domenica 14 ottobre 2007

Primarie

Oggi, comunque sia, è un giorno un po' diverso. Magari andrebbe spiegato un po' meglio che chi voterà non voterà per formare il Partito democratico ma per eleggere, cosa un po' anomala ma vabbé, il leader del Pd che andrà a formare lui, non altri, il futuro Pd (oggi si vota, oltre che per le assemblee regionali, anche per eleggere un mostro da 2.500 membri, che si chiama assemblea costituente e che sarà una specie di mega happening democratico, con le riunioni probabilmente organizzate a San Siro o all'Ippodromo di Capannelle, dove naturalmente si discuterà di eccitantissimi "statuti programmatici" e dove si apriranno utilissimi “cantieri democratici”). Comunque, tanto per dire il livello politico del periodo, e fossi un leader di destra mi mangerei le manine visto l'incredibile successo mediatico di queste "primarie" (la definizione non è nemmeno corretta, ma vabbè), sono circa due mesi che stiamo parlando di una cosa che esiste ma in realtà no: cioè, di quella campagna elettorale descritta, in queste settimane, con la stessa commovente dedizione con cui, l'anno scorso, a metà campionato, Controcampo e Domenica Sportiva cercavano di convincerci che la serie A era ancora aperta e che l'Inter non avrebbe vinto lo scudetto perché in fondo c'erano ancora partite ostiche contro squadre indomabili come Siena, Empoli etc. In sostanza, è bello che ci sia qualcosa di nuovo in politica, è bello sentire un po' di idee di sinistra ricicciate dalla destra (dalla sicurezza alle idee sulla nuova struttura del Senato, peccato nessuno si ricordi del Referendum dello scorso anno della Cdl), ed è bello anche vedere che Romano Prodi stia trovando una vera e costruttiva opposizione al suo governo (cioè la cosa veltroniana). E’ bello; ma la destra? Quando comincia a darsi una bella svegliatina con qualche idea seria, e non con le mortadelle ai Fori imperiali?

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