martedì 29 aprile 2008

Conversazione su Rutelli e Gianni Alemanno

Significativa presa di posizione oggi tra me e un mio amico. Su messenger (che per fare un commento di unica inutilità resta la vera alternativa di valore a Skype).


Alighiero: dux!
Io: eiaieiaallalaa
Alighiero: vecchio mio, ti devo confessare che provo sensazioni variegate in questo momento
Io: Mi spieghi, camerata
Alighiero: Come ben sai non sono mai stato un supporter del Pd
Alighiero: E neanche di alemanno
Alighiero: Da una parte però sono contento che dopo 15 anni cambi amministrazione a roma
Alighiero: d'altro canto non sono contento che il cambiamento sia Alemanno and friends
Io: Io però ho sempre detto che avremmo vinto, noi camerati
Alighiero: Sono incontentabile cazzo
Alighiero: Su questo discuteremo forse
Alighiero: Ma non so se è peggio alemanno o il cda dell'auditorium
Io: Hanno vinte le buche, i tram, le metro, gli zingari, i punk a bestia, etc
Alighiero: O non hanno vinto le grandi feste
Io: mi commenti questa sconfitta
Alighiero: Te la commento così, con un aneddoto. Ieri sono andato all'auditorium a vedere le interviste impossibili. La piazza dell'auditorium era piena di teste bianche e dallo zoccolo duro dei parioli poichè c'era anche un concerto di musica classica
Alighiero: C'era anche scalfari
Alighiero: nel parcheggio dell'auditorium vicino alla mia matiz c'era una ferrari una lamborghini una bentley e una porsche
Alighiero: una delle interviste era tra la guzzanti e cammilleri
Alighiero: la guzzanti faceva "venerdi" di robison crusoe
Alighiero: solito pippone sul teatro, sulle culture alte, sulla sparizione dei dialetti e delle tradizioni culturali
Alighiero: alla gggente come si dice qui a roma
Alighiero: non gliene frega un cazzo del teatro perchè guarda la tv
Alighiero: piace o non piace questo è
Alighiero: la politica delle culture alte ha perso
Alighiero: i tassinari fanno più opinione
Alighiero: e vincono le elezioni
Io. Schifani però sarà un ottimo presidente del senato
Alighiero: la sinistra deve andare a parlare con i tassinari non solo con la guzzanti e camilleri
Io: giusto
Alighiero: poi in settimana sono stato a verona
Alighiero: dove ci sono i leghisti quelli veri
Alighiero: detto che me fanno pena
Alighiero: anche loro sono nei bar
Alighiero: nelle piazze
Alighiero: fanno politica
Alighiero: poi secondo me c'è tutta un'altra discussione da fare sullo scollamento tra intellettuali e masse
Alighiero: ma di questo se ne deve parlare tete à tete
Io: La sinistra ha perso Roma anche perché proiettando la città sul palco internazionale a uno gli viene in mente, poi, di andare a vedere che cazzo succede nello scenario internazionale e quando torna nella sua città dice, ma vaffanculo, meglio se non mi deprimevo andando a conoscere il meraviglioso scenario internazionale
Alighiero: si ma la candidatura del piacione è esemplare
Alighiero: di una crisi della classe dirigete
Alighiero: non si può candidare uno che non viene votato da chi vota pd alla provincia

Nonna moderna/7

In pieno spirito berlusconiano, conquistata dalla retorica e dalle argomentazioni che hanno portato Silvio Berlusconi a difendere la sconfitta elettorale del 2006, delusa da non aver avuto la possibilità di votare contro lo schieramento a lei geneticamente avverso (fu resistente col pensiero, negli anni in cui le camicette di seta nera le rebuvano il frumento dai granai siciliani. Maledeti), in un periodo di performance condizionato dai ceffoni elettorali, lei, alle una di notte di ieri sera, accogliendo il rientrante blogger in dimora, a proposito della disfatta di Rutelli, si esprimeva così. "Pimmia mbrogliaruno"

Il Foglio.it "Del Piero e Inzaghi sarebbero stati fatti fuori dal patto generazionale di Veltroni"

Pensate che cosa sarebbe successo se fosse arrivato al Milan di Filippo Inzaghi (35 anni, 260 gol in carriera), oppure alla Juventus di Alessandro Del Piero (34 anni e 239 gol), oppure alla Fiorentina di Christian Vieri (35 anni e 251 gol) o anche alla Roma di Francesco Totti (32 anni, 165 gol in A) un leader così carismatico da essere convinto che tra i criteri utili per disegnare la propria formazione ci deve essere anche quello di definire qualitativamente il tuo uomo da schierare in campo valutando le “esperienze più o meno sufficienti”. “Quaranticinque anni di Parlamento sono un’esperienza sufficiente”, aveva detto il leader del Partito democratico, a proposito di Ciriaco De Mita, cominciando a impostare la sua squadra elettorale in nome di un presunto “patto generazionale”. Patto? Sì: via i volti troppo esposti, dentro i giovani che seppur inesperti, seppur poco allenati, seppur poco rodati comunque prima o poi si faranno. Prima o poi (Come dire che se Burdisso è una pippa, anche se si perdono le coppe dei campioni, facciamolo giocare, ché prima o poi imparerà). I nomi li sapete. Marianna Madia; Daniela Cardinale; Pina Picerno. Eccetera. Via gli esperti, dentro la nuova stagione. L’avessero fatto a San Siro, l’avessero fatto con “l’esperto” Maldini, l’avessero fatto con il lesso Del Piero, l’avessero fatto con l’incidentato Inzaghi il popolo delle libertà sportivo sarebbe entrato a San Siro con le baionette caricate con i bulloni. Non era Indro Montanelli a dire che le rivoluzioni si vincono non in forza delle loro idee, ma in quanto riescano a confezionare una classe dirigente migliore di quella precedente? E’ vero, il più delle volte politica e calcio non c’entrano nulla; ma oggi per un democrat sportivo che la domenica guarda spaparanzato in canottiera sul divano le triplette del vecchio Inzaghi e le punizioni dell’esperto Del Piero, si fa un po’ fatica a non convincersi sempre di più che per vincere le elezioni, così come per vincere i campionati, i mondiali e gli Europei, il patto generazionale non ha alcun senso portarlo in giro come se fosse un magnifico paio di jeans con il cavallo molto basso. Come se fosse una roba di moda. Non questo funziona e questo no, ma questo mi piace e questo non mi piace. Per favore. Certo, dire un “patto” forse è un po’ eccessivo perché i patti si firmano in due, tra chi lo propone e chi se lo accolla negli anni. Ma se invece si trattava solo di un pacco generazionale, allora sì, qui si direbbe che questa volta abbiamo fatto proprio centro.
Claudio Cerasa
29/04/08


