domenica 25 marzo 2007

Lezioni di volo

Molto bello davvero il film dell'Archibugi, bello perché non si prende troppo sul serio (tranne quando la bravissima Mezzogiorno inizia a parlare del perché ogni vita umana ho imparato che è meglio che nasca piuttosto che non nasca, non tanto per i contenuti quanto per il modo un po' irrealistico con cui si affrontano i contenuti nel film. Per capire: non c'entravano un cazzo), bello perché non ci sono moralismi, bello perché quando lei chiede a lui cosa un ragazzo dell'88 pensa di una del 72 lui risponde che ha tre in matematica. Tutto bello. Poi però qualcuno mi spiega perché un film girato in India non viene finanziato dal Rutelli indiano ma viene finanziato da quello italiano.

sabato 24 marzo 2007

Il Foglio. "Così sono nate e funzionano davvero le tariffe low"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/03/cos-sono-nate-e-funzionano-davvero-le.html

Il Foglio. "Ritratto in terra e in volo del viaggiatore low cost"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/03/il-folgio-ritratto-in-terra-e-in-volo.html
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/03/low-cost.html

Mastrogiacomo/2

Oggi bellissimo editoriale sulla Stampa (bugiardi a fin di bene di Boris Banchieri) che dice bene le cose che avevo scritto male due giorni fa qui su questo blog. Eccone una parte

Sul punto centrale etico e politico del problema tra Italia e Stati Uniti c’è completa divergenza di vedute: per l’Italia ha priorità la vita di un individuo, per gli Stati Uniti ha priorità la sicurezza comune; l’Italia è sensibile alla sorte del singolo, gli Stati Uniti sono sensibili alla dignità della nazione. Ma, per evitare una crisi che avrebbe potuto essere davvero grave nei loro rapporti, i due governi, come le tre celebri scimmiette, hanno finto il più a lungo possibile di non vedere, non sentire e non dire nulla. Il peggio così è stato evitato. Sono bugie di cui possiamo essere grati. La diplomazia, qualche volta, è fatta proprio di questo. In mezzo a tanto clamore, a tante immagini, a tante inutili dichiarazioni, la buona diplomazia, qualche volta, è fatta di silenzi.

You Tube Generation

Va bene, ci posso pure stare. Chiameteci la you Tube generation, fate quello che cazzo vi pare. Però non esageriamo. Titolo del Corriere (.it): "Sesso in tre minuti per 4 milioni di italiani. L'eiaculazione precoce colpisce soprattutto i giovani tra i 18 e i 30 anni. Sempre di più le richieste di allungamento del pene". Ora. A parte che non si capisce se la notizia è che i tre minuti sono tanti o sono pochi (perché, come direbbe Vergassola, bisogna vedere se nel conteggio ci sono anche i preliminari perché poi, come dice Vergassola, i preliminari ovviamente partono da quando si suona il citofono). A parte questo, dopo "allungamento del pene", il sito del Corriere.it, così, secco scrive: "clicca qui per vedere il video". Io il video non ho avuto coraggio di vedere cosa fosse (però, per chi vuole, il link era questo qui)

Il Foglio. "Alessia Filippi ai Mondiali con le scarpette in acqua"

http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/03/il-foglio-alessia-filippi-ai-mondiali.html

