giovedì 11 settembre 2008

Il Foglio.it "Contro il maestro unico"

E anche qui.

E allora è fatta, non si discute, non c’è alcun dubbio: il maestro unico è una figata pazzesca, la scuola è e sarà sempre più un’azienda come tutte le altre, gli insegnanti sono e saranno sempre più giudicati per i loro inconfondibili standard di “produttività” e se c’è da risparmiare qualcosa anche dalle parti della scuola elementare il modo migliore per farlo sembra sia quello di dare una rapida sforbiciata qua e là. Tralasciando il fatto che mi sembra di essere circondato da persone a cui della storia del doppio maestro non gliene freghi proprio nulla e anzi, per ragioni che sinceramente mi sembrano tuttora misteriose, credono che, altrochè, one is molt megl che two, francamente non mi convincono affatto le analisi fatte finora da chi difende la scelta del ministro Gelmini di piazzare alle elementari una tipologia di insegnamento, diciamo così, monocratica. Per dirlo in altre parole, lasciare ai ragazzi delle scuole elementari un solo insegnante mi sembra una stupidaggine. Senza voler considerare tutta la questione economica e tutti i discorsi che riguardano i fondi che si dovrebbero tagliare alle scuole spendaccione (tagliassero i professori universitari, mettessero più tasse, abolissero la scuola media, risparmiassero in un altro modo, ma non ci venite a dire che per far economie alle elementari si debba risparmiare sull'insegnamento), lasciando stare tutto questo, le cose mi sembra stiano più o meno in questo modo. C'è chi dice che la questione si possa risolvere così: il maestro deve essere un maestro di vita, i maestri di vita non possono essere troppi e il maestro delle elementari deve essere un maestro unico. C'è chi la mette così: l'insegnamento elementare non importa che sia specialistico ma deve essere semplicemente appropriato dal punto di vista metodologico, dunque non occorrono insegnanti specializzati in questa o in quella materia, occorrono persone che sappiano insegnare un po' tutto e che soprattutto siano in grado di dare i giusti strumenti per l'apprendimento futuro dei bambini. C'è, infine, chi crede che il fannulonismo sia una delle caratteristiche dei maestri elementari. Cosa magari vera, ma se ci sono tanti fannulloni anche alle elementari siamo davvero sicuri che il modo migliore per smaltire il problema sia quello di ridurre il numero di persone che lavorano da quelle parti? Semmai, brutti testoni, si dovrebbe fare – questa volta sì – quello che diceva la Gelmini a proposito dei maestri del sud (test, test, test); si dovrebbero trovare delle soluzioni per meritocratizzare l'insegnamento, per migliorarlo – dunque per far arrivare sui banchi chi è capace – e non invece per tagliarlo. Sarà perché io non ho avuto né il maestro unico né la maestra unica ma ho avuto tante maestre ognuna delle quali era magnificamente specializzata in cose diverse e tutte quelle cose diverse me le insegnava – benissimo – con tecniche di apprendimento diverse. Sarà perché non credo che la caratteristica del maestro elementare sia quello di insegnarti a fare il bravo bambino studente ma sia proprio quello di insegnarti a studiare e di insegnarti a conoscere nel migliore dei modi un tot di materie. Sarà perché credo che le scuole elementari siano una, anzi, la sola cosa che funzioni bene nel pessimo sistema scolastico che ci ritroviamo (maledetta riforma Moratti, maledetta, maledetta). Sarà che non credo ai maestri tutto fare. Sarà che è un po’ troppo facile dire che il maestro unico alle elementari “risponda a una precisa esigenza pedagogica” e che tagliare i posti alle elementari sia in fondo solo un modo per “andare in contro alle famiglie e migliorare la qualità del servizio scolastico”. Sarà anche che con un solo maestro unico c’è la possibilità di ritrovarsi per cinque anni con un pessimo maestro unico e che con più maestri, invece, la chance di averne almeno uno buono esiste davvero. Sarà che non credo a tutti coloro che sostengono che se non si accetti il rischio del maestro unico si finisce per non accettare ogni tipo di carica monocratica presente nel paese. Non credo affatto che la scuola possa rientrare sotto la definizione di “azienda”; non potrò mai convincermi del fatto che la produttività dei maestri possa essere direttamente vincolata a un capitolo di spesa; e credo sia un errore grossolano sostenere che le esigenze pedagogiche della scuola possano essere migliorate con una sforbiciata fatta un po’ a casaccio. Ecco, sarà per tutto questo, ma sarei piuttosto felice se ci fosse qualcuno che mi chiedesse di mettere una firma da qualche parte per dire non ci rompete le scatole, non toccate i maestri solo per risparmiare.

di Claudio Cerasa

7 commenti:

Accattone ha detto...

Non so se un unico maestro sia poco, certo è che 4/6 son troppi (mia figlia è arrivata ad avere 8 figure diverse in un anno). Quindi dissento.
Il grado elementare è migliore in Italia "malgrado" i maestri plurimi.
Piu' che le iniziative della Gelmini, mi spaventa un po' l'ideologia confessionalissima e cristianissma della Gelmini che temo si svilupperà in ben altre direzioni, ben oltre i tagli del personale che nella scuola pubblica sono sacrosanti.
Qualcuno mi spiegherà perché all'estero se la cavano con la metà (e meglio pagato) del personale e con risultati assolutamente migliori (alle medie e superiori).

Belli i post su Alitalia, concordo in toto: il governatore Fazio è ancora tra noi , i furbetti del quartierino pure.

Demonio Pellegrino ha detto...

(manca una R nel titolo)

Detto questo, bel pezzo, anche seono profondamente in disaccordo. io sono tra quelli che pensano che il maestro non debba essere un esperto, ma uno in grado d'insegnare ai bambini varie cose, e un buon metodo di apprendimento.