lunedì 21 aprile 2008

Su Roma, echeccazzo

Non avrei mai pensato di doverlo fare, ma di fronte a cotanta merda tocca pure dire questo. Tocca difendere Roma. Alemanno, Fini e chi altro che faccia campagna elettorale con uno stupro fanno impressione. Non dico vomitare, ma impressione. Roma non è esattamente il bel posticino dove Ian Fisher passeggia la sera raccogliendo particolari sulla formidabile onda lunga dell'estate romana (Ian Fisher, corrispondente - ancora per poco - del New York Times). No: Roma per chi non ama il cinema, le mostre, la cultura, le banche, i palazzi, i palazzinari, i piani regolatori, i circoli canottieri lazioanieneromatevereremo etc, è una città messa male. Le stazioni delle metropolitane fanno schifo come quelle dei trenini e se non ci sono violenze ad Anagnina (capolinea sud della metro A) è solo perché la metro a Roma, nella modernissima capitale d'Italia, chiude poco dopo le 21. (A New York la metro è praticamente sempre aperta. A Londra è chiusa sei ore al giorno. A Barcellona la metro è aperta 24 su 24 il venerdì, il sabato e mi pare anche la domenica. A Roma, da tre anni, è chiusa per più di nove ore al giorno. Nove!). Detto questo, Alemanno che vole? Non era per caso lui che all'opposizione in Consiglio Comunale faceva il bipartisan con Veltroni? Sì. Non era lui quello che faceva aumma aumma con l'Unione al Campidoglio e poi invece di presentare (e far votare) qualsiasi stronzata sulla sicurezza si faceva vedere in Consiglio Comunale 28 volte su 118? Per favore, Alemanno. L'Unità ieri riportava un articolo con la foto di Alemanno sul "luogo del delitto" e per stigmatizzare (parola orribile) il gesto di Alemanno diceva, in modo piuttosto grottesco, più o meno così: ecco a voi il nostro Rudy Giuliani. Ma magara! Il fatto è che con la sicurezza a Roma succede un po' la stessa cosa che capita a destra con la giustizia. Se succede una cosa a Roma titoli in prima pagina, polemiche, Alemanno sul luogo del delitto, etc. E a Milano per esempio no. Se la destra si ritrova con una qualsiasi minchiatella con la giustizia titoloni, editoriali di D'Avanzo, fotografie di Berlusconi sudato. Con la sinistra invece no. Ma lo sapete che a Milano (dove il giorno prima dello stupro romano ce n'era stato un altro) ogni anno ci sono 386 denunce di stupri? E checazzo: lo dice anche la Padania. Vogliamo parlare di Palermo? Vogliamo parlare di Torino? Ogni giorno in Italia ci sono tredici denunce di violenza sessuale. Allora, con un po' di coerenza, ogni giorno dovrebbero esserci tredici cazzo di titoli sulle violenze sessuali. Intendiamoci: la sicurezza è naturalmente un tema da campagna elettorale, ma usare il corpo del reato per vincere le elezioni a me fa davvero schifo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' abbastanza orrendo, sì. Forse, ma non so se dico una cagata, è che nelle città "di destra" si ha come l'impressione che si faccia il possibile per la sicurezza, in quelle "di sinistra" si crede che ci sia sempre molto da fare. Cioè: uno stupro a Milano è un'eccezione che non è indice della effettiva sicurezza, a Roma è invece la regola. Come per la giustizia: la Sinistra che ruba è l'eccezione tutta da verificare con cautela, Berlusconi che ruba è scontato e ci si fa un titolone a colpo sicuro.
Il denominatore comune è la misitificazione della realtà, mi sembra.

Demonio Pellegrino ha detto...

sono molto d'accordo. Soprattutto su Alemanno, che fa il salvatore di Roma quando invece a Roma ha allegramente propserato nel sottobosco (e nemmeno tanto sotto) della politica laziale.

Detto questo, io ogni volta che vado a roma provo le vertigini. Ma in senso negativo. Vertigini che non ho quando vado a Milano, Londra o Barcellona, Palermo per citare le citta' che citi tu.

A roma c'e' un'arroganza di fondo, un menefrighismo neanche latente, ma lampante, che mi da' alla testa. Non c'e' niente che funzioni, niente. nella metro se ti va bene devi solo subire rotture di coglioni di mendicanti vari, o puzzo di urina o di peggio in tutti i vagoni.

una volta arrivo a Fiumicino con il mio capo americano, montiamo su un taxi (ovviamente senza tassametro ne' nulla). Poi il tipo riceve una telefonata, si ferma e ci dice che non ci puo' accompagnare all'hotel perche' ha male al braccio. E ci lascia con un altro tassista. Questa cosa mi e' capitata solo un'altra volta in vita mia: in Senegal.

E' uno schifo.

Anonimo ha detto...

cari
se vincesse alemanno manderbbe i suoi picchiatori nei campi rom e finalmente faremmo un po' di pulizia...nel senso che, se abbiamo fortuna, ci leviamo dalle palle sti gorilla senza pelo.