domenica 10 febbraio 2008

Buone notizie sul libro

IL GARANTE DELLA PRIVACY: IL LIBRO SU RIGNANO FLAMINIO NON VIOLA LA RISERVATEZZA DEI MINORI

PER IL GARANTE DELLA PRIVACY, IL LIBRO SUL CASO DI RIGNANO FLAMINIO,
HO VISTO L’UOMO NERO”, SCRITTO DAL GIORNALISTA DEL FOGLIO CLAUDIO CERASA, “RIENTRA NEL LEGGITTIMO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI CRONACA E DI CRITICA SU UN FATTO DI INTERESSE PUBBLICO”

Il garante della privacy, autorità preposta specificamente alla tutela della riservatezza, al quale si erano rivolti alcuni dei genitori del caso di Rignano Flaminio, ha escluso che vi sia stata alcuna violazione delle norme che tutelano la riservatezza dei minori nella pubblicazione del libro “Ho visto l’uomo nero. L’inchiesta sulla pedofilia di Rignano Flaminio, tra dubbi sospetti e caccia alle streghe”, edito da Castelvecchi e scritto dal giornalista del Foglio Claudio Cerasa. Il garante della privacy ha rifiutato di assumere i provvedimenti inibitori richiesti e ha invece consentito la libera divulgazione del libro. Il provvedimento contrasta con l’ordinanza inibitoria assunta dal giudice del tribunale civile di Roma, due mesi fa, che ha portato al sequestro del volume: ordinanza ora soggetta al reclamo, da parte dell’autore e dell’editore, alla sezione collegiale che si esprimerà nei prossimi giorni.

La decisione del garante conferma le critiche espresse di fronte a Romano Prodi il 27 dicembre 2007 dal presidente dell’ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, secondo le quali il sequestro del libro di Claudio Cerasa è un grave atto di censura che attenta alla libertà di stampa.

Secondo il garante per la protezione dei dati personali “la pubblicazione del libro è in termini generali riconducibile al legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica su un atto di interesse pubblico”. Continua il garante della privacy: “L’ufficio ha poi riscontrato che alcune parti del libro indicate nelle segnalazioni riportano dichiarazioni dei genitori piuttosto dettagliate relative a giochi di natura sessuale cui sarebbero stati sottoposti i figli minori. Tali passi, pur consentendo di riferire alcuni fatti ivi descritti a taluni bambini, non li rendono identificabili per il vasto pubblico. Per quanto riguarda l’ambito strettamente locale di Rignano Flaminio, è stato invece rilevato che il riferimento alle coppie di genitori individuati nel libro con i relativi nomi propri, nonché la menzione dell’iniziale del nome di alcuni bambini, può aver reso identificabili taluni fra essi, in una vicenda nella quale la moltitudine di notizie e informazioni già in circolazione aveva, però, già ampiamente esposto le famiglie degli interessati a una larga diffusione di dati nel medesimo ambito locale”. Scrive ancora Giovanni Buttarelli, segretario generale del garante della privacy, che “le notizie stampa hanno via via evidenziato le complessità emerse nelle indagini e le diverse tesi sostenute dalle parti coinvolte, riportando anche dichiarazioni rilasciate alla stampa dalle famiglie interessate e/o dai relativi legali, nonché stralci di testimonianze rese nel procedimento penale”. Conclude il garante: “Questo ufficio non ha comunque ravvisato i presupposti per promuovere l’adozione di un provvedimento del Garante”.

Repubblica

Ansa

Omniroma

3 commenti:

Demonio Pellegrino ha detto...

Ottimo, sono contento. Ma quindi? Tutto finito? Il tuo libro torna sugli scaffali delle librerie o no?

Claudio Cerasa ha detto...

Speriamo, il garante però - in teoria - non c'entra con i tribunali.

Demonio Pellegrino ha detto...

ah, allora non e' finita la questione. E' solo un parere, diciamo.

Vabbe', sempre meglio che sia positivo che negativo.

In bocca al lupo ancora.