lunedì 17 marzo 2008

Il Foglio.it "La classe operaia non va in paradiso ma alla Juventus"

E’ inevitabile pensare a lui e ricordarsi del gol che non ha fatto ai Mondiali contro la Francia, del gol che non ha fatto agli Europei contro la Francia e di quanto, effettivamente, il suo collo fosse molto grosso prima, e di come sia diventato piccolo piccolo qualche anno dopo. Non è facile, poi, per un non juventino che da anni, sulle corsie esterne della sua squadra, apprezza le presenze di elementi non indifferenti come Fabio Macellari, Felice Centofanti, Grigoris Georgatos, Angelo Orlando e Mauro Milanese, dover registrare un’improvvisa e istintiva solidarietà per una realtà (comunque non ancora del tutto identificabile nella geografia delle squadre “provinciali”) come la Juventus, che si ritrova con l’insolita opportunità di poter schierare giocatori, diciamo, gradevoli come Alessandro Birindelli, Jonhatan Zebina, Nicola Legrottaglie, Jorge Andrade, Cristian Molinaro, Guglielmo Stendardo. (Ma, per rafforzare la linea difensiva bianconera, se può servire, da qualche parte dovrebbe essere ancora disponibile – forse addirittura svincolato – l’incontenibile Nelson Vivas). Non è facile tutto questo, ma è tuttavia inevitabile segnalare che nel campionato dove, per fortuna, non ci sono più le bandiere di una volta, c’è un giocatore, uno solo, per cui un tifoso non juventino potrebbe rimpiange – ma solo un po’, eh – di non esserlo davvero juventino. Un giocatore (a cui gli estimatori più garbati hanno contestato di essere a/dopato; b/frocio; c/bollito; d/montato) che – dopo aver sopportato per mesi la non facile condizione di avere come principale supporto mediatico un signore che fa pronostici calcistici seduto dentro un pentolone, con un elmetto da guerra in testa, un pendolino in mano e moltissimo fumo attorno – oggi resta l’unico fenomenale numero dieci italiano che ha spiegato, nei fatti, cosa significa essere un vero capitano e che non ha mai avuto alcun imbarazzo ad ammettere di non essere affatto un numero dieci. Così, vedendolo eroico tra i Birindelli, gli Andrade e Molinaro, qui, vedendolo oggi in campo, lo si vorrebbe sempre e comunque in Nazionale e sempre e comunque al prossimo noiosissimo Europeo; dove magari, per la prima volta negli ultimi dieci anni, se Del Piero ci sarà e se davvero giocherà, non sarà costretto a farlo soltanto prima o soltanto dopo aver dato il cambio a un formidabile ma un po’ superfluo numero dieci cor core romano.
Claudio Cerasa
17/03/08

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Tanto qui in Italia si continua ad andare dietro al Pupone. (si, è maturato,ma sempre Pupone resta).

Comunque mi hai commosso. grazie.

Anonimo ha detto...

State bene così.
Federico

Anonimo ha detto...

Premesso che molti nemici molto onore, che quindi il tuo disprezzo è la mia gioia, che è una vita che Totti e la Roma sono guardati con diffidenza e la tua opinione è cosí banale!, che all'Inter non avete neanche un italiano (non dico un milanese - ah già, non esistono i milanesi. Esistono solo i siciliani nati a "Melaaano") in campo, che non mi sei mai stato simpatico, che per quelli come te ho smesso di leggere il foglio dopo che mi ha riempito tante mattinate universitarie, premesso tutto questo la cosa che mi dà piú fastidio è che tu vivi a Roma e che quindi rischio di incontrarti per strada e di non avere la mentalità giusta per darti un cazzotto.

Claudio Cerasa ha detto...

Che violenza

Anonimo ha detto...

grande delpiero.rimasto alla juventus mentre tutti gli altri si dopavano e lui no, mentre tutti gli altri rubavano e lui no.altro che totti delpiero è proprio il simbolo di un calcio pulito intelligente fantasioso .l'assurdo poi è che nessuno parla ed elogia delpiero.MAI!.accendo la tv,studio sport per es,e i primi due tre servizi sono dedicati a quello sfaccendato di totti poi si passa all inter...ma della juve non si parla mai?

Johnny Durelli ha detto...

FEDERICO M: chi è più banale? Claudio o il tuo caro pupone che riesce a segnare duecento gol e sta ancora lì a menarcela con questa cazzata colossale che, avendoli fatti con la Roma, quei gol valgono il doppio? Chi è più banale? Claudio o chi non sapendo come giustificare le lodi sperticate per un talento da raccordo anulare che ha clamorosamente toppato tutte le partite più importanti, in nazionale o in squadra, se ne esce con le solite puttanate sugli arbitri? Chi è più banale? Claudio o chi non riesce mai a chiedere scusa per tutte le puttanate grosse che spara ai giornalisti prima delle partite per poi essere smentito clamorosamente dai fatti? ("Sento molto questa partita col Manchester, più della finale dei Mondiali"...finì 1 a 7). Eddai.

Demonio Pellegrino ha detto...

Condivido ogni parola. Il Pupone (ma aggiungerei anche de rossi) sono i classici furbetti del quartierino che non appena escono dal raccordo anulare mostrano la propria assoluta mancanza di vera classe, umana ma soprattutto calcistica, visto che si parla di calcio.

La gente sembra aver dimenticato che la sconfitta con la francia ai mondiali del 2000 fu generata da una palla persa senza alcun motivo dal pupone. ma poi crocifissero Del Piero, no lui.

Anonimo ha detto...

Cari Johnny e Demonio (su Claudio Cerasa mi sono già espresso), ve lo dico sinceramente, siete due poveracci.
E infatti:
- Johnny, da buon milanese codardo sei figlio di quella mentalità da tinello, figlio di quella piccola borghesia che deve riscattarsi con il successo, che nelle "Piccole vacanze" Arbasino liquidó come "o si arriva o si muore". A Roma noi non dobbiamo arrivare da nessuna parte, solo calpestare il sacro manto dell'Old Trafford è un traguardo, cosí come lo era stato un qualsiasi Aalst-Roma 0-0 della mia infanzia in diretta su tele+2. Non c'è nessun romanista, io per primo, che abbia sentito la partita di Manchester (o quella di Aalst) meno della finale dei Mondiali. Ma questo non penso puoi capirlo. Cosí come le tue altre banalità ("chi è piú banale..?" Tu sei il piú banale!) sui duecento gol e le partite toppate, neanche ti rispondo perchè tra un po' ho ospiti a cena.
Demonio (sic!): anche tu con questa metafora dispregiativa del "raccordo anulare", complimenti, profonda ironia! Spero di poterti accoltellare nel dopo-partita una volta che ci sei entrato, nel raccordo anulare, con i miei jeans strappati e le mie superga bianche. E sulla palla persa da Totti nella finale dell'Europeo, di cui effettivamente solo tu ti ricordi, preferisco sfumare la mia acrimonia, ricordando invece nella stessa partita il geniale colpo di tacco del Capitano che innescó il gol di Delvecchio - toh, due romanisti che "hanno clamorosamente toppato tutte le partite più importanti", vero?
- infine, per Claudio Cerasa: quel tuo post su inter-juve mi ha reso felice, sei il non-plus-ultra del rosicone, come si fa a dire che la Juve non ha meritato, vi ha dato una lezione di gioco! Ti prego non smettere mai, ne va del mio buonumore ginevrino.
Saluti (romani) a voi!!