lunedì 20 ottobre 2008

Già visto, già detto, già fatto

"Alla fine di questo secondo quinquennio io avrò concluso la mia esperienza politica".
Davvero?
"Sì. Non bisogna fare della politica a vita. Bisogna continuare a fare delle cose nelle quali si crede, facendo altro. Ci sono tantissime cose che si possono fare. Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo 'guarda che furbacchione, dice così ma non è vero'., ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no".


Disse Veltroni, più o meno due anni fa, nella stessa trasmissione in cui ora Walter lascia intendere, o meglio, assicura che con Totino “l’alleanza è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno” di formare un gruppo unico in Parlamento. Niente da dire sulla sostanza delle serie motivazioni (il gruppo unico in Parlamento) che hanno portato il segretario del Pd a “rompere con Tonino”. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto “rompere con Tonino” sostenendo che con “Di Pietro le nostre vedute strategiche a proposito della concreta applicazione del cuneo fiscale non sono più conciliabili”, e sarebbe andata bene lo stesso. Solo che poi, con Tonino, si dovrebbe “rompere” davvero. Se il segretario dovesse farlo, beh, bene, bravo, bis. Ma dati i precedenti, e visto che già due mesi fa ogni democratico anti dipietrista che si rispetti aveva notato che Veltroni, con Tonino, aveva già rotto (“Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio, e allora ha scelto una strada, o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista (…) Questa è la scelta che Di Pietro deve compiere”), ecco, pur tenendo conto di tutta la buona volontà, pur tenendo conto di tutti i comprensibili tentativi che il Pd sta facendo per far fuori Orlando e pur tenendo conto dell’organizziazione, diciamo, complessa della manifestazione di sabato prossimo, Veltroni non si deve stupire se anche oggi, quando va in tv, noi poveri democratici non possiamo che pensare le stesse cose che pensa il segretario. “Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo ‘guarda che furbacchione, dice così ma non è vero’, ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no". E furbacchione, comunque, l’ha detto lui.

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