Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
lunedì 29 dicembre 2008
Ingiustificata, scrive Paolo Ferrero su Liberazione
Memorizzare please: "Ingiustificata"
Israele, il Papa e gli altri
venerdì 26 dicembre 2008
Nonna moderna/ 14
"Un cretinu più cretinu dell'altru sugnu. Ni possu vidiri, nii supportu. Chinnaffare cu u federalismi ieu? Farfanterie sono, farfantterie", dice con un chiaro riferimento alle recenti polemiche leghiste sulle riforme promesse (e non ancora mantenute) relative al federalismo. "E chiddatru? Chiffa? Chi dici? Chi ave? Iddu", dice storcendo la bocca e imitando in modo poco elegante il leader della Lega Umberto Bossi, "iddu si sapi chi voli una cosa e basta. Docu, u federalismo. E d'atru? Chi vole?". Chi? "Velltoni, chi nun si sapi più si è carne u pesci e che ormai depresso e però ancora che parla è".
martedì 23 dicembre 2008
Qualunquismo
lunedì 22 dicembre 2008
sabato 20 dicembre 2008
venerdì 19 dicembre 2008
Sul Messaggero
Il Foglio. Diffidare delle ordinanze, delle carte e delle sentenze con troppi aggettivi (vedi il caso Romeo)
Dicono che la differenza tra un bravo giornalista e un cattivo giornalista sta nell’avere così tanto materiale da avere la possibilità di raccontare un fatto senza aver bisogno di descrivere nient’altro che quello che si è raccolto, o quello che si è visto. Quando si racconta qualcosa – almeno così insegnano – meno aggettivi ci sono, meno commenti ci sono, meno avverbi ci sono, meno parole che lasciano intendere opinioni ci sono, e meglio è. Punto.
La stessa cosa, dovrebbe valere per le sentenze, per le ordinanze e per tutto ciò che magistrati e gip scrivono per informare di un reato commesso e per provare a inchiodare un indagato. Quando un articolo di cronaca è pieno di aggettivi c’è qualcosa di strano: sembra quasi che ci sia qualcuno che ti voglia convincere di qualcosa senza avere argomenti sufficienti per farlo. Con “le carte” spesso funziona allo stesso modo, e allora dopo aver letto la nota che la procura di Napoli ha scritto sul gran casino napoletano c’è un aspetto che va notato, perché sempre più spesso capita che ci siano gip che scrivono sentenze o ordinanze dando l’impressione di non riuscire a essere totalmente distaccati. Quasi come volessero convincerci di un fatto non solo offrendoci le notizie di reato ma provando a persuaderci con l’uso di aggettivi e avverbi giusti.
giovedì 18 dicembre 2008
Napoli/ 3
Napoli/ 2
Su Napoli
mercoledì 17 dicembre 2008
No anticav e no anti Tonino.
La sinistra e i giudici
magistrati". Che "tratta" con i magistrati.
martedì 16 dicembre 2008
Men, not Market
venerdì 12 dicembre 2008
Nonna moderna/ 13
"Stu disunestu. Avi a mittere la leggi comu piaci a lui, pezz'i facchino. Iddu (frase non riferibile) u sapi chi i cose stanno accussi. Stasera affacciau chiddatru (dice storcendo un po' la bocca), chiddu chi fa 'uhmuhmuhm' (dice probabile riferimento al leader della Lega, Umberto Bossi). Chiminchia affari, iddu? A Padania? Pezzi di genti inutili c'agoverna l'Italia. Inutili. Inutili! E chiddu cu u pizzu? U ministru cu u pizzu!". Ignazio La Russa? "Iddu, u palermitanu!". Catanese. "Peggiu mi sentu".
mercoledì 10 dicembre 2008
In effetti
martedì 9 dicembre 2008
Se Berlusconi salva la Roma altro che presidente, lo fanno Papa e capitano.
martedì 2 dicembre 2008
La Russa e Bill Gates
lunedì 1 dicembre 2008
Sinceramente
giovedì 27 novembre 2008
Bossi e Veltroni
mercoledì 26 novembre 2008
martedì 25 novembre 2008
lunedì 24 novembre 2008
A proposito di Zaleski
Nel Pd non c'è nessuna crisi.