martedì 20 marzo 2007

Mastrogiacomo

Ci sono molti motivi che mi fanno essere davvero contento che Daniele Mastrogiacomo sia sano, salvo, libero e nuovamente arruolato. Tutti gli articoli di oggi, molto bello quello di Mastrogiacomo anche se il "come se stessi a Guantanamo" stonava davvero un po' , partivano così, dicevano non vorrete mica pensare che ci dispiaccia che sia stato liberato un collega, che sia stato salvato un italiano etc etc. In tutta la storia ci sono due passaggi però che mi lasciano un po' perplesso: io non credo che i nostri servizi segreti facciano vomitare, credo che ora siano un po' peggio di prima quando per prima intendo prima delle intercettazioni, prima che i servizi segreti venissero spiati etc etc. prima di Abu Omar (a proposito, se Abu Omar aveva fatto un appello ai fratelli per la liberazione di Daniele, significa che per fare quell'appello probabilmente Abu Omar avrà goduto (godrà?) di una certa fama tra i fratelli Taleban e tra i fratelli terroristi, o no?). Ma questo può essere più o meno condivisibile, ovvio. C'è una cosa secondo me però parecchio pericolosa. Negli ultimi casi di sequestrati e poi liberati (a parte i bodyguards) sappiamo tutti come è andata: un bel riscatto e via. Solo che, per quanto in realtà lo sanno davvero tutti, il riscatto non viene mai confermato e rimane sempre lì: si sa ma non si può dire. Oggi leggevo una serie di critiche esaltanti sul fatto che questa volta tutto è stato fatto alla luce del sole ed è evidente che cinque ostaggi liberati si vedono con una certa facilità, piuttosto che qualche milione fatto arrivare in qualche isola tropicale. Ma davvero "la chiarezza e la trasparenza sono così importanti"? Davvero non sarebbe consigliabile poter salvare una vita senza far sapere a tutti davvero come stanno le cose? Davvero non sarebbe stato meglio per tutti anche in questo caso il "si sa ma non si può dire", un sì è andata così ma non si può dire perché altrimenti il nostro modo di fare diventa ufficiale e tutti capiscono davvero che gli italiani sono così belli e buoni che non solo vanno a fare la guerra senza fare la guerra, non solo si armano ma non sparano non solo paghiamo i riscatti ma diamo indietro, ufficialmente, anche tutti i prigionieri che ci chiedono?

martedì 13 marzo 2007

Non potrò mai esserlo

Non sarò mai un vaticanista perché sono "un conservatore travestito da no global".

Le cinque (o sette) esse del giornalismo

Sesso, sangue, soldi, sport e Stefanini (e poi Sua Santità)

lunedì 5 marzo 2007

Quindi aveva un parrucchiere

Clamorosa intervista al barbiere di Coppola (sul Corriere della Sera)

Non porta più il caschetto?

"No. Meno di un mese fa sono andato a tagliargli i capelli su a Grottaferrata, a casa sua. E mi ha chiesto la sfumatura. L'ho accontentato. E non sono stato a chiedergli perché e per come... E lui non mi ha spiegato perché aveva cambiato idea. Certo, se considerava il caschetto alla francese un problema, allora capisco perché abbia cambiato taglio..

domenica 4 marzo 2007

Little Miss Sunshine and Saturno contro

Li ho visti tutti e due, uno appresso all'altro e neanche a farlo apposta: stessa trama, stesso intreccio, froci e gay, amanti e cornuti, drogati e drogate, morti e morti, famiglia di un tipo e famiglia di un altro tipo. Molto brevemente: Saturno contro è un pessimo film che spara e rispara cose già dette, già viste, già sentite non solo in questi ultimi mesi (pacs/dico-eutanasia-omosessualità etc) ma che rifrulla scene ed episodi già visti e rivisti in una marea di altri film (per esempio Stefano Accorsi quanti film ha fatto da uomo che si trova l'amante e che non ci capisce più un cazzo e che poi torno o non torno torno o non torno?). Saturno contro gira intorno a famiglie di ogni tipo, un po' spezzetate, un po' coppie di fatto, un po' separate etc. Una noia pazzesca.
Little Miss Sunshine è invece un film fantastico: si parla di una famiglia, solo una, con mille cazzi, morti, droga, soldi, suicidi. Una famiglia stupenda nel suo delirio (la battuta più bella è questa: il padre di famiglia ha una cosa da nascondere nel bagagliaio, si avvicina un poliziotto in autostrada, apre il bagagliaio e invece che trovare la cosa nascosta trova tre riviste porno, il padre di famiglia illustra la prima rivista, illustra la seconda e poi alla terza - rivista gay - fa: "Sì, questa è una scelta un po' diversa").
Dove la roba pazzesca? E' che il film molto più trasgressivo, quello più ribelle non è quello dove si parla di corna etc etc, divorzi e bla bla. Quello più fuori di testa e quello più intrigante è ovviamente il film che parla di una famiglia "unita" che già solo a nominarla uno pensa, sai che palle. E invece no. Now, please, senza voler dare giudizi sulle tipologie di famiglie, qualcuno avverta Ozpetek che tutte le storie di corna, pacs, tradimenti, Accorsi e biondine che seducono, hanno veramente rotto le balle.