Il Foglio. "Sul palco della sconfitta. Rutelli e Bettini. Così la sinistra ha scoperto di aver perso 100 mila voti nella nuova pancia di Roma"

Uno strappo dopo sessant'anni. Alemanno festeggia la presa di Roma

Alemanno? Ma che volete che sia

Tra le prospettive dei prossimi anni si prevedono lunghissimi concerti a Villa Ada con imperdibili duetti tra Enrico Montesano e Luca Barbareschi e magnifici karaoke coordinati da Jerry Calà

domenica 27 aprile 2008

Si dirà: e che c'entra? C'entra, c'entra

Tanto per dire, nel ballottaggio dove sono scesi in campo tutti i big del Pd, compreso Veltroni, per lanciare il candidato sindaco della Capitale, Rutelli, e il candidato presidente della provincia, Zingaretti, nel giorno decisivo l'ex giornale dei Ds per prendere la rincorsa e stimolare il voto dei propri lettori contro Alemanno non pubblica nemmeno una foto di Veltroni e non cita l'ex sindaco di Roma mai; né in un occhiello né in un titolo né in un catenaccio. Mica si vorrà dire che Veltroni rischia di far perdere le elezioni a Rutelli?

venerdì 25 aprile 2008

Gira sta storia

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/violentata-studentessa/dubbi-dinamica/dubbi-dinamica.html

Che aria butta nel Pd

Oggi i due candidati capigruppo del Pd a Camera (Antonello Soro) e Senato (Anna Finocchiaro) rilasciano due interviste. Una su Europa, una sull'Unità. A prescindere, sia se rimarranno o meno capigruppo in Parlamento, secondo me sarebbe più giusto presentare una lista di candidati capigruppo e poi votarla. Senno devi stare lì con la matitina e fare tutti i calcoli: non ci può essere un popolare forte come capogruppo se Marini diventa presidente del Pd; non ci può essere un diessino come presidente del Pd perché già uno è segretario; etc, etc, etc. Dicono che Margherita e Ds non ci sono più? Dicono, ma a me non sembra, che che correnti non ci sono più? Bene, allora usatele ste primarie.

El pide de nuovo

Maradona, dice il Guardian, entra in politica.

VaffaGrillo?

Sostanzialmente, come spiega oggi il Riformista, "non può essere depositata richiesta di referendum nell'anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione di una delle Camere medesime". Significa che le firme di Beppe Grillo oggi saranno pure tante, ma non valgono


Il Foglio. "WalterPop inquieti"

Prodi resti presidente del Pd, dicono i cattoveltroniani impensieriti da D’Alema e Marini

giovedì 24 aprile 2008

Per esempio ieri

Visto che i giornali non ve lo diranno, ieri hanno violentato una ragazza a Bologna; ma siccome non ci sono campagne elettorali sticazzi, no?

martedì 22 aprile 2008

Totti

Non avendo altro di più importante da fare, Alemanno, Rutelli e altre centinaia di migliaia di romani in queste ore hanno fatto visita (e l'hanno raccontato alle agenzie) a Francesco Totti (inspiegabilmente fotografato solo con splendide mutandine blu, bleah). Nella sobrietà che ha contraddistinto la già epica degenza del capitano della Roma, la Gazzetta dello Sport ieri titolava così: "Totti è già in piedi, eccolo che cammina".

lunedì 21 aprile 2008

Il Foglio.it "L'Inter dei mancini è sempre più simile al Pd dei Walter"

Tredici anni dopo la perspicace cessione di Roberto Carlos al Real Madrid, l’Inter veltronizzata di Roberto Mancini – non contenta di avere già una quota sufficiente di Mancini in mezzo alle scatole – oggi (oltre al bravo allenatore che le cronache sportive ormai magnificano anche per la cura con cui sceglie gli occhiali da utilizzare in conferenza stampa) si ritrova con una solidissima squadra dove non c'è più Roberto Carlos ma in compenso ci sono nove mancini che pascolano tutti insieme sui campi di mezz’Italia. Passati gli anni ricchi di soddisfazioni grazie alle sgroppate di Brechet, Centofanti, Coco, Domoraud, Favalli, Georgatos, Gilberto, Gresko, Helveg, Macellari, Mezzano, Milanese, Pasquale, Pedroni, Pistone, Sartor, Serena, Silvestre, Tarantino, Tramezzani, West, Wome e Ze Maria, nella gara che ha probabilmente regalato lo scudetto all’Inter, l’Inter di Roberto Mancini, al minuto settanta, schierava in campo il lungo tentativo morattiano di rimozione del lutto del piede mancino negato. Nel dettaglio, l’Inter geneticamente estrosa e offensiva di Roberto Mancini, cercando disperatamente di perdere contro una delle squadre meno competitive del campionato (Recoba, mancino anche lui, se non fosse stato squalificato, avrebbe saltato il turno probabilmente per un qualche dente cariato), schierava oltre al mancino portiere Julio Cesar, quattro terzini sinistri distribuiti uniformemente nella propria metà campo (Chivu, Maxweel, Burdisso, Cesar), un difensore mancino (Materazzi) e un centrocampista mancino (Cambiasso); potendo comunque contare, accanto al vice allenatore mancino Sinisa Mihajlovic, sull’affidabilità del piede sinistro di Pelé (il talentuoso portoghese era però in panchina). Così, se nel Partito democratico i veltroniani tendono, nel tempo, non solo a somigliare fisicamente sempre di più al leader del Pd ma anche a chiamarsi tutti allo stesso modo (Walter Veltroni, ma anche Walter Verini, Walter Vitali e Walter l’autista di Walter Veltroni) il bravissimo allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, mostrandosi come sempre perfettamente a suo agio nel ripetere con tempismo i propri errori, a fine stagione, con una squadra fatta solo di mancini, riuscirà certamente nella difficile impresa di ritrovarsi con una decina di mancini in squadra e di non essere capace a trovarne mezzo che sappia fare meglio di Favalli, di Tramezzani e di Georgatos.

Claudio Cerasa
21/04/08

Luciano Moggi

CALCIO: MOGGI, SONO CONTRARIO AI GAY IN SQUADRA = "MONDO DEL PALLONE NON E' FATTO PER LORO"

Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - "Non so se i calciatori siano contrari ai gay in squadra, io sicuramente lo sono. Posso tranquillamente affermare che, nelle societa' dove sono stato, non ne ho mai avuti, mai. Non avrei mai voluto un giocatore omosessuale. E anche oggi non lo prenderei. Supposto che dovessi sbagliare e ne scoprissi uno, farebbe prima ad andare che a venire". Luciano Moggi si esprime chiaramente sui gay nel mondo del calcio, in un'intervista rilasciata a Klaus Davi per "KlausCondicio", il primo contenitore di approfondimento in Rete, in onda su YouTube. "Sono un po' all'antica, ma conosco l'ambiente del calcio e, al suo interno, non puo' vivere uno che e' gay. Un omosessuale non puo' fare il mestiere del calciatore".

