giovedì 31 maggio 2007

Tra le lettere di ieri

Al direttore - Con riferimento a quanto scritto sul suo giornale a proposito dei fatti di Rignano a norma della legge sulla stampa la prego di voler pubblicare la seguente precisazione.
Nell’ambito dell’articolo a firma di Claudio Cerasa comparso il 5 maggio 2007 a pag. VI si sostiene che i magistrati di Tivoli avrebbero utilizzato una mia consulenza prima di emettere i loro provvedimenti sulla vicenda di Rignano Flaminio. Smentisco nel modo più assoluto questa affermazione che ritengo lesiva del buon nome mio e dei magistrati che hanno agito in nome di una convinzione maturata nel corso delle loro indagini. Per quello che mi riguarda, ho avuto modo di occuparmi dei fatti di Rignano in quanto direttore del Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia cui alcune famiglie di Rignano si erano rivolte ma ho conosciuto gli atti emessi dal pm e dal gip solo al termine delle loro indagini. Capisco che piace molto a qualcuno far pensare che i Comunisti col K abbiano rapporti continui con i magistrati che si comportano con una qualche severità e me ne sono reso conto, in particolare, nel corso di una trasmissione condotta da lei, caro direttore, quando, a corto di argomenti, ha ritenuto di offendermi chiamandomi Komunista. Quello che capisco meno è il motivo per cui quando si hanno idee diverse bisogna ricorrere all’insulto o alla divulgazione di notizie false. Ho detto e ripeto che non so, come nessuno in effetti da fuori sa, cos’è accaduto davvero a Rignano. Mi auguro sul serio e senza pregiudizi che il lavoro dei periti nominati dal giudice e dalle parti ci porti a breve un po’ più vicini alla realtà dei fatti che sono accaduti. L’esperienza mi insegna che ascoltare le denunce dei bambini chiede tempo, pazienza e molta professionalità. Quella che manca, purtroppo, a troppi “innocentisti” e “colpevolisti” precoci: persone, in genere, troppo influenzate dalle loro emozioni per poter accettare il fastidio o il tormento del dubbio.
Luigi Cancrini, Roma

Il direttore risponde.
Cerasa scrisse: “Il sette luglio arrivano le prime sei denunce, poi ne arrivano dieci, e altre quattro e ancora altre sei. In tutto fanno ventisei denunce. E questo dopo otto mesi di indagine, dopo aver tenuto sotto controllo (per mesi) le linee telefoniche degli indagati, i loro conti bancari, dopo aver parlato con i genitori dei bambini, dopo aver ricevuto le perizie psichiatriche, dopo l’importante consulenza di Luigi Cancrini (famoso psicologo, senatore dei Comunisti italiani, collaboratore dell’Unità, su cui faceva referti psichiatrici di Silvio Berlusconi, e particolarmente convinto che a Rignano quei dannati pedofili ci siano davvero), dopo tutto questo, dopo quasi un anno, improvvisamente alcune maestre vengono arrestate”. Ripubblichiamo ai sensi della libertà di stampa, superiore alla legge quando non ci sia nulla di offensivo. Cronaca e critica. Il fattore K è stato tirato in ballo in tv quando la pedofilia fu messa ai voti.

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