martedì 15 gennaio 2008

Sapienza

Ci sarebbero molte cose da dire: il Papa, il rettorato okkupato, la depapalizzazione dell'Università, il Rettore che proprio non capisce. Etc, etc, etc. Tante cose da dire, visto che quell'Università la conosco bene, essendoci stato fino a tre anni fa. Tante cose, ma una in particolare: Bravi coglioni. E bravo Punzi: perché il Papa no no no e Ahmadinejad invece sì sì sì.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Scandaloso. Una delle cose migliori l'ha detta Rutelli, il Prof. Ratzinger, successore del fondatore della Sapienza, non può andare ad inaugurarne l'anno accademico. 67 professori paralizzano una università che conta 4000-4500 docenti. Ragazzi ma siamo impazziti?

Demonio Pellegrino ha detto...

ogni volta penso che piu' in basso in italia non si possa cadere. E invece scopro di avere torto. Si va sempre peggio.

L'italia e' ormai una casa infestata da parassiti di ogni sorta (criminali, mafie di ogni tipo, violenti, facinorosi, settari di ogni sora). A questo punto mi comincio a chiedere sempre piu' insistentemente se non sia il caso di smettere di provare a disinfestarla questa casa. Non e' possibile. Buttiamol giu', e basta.

Qualunquismo? Certo. Ma io in una casa infestata di zecce non ci voglio neanche restare un minuot di piu'.

Anonimo ha detto...

Caro Demonio sei la terza persona in pochi giorni che mi parla, se non ho capito male, di un sorta di rivoluzione. Questo mi fa pensare tanto tanto tanto. L'ultimo è stato un mio amico che prevedeva per i nostri figli (sua moglie è incinta, io ho un bimbo di nepopure un anno) un futuro da rivoluzionari... dire che ho paura sarebbe troppo, ma la tristezza e lo socncerto sono grandi

Demonio Pellegrino ha detto...

Loscho, ho sempre trovato il qualunquismo alla Grillo abbastanza disgustoso. Ma ti giuro che per me la questione rifiuti a Napoli e' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ieri sera ho guardato tutto il guardabile che c'era alla tele sulla cosiddetta emergenza rifiuti. Avevo il voltastomaco. Ma non solo per i rifiuti. Per la mancanza di fogne in alcune citta' campane, per aver speso 8 miliardi di euro secondo alcuni per un'emergenza mai risolta.

Ma io non propongo una rivoluzione. Dico solo che e' l'ora di separarci. Basta. Lo stato italiano come erogatore di servizi ha fallito. Magari uno stato piu' piccolo puo' fare meglio. E non solo al nord.

Ah, e sui figli benedico il Signore ogni giorno per vivere all'estero.

Claudio Cerasa ha detto...

Sui figli all'estero probabilmente hai ragione tu. Ma come si dice in questi casi? Concordo, ma non firmo. Ma che uno stato più piccolo possa fare meglio di uno più grande, per quanto malconcio, non la vedo per niente bene: concordo poco e non firmo. I corpaccioni malaticci meglio curarli, piuttosto che sviscerarli. Mica siamo in Belgio, no?

Stefano ha detto...

Una studentessa: "Abbiamo vinto contro l'oscurantismo".
Uno studente: "E' la vittoria della laicità sulle ingerenze fastidiose della Chiesa".
E' anche grazie a queste esternazioni delle forme più estreme e nello stesso tempo banali della post-modernità laicista che si diventa sempre più ratzingeriani.
Quando l'ignoranza del Pensiero si accompagna alla maleducazione nei toni e nello stile, ogni commento sulla libertà di parola negata, sul dogmatismo oscurantista laicista, sul tribunale inquisitorio anticlericale, sulla superstiziosa religione acritica di sparuti gruppetti di pseudo-ordinari spauriti dal confronto equilibrato ed intelligente, sul fancazzismo modaiolo di pseudo-studenti figli di papà, anzi figli di un'Italia intellettuale e beneducata, tipicamente anticapitalista nelle intenzioni ma borghese nel portafogli, dicevo ogni commento diventa pleonastico.
Eccola la religione di cui si dovrebbe diffidare. La scienza resa sacra, la "sapienza" coi suoi dogmi, le sue credenze, le sue fedi irrazionali, le sue liturgie assolute non è più pericolosa di una fede che si apre, si mette in discussione, e che ragiona sui rapporti con la scienza, l'etica e la politica?
Aristofane: "il saggio impara molte cose dai suoi nemici." Appunto. Lo stolto, invece, non impara nulla. Neanche se il nemico spiegasse.

Demonio Pellegrino ha detto...
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Demonio Pellegrino ha detto...

Claudio, in realta' se si va a vedere bene, alla realtà dei fatti lo stato italiano già serve a poco, perche' la maggior parte delle competenze legislative sono passate alle istituzioni europee. Il parlamento italiano e le regioni si limitano ad attuare decisioni prese altrove. Non se ne parla tanto, perche' noi italiani siamo europeisti alla cazzo, e sappiamo poco di come funziona. Pero' e' cosi'.

Per cui io mi domando (bada bene, mi domando, ma non ho certezze): visto che ormai lo stato nazionale è un mero erogatore di servizi, perche' le grandi decisioni sono prese altrove, non è che forse uno stato piu' piccolo possa far meglio?

L'esempio dei rifiuti è lampante in questo senso: proabilmente l'Italia sara' multata per inadempienze della regione campana ...perche' le competenze in materia di rifiuti sono regionali in italia, ma e' lo Stato italino ad attuare le direttive comunitarie...per cui alla fine il responsabile è lui, anche se ha devoluto i poteri alle regioni.