Secondo Moggi comunque "nel calcio non ci sono gay, ne' tra i calciatori, ne' tra i dirigenti. Non e' razzismo, e' un fatto di ambiente. Il calcio e' un ambiente particolare, si sta nudi negli spogliatoi...", aggiunge l'ex dg della Juventus. "Non ho amici omosessuali, frequento altre persone. Ma devo dire che gli omosessuali sono persone molto intelligenti, hanno la capacita' di vedere le cose molto piu' di altri. Un gay non e' certo da lapidare, ma il mondo del calcio non e' fatto per loro".

(Red-Spr/Col/Adnkronos) 21-APR-08 15:37

Il Pd del nord

Per quanto riguarda il Partito democratico che va al nord per parlare di quanto il Pd sta messo male al nord vorrei ricordare che al nord il Pd è andato bene. Meglio del 2006. Il Pd ha preso, in media, tre punti in meno del Pdl (29,3 contro 32,1. A Varese, città leghista, c'è un sindaco democrat. A Milano il Pd è al 33 per cento). Il nord è un problema se si crede che il vero avversario sia la Lega e non il Pdl. Secondo me non è così. Il vero problema credo sia al sud. Al sud il Pd non esiste. Al sud il Pdl ha preso il 45 per cento, il Pd invece il 33,5. Al sud ci sono circa 15 punti di distacco tra i primi due partiti d'Italia. Al nord tre. Non conveniva oggi andare a Caltanisetta, invece che seguire i consigli di Repubblica e andare a Milano?

Su Roma, echeccazzo

Non avrei mai pensato di doverlo fare, ma di fronte a cotanta merda tocca pure dire questo. Tocca difendere Roma. Alemanno, Fini e chi altro che faccia campagna elettorale con uno stupro fanno impressione. Non dico vomitare, ma impressione. Roma non è esattamente il bel posticino dove Ian Fisher passeggia la sera raccogliendo particolari sulla formidabile onda lunga dell'estate romana (Ian Fisher, corrispondente - ancora per poco - del New York Times). No: Roma per chi non ama il cinema, le mostre, la cultura, le banche, i palazzi, i palazzinari, i piani regolatori, i circoli canottieri lazioanieneromatevereremo etc, è una città messa male. Le stazioni delle metropolitane fanno schifo come quelle dei trenini e se non ci sono violenze ad Anagnina (capolinea sud della metro A) è solo perché la metro a Roma, nella modernissima capitale d'Italia, chiude poco dopo le 21. (A New York la metro è praticamente sempre aperta. A Londra è chiusa sei ore al giorno. A Barcellona la metro è aperta 24 su 24 il venerdì, il sabato e mi pare anche la domenica. A Roma, da tre anni, è chiusa per più di nove ore al giorno. Nove!). Detto questo, Alemanno che vole? Non era per caso lui che all'opposizione in Consiglio Comunale faceva il bipartisan con Veltroni? Sì. Non era lui quello che faceva aumma aumma con l'Unione al Campidoglio e poi invece di presentare (e far votare) qualsiasi stronzata sulla sicurezza si faceva vedere in Consiglio Comunale 28 volte su 118? Per favore, Alemanno. L'Unità ieri riportava un articolo con la foto di Alemanno sul "luogo del delitto" e per stigmatizzare (parola orribile) il gesto di Alemanno diceva, in modo piuttosto grottesco, più o meno così: ecco a voi il nostro Rudy Giuliani. Ma magara! Il fatto è che con la sicurezza a Roma succede un po' la stessa cosa che capita a destra con la giustizia. Se succede una cosa a Roma titoli in prima pagina, polemiche, Alemanno sul luogo del delitto, etc. E a Milano per esempio no. Se la destra si ritrova con una qualsiasi minchiatella con la giustizia titoloni, editoriali di D'Avanzo, fotografie di Berlusconi sudato. Con la sinistra invece no. Ma lo sapete che a Milano (dove il giorno prima dello stupro romano ce n'era stato un altro) ogni anno ci sono 386 denunce di stupri? E checazzo: lo dice anche la Padania. Vogliamo parlare di Palermo? Vogliamo parlare di Torino? Ogni giorno in Italia ci sono tredici denunce di violenza sessuale. Allora, con un po' di coerenza, ogni giorno dovrebbero esserci tredici cazzo di titoli sulle violenze sessuali. Intendiamoci: la sicurezza è naturalmente un tema da campagna elettorale, ma usare il corpo del reato per vincere le elezioni a me fa davvero schifo.

Nonna moderna/6

All'ennesima entrata dura dell'italoaustraliano Vincenzo Grella, lei, sofferente di fronte a Torino-Inter. "Talia come s'allavancano".

venerdì 18 aprile 2008

Sai che casino se succedeva a Roma però

http://blog.panorama.it/italia/2008/04/18/milano-clandestino-stupra-una-studentessa-americana-in-pieno-centro/

Alitalia, finalmente tutto risolto

Fortunatamente, la situazione sembra risolta. Otto anni dopo l'ultima volta che l'Alitalia era diventata una proirità nazionale, oggi si sa che Alitalia forse andrà ai francesi, forse andrà ai russi e forse andrà a una cordata italiana. Alitalia perde un milione di euro al giorno. A me già viene da vomitare.

Guido Rossi

Ogni volta che Guido Rossi rilascia un'intervista state tranquilli che c'è (quasi) sempre un suo libro di mezzo.

Il Foglio. "Caw, regia di Goffredo Bettini. L’architetto del loft svela il codice in comune con Letta e le prossime mosse di W"

Il CaW? “Ripartire dalle riforme”. Per esempio, “anche dal modello francese”. Chi deve fare il primo passo? “Il Cav., magari nominando Fassino, D’Alema e Bonino eurocommissario”. Il Pd? “Direzione collegiale”

Gianfraco Fini

Capisco che non abbia grande dimistichezza, ma ora qualcuno fermi Fini e gli spieghi che il suo partito non si chiama "Popolo delle Libertà", si chiama "Popolo della Libertà". Non capisco perché ma questa cosa mi fa impazzire. Come quando all'università i professori di Scienze della Comunicazione dicevano Scienza delle Comunicazioni. Ma andate a lavorare va.

