Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
giovedì 28 febbraio 2008
Sacra quota
mercoledì 27 febbraio 2008
Palle pulite
martedì 26 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
Parola chiave
Magnifico
Con imbarazzo, tra le lettere di sabato
Walter Longo, Roma
Claudio Cerasa è tante cose, ma soprattutto quello: un fortissimo e ardente cronista.
domenica 24 febbraio 2008
Le primarie modello Veltroni
venerdì 22 febbraio 2008
Oh my god
giovedì 21 febbraio 2008
"Il criterio non vale però per "quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico"
Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, ha scritto ai coordinatori regionali per illustrare i criteri nella formazione delle liste. Il Pdl, spiega Bondi, intende "riconfermare in linea di massima i parlamentari uscenti", valutando però "il numero delle legislature ricoperte, il loro radicamento territoriale, l'impegno profuso a favore del partito" con l'obiettivo, prosegue la missiva, "di favorire un necessario e naturale ricambio con particolare attenzione alle donne ed ai giovani". Il coordinatore apre poi il capitolo delle esclusioni per procedimenti penali in corso, chiarendo che il criterio non vale però per "quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico".
Debolezze
Qui il testo.
Qui il video.
mercoledì 20 febbraio 2008
Apprendiamo con commozione
Libro dissequestrato
Qui tutta la storia.
Punti di vista
martedì 19 febbraio 2008
Devo ancora capire
"Sì, quegli anni sono stati degli anni terribili. Io facevo il direttore dell’Unità e penso di poter dire che abbiamo tenuto fuori il giornale dall’impazzimento giustizialista che c’era, andando contro anche all’arresto del fratello di Berlusconi; questo perché faccio fatica ad accettare la dilatazione della carcerazione preventiva per chi non ha compiuto atti contro altre persone. Sono convinto che vanno condannate in maniera forte la corruzione e l’utilizzo spregiudicato del potere: perché sì, in quegli anni i giudici sono andati oltre i loro confini, però poi c’è stata contro i magistrati una campagna inaccettabile; e per questo quella è una stagione che non andrebbe ripetuta, nel senso dell’uso di strumenti giudiziari (secondo me sproporzionati rispetto alla situazione data) e nel senso che non va neanche ripetuta quella soluzione di corruzione spaventosa che questo paese ha conosciuto e ha vissuto e che non so neanche dire se sia del tutto finito”.
Cuba libre
(Qui e qui un pezzo sul cubismo revolucionario nel 2007)
Pazzesco
Punti di vista
Campagna elettorale
lunedì 18 febbraio 2008
Geniale
Woody Allen, Prendi i soldi e scappa. "We're gonna have baby, that's my present for christmas". "All I need is a tie".
domenica 17 febbraio 2008
Cose a caso
Cose a caso dai giornali di oggi e di ieri.
Negli ultimi quindici anni la spesa pubblica italiana è stata in media del 50 per cento del prodotto interno lordo. Il sindaco Moratti dice che è una cazzata l’equazione Malpensa=Alitalia e che non è corretto dire che, visto che Alitalia ha solo diciassette tratte intercontinentali da Malpensa, Malpensa non è competitiva sulle tratte intercontinentali, che in tutto sarebbero 77, invece. Walter Veltroni non ha ancora parlato di cosa vuole fare con Malpensa. I mille euro al mese che Veltroni vuole garantire ai precari e ai lavoratori che guadagnano meno, vanno moltiplicati per il numero di lavoratori che in Italia guadagnano, in quelle condizioni, meno di mille euro: circa un milione. Nel 1995, scrive il Riformista, Berlusconi aveva offerto a Di Pietro il ministero dell’Interno (io però non ci credo). Woody Allen, scrive Crippa sul Foglio, diceva che “La vita, a volte, vive di vita propria”.
Il Kosovo diventerà indipendente senza che nessuno lo abbia detto davvero. D’Alema ha detto che il Pdl è come un’arca di Noè. Casini, in vista della sua trionfale campagna elettorale, ha ideato uno slogan tutto nuovo: “La serietà al governo”. Fini ha detto che i valori di Fiuggi sono gli stessi che ha il Ppe. Bossi dice che la scelta di Casini, di non correre con il Pdl, può creare problemi seri al Pdl. Perché i conti non si fanno con numeri alla mano, ma si fanno con i numeri che verranno. L’Udc però alle ultime elezioni ha preso il 6,7 per cento. In Sicilia Anna Finocchiaro non correrà da sola, e non correrà da solo neanche Rutelli che domani mattina si candiderà a sindaco di Roma. La liquidazione del numero uno dell’Eni, Paolo Scaroni, è di 8 milioni di euro. Quella di Fulvio Conti, numero uno di Enel, è di 4,2 milioni di euro. Il tetto dei 289.984 mila euro annui di stipendi per i dipendenti pubblici non vale per le 25 società partecipate dallo stato. Mucchetti, sul Corriere, dice che è una follia il tetto: perché, in questo modo, un bravo manager che guadagna 500 mila euro sarà sostituito da dieci pippe che ne guadagnano la metà. La Stampa ha dedicato il secondo articolo in tre mesi sugli Autogrill. La posta di Massimo Gramellini, sulla Stampa di domenica, è semplicemente magnifica.
