domenica 18 novembre 2007

Occhio a questa storia

Panorama di questa settimana ha un bel servizio sul caso Oak, sulla scalata Telecom del 2001 e su questo strano fondo, la cui traduzione è "Quercia", che sei anni fa fu protagonista della storia dei capitani coraggiosi della scalata Telecom del 2001. E' una storia di cui si parla una volta a mese, ne parla spesso la Stampa con Paolo Colonello, ne ha parlato oggi Panorama con Giacomo Amadori. In sintesi. C'è questo fondo di nome Quercia che nel 2001 era uno degli azionisti della Bell, la finanziaria di Emilio Gnutti che aveva in pancia il 23 per cento di Olivetti, che a sua volta controllava Telecom: Bell (e quindi Oak)-Olivetti-Telecom. Il conto Oak-Quercia, il cui intestatario essendo un conto con indirizzo tropicale, è conosciuto ma non troppo, è stato osservato con cura da un detective assoldato da Emanuele Cipriani, lo 007 della Pirelli a cui Giuliano Tavaroli, ex capo della security Pirelli, aveva chiesto di investigare: Tavaroli-Cipriani-investigatore privato su Oak. Questo conto Oak ricevette naturalmente delle plsuvalenze pazzesche, una gran quantità di soldi, nell'anno in cui Gnutti (con la consulenza di Consorte e Sacchetti, da 50 milioni di euro) vendette a Pirelli-Benetton (cioè a Tronchetti Provera) sostanzialmente Telecom. La domanda che si fa Panorama e da qualche tempo la Stampa e in particolare tutti coloro che mettono vicino il conto Quercia, con il simbolo degli allora Ds e con il nome di quello che viene considerato il grande sponsor di quell'operazione, cioè l'allora premier Massimo D'Alema, è: a chi appartiene, davvero, quel conto? Panorama scrive così: ci sarebbe in questi fascicoli: "un documento destinato a far discutere (...): una delega per accedere al fondo con in calce il nome di un importante esponente del governo". Magari è una bufala, dice Panorama che ha incontrato il detective assoldato da Cipriani (Tavaroli-Cipriani-007-Oak), magari no. Occhio a questa storia. E occhio a quanto scritto da Paolo Colonnello sulla Stampa: "Va ricordato che sulla base di quello stesso dossier Marco Mancini, il dirigente del Sismi arrestato a gennaio con l'accusa di aver passato a Cipriani e Tavaroli notizie tratte dagli archivi dell'intelligence, dichiarò spontaneamente al gip di essere venuto a conoscenza dell'esistenza di Oak Fund da Cipriani e di averne parlato sia al suo ex capo Nicolò Pollari perché si trattava di fondi destinati ai Ds, sia al senatore diessino Nicola Latorre, il quale però ha sempre smentito".

1 commento:

Demonio Pellegrino ha detto...

Vera o non vera questa storia conferma che anche dopo la caduta del muro gli 007 hanno sempre un bel da fare, facendo dossier su questo e quello.

Mi domando se non ci sia una politica consapevole del centrosinistra, di stampo keynesiano, per far cresere l'economia assumendo sempre piu' 007 e facendoli lavorare su casi come questi.

Ma forse parlare di consapevolezza in questo periodo sarebbe un po' azzardato.