Ma quanto porta sfiga Nanni Moretti

Il giorno in cui Moretti non darà più saggi consigli elettorali, tipo questo, quel giorno forse il centrosinistra comincerà a governare il paese per più di due anni.

giovedì 17 aprile 2008

Il Foglio. "Così i radicali fanno pesare il loro ingresso nel gruppo del Pd (con la Rosa)"

100 contro 9 - Emma che fa? vice, europa o shadow

Reunion di mercoledì 16 aprile

http://www.ilfoglio.it/riunione/54

Berlusconi in politica estera

Due giorni fa Berlusconi ha detto che Israele è l'unica democrazia mediorientale. Un lapsus che mi spaventa un po'. So già che mi innamorerò della politica estera del Cav ma a parte il fatto che anche in Iraq c'è una democrazia, il problema è che la democrazia è anche in Palestina. Hamas è stata eletta, mica ha assalito i palazzi d'inverno e il problema è proprio questo. Occhio, Cav.

mercoledì 16 aprile 2008

Elezioni

Il mio, influente, pensiero sulle ultime elezioni è che Berlusconi ha vinto grazie a un sistema proposto da Veltroni che porterà tra qualche anno il Partito democratico (speriamo di Veltroni) a presentarsi come unico partito di centrosinistra in grado di rappresentare la risposta al governo di Silvio Berlusconi. Se non ci saranno bastoni in mezzo alle ruote, Veltroni riuscirà a fare un'opposizione intelligente raccogliendo a poco a poco pezzi parlamentari (e non) dell'Udc (si chiama Nuovo Conio, vero Rutelli?) e aprendo il Pd anche a quella sinistra extraparlamentare che grazie al cielo non è più parlamentare. (Vendola, per esempio, al Loft ci starebbe benissimo). La Lega Nord è un errore considerarla costola del berlusconismo. La Lega è una potenza non passeggera che nel corso degli anni appoggerà chi la rappresenterà meglio. Mi viene da dire che sia quasi una contraddizione che la Lega si trovi in un governo di destra, perché i leghisti, checché se ne dica, sono quanto di più profondamente sinistro (sinistro, il giochino è voluto) possa esistere. Operai, gente incazzata, antipolitica costruttiva. I fucili non c'entrano nulla, quelli sono perfetti solo per convincere gli elettori (come me) che le elezioni si possono perdere per una mezza battuta. Il Pd ha perso male ma non ha perso in maniera disastrosa. Era una sconfitta prevista. Per certi versi inevitabile. I new Labour in Inghilterra sono nati dopo (mi pare) dodici anni di governo di destra. Zapatero è nato dopo Aznar. Sarkozy è nato insieme con Chirac ma lui è un caso differente. Forse se Veltroni avesse rotto prima con Prodi avrebbe preso effettivamente più voti. Resto però convinto del fatto che il Pd ha perso per colpa di Prodi e non per colpa di Veltroni. Forse presentando una coalizione anticaimana si sarebbe perso in maniera migliore. Ma con Prodi in mezzo ai programmi era impossibile vincere. Veltroni è arrivato da sei mesi al Pd. Sarebbe una cazzatta commissariarlo. Faccia una bella opposizione e poi prima delle elezioni convochi le primarie. E poi, visto questo strano Cav, chi me lo dice che saranno anni davvero così terribili senza nanetti caciaroni?

Roma

Per favore, tutto ma non Alemanno.

Nonna moderna/5

I giornali liberal (New York Times, Independent, Guardian, Repubblica) sdoganano Silvio Berlusconi. Lo fa anche lei. Schiusasi da un significativo e meditativo silenzio, ritrovata la lucidità analitica che la contraddistingue da tempo, terminata la sua dura critica alla strategia elettorale di Silvio Berlusconi (a cui ha anche scritto una lettera senza però ricevere alcuna risposta), di fronte a Inter-Lazio, commentando la sconfitta alle urne di Walter Veltroni, si lascia andare. "Vincissi magara a Jroma. Mischino, Veltdjroni. Pallido è. Mi piaciu (parole incomprensibili) c'avi firriannu currendu pi paesi e paesi. Unni è vero? L'aiu intisu au tg. Povverino, mancu i spisa si può pagari ora. Mica è riccu comu a Berlusconi. Almemo, si vincia, guadagnava, poveruddu. Mi piaciu u fari calmu di Veltroni. Vero: è stato educato. Meglio era però. Belurssconi iddu indagto è e sempre bene gli finiu. Lombardo sempre (parola irriferibile) è stato. Tanta gente u dici. Veramente, va. Mua. Speriamo c'a tuglisse davvero, iddu, l'Ici. Ora (parola incomprensibile) s'andrà a asccirriare au cumuni. La verità è. Pinuzzo (cognome incomprensibile) m'u disse, u parinti mieu c'a lavora au cumuni di Giuliana. Puri u bullu, diciu. Speriamo c'a tuglisse davvero. U vidistu, docu, a faccia d'u cartoccio che manco può muoviri a mascidda? U vidisti stasira ca a Striscia Notizia a Belrsuconi bona gli finiu? E u ballottaggiu quann'è?"

(Traduzione libera, come si diceva al liceo al professore di greco quando non capivi un cazzo della versione: Speriamo che il Partito democratico vinca qui a Roma, almeno. Poverino Veltroni. E' molto pallido. Mi è piaciuto che è andato in giro correndo da un paese e un altro. L'ha fatto, no? Lo ascoltato al telegiornale. Poverino, ora non si potrà pagare nemmeno le spese di questa campagna elettorale. Mica è ricco come Veltroni. Però, dico davvero, secondo me è stato educato. Lui era meglio. Berlusconi è uno che è stato sempre indagato e a cui è finita sempre bene. Lombardo invece è sempre stato (parola che non si può scrivere). Lo dice tanta gente. Davvero, eh. Mah. Speriamo che Berlusconi la tolga davvero l'ici. Ora però sarà costretto a litigare con i comuni. Dico davvero. Me l'ha detto il mio parente, Pinuzzo, che lavora al Comune di Giuliana. Dicevano che toglierà anche il bollo. Speriamo che lo faccia davvero. A proposito hai visto la faccia di Umberto Bossi, leader del Carroccio, che neanche riesce a muovere la mascella? Hai visto, poi, che stasera come hanno trattato bene Berlusconi a Striscia la Notizia? Ma il ballottaggio quand'è?)

Governare stanca/1

"E quando in sala compare il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, con una disinvolta polo violetta abbronzatissimo, pare quasi fuori luogo. «Anche noi abbiamo il nostro George Clooney, mica solo Veltroni» mormora Gasparri al vicino La Russa".