giovedì 20 novembre 2008
Eroico Villlari
VIGILANZA RAI. VILLARI: CONTRO DI ME MINACCE INACCETTABILI
VIGILANZA RAI: IN UFFICIO PRESIDENZA VILLARI NON SI E' DIMESSO =
**FLASH -RAI: VILLARI, SONO DEL PD MA ISTITUZIONE PRECEDE PARTITO- FLASH** =
mercoledì 19 novembre 2008
Che comunque secondo me sarebbe stata una buona soluzione anche per la Vigilanza
martedì 18 novembre 2008
Il mio nuovo statista di riferimento/2
18 novembre 2008 Riccardo Villari
Il mio nuovo statista di riferimento
17 novembre 2008, Riccardo Villari
lunedì 17 novembre 2008
Ahiaiaiaiai, cari leghisti
'Il sistema di finanziamento degli enti territoriali configurato dal disegno di legge sul federalismo fiscale - ha dichiarato Lazzaro - comportera' lo spostamento di rilevanti quote di gettito Irpef dal centro verso la periferia. Cio' puo' comportare rischi che vanno opportunamente valutati: puo' portare ad un aumento della pressione tributaria e in particolare dell'Irpef e ad una forte dilatazione in ragione del ruolo centrale assegnato dal finanziamento del federalismo fiscale all'Irpef nel ricorso alla perequazione'.
Brunetta e la sinistra
domenica 16 novembre 2008
sabato 15 novembre 2008
Il Pd e i casalesi
Il compagno Obama
Ecco. Prima di credere che Mr president sia il nuovo messia della nuova sinistra – una specie di Diliberto abbronzatello, e a stelle e strisce – aspettate che Obama invii altri soldati in Afghanistan, aspettate che offra nuovi incentivi per la Fiat americana e aspettate che nomini davvero come suo ministro della difesa il compagno Bob Gates, e poi ne riparliamo.
giovedì 13 novembre 2008
mercoledì 12 novembre 2008
mercoledì 5 novembre 2008
Oggi al ristorante
lunedì 3 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
venerdì 31 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Ehi, Giulio
giovedì 23 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Cioè
Cvd
martedì 21 ottobre 2008
Hai capito
lunedì 20 ottobre 2008
Pensieri
Già visto, già detto, già fatto
Davvero?
"Sì. Non bisogna fare della politica a vita. Bisogna continuare a fare delle cose nelle quali si crede, facendo altro. Ci sono tantissime cose che si possono fare. Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo 'guarda che furbacchione, dice così ma non è vero'., ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no".
Disse Veltroni, più o meno due anni fa, nella stessa trasmissione in cui ora Walter lascia intendere, o meglio, assicura che con Totino “l’alleanza è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno” di formare un gruppo unico in Parlamento. Niente da dire sulla sostanza delle serie motivazioni (il gruppo unico in Parlamento) che hanno portato il segretario del Pd a “rompere con Tonino”. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto “rompere con Tonino” sostenendo che con “Di Pietro le nostre vedute strategiche a proposito della concreta applicazione del cuneo fiscale non sono più conciliabili”, e sarebbe andata bene lo stesso. Solo che poi, con Tonino, si dovrebbe “rompere” davvero. Se il segretario dovesse farlo, beh, bene, bravo, bis. Ma dati i precedenti, e visto che già due mesi fa ogni democratico anti dipietrista che si rispetti aveva notato che Veltroni, con Tonino, aveva già rotto (“Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio, e allora ha scelto una strada, o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista (…) Questa è la scelta che Di Pietro deve compiere”), ecco, pur tenendo conto di tutta la buona volontà, pur tenendo conto di tutti i comprensibili tentativi che il Pd sta facendo per far fuori Orlando e pur tenendo conto dell’organizziazione, diciamo, complessa della manifestazione di sabato prossimo, Veltroni non si deve stupire se anche oggi, quando va in tv, noi poveri democratici non possiamo che pensare le stesse cose che pensa il segretario. “Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo ‘guarda che furbacchione, dice così ma non è vero’, ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no". E furbacchione, comunque, l’ha detto lui.
Speriamo che duri
Soro: "Di Pietro è un politicante sleale"
Non mi ricordo più, dopo l'uno, il due e il tre, qual è il numero prima del cinque.