Tonino
Caos Calmo
sabato 16 febbraio 2008
"Aborto, la fuga delle donne"
Mastella
venerdì 15 febbraio 2008
giovedì 14 febbraio 2008
Notizie, e dj, che sinceramente aspettavamo
Ronaldo
Centro commerciale
La novità vera delle prossime elezioni sarà la scomparsa di un centro, inteso come cuscinetto elettorale tra un polo di sinistra e un polo di destra. La cosa bianca ha esordito in campagna con un nome che riesce a mettere insieme due fallimenti in uno: Rosa, come Rosa nel pugno; Bianca, come quella vecchia balena democristiana oggi rappresentata dalla professionale esperienza di Giuseppe Pizza (rieletto, all’unanimità, dal ventesimo congresso svoltosi a Roma il 18 e 19 novembre 2006), dalla coraggiosa testimonianza di rifondazione democristiana (rappresentata dall'onorevole Publio Fiori, già titolare del Dipartimento "Valori Cattolici"), dal bel tentativo di strappo democratico di Baccini e Tabacci e dalla seria politica moderata di Pier Ferdinando Casini (riuscito nell'impresa di aver portato un partito che non esisteva dal 6,8 per cento, nelle ultime elezioni, a una specie di movimento di cui, negli ultimi anni, interessanti testimonianze di condotta politica potrebbero essere oggi suggerite dall'onorevole Cosimo Mele e dal futuro onorevole Salvatore Cuffaro). Poi c'è Buttiglione; poi c'è Adornato; poi c'è Cesa; poi c'è Pezzotta, e molti altri. Mettendoli tutti insieme, i famosi voti "moderati", potrebbero arrivare a un, diciamo, 7? 8 per cento? Roba che potrebbero avere, al massimo, un paio di senatori sparsi qua e là per l'Italia e qualche sottosegretariato a qualche ministero hobby & sport. Secondo me avrebbe un senso se lor signori si mettessero tutti insieme, perché dovrebbero capire che per costruire un modello politico di tipo tedesco – e per far paura davvero a Berlusconi – non serve la riforma elettorale: quella, in teoria, potrebbe venire anche dopo la creazione di un partito a vocazione analgesica. Ma il fatto che il centro non ci sia più, e il fatto che non ci sia un Pippo Franco candidato alle elezioni, non so perché, ma mi mette una certa eccitazione.
mercoledì 13 febbraio 2008
Un posto al solo
Punti di vista
Viste le prime due sedute televisive di Veltroni a Matrix e di Berlusconi a Porta a Porta, e viste un mare di altre pallosissime trasmissioni (tra cui anche un triangolo scintillante, a Ballarò, tra Franceschini, Bertinotti e Tremonti) mi sembra che alcune cose siano già molto chiare. Ha perfettamente ragione chi scrive che Veltroni può battere Berlusconi nello stesso identico modo con cui Berlusconi ha battuto tutti tredici anni fa: c'è chi lo chiama referendum, c'è chi lo chiama plebiscito ad personam; fatto sta che se lo scontro dovesse essere - come è in questi giorni - tra Veltroni e Berlusconi (e non tra Pd e Pdl) Veltroni potrebbe vincere facile; anche se vincere lo scontro non significa vincere le elezioni, significa semplicemente fare meglio dell’altro la campagna elettorale. Per ora è così. Veltroni è più pimpante, è in movimento, gira per l'Italia, sale in pullman, copia slogan e fa sue un po' di frasi di Obama (nel senso che le copia letteralmente, ma va bene anche così). Berlusconi è stanco, ha diciotto partiti a cui dare conto, non ha ancora deciso le sue alleanze e invece Veltroni più o meno sì: resta Di Pietro da chiarire, e non è poco; perché se è vero che l’italiano dei valori potrebbe portare un 3,8 per cento di voti (più altri voti un po' beppegrilleschi, vedrete che Grillo tornerà) Veltroni dovrebbe capire che tanti voti porta Di Pietro quanti ne toglie. E ne toglie tanti, Tonino. La cosa bellissima di questa campagna elettorale è che è così tanto soggettivizzata nei contenuti quanto impersonalizzata nei dibattiti. In questo formidabile e noiosissimo spirito "costituente", Veltroni parla male di Berlusconi senza nominarlo, ma citando solo il partito; Bertinotti dice caro Dario, caro Walter, e, prima di mandarli tutti e due democraticamente a fanculo, deve contorcersi in un complicatissimo esercizio, per far capire al suo elettore che votare Veltroni significa votare praticamente Berlusconi: ma se deve parlare male del partito di Veltroni e di Franceschini, Bertinotti cita il partito, e non cita - e non