Il Foglio. "W l’inglese. Fa lo speaker con lo shadow cabinet e parla con Sua Maestà"

Dialogo con l’Udc, domande retoriche, nuovi volti dell’opposizione

martedì 15 aprile 2008

Prossimo Parlamento, a sinistra

Sostanzialmente, visti i buoni risultati della Sinistra, il parlamentare più a sinistra che ci ritroveremo sarà Fabrizio Cicchitto

Pecoraro Scanio reagisce alla sconfitta, così

SVIZZERA: PECORARO, ABBATTIMENTO ORSO JJ3 ATTO MOLTO GRAVE ITALIA AVEVA DATO DISPONIBILITA' A RIPRENDERLO Roma, 15 apr. (Adnkronos) - "E' un fatto molto grave. In Svizzera, come in Baviera per l'orso Bruno, e' stata assunta una decisione sbagliata e irrazionale che rende piu' difficile la reintroduzione di un animale che ha sempre abitato l'areale alpino". Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, commentando l'abbattimento dell'orso Jj3 in Svizzera. "Anche nel caso di Jj3 - ha dichiarato il ministro - l'Italia si era mossa subito: avevamo, tra le altre cose, offerto alla Svizzera supporto di uomini e mezzi per raggiungere l'obiettivo di salvaguardare l'orso. Avevamo dato disponibilita' a riprenderlo, si poteva spingerlo verso aree meno frequentate. Insomma si poteva fare altro. Si doveva evitare di abbatterlo!". "Tutelare le specie simbolo della biodiversita' - ha concluso Pecoraro - e' un obiettivo che tutti i paesi debbono condividere ma per raggiungerlo serve dialogo e non chiusure. L'Italia comunque e' determinata e proseguira' in questa direzione. Ma e' evidente che questi animali necessitano di tutela in ambito transfrontaliero. E l'Europa si deve porre questo problema". (Sec-Arm/Opr/Adnkronos) 15-APR-08 13:55 NNNN

La Nuova Stagione di Diliberto

(AGI) - Roma, 15 apr. - "A questo punto dobbiamo ricominciare da capo e ricominciare dai vecchi simboli", la falce e martello. Lo dice il segretario Pdci, Oliviero Diliberto, dopo il tracollo elettorale della Sinistra arcobaleno e aggiunge: "Berlusconi ha vinto di 10 punti percentuali, la sinistra e' praticamente scomparsa: bel risultato ha raggiunto Veltroni".
(AGI) Cav 151351 APR 08

Il Foglio. "Dalla “rimonta incredibile” di W alla sconfitta del Pd. Ora nel loft comincia il processo"

Il lieto inizio di Veltroni sarà il secondo colpo in canna nel Partito democratico

lunedì 14 aprile 2008

Il Foglio. "Sansonetti difende il Caimano rossonero e dice che ci andrà pure a cena"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2008/04/il-foglio-sansonetti-difende-il-caimano.html

Giornali alle urne, per esempio il Corriere della Sera

La cosa più bella della mattinata è il tentativo subliminale del Corriere della Sera di, diciamo così, indirizzare il proprio (e)lettore verso una saggia scelta da prendere alle urne. Editoriale: Il patto di Faust; pezzo in prima; "Economisti unitevi!"; e ancora, e questa le supera tutte, a pagina 10: "Il Kenya vara la grande coalizione". Unitevi, patto, grande coalizione. L'unica cosa che mi sorprende è che accanto alle foto di Odinga, Kibaki e vari kenioti non ce ne sia una anche, per esempio, di Pier Ferdinando Casini.

venerdì 11 aprile 2008

I primi sondaggi, o meglio le prime proiezioni, da guardare domenica sono qui

http://www.swg.it/index.php/341/elezioni-il-dietro-le-quinte-di-swg-coi-blogger-in-ufficio/

Oggi anche Wittgenstein

Come dice Wittgenstein qui

Foto del giorno

Veltroneide al voto

Secondo me Veltroni può vincere le elezioni. Ma a una condizione. E' vero che nel 2006 Prodi ha vinto contro Berlusconi con 26.000 voti in più al Senato. E' vero che oggi parte di quei voti sono stati sfrattati in un partito che non raggiungerà il quorum (al Senato) in quasi nessuna regione (Sinistra, non si capisce perché "L'", Arcobaleno). Verissimo. Ma ricordiamoci che prima della vittoria azzoppata di Prodi, due anni fa, il distacco tra Ulivo e Cdl era (almeno così sostenevano tutti i sondaggi) molto pesante. Gli elettori antiberlusconiani ci sono, ma secondo me sono più di quelli antiprodiani e filoberlusconiani. Se Veltroni riesce a portare al voto tutti gli elettori che nel 2006, nelle ultime settimane, non erano andati più a votare Prodi perché non avevano capito in che senso più tasse per tutti e in che senso "cuneo fiscale", bene, se Veltroni ci riesce allora non ho dubbi: lunedì vince lui.

Nonna moderna/4

Ieri sera, lei, guardando assonnata, a Porta a Porta, Marcello Sorgi, Ferruccio De Bortoli, Piero Sansonetti: "Di che partito sugno chisti?"
("A quale partito appartengono, questi signori?")

D'Alema e Veltroni e quello che il ministro delle cose estere si è affrettato a dire con ben 48 ore di anticipo sul voto

Se il Pd non dovesse centrare l'obiettivo in queste elezioni Veltroni si dovrebbe dimettere da segretario del Pd? "No, questa è una idiozia alla quale ho già risposto negativamente nei giorni scorsi". E' la risposta secca del ministro Massimo D'Alema, che a Bari, nella giornata conclusiva della campagna elettorale, ha incontrato i giornalisti.

Quando dici la faccia come il culo

La mejor 'retaguardia' de Roma, Milly D'Abbraccio

L'agenzia più bella di questa campagna elettorale è questa

12:54 Da Trigoria no comment di Totti all'attacco di Berlusconi

Cav e W

Secondo me se non fosse candidato premier, il Cav oggi (se non ci fosse Di Pietro) voterebbe per Walter Veltroni.

Il Foglio. "In morte del conflitto d’interessi"

Come nacque e come scomparve per ordini superiori una decennale buffonata

Oggi il Wall Street Journal

"Italy's election is unlikely to fix ailing economy"

mercoledì 9 aprile 2008

Come no

ELEZIONI: VELTRONI, GRAZIE D'ALEMA, HAI DATO TUTTO TE STESSO (AGI) - Napoli, 9 apr. - Treringraziamenti particolari dal palco. Walter Veltroni, prima di concludere il comizio a Napoli, ci tiene a dire un grazie speciale a Massimo D'Alema, Marco Follini, entrambi capolista per il Pd uno alla Camera e l'altro al Senato, e a Tino Iannuzzi, segretario regionale del Pd in Campania. "Se stasera c'e' questa piazza - dice Veltroni indicando la folla in piazza del Plebiscito - e c'e' questo clima in Campania", e' anche merito di alcune persone, "fatemi ringraziare chi ha dato tutto se stesso, Massimo D'Alema, al quale ho chiesto di fare il capolista". Dalla piazza si levano cori "Massimo, Massimo". Un grazie anche "a Marco Follini e al segretario regionale, Tino Iannuzzi, che ha avuto il coraggio di accompagnare il grande rinnovamento che abbiamo fatto e che e' solo l'inizio, e non e' stato facile". (AGI) Ser/Chi 091933 APR 08 NNNN

Giulio Andreotti

Lo sapete, sì, che arriva 'sto film?