domenica 19 ottobre 2008
Il Pd e la tv
Tanto per capire
sabato 18 ottobre 2008
Prima o poi doveva succedere (sempre che sia vero)
(ASCA) - Roma, 18 ott - Si finge single su Facebook e il marito geloso la uccide a colpi di mannaia. Non e' la trama di un thriller ma quanto successo realmente a sud di Londra lo scorso febbraio e ora l'uomo, Wayne Forrester, e' stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. A renderlo noto e' il tabloid inglese The Sun.Emma, 34 anni e madre di due figli, era stata accoltellata ripetutamente dall'uomo, suo marito da 15 anni, che al momento dell'arresto ha tentato di giustificarsi dichiarando di essere stato ''umiliato'' dalla moglie che aveva cambiato il suo status coniugale sul sito internet
La sinistra in mutande
giovedì 16 ottobre 2008
Ecogelmini
lunedì 13 ottobre 2008
And the winner is
venerdì 10 ottobre 2008
Il Foglio.it "Reunion"
Prima di scoprire che l’ultima originale presa di posizione del Partito democratico è quella di andare festanti in piazza a manifestare contro il Cav. stando però attenti a non dare l’impressione di manifestare anche contro il governo del Cav., la riunione di oggi mette a fuoco le due posizioni presenti in redazione sulla crisi economica internazionale: da un lato c’è chi sostiene che il mondo finanziario si sarebbe salvato assai più velocemente senza la manina invisibile dei governi (sia maledetto lo statalismo!); dall’altro lato c’è chi sostiene che quel mondo, già prossimo al crollo, sia crollato proprio perché la manina invisibile dei governi doveva intervenire ben prima (sia maledetto il capitalismo!). In altre parole, l’aspetto che lascia perplessa parte della redazione è che non si capisce se sia il panico a scatenare i politici o se siano i politici a scatenare il panico (e c’è da dire che non è il massimo vedere un politico che prova a incoraggiare il mercato spiegando che le banche – seppur sane – verranno salvate dal governo, che l’economia – seppur sana – verrà salvata dal governo, che i consumatori – seppur in perfetta salute – verranno salvati dal governo, e il tutto con un registro di parole che fino a pochi giorni fa veniva utilizzato solo per descrivere lo stato di salute della difesa della Juventus o al massimo per mettere in evidenza la fecondità del bacino elettorale della sinistra Arcobaleno). Il resto della riunione è caratterizzato poi da uno scoop alemanniano, da uno dei temi che più appassiona una parte del settore politico (è il Cav. che ha bisogno di W. oppure è il CaW che può fare tranquillamente a meno di W.), da una proposta di editoriale sul mondo che crolla e l’Iraq che però non va poi così male; anche se poi l’ovazione finale è per una magnifica proposta che arriva dal settore economia: perché mentre le maestre e gli studenti vanno in piazza per manifestare contro il governo sembra ci sia qualcuno che alla fine non se la passa così male: le fabbriche di grembiulini.
giovedì 9 ottobre 2008
Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti
mercoledì 8 ottobre 2008
Tra qualche giorno capirete tutto meglio
Geniale
martedì 7 ottobre 2008
evviva il populismo!
E' la crisi, Ue
lunedì 6 ottobre 2008
In vista della manifestazione del 25 ottobre
sabato 4 ottobre 2008
Guarda che ricorro al tar
Numeri
venerdì 3 ottobre 2008
Parola di W.
Punizione esemplare
giovedì 2 ottobre 2008
martedì 30 settembre 2008
lunedì 29 settembre 2008
Che bomba!
domenica 28 settembre 2008
Seconda moderata ricognizione sul possibile capro espiatorio da identificare successivamente alla prima, immeritata, sconfitta dell'Inter di Mourinho
La velocità dei giornalisti
sabato 27 settembre 2008
Bamboccioni e Alitalia
I giovani del Partito democratico
venerdì 26 settembre 2008
giovedì 25 settembre 2008
mercoledì 24 settembre 2008
lunedì 22 settembre 2008
Il Foglio.it "Perché il Mourinho che ha portato Mitterrand a San Siro deve solo mettere da parte il suo Calearo "
Superata un’estate in cui i momenti di panico non sono comunque mancati (10 luglio, Oriali: Mancini, raggiunto un accordo economico), arrivati in una forma psicologica tale da non avere in fondo grossi problemi ad affrontare anche i commenti più tosti a proposito della terza – magnifica – giornata di campionato (secondo Giampiero Galeazzi, “Maurigno ha conguistato i tifosi dell’Inder”), c’è un dato quantomeno incontestabile per chiunque comprenda davvero qualcosina di calcio. Preso atto che il Mancini annunciato da Oriali il 10 luglio non è Roberto, ma è grazie al cielo Amantino; sicuri ormai che la novità più significativa della stagione 2008/2009 sia il ritorno in televisione di Giampiero Galeazzi (il quale, da qualche settimana, è fermamente convinto che a Maurigno occorra al più presto un’altra “ana