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lunedì 22 ottobre 2007
Rendition
Non so. Ho visto stasera alla festa del cinema di Roma questo film: si chiama Rendition, è diretto da Gavin Hood ed interpretato da Jake Gyllenhall e da Meryll Streep. E' una storia naturalmente attuale di sequestri di presunti terroristi per mano dell'intelligence e di extraordinary rendition, cioè praticamente dei veri e propri rapimenti già previsti negli anni di Clinton e aumentati nel post undici settembre. Ho letto un po' di commenti su Repubblica, sull'Ansa e su altri giornali. Ecco, a parte un paio di imprecisioni non da poco (più che di legalità si dovrebbe parlare di "eticità", ma meglio lasciar perdere), e a parte che il film racconta un mucchio di stronzate sulle torture della Cia, a me non sembra che sia "un atto di accusa contro la Cia"; c'è anche questo, ovvio, dato che far vedere per due ore un tizio chiuso in una botola non fa grande pubblicità. Però, non so, il film mi sembra fatto bene e spiega, secondo me, sia perché per combattere la guerra al terrorismo sia indispensabile anche una rendition forzata (che non è quella raccontata dal film però) sia perché la rendition spesso può creare effetti boomerang, com'è ovvioche sia. Non vorrei sbagliarmi, ma Gavin Hood non mi pare proprio che abbia le velleità di un Micheal Moore australiano.
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2 commenti:
pensare che io ci ho fatto pure la testi di laurea sulle international rendition (ma all'epoca si chiamavano "abductions") di terroristi e narcotrafficanti. All'epoca pero' non gliene fregava una mazza rotante a nessuno. Quando scrissi che presto si sarebbe potuto ipotizzare l'intervento degli usa in stati "falliti" governati da organizzazioni terroristiche, il mio prof di diritto internazionale mi scrisse a penna sulla pagina "questa e' una tesi di laurea, non una sceneggiatura di 007".
bastardo.
dimenticavo: ovviamente eravamo ancora negli anni 90, tutti lodavano le magnifiche sorti e progressive, e l'11 settembre non era ancora stato partorito dalla mente malata del Bin.
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