Lo ricordiamo con affetto

Martin Rivas

Bellissima















Questa foto l'ho trovata qui, ed è stupenda.

Il Foglio. "Veltroni “Bearzot” aspetta Obama e si difende con i WalterPop"

Gli ex Ppi e i veltroniani preparano una videosorpresa e scoprono che il Pd ha un leader con una corrente ma senza partito

Nonna moderna/3

Stamattina, lei, nervosetta per un principio di flebite e con un'interpretazione originale di questo: "Ma ch'iè, fuodde? L'isami du sanghue ai magistrati? Ma chinissacciù ieu".
("Ma che, è impazzito? L'esame del sangue ai magistrati? Ma chi ci capisce più nulla qui")

Si può fare

Mettere una "x" in un simbolo senza che la "x" finisca eccessivamente in un altro simbolo evitando che la "x" invalidi un voto? Si può fare.

Sinceramente

Sinceramente oggi spero tantissimo nei brogli.

martedì 8 aprile 2008

Il Foglio.it "Ecco i WalterPop"

Anticipazione del Foglio del 9 aprile
Nel loft assediato restano i popolari a difendere Veltroni, che intanto prepara un colpo di scena romano

Roma. L’irresistibile nuova stagione che Walter Veltroni aveva disegnato a giugno sul palchetto rosso del Lingotto di Torino rischia di arrivare al prossimo weekend elettorale con un leader costretto a declinare la propria vocazione maggioritaria sulle spalle di una corrente personale più che di un partito tutto suo. Così, a sei mesi dalle ultime primarie democratiche, sulla scialuppa assediata di W gran parte degli ex diessini oggi si nascondono; e accanto ai veltroniani spiccano sempre di più gli ex popolari (che qualcuno al loft ha cominciato a chiamare “WalterPop”). Per questo a D’Alema risponde Franceschini; a Bersani risponde Fioroni e a La Torre (e a Bettini) risponde Franco Marini. Ora però, visti gli ultimi sondaggi, serve almeno un colpo di scena. A Bologna oggi ci sarà Delanoë e venerdì a Roma, W e il suo vice proveranno a giocarsi la carta Barack Obama. (continua)

Nonna moderna/2

Stamattina– lei – , sfogliando incazzata il Corriere della Sera. "Ma picchì si sciarriano Bossi e Bellusconi? Beddamici, l'opra c'è! Ma quanno hann' a finiri sti predicatura?"
("Ma perché litigano così tanto Bossi e Berlusconi? Porta puttana, ma che casino è? Dico io: ma quando la finiscono questi predicatori")

Politica dura a morire

Rocco Siffredi

lunedì 7 aprile 2008

Il Foglio.it "Perché le quote under trenta funzionano per l'Inter e non per il Pd"

I candidati premier di Pd, Pdl, SA e Udc dovrebbero studiare con attenzione il caso di Mario Balotelli.

In una domenica in cui è finalmente chiaro che esiste persino qualcosa di più noioso di questa frizzante campagna elettorale (dicasi Formula Uno, dicasi Felipe Massa, dicasi Kimi Raikkonen) e in una domenica in cui è altrettanto chiaro il modo in cui la Juventus ha deciso di programmare le sue future strategie di calciomercato sulla scia dei noti successi passati dell’Inter – dunque corteggiare subito per pagare tantissimo qualsiasi giocatore abbia fatto più di due gol alla tua squadra (l’indimenticabile Anselmo Robbiati, detto Spadino, all’Inter ci finì così) – i candidati premier di Pd, Pdl, SA e Udc dovrebbero studiare con attenzione il caso di Mario Balotelli e pensare alla parolina “quota”. Attenendo con fiducia che anche Super Mario Balotelli venga colpito dalla sindrome Oba Oba Martins (correre velocissimi, fare tanti gol in primavera, correre ancora più veloci, fare tanti gol in Coppa Italia, correre sempre più forte, dimenticarsi che la riga di fondo non è un traguardo, non segnare più neanche se in porta c’è Campagnolo e finire al Newcastle senza aver ancora imparato a usare il verbo essere), ecco, tra i tanti difetti dell’Inter di Roberto Mancini, non ultimo quello di avere come allenatore ancora Roberto Mancini, l’esempio di Balotelli dovrebbe far riflettere chi continua a dire cose tipo “vogliamo almeno sei donne al governo”, “vogliamo facce nuove in Parlamento”, e chi continua a candidare come capolista di Campania, Sicilia e Roma giovani di straordinaria inesperienza. Ora, tra i tanti difetti del calcio italiano, non ultimo quello di ritrovarsi in panchina un allenatore come Roberto Mancini, il concetto di “merito” e il concetto, liberale, del gioca solo chi sa giocare, non chi è imposto, qui funziona davvero, c’è poco da fare. Non esistono liste under trenta, non esistono quote giovani, non esistono quote Calearo, non esistono quote centraliniste, non esistono quote giocatori di colore, e in campo ci va davvero chi sa palleggiare un po’ e chi ha imparato a fare quel mestiere. Gioca chi ti spezza meglio una gamba, gioca chi crossa meglio dal calcio d’angolo e gioca chi arriva prima sul pallone. Così un under 21 bravino gioca solo in under 21 e a nessuno verrebbe mai in mente di far giocare in Nazionale un Under 21 bravino che non è da Nazionale. Nemmeno per provarlo. Punto. Di là invece si può, con il risultato che l’esser giovani diventa qualità, che l’essere anziani diventa una colpa, che l’essere donna si trasforma in un posto nella rosa, che l’aggettivo diventa parte del tuo curriculum e che, chissà perché, anche quest’anno difficilmente si avrà un Balotelli al Comune di Roma, un De Rossi in un ministero, un Fabregas eletto in Parlamento.
Claudio Cerasa
07/04/08

"Sposato con un figlio di tredici anni"

Sono capitato sul sito di Gianni Alemanno, simpatico candidato al Campidoglio, e leggendo la sua biografia, molto preoccupato, mi sono fermato dopo due righine; non appena ho scoperto che il suddetto candidato, testuale, scrive così di sè. Senza virgole: "Sposato con un figlio di tredici anni".

Cappucci

Scrive "Antonio" tra i commenti nel blog.
Sarebbe interessante conoscere il parere sia del fringe candidate che del tenutario del blog sulla contraccezione, visto che molte gravidanze indesiderate (e conseguenti aborti) potrebbero essere evitati con l'uso della pillola o del preservativo. La posizione della Bonzi gia' la conosco, quella del Direttore non penso che si discosti molto (anche se non lo dice mai esplicitamente, lo lascia solo intuire), Cerasa che ne pensa.