destra”), detto tutto questo, la prima grossa soddisfazione che offre a un tifoso dell’Inter la presenza in campo di un allenatore che riesca senza troppi problemi a distinguere un centrocampista centrale da un terzino sinistro – e che, facendo invece un discorso più generale, abbia uno schema mentale abbastanza calibrato sulla differenza tra un buon giocatore e una, come dire, pippa – è una, e la scopri quando accendi la tv e ti accorgi con entusiasmo che il tuo allenatore non ha pensato neppure per un attimo di schierare Christian Chivu dietro le punte (che, per chi non conoscesse il calcio, sarebbe come proporre a Massimo Calearo di fare il modello della Loreal) e non ha mai immaginato di poter mettere Nicolas Burdisso sulla linea dei centrocampisti (un’iniziativa che, per chi non conoscesse il calcio, equivarrebbe al tentativo di vincere le elezioni candidando Massimo Calearo). Mai, mai, mai – anche se sulla presenza in campo di Nicolas Burdisso (peggiore acquisto della recente era Moratti dai tempi di Lampros Choutos e Sixto Peralta) andrebbe forse commissionata un’inchiestina a qualche bravo cronista di giudiziaria, in grado finalmente di rivelare a noi poveri tifosi quale tipo di ricatto abbia in mano il difensore argentino, per costringere ogni maledetto mister che si sia trovato davanti a schierarlo in campo; in una qualsiasi maledetta zona del campo. (E Mancini era solito spiazzare gli avversari schierandolo coraggiosamente dietro le punte). Detto in altre parole, il passaggio da un allenatore come Roberto Mancini (che fino a pochi mesi sarebbe stato pronto a giurare che anche una prossima eventuale partita contro il Tor Bella Monaca Fc sarebbe stata certamente una gara “ostica”, “da non sottovalutare”) a uno magnificamente insopportabile come José Mourinho (che prima di ogni gara non ha alcun imbarazzo a dire che “mi è un po’ difficile ammettere che esista qualche allenatore più bravo di me”) è probabilmente la cosa calcisticamente parlando più vicina allo scarto che può esistere tra un politico loffietto come Chirac e uno invece incontenibile come Mitterand, che con un tono non troppo lontano da quello di Mourinho da giovane per esempio sosteneva che, se proprio avesse dovuto scegliere, da grande avrebbe voluto fare il Papa invece che il presidente (“Nella storia dell’umanità ce ne sono stati poco più di duecentocinquanta, ma anche presidente va bene”, disse Mitterrand). Ecco, non c’è dubbio che l’Inter di Mourinho non sia ancora scoppiettante, non c’è dubbio che la domenica i cannelloni scenderebbero giù anche meglio se Nicolas Burdisso fosse schierato nella solida difesa milanista piuttosto che in quella interista, ma come diceva il vecchio saggio, la differenza fra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti. E pensandoci bene, e guardando il Mourinho di oggi e ripensando al centrocampo compatto che schierava il Mancio qualche tempo fa (Pelé, e di fianco Burdisso), i limiti alla genialità di Mancini, nel suo piccolo, in effetti erano semplicemente inesistenti. E dunque, detto in altre parole, qui si tifa fortissimamente per l’insopportabile mister Maurigno.
Claudio Cerasa
domenica 21 settembre 2008
sabato 20 settembre 2008
Nonna moderna/11
"Apposta u fici, picchì si vulia a accurdu si truvaa. Nun ci si mise. Pimmia, iddu avi un'interesse suu. Iddu vuole currere docu con i figghi. Unnavi unni a mittere l'aerei (espressione incomprensibile) picchi pimmia lui ha ammucciato i soldi per prindersela dopo, quann'i cchiu conveniente, coi figghi suoi. L'aveva anche detto, unn'è così? Pimmia aspitta chi mettono tutto all'asta e poi iddu arriva. Picchia si volia davvero a mmia nessuno mi convince che sta porchiria unna rissovvia prima. Cheffa, i soldi gli mancano?"
Sono convinta che lo ha fatto apposta, perché secondo me se solo avesse voluto in questi giorni un accordo sulla vicenda Alitalia si sarebbe trovato con una certa facilità. Invece non ci ha perso molto tempo. Per me, lui ha un suo interesse personale nella questione. Lui, secondo me, ha intenzione di subentrare nella partita in un secondo momento con i figli. Oggi dà l'idea di non saper bene come gestire l'affare Alitalia perché secondo me ha messo da parte un buon gruzzoletto per prendersi la compagnia di bandiera in un altro momento, insieme con i suoi figli. In fondo lo aveva anche detto, no? Credo proprio che lui stia aspettando che la compagnia venga messa all'asta, in modo tale che non si faccia cogliere impreparato e che poi ci pensi lui direttamente a salvarla. Dico questo perché, se solo lo avesse voluto, a me non mi convincerà nessuno che questo affare poco chiare lui non aveva le forze per risolverlo prima. Ditemi, per caso sono i soldi che gli mancano?
