mercoledì 17 ottobre 2007

Su W

Ascoltando opinioni, chiamiamole così: giovani, mi accorgo che c'è qualcosa che sfugge agli elettori brontoloni e scontenti. La sindrome Mastrotta e la percezione del Pd-televendita, che comunque è reale, non è altro, questa volta, che una formidabile tecnica di puro e brillante berlusconismo, utile per far alzare 3 milioni e 400 mila culi dalle sedie e per farli partecipare a un progetto di Pidì che, attenzione, non è vero che non abbia idee; le idee ci sono, il problema è che sono troppe, sono di tutti i colori del mondo e sono spesso in contraddizione tra loro. E' questo semmai il problema. Ma le idee buone ci sono. E dovendo valutare il peso della campagna elettorale, quella veltronaggine che si incastra tra il mastrottismo e lo scudocrociatismo, registra un bilancino decisamente positivo. Peccato che il problema è che secondo me c'è chi rifiuta l'antipolitica, chi non accetta la politica, e chi non propone alternative e soprattutto, parlando di politica, più di due o tre o al massimo quattro idee veltroniane senza googolare non riesce a ricordarsele. La colpa, se non arrivano le idee, è naturalmente degli ideatori del Pidì. Ma se si vuole criticare il contenuto del Pidì il modo peggiore per farlo, e soprattutto per non capirlo, è quello di aggrapparsi ai suoi inevitabili mastrottismo. E se il materasso fosse davvero buono?

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