Domanda sacrosanta. Allora. Qui si pensa che la contraccezione è cosa buona e giusta. Qui però si pensa anche che se lo stato spende 100 per la contraccezione ne deve spendere anche 100 per promuovere, diciamo così, la vita. Vorrei vedere manifesti per strada che spiegano come adottare un bambino, come ricevere finanziamenti dai centri privati per portare avanti una gravidanza. Etc. E soprattutto vorrei vedere un ministro della Salute che quando parla di aborti dica non solo "serve più contraccezione", ma dica pure che le famiglie andrebbero aiutate a non abortire se, come direbbe Juno, si ritrovano un fagiolino in pancia.

domenica 6 aprile 2008

"One fringe candidate is different"

La lista pazza, e Mr Ferrara, sul New York Times

Alitalia

Qualcosa sta cambiando. Ieri sera, per esempio, sembrava un miracolo. Volo Alitalia, Catania Roma, ore 21.35. Il capitano dell'aereo apre il microfono e fa: l'aereo partirà con qualche minuto d'anticipo. Nientemeno. Mi giro, e l'aereo era vuoto. Poi ho pensato ai sindacati che hanno rotto i coglioni per 1.300 esuberi (la metà sarebbero finiti ad Air France, altri erano in prepensionamento, altri ancora ooh, pazienza) e mi è dispiaciuto ritrovarmi accanto Cesa e non - chessò - Cremaschi. Così, giusto per chiedergli se davvero i sindacati - sindacati con diritto di veto!! - sono davvero nove in Alitalia e giusto per poter aver qualcuno da mandare dolcemente a fanculo.

Sondaggi e voto

Tra Catania, Giarre, Acireale e Roma, negli ultimi due giorni ho conosciuto e parlato con due persone che votano la lista pazza, una che non vota più Pd, tre che avrebbero votato Pd se non ci fosse stato Di Pietro, una che voterà Grillini in Campidoglio, una che forse voterà Pd, quattro che voteranno Berlusconi, una che in linea di massima voterà Udc (Lorenzo Cesa, volava in aereo con me, non c'ho parlato e non gliel'ho chiesto ma è probabile che voti Udc). In Sicilia, poi, c'era un'intervista ad Antonio Martino, sulla Sicilia, l'ex ministro disegnava il futuro del governo, e parlava con piglio teutonico di importanti governi e intese per le riforme.

Il rush finale del Pd

Manifesto elettorale, Roma, data di un comizio, è il rush finale. "Pd, la sfida per cambiare il paese", e sotto il nome di "Giovanna Melandri".

venerdì 4 aprile 2008

Ne sentivamo il bisogno

04/04/2008 19.57.32


SICILIA: FINOCCHIARO, NOMINA FRATELLO CUFFARO OLTRE BUON SENSO
SICILIA: FINOCCHIARO, NOMINA FRATELLO CUFFARO OLTRE BUON SENSO (AGI) - Palermo, 4 apr. - "Resto esterrefatta di fronte alla notizia dell'indicazione del fratello di Toto' Cuffaro alla carica di vicedirettore dell'Agenzia regionale per l'Impiego in Sicilia". Lo ha detto Anna Finocchiaro, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, nel corso di un comizio a Raffadali (Agrigento), a proposito dell'indicazione di Silvio Cuffaro alla carica di vicedirettore dell'Agenzia per l'Impiego. "Il centrodestra continua ad occupare poltrone, e l'unico criterio di scelta continua ad essere quello della vicinanza politica. Ma in questo caso - ha concluso Finocchiaro - si supera davvero ogni limite di buon senso e ragionevolezza". (AGI) Rap 041945 APR 08 NNNN

Il Foglio. "Storia di una magnifica lapdancer in gravidanza"

Rumena, bellissima, ventinove anni, incinta, malata, non fidanzata ma molto innamorata. Che dice prima le donne e ancora prima i bambini

Rutelli

Rutelli, manifesti elettorali a Roma. "La nostra idea di Roma". Se magari poi ce la dici, grazie.

giovedì 3 aprile 2008

Camillo Ruini

Da Dagospia. Secondo Ruini, per Giovanni Paolo II "era l'unita' della sua vita che nasceva dal suo rapporto con la preghiera e con Dio, Egli premetteva la preghiera ad ogni incontro o decisione importante, come quando un giorno in cui mi aveva invitato a pranzo l'ho visto attendere in preghiera una telefonata di George Bush".

Destra o sinistra?

Mi chiedevo, ma se dico "che sta roba qui mi fa un po' schifo", dico una cosa di destra o di sinistra?

Cose su Roma

Una citta dove cammini per strada e dove improvvisamente ti cade a pochi centimetri dalla testa una bottiglia di birra, e di vetro, poggiata da chissà quanto tempo in cima a una balaustra, sotto un archetto di Trastevere, e una città oltre che zozza è anche di merda.

Qui si spiega in che senso quel genio di Cristiano (non Magdi, ma Ronaldo) è tecnicamente un robot

Sul Times

Il Foglio. "Molto livore e poco buonumore in piazza Maggiore contro Ferrara"

A Bologna un revival degli anni Settanta contro la lista pazza

Campagna elettorale

A parte Bologna e la lista pazza, le grandi, e nuove, notizie di giornata: Alitalia, tutto saltato; Pizza, guerra sullo scudocrociato; Berlusconi, Veltroni è un bugiardo; Veltroni, Berlusconi è un bugiardo. Seguono interessanti spunti interni. Come quello sull'Unità: "Il colosseo garantisce la mozzarella laziale". Benvenuti in campagna elettorale; echeppale.

mercoledì 2 aprile 2008

Benedetto e Giovanni Paolo

Secondo me, tecnicamente, è impossibile smentirlo: "Benedetto XVI: 'Papa Wojtyla aveva qualità soprannaturali".