venerdì 19 settembre 2008
Sesta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria
Quinta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria
Quarta moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria
Terza moderata reazione alla notizia che il Tesoro americano annuncia un progetto per stabilizzare la crisi finanziaria
giovedì 18 settembre 2008
Ipse dixit
mercoledì 17 settembre 2008
L'altro giorno (per capire il tipo di sensibilità percepita che il mondo operaio ha nei confronti dei suoi meravigliosi rappresentanti politici)
(ps: Paolo Ferrero è il segretario di Rifondazione comunista)
lunedì 15 settembre 2008
Into the W.
L'ultima sfortunata metafora adottata da Walter Veltroni per descrivere lo stato d'animo del Partito democratico si riferisce al bellissimo, ma tragico, film di Sean Penn, Into the Wild. Un film che Veltroni adotta per valorizzare una citazione molto bella – che io però non condivido affatto – secondo la quale "La felicità è reale solo quando è condivisa" - felicità che in questo momento evidentemente è piuttosto assente dallo stesso Partito democratico. Tralasciando l'efficacia della metafora, al Veltroni che un paio di mesi fa sosteneva di voler essere protagonista con il Partito democratico di un "nuovo film" consigliamo vivamente di lasciar stare il capolavoro di Sean Penn, considerando che alla fine del film, citato da Veltroni alla Summer School (di cui sono già pronte le versioni Winter, Autumn, Spring), il protagonista di Into the Wild, dopo aver trovato la sua felicità in un pulmino in mezzo alla campagna, into the wild per l'appunto, si ritrova con gli occhi spalancati rivolti verso il cielo. Felice, sì, ma leggermente stecchito.
P.S. Come però segnala giustamente Wittgenstein la frase di Veltroni, grazie al cielo, voleva dire l'esatto opposto di quel che poteva sembrare.
venerdì 12 settembre 2008
giovedì 11 settembre 2008
Il Foglio.it "Contro il maestro unico"
E allora è fatta, non si discute, non c’è alcun dubbio: il maestro unico è una figata pazzesca, la scuola è e sarà sempre più un’azienda come tutte le altre, gli insegnanti sono e saranno sempre più giudicati per i loro inconfondibili standard di “produttività” e se c’è da risparmiare qualcosa anche dalle parti della scuola elementare il modo migliore per farlo sembra sia quello di dare una rapida sforbiciata qua e là. Tralasciando il fatto che mi sembra di essere circondato da persone a cui della storia del doppio maestro non gliene freghi proprio nulla e anzi, per ragioni che sinceramente mi sembrano tuttora misteriose, credono che, altrochè, one is molt megl che two, francamente non mi convincono affatto le analisi fatte finora da chi difende la scelta del ministro Gelmini di piazzare alle elementari una tipologia di insegnamento, diciamo così, monocratica. Per dirlo in altre parole, lasciare ai ragazzi delle scuole elementari un solo insegnante mi sembra una stupidaggine. Senza voler considerare tutta la questione economica e tutti i discorsi che riguardano i fondi che si dovrebbero tagliare alle scuole spendaccione (tagliassero i professori universitari, mettessero più tasse, abolissero la scuola media, risparmiassero in un altro modo, ma non ci venite a dire che per far economie alle elementari si debba risparmiare sull'insegnamento), lasciando stare tutto questo, le cose mi sembra stiano più o meno in questo modo. C'è chi dice che la questione si possa risolvere così: il maestro deve essere un maestro di vita, i maestri di vita non possono essere troppi e il maestro delle elementari deve essere un maestro unico. C'è chi la mette così: l'insegnamento elementare non importa che sia specialistico ma deve essere semplicemente appropriato dal punto di vista metodologico, dunque non occorrono insegnanti specializzati in questa o in quella materia, occorrono persone che sappiano insegnare un po' tutto e che soprattutto siano in grado di dare i giusti strumenti per l'apprendimento futuro dei bambini. C'è, infine, chi crede che il fannulonismo sia una delle caratteristiche dei maestri elementari. Cosa magari vera, ma se ci sono tanti fannulloni