Proposta: via lo stato centrale, macroregioni indipendenti, e vediamo che succede. Se non altro paga chi sbaglia (in questo caso la Campania) e non tutti gli altri.

Ripeto, non ho certezze. E forse sono influenzato proprio dal vivere in Belgio. Che è un paese assurdo per alcuni versi peggio dell'Italia. Ma dove ci sono fogne e la spazzatura la portano via.

enzorasi ha detto...

Quanti anni hai Claudio? Non credere la domanda banale o piena di velenose malizie: solo credo che se hai meno di 35 anni vuol dire che la mia sensazione di fine corsa per questa nazione è giustificata. Io di anni ne ho 55 e già da un decennio mi vado convincendo, con enorme tristezza, che è indispensabile chiudere quest'esperienza storica e politica e che comunque essa si è vaporizzata da sè. Rivoluzione? La gente che vive in Italia non ne ha mai avuto la stoffa. Un mutamento radicale nella struttura di questo stato, un "ritorno" ad una suddivisione ante 1860? Credo che volenti o nolenti ci arriveremo. e l'Italia unita, il Risorgimento, i Mille, il 15-18, il secondo dopoguerra? Aiutatemi a parlarne perchè ho le vertigini ma questa Italia, questa del G8 genovese, dei rifiuti a Napoli, di Prodi, della geniflessione ad Allah e della crocifissione del Papa, quest' Italia è un'ameba informe e inguardabile.

Claudio Cerasa ha detto...

Enzo, confesso di non aver capito il tuo post.

enzorasi ha detto...

Claudio scusa in effetti ciò che ho scritto era abbastanza confuso; era una riflessione ad alta voce su quanto scritto da te nel post iniziale e ciò che invece aveva commentato demonio pellegrino. Alla fine ne è risulato un minestrone indigesto. Comunque sento e vedo in giro una sensazione di sconforto diffuso e, apparentemente, senza via d'uscita: di questo dovremmo preoccuparci seriamente perchè fatti come quello dell'ateneo romano dicono forte e chiaro che siamo alla frutta. Spero di essere stato più chiaro.

Claudio Cerasa ha detto...

Direi di no, il fatto che ci sia qualcuno che non si faccia assorbire dalla banale superficialità degli okkupanti de sto ciufolo e che si interessi e discuti un po', secondo me è un magnifico sintomo di reazione del nostro corpaccione malaticcio

Demonio Pellegrino ha detto...

Enso, io di anni ne ho 33, ma la sensazione di fine corsa la sento fortissima.

mah.

enzorasi ha detto...

"sintomo di reazione del nostro corpaccione malaticcio" tu dici? Questioni d'opinione, chi vivrà vedrà...e i fatti sono fatti, solo le interpretazioni di essi sono opinabili.

Anonimo ha detto...

L'apocalisse?
e perché no?
C'e una letteratura e un cinema dell'apocalisse fin troppo figli del nostro tempo. Il nostro immaginario è costellato di queste figure. L'identità più in voga ultimamente è il precario seguito da una percezione diffusa di paura e incertezza.
E' dunque lecito "sentirsela sulla pelle" l'apocalisse, la fine di tutto.
Personalemte ritengo semplicemente che il vero tramonto che oggi sia in atto, ad uno stato sempre più maturo, sia quello delle grandi istituzioni e delle grandi narrazioni moderne.
Il dato che emerge da un episodio come quello della Sapienza è la sconfitta di uno stato che non sa farsi rispettare, dell'università che collassa sotto le spinte centrifughe dei suoi mille baronati, della società civile che sa solo autocelebrare il suo ricordo sbiadito.
Accade ciò che ha la possibilità di accadere, senza freni, perché c'è chi lo vuole e senza indugi lo realizza. Vivere sempre lontano dalle bassezze della vita quotidiana ha creato questa forbice tra istituzioni, valori universali e vissuti quotidiani. Questi ultimi se ne fottono del Papa dell'Italia dei valori e della società civile, fanno ciò che ritengono giusto, nel qui e ora della loro imbecillità.

Fatevi un giro alla Sapieza è lì la vera apocalisse, l'espressione più alta della sconfitta dei grandi valori e della vittoria delle contingenze della vita quotidiana.
Io la conosco bene
Federico

Anonimo ha detto...

ma quale sapienza???!!!
i cascami del marxismo in cattedra se gli pargli di Popper (razionalità critica etc etc)di primo acchitto penseranno alle poppe, alle tette insomma, i collettivi de sinistra alla droga...

as

Anonimo ha detto...

Coglioni una sega!
300 ragazzi hanno dimostrato il loro dissenso, insieme a 67 (?)professori.
Evvabbè, è la democrazia. Nessuno ha incendiato macchine o preparato molotov.
Il papa ha cambiato idea e non ci è più andato. Vabbè, liberissimo.
Liberi tutti di esprimersi.
Perché coglioni?
riccarù

Claudio Cerasa ha detto...

Coglioni, perché è evidente che se c'è qualcuno che vuole negare la parola a qualcun'altro alla fine, chi vuole negare la parole, ci fa la figura dello stupidotto, e fa fare una gran figura proprio a chi voleva far fare brutta figura. Semplice, no?

Giovanni Boggero ha detto...

Sono due cose totalmente diverse. Ha ragione Cofrancesco nel suo editoriale su L'Occidentale.