citerà quasi mai - i componenti del partito (a parte la Binetti). Poi c’è Berlusconi che, per ora gran vero fair play, per parlare male di Veltroni deve parlare male di Prodi. Ma la cosa davvero comica è sentir parlare la Cosarossasinistraunitadell'unitàdellospiritoarcobaleno che è vero che deve fare campagna elettorale contro tutti, è vero che Bertinotti corre per fare il premier, ma se solo Diliberto e Giordano si dovessero immaginare qualche altro mese al governo, piuttosto voterebbero per la lista per la moratoria. E poi, ultimo spunto: ma la sinistra sinistra sinistra, per parlare male di Berlusconi, cosa diavolo si inventerà? Le televisioni? Il conflitto d'interesse? Lo stalliere di Arcore? Dell'Utri? La plastica? I capelli? Il chirurgo? Cuffaro? Il povero Scapagnini? Cioè: come si fa una campagna elettorale contro il Cav, sapendo che questa è la quinta campagna elettorale che fai contro di lui, sapendo che la gran palla del Cav=Dux non regge più perché anche un elettore di media intelligenza di centrosinistra capirebbe che un Cav che vince e che perde e che vince e che perde e che è diventato testimone vivente del bipolarismo fatto persona non è esattamente un Dux. Resta il fatto che a destra c'è un bel po' di casino. L'Udc, bene che vada, oggi viaggia sul 3-4 per cento. La Destra è sotto il 2 per cento. La Lega al Nord farà il botto. Alleanza Nazionale sta peggio della difesa del Palermo. Pezzotta non esiste, Tabacci neanche e Baccini non mi ricordo più in che partito sia finito. Credo che Casini non entrerà mai nel Pdl. E' più probabile che faccia qualcosina al centro: ma lui, pur di non leggere sotto lo scudo crociato la parola "Berlusconi," sarebbe secondo me disposto a fare un bel patto anche con Mastella. O mio dio, ma c'è ancora Mastella?
martedì 12 febbraio 2008
lunedì 11 febbraio 2008
domenica 10 febbraio 2008
Buone notizie sul libro
IL GARANTE DELLA PRIVACY: IL LIBRO SU RIGNANO FLAMINIO NON VIOLA LA RISERVATEZZA DEI MINORI
PER IL GARANTE DELLA PRIVACY, IL LIBRO SUL CASO DI RIGNANO FLAMINIO,
HO VISTO L’UOMO NERO”, SCRITTO DAL GIORNALISTA DEL FOGLIO CLAUDIO CERASA, “RIENTRA NEL LEGGITTIMO ESERCIZIO DEL DIRITTO DI CRONACA E DI CRITICA SU UN FATTO DI INTERESSE PUBBLICO”
La decisione del garante conferma le critiche espresse di fronte a Romano Prodi il 27 dicembre 2007 dal presidente dell’ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca, secondo le quali il sequestro del libro di Claudio Cerasa è un grave atto di censura che attenta alla libertà di stampa.
Secondo il garante per la protezione dei dati personali “la pubblicazione del libro è in termini generali riconducibile al legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica su un atto di interesse pubblico”. Continua il garante della privacy: “L’ufficio ha poi riscontrato che alcune parti del libro indicate nelle segnalazioni riportano dichiarazioni dei genitori piuttosto dettagliate relative a giochi di natura sessuale cui sarebbero stati sottoposti i figli minori. Tali passi, pur consentendo di riferire alcuni fatti ivi descritti a taluni bambini, non li rendono identificabili per il vasto pubblico. Per quanto riguarda l’ambito strettamente locale di Rignano Flaminio, è stato invece rilevato che il riferimento alle coppie di genitori individuati nel libro con i relativi nomi propri, nonché la menzione dell’iniziale del nome di alcuni bambini, può aver reso identificabili taluni fra essi, in una vicenda nella quale la moltitudine di notizie e informazioni già in circolazione aveva, però, già ampiamente esposto le famiglie degli interessati a una larga diffusione di dati nel medesimo ambito locale”. Scrive ancora Giovanni Buttarelli, segretario generale del garante della privacy, che “le notizie stampa hanno via via evidenziato le complessità emerse nelle indagini e le diverse tesi sostenute dalle parti coinvolte, riportando anche dichiarazioni rilasciate alla stampa dalle famiglie interessate e/o dai relativi legali, nonché stralci di testimonianze rese nel procedimento penale”. Conclude il garante: “Questo ufficio non ha comunque ravvisato i presupposti per promuovere l’adozione di un provvedimento del Garante”.
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