anche alle elementari siamo davvero sicuri che il modo migliore per smaltire il problema sia quello di ridurre il numero di persone che lavorano da quelle parti? Semmai, brutti testoni, si dovrebbe fare – questa volta sì – quello che diceva la Gelmini a proposito dei maestri del sud (test, test, test); si dovrebbero trovare delle soluzioni per meritocratizzare l'insegnamento, per migliorarlo – dunque per far arrivare sui banchi chi è capace – e non invece per tagliarlo. Sarà perché io non ho avuto né il maestro unico né la maestra unica ma ho avuto tante maestre ognuna delle quali era magnificamente specializzata in cose diverse e tutte quelle cose diverse me le insegnava – benissimo – con tecniche di apprendimento diverse. Sarà perché non credo che la caratteristica del maestro elementare sia quello di insegnarti a fare il bravo bambino studente ma sia proprio quello di insegnarti a studiare e di insegnarti a conoscere nel migliore dei modi un tot di materie. Sarà perché credo che le scuole elementari siano una, anzi, la sola cosa che funzioni bene nel pessimo sistema scolastico che ci ritroviamo (maledetta riforma Moratti, maledetta, maledetta). Sarà che non credo ai maestri tutto fare. Sarà che è un po’ troppo facile dire che il maestro unico alle elementari “risponda a una precisa esigenza pedagogica” e che tagliare i posti alle elementari sia in fondo solo un modo per “andare in contro alle famiglie e migliorare la qualità del servizio scolastico”. Sarà anche che con un solo maestro unico c’è la possibilità di ritrovarsi per cinque anni con un pessimo maestro unico e che con più maestri, invece, la chance di averne almeno uno buono esiste davvero. Sarà che non credo a tutti coloro che sostengono che se non si accetti il rischio del maestro unico si finisce per non accettare ogni tipo di carica monocratica presente nel paese. Non credo affatto che la scuola possa rientrare sotto la definizione di “azienda”; non potrò mai convincermi del fatto che la produttività dei maestri possa essere direttamente vincolata a un capitolo di spesa; e credo sia un errore grossolano sostenere che le esigenze pedagogiche della scuola possano essere migliorate con una sforbiciata fatta un po’ a casaccio. Ecco, sarà per tutto questo, ma sarei piuttosto felice se ci fosse qualcuno che mi chiedesse di mettere una firma da qualche parte per dire non ci rompete le scatole, non toccate i maestri solo per risparmiare.
domenica 7 settembre 2008
Oggi c'è solo questo.
venerdì 5 settembre 2008
La cordata alla vaccinara/4
(AGI) - Roma, 5 set. - In particolare, 'La Tribune' scrive che Intesa Sanpaolo avrebbe invitato Air France a rilevare una quota compresa tra il 10 e il 20% nella nuova Alitalia. Ma aggiunge che il vero obiettivo di Parigi sarebbe salire sopra il 50% entro il 2013, quando alcuni soci di Cai potrebbero sganciarsi. Secondo lo stesso quotidiano, analogo interesse potrebbe essere mostrato da Lufthansa o British Airways. (AGI) Mau 051042 SET 08
Una squadra fortissimi
giovedì 4 settembre 2008
Segnatevi questa data
Cordata alla vaccinara
mercoledì 3 settembre 2008
martedì 2 settembre 2008
Il capolavoro del Pd
Ferma, che dico, fermissima
lunedì 1 settembre 2008
Cordata alla vaccinara/2
domenica 31 agosto 2008
La cordata alla vaccinara
Secondo punto. Se è vero quello che ha scritto oggi Repubblica, ovvero che in Alitalia accanto a Intesa Sanpaolo (la banca capitanata da Giovanni Bazoli, vecchio lupo della finanza che fino a pochi mesi fa era assai legato a tutto l'universo che faceva capo a Romano Prodi) entrerà anche Mediobanca (la banca d'affari capitanata da Cesare Geronzi) si presenterà in Alitalia una situazione simile a quella che esiste nell'organico di Telecom Italia. Per farla breve, Telecom oggi è governata da una società che si chiama Telco (che ha in mano il 23,6 per cento dell'azienda) i cui pilastri sono rappresentati sempre da Mediobanca e Intesa Sanpaolo. Qui però vi è un'azienda che ha il diritto di prelazione sulle azioni di questa società (Telefonica) che tutti sanno che prima o poi si mangerà tutta la Telecom. In Alitalia succederà secondo me la