messo in campo, giusta o sbagliata che sia, ma senza spirito e anima non si governa».
E ancora: «Mi ricordano per la Festa del Cinema e meno male che l´abbiamo fatta perché ha rilanciato il turismo, tu invece sarai il sindaco della Formula 1». Nel libro si analizza la sconfitta del centro-sinistra proprio a partire dalle periferie e Veltroni sottolinea: «È lì che abbiamo fatto il grosso del nostro lavoro, non abbiamo perso, è una baggianata perché abbiamo preso il 40% dei voti». Smentisce Alemanno che ammette di consacrare la sua vittoria proprio grazie alle periferie.
«Nelle zone centrali ha vinto la sinistra, ma in periferia noi ovunque. E questo grazie al rigore e alle regole che vogliamo dare a Roma. Ora la città è più sicura, lo dicono i dati sulla diminuzione dei reati», precisa il primo cittadino e aggiunge «La Presa di Roma è un bel romanzo su Roma, ma scollato dalla realtà». Replica fermo Claudio Cerasa: «Un libro scritto in modo romanzato certo, ma che descrive la città con tanti dati e molte interviste. È il tentativo di descrivere le leadership di Roma e i meccanismi di conquista di una città».
27 aprile 2010
Laura Serloni
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