Chiavi di ricerca

Ecco, per quanto riguarda il mese di marzo, le significative parole chiave utilizzate per accedere al blog. Spiccano, in particolare, le undici ricerche finalizzate all'identificazione del "Pesce ragno".

pompino 146 12,12%
cerazade 90 7,47%
fiat 16 36 2,99%
you tube 35 2,90%
caos calmo 33 2,74%
claudio cerasa 23 1,91%
il foglio.it 15 1,24%
spingendo la notte più in là 15 1,24%
cannavaro 13 1,08%
pesce ragno 11 0,91%
quadri monet 11 0,91%
alessia filippi 10 0,83%
cornuti 8 0,66%
centro commerciale 7 0,58%
cerasa blog 7 0,58%
quadri di monet 7 0,58%
quanto costa un pompino 7 0,58%
giornali italiani 6 0,50%
maggio 6 0,50%
renato farina candidato 6 0,50%
veltrinotti 6 0,50%
fiat sedici 5 0,41%
parola chiave 5 0,41%
pene 5 0,41%
pene dell'inferno 5 0,41%

Vabbè, sì: era un pesce d'aprile. Sul Foglio

Clamoroso, Moggi intercettato al telefono con Rocca

Milano, redazione del Foglio, ore 11.30, a telefono Luciano Moggi. Ieri, Christian Rocca, in un divertentissimo pesce d’aprile, ha firmato un pezzo in cui spiegava le ragioni che lo avevano allontanato dal tifo per la Juventus, squadra di cui Rocca è tifoso noto. Numerose le testimonianze di solidarietà per il supporter bianconero. Da Roma, una lettera firmata chiede a Rocca di “non accelerare troppo i tempi”: “Non abbia fretta – scrive un importante dirigente – mi permetto di suggerirLe, nella Sua scelta. Il doloroso passo che ha deciso di compiere merita una destinazione finale degna dell’importanza del gesto, grave e unico (se accade) nella vita di una persona. Oggi c’è una squadra sola che merita il Suo travaglio. E’ la squadra che porta il nome della Capitale del nostro Paese, della città che ha il privilegio di custodire la Santa Sede. Faccia una scelta patriottica e neo-guelfa, pertanto: questo è il mio invito. Porti la Sua serietà, e il retaggio dei migliori aspetti dell’essere stato juventino, al servizio di colori che meritano di appartenere a una grande squadra. In poche parole mi dia una mano, perché non è che posso fare tutto io”. Sul web, un vivace forum juventino disquisisce con ironia sulla dura presa di posizione del giornalista. Secondo “Baggioforever”, infatti, “a meno che 'qualcuno' non abbia nottetempo convocato Rocca e gli abbia illustrato un bel dossier nuovo di zecca con mezze frasi (sue) intercettate e reimpastate da dove una bella campagna stampa possa riuscire a fare polpette di lui, la cosa non è verosimile”, la circostanza sarebbe improbabile. “Rocca rinnegato come Emilio Fede”, incalza l’utente “MarioIncandenza”. Testimonianze affettuose giungono però anche da viale Mazzini, a Roma, dove dagli ultimi piani degli importanti palazzi della Rai, si chiede a Rocca di fare un passo indietro. “Rocca, vieni con noi”, suggerisce un famoso dirigente Rai, in quota Inter. Poi, all’utenza telefonica del giornalista Christian, giunge la telefonata, inaspettata. “Pronto, Rocca, Christian, sono Luciano, Moggi. In bratica, ho letto, il tuo articolo, la Juve, il Milan, la cosa, la critica, io, Baldini”. “Luciano – spiega però Rocca – era un pesce d’aprile”.
Claudio Cerasa
03/04/08

martedì 1 aprile 2008

Blowjob in the world

Qui c'è un formidabile contatore che calcola il numero di pompini, pompini, pompini nel mondo. Ho scritto tre volte la parola pompini perché ho scoperto che "pompini", sì proprio "pompini", è la parola chiave più utilizzata per accedere a questo sito. Dunque, più pompini sito più accessi. Nel senso che i gentili utenti che arrivano a questo blog (non un sito, in effetti) arrivano qui, più facilmente, cercando la parola pompino (dovuto a questo post qui, soprattutto, titolato "Quanto costa un pompino")piuttosto che cercando sulla rete, dove la parola pompino comunque spopola, la parola Cerasa, o Claudio o Cerazade. Pompini, dunque; che in inglese si traduce con blowjob (pompini in italiano). Eccolo, il contatore.

Ma perché tutte a noi le fanno?

(Magari fosse) l'Inter ripescata in Champions

Maschietti e maschiette d'America, eccitati/e e non




http://www.boston.com/bostonglobe/ideas/articles/2008/03/30/a_singles_map_of_the_united_states_of_america/?page=1

Noi abbiamo I'm Piddì, lei no

La signora Clinton ascolta questo. Ma mi sembra tanto un pesce d'aprile sta notizia.

Il Foglio.it "Quella parola magica che D'Alema non dice"

Tra le paroline eliminate, con cura, dall’agonizzante dizionario democratico del Loft, oggi se ne scopre una nuova. E clamorosa. Non si tratta dell’espressione “governo Romano Prodi”, perché a Palazzo Chigi, come è noto, non c’è mai stato nessun governo Romano Prodi; non si tratta dell’esperto, e stimatissimo, governatore della Campania Antonio Bassolino; non si tratta del suo collega, e cronista molto preparato, Piero Marrazzo; non si tratta neppure dei fastidiosi ramoscelli d’Ulivo, perché l’Ulivo è stato bello, ma ora non c'è più (anche se scrivendo sul web "ulivo.it" oggi, chissà perché, si arriva proprio al sito del Pd); e non si tratta neppure della brava, e giovane, Giovanna Melandri, che con coraggio ha deciso di non prendere come una bocciatura la sua candidatura in Liguria, e non nella sua Roma, e che con serietà ha impostato la sua campagna elettorale su basi solide e affermate (infatti, oggi alle 17.30 al Boulevard Raspail, Giovanna parlerà del suo futuro insieme con la leader del Partito Socialista Francese, Mme Segolene Royal). No, non si tratta di questo; perché leggendo le ultime interviste rilasciate da uno dei principali azionisti di maggioranza del Pd, Massimo D’Alema, e sfogliando le dichiarazioni rilasciate via via sul Corriere del Mezzogiorno, sul Riformista, su Metropolis, su Repubblica Napoli e sul Corriere della Sera, c’è una parola che manca; c’è un politico, se è possibile, che sembra diventato meno nominabile persino del "principale esponente dell’opposizione". Chissà perché, Massimo D’Alema parla di tutto, ultimamente: parla di slogan, di bufale, di mozzarelle, di rifiuti, di congressi e di Malpensa. E se è vero, come scritto domenica dal Corriere, che in Campania il ministro degli Esteri fa campagna elettorale senza nominare Bassolino, è altrettanto vero che D’Alema, dimostrando lui sì di correre davvero da solo, sembra aver scelto di nominare il meno possibile anche lo stesso Walter Veltroni. “Veltroni leader del Pd? Non finché io vivo”, diceva nel giugno di due anni fa lo stesso D’Alema. E non c’entrerà nulla, magari: ma nelle interviste del vicepremier il nome di W, tra virgolette, non compare mai.
Claudio Cerasa
01/04/08


Non ci posso credere

Camillo lascia la Juve

Il Foglio. "Vuota? No, grazie. La lista pazza fa impazzire la campagna elettorale"

Appelli, mamme, idee chiare e noia zero. Se ne accorgono i giornali. E lo confessa pure il sindaco di Livorno, contestato per l’assenza