stessa cosa. Le due grandi banche del paese, Mediobanca e Intesa, si spartiranno il controllo di Alitalia, faranno entrare una grande compagnia aerea straniera (mi sembra difficile British Airways, molto più probabile Air France, molto meno probabile Lufthansa che ha un progetto di crescita che più che sull'aggregazione di compagnie aeree di grandi nazioni punta a mettere insieme le compagnie di nazioni più piccole come l'Austria e il Belgio), e tra qualche anno accdrà con ogni probabilità quello che sarebbe dovuto succedere qualche mese fa: Alitalia verrà venduta ad Air France a un prezzo molto più basso di quello che la stessa Air France aveva proposto ad aprile. Parlo naturalmente da profano che legge un po' di giornali, ma non ci può essere un cazzo di progetto a lungo termine in una compagnia area salvata da una cordata dove l'unico che ha un po' di esperienza in aerei è un signore come Carlo Toto che, è vero, ha creato quasi dal nulla una compagnia come Air One, ma che in poco tempo l'ha portata ad avere un indebitamento di quasi 100 milioni di euro (quello di Alitalia è di 1.712 milioni) e che senza un notevole aiuto delle banche non avrebbe mai potuto fare quello che invece voleva fare: comprare Alitalia. A me va bene tutto, capisco perfettamente la portata politica della cordata Alitalia, ma per favore, almeno non prendeteci in giro quando ci dite che con Alitalia vi siete fatti in quattro per la salvezza del paese. Alitalia è stata una grande scommessa che il governo ha giocato nell'ultima campagna elettorale e che, a nostre spese, il governo ha vinto alla grande. La cordata che tutti quanti dicevano non ci fosse invece c'era eccome, ma da qui dire che al contribuente è convenuta la cordata, ecco, diciamo che non ci giurerei affatto.
Agenda Galeazzi/1
"Mourinho ha bisogno di un'ana destra"
"Vista l'Inter di ieri sera l'Inter deve cominciare a rivalutare Mancini".
"Mourinho vuole Quaresma, che è portoghese come lui, e continuerà a far giocare all'Inter i suoi connazionali, come Figo e come tutti gli altri sudamericani".
Il Corriere della Sera, la politica estera e la candidata repubblicana
sabato 30 agosto 2008
venerdì 29 agosto 2008
giovedì 28 agosto 2008
Su Alitalia
mercoledì 27 agosto 2008
Anche se ci sarebbe da piangare, così fa quasi ridere: "Alitalia, Fantozzi a Palazzo Chigi"
lunedì 25 agosto 2008
Il Foglio.it. "Il libro che mi ha cambiato l'estate"
Claudio Cerasa
sabato 23 agosto 2008
Liberalemanno
Ps. Preziosissima anonima mi segnala che la tassa esiste già da parecchio, ma sull'entrata in vigore di questa sono sciuro che fino a un mese fa semplicemente non c'era.
A tutti quelli che
Putin e il Cav e i girotondini
martedì 19 agosto 2008
sabato 9 agosto 2008
Parecchio a rilento
sabato 2 agosto 2008
mercoledì 30 luglio 2008
Scrivono le agenzie
Washington, 30 lug. - (Adnkronos) - Il principale prodotto agricolo degli Stati Uniti non e' il mais ne' il grano, ne' il cotone: e' la marijuana. Un dato che emerge elaborando i dati dei diversi organismi federali statunitensi. Inaspettatamente si scopre, ed e' una stima prudente, che il valore della produzione di marijuana statunitense ammonta a 35,8 miliardi di dollari. I 56,4 milioni di piante di marijuana coltivate all'aperto - secondo i dati riportati dall'agenzia vaticana 'Fides' - hanno una rendita di 31,7 miliardi, mentre la produzione degli 11,7 milioni di piante coltivate all'interno di serre e spazi chiusi e' di 4,1 miliardi.
Una situazione che desta preoccupazione soprattutto tra i responsabili della comunita' cattolica statunitense, per i danni che la diffusione degli stupefacenti provoca tra i giovani e per le vittime conseguenti all'uso della droga, dagli incidenti stradali alle malattie mentali. Giusto un anno fa Papa Benedetto XVI durante il suo viaggio in Brasile, visitando la "Fazenda da Esperan�a" il 12 maggio 2007, ricordo' gli alti tassi di dipendenza chimica dalle droghe e dagli stupefacenti, ed esclamo': 'Percio' dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiedera' loro conto di cio' che hanno fatto. La dignita' umana non puo' essere calpestata in questo modo'.
