martedì 2 ottobre 2007

Surrealismo

Succedono cose surreali. Il numero uno della Fiom (Fiom che tra qualche giorno voterà il suo probabile sì all'accordo con il welfare, altro che no anche se la versione ufficiale è un no, in questo momento) ieri sostituiva il segretario della Cgil, Epifani, a Mirafiori (Torino). Il punto è che formalmente la Fiom è contraria all'accordo sul welfare e la Cgil invece no. Quindi Rinaldini, tecnicamente contrario a quel welfare, ieri in qualità di sostituto di Epifani (la Fiom fa parte della Cgil) ha dovuto sostenere la tesi opposta alla sua, quindi difendere l'accordo sul welfare. Roba da pazzi. Vogliamo aggiungere che in Afghanistan siamo in guerra e nessuno lo vuole dire? Vogliamo aggiungere che siamo governati da una maggioranza che ha definito, testuale, "un miracolo" l'accordo sulla finanziaria che probabilmente avrebbe ormai senso solo se abolita? Vogliamo aggiungere quello che sta succedendo con le intercettazioni Unipol? Vogliamo aggiungere altro? Vogliamo aggiungere, per esempio, che non era mai successo, come ora che formalmente è nato il Pd, che ci fossero tutti questi partiti a ballare attorno al Parlamento? Ma dico io: Manzione, Bordon, Dini. E poi ieri la clamorosa notizia della figlia di Grillo che sarebbe molto contenta se papà Grillo si candidasse (e sti cazzi?). E poi da due settimane si discute di Ceppaloni e degli aerei di stato. Ma scusate. Ma di che cazzo stiamo parlando?

3 commenti:

ludik ha detto...

E' una roba da pazzi (che sembra un po' un commento da tram, ma vabbe'). E ogununo di questi elementi preso da solo, per un attimo, sembra dare l'illusione che qualcosa possa chiarirsi nella nebbia surreale in cui naviga l'italia, come dire ecco la svolta, e invece un attimo dopo diventa solo un dettaglio in più, un elemento ennesimo del gran casino in cui affoghiamo. Saluti, L.

Claudio Cerasa ha detto...

Il problema è che non solo affoghiamo, ma per giunta sembra piacerci un sacco

ludik ha detto...

E' che in genere uno quando affoga non sta fermo, si dimena, si sbatte. E' quello che piace un sacco, ahinoi. L.