Tutto questo senza contare la contraddizione che esiste tra una politica che finanzia l'estirpazione delle piantagioni colombiane di cocaina con diserbanti e l'apparente impossibilita' di intervenire in casa propria per bloccare la produzione di marijuana. La marijuana e' il primo raccolto in termini monetari in 12 Stati, tra i primi 3 in 30 Stati, e uno dei primi 5 in 39 Stati. La coltura di marijuana e' piu' estesa di quella del cotone in Alabama, di quella combinata di uva, ortaggi e fieno in California, di arachidi in Georgia, e di tabacco in South Carolina e North Carolina.(segue)
martedì 29 luglio 2008
lunedì 28 luglio 2008
Il Foglio. "Fototessere rai"

Il veltroniano, il berlusconiano, il dipietrista. Ogni cronista lottizzato fa la cronaca (e pure i nomi) della lottizzazione che verrà. Consiglieri, direttori e redattori. Tutti aspettano la rivoluzione di settembre
Rocco Siffredi
sabato 26 luglio 2008
Dice oggi D'Avanzo
Inviato da iPhone
giovedì 24 luglio 2008
Pare che
Questa era facile
mercoledì 23 luglio 2008
Post poco sensato su Tavaroli
lunedì 21 luglio 2008
“Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free".
Nonna moderna/10
venerdì 18 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
Il Foglio.it. "In difesa e in suggerimento del garante della privacy in materia di blog e Facebook"
Preso da qui.. E anche da qui
Premessa: sperando – ma non c’è dubbio che sia così – che il simpatico garante per la privacy, dottor Francesco Pizzetti, conosca perfettamente la differenza tra un sito, un blog, un socialnetwork e una chat, qui si vorrebbe dire una cosa a tutti coloro che oggi sono pronti a criticare in coro il “monito” preoccupato del numero dell’Authority. Presidente, lei c’ha ragione! Naturalmente, com’è ovvio, non c’è nessuno che voglia dimostrare l’esistenza di un famigerato e spaventoso “geomarketing” che “sfruttando il controllo satellitare è in grado di seguire i nostri spostamenti e di offrirci in ogni località i prodotti e i servizi da noi preferiti”. Per carità. Solo che per qualsiasi smanettone che conosca gli stimoli chimici che riesce ad attivare un clic sul proprio profilo, un post sul proprio blog o un semplice messaggio di notifica da un qualunque socialnetwork, resta il fatto che il rischio di essere poco consapevolmente inghiottiti da una serie di incubi virtuali è un rischio po’ più evidente di quello che a prima vista potrebbe sembrare.
“La spensierata consapevolezza”, di cui parla il dottor Pizzetti, c’entra poco o nulla con il vero nocciolo della questione. Presidente, ascolti, il problema è molto più grave! Qui si tratta di essere circondati da infiniti piccoli farabutti. Si tratta di ritrovarsi pugnalati alle spalle da un amico che in un momento in cui non dovrebbe ti fa una foto che poi non dovrebbe pubblicare – e invece, il bastardo lo fa. Si tratta, ancora, di scoprire che quello scatto che ti stavano facendo non era solo uno scatto, ma era bensì uno sciagurato video che riprendeva qualcosa che non doveva essere ripreso – e che invece, messo lì in rete, basta un attimo per farti fare la figura del cretino. E’ vero, come dice il garante, che “spesso si usano queste tecnologie con spensieratezza e inconsapevolezza”. Ma è ancora più vero, se vogliamo, che qui ci troviamo di fronte a qualcosa di più diabolico rispetto a un’intercettazione astutamente rubata o a una conversazione malignamente sbobinata. Il problema, gentile dottor garante, è che la vera violazione della privacy – cioè non quella riferita al materiale che ognuno di noi sceglie di condividere volontariamente sulla rete, ché non esiste privacy violata quando una tua stupida foto finisce su un giornale dopo che sei stato tu ad averla autonomamente carica sul tuo pc – è una violazione per la quale è inutile provare a mettere in guardia tutti gli sfigatelli che con una foto rubata si ritrovano improvvisamente con la propria privacy profanata. Il vero problema è che il garante dovrebbe capire che non si tratta né di ingenuità, né di inconsapevolezza, né di spensieratezza. Perché di fronte alla vera privacy violentata sulla rete non c’è garante che tenga e non c’è legge che ci protegga, e bastano pochi minuti tra siti, blog e socialnetwork per capire che l’unico modo per difendere la propria privacy non è ascoltare un garante ma è quello di farsi un po’ più furbi – più che consapevoli – e cercare, semplicemente, di fidarsi un po’ meno di alcun maledettissimi amici.
Claudio Cerasa
17/07/08
Il Foglio.it. "Nel Pd che scopre le tessere vale il vecchio schema: "Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello"
Claudio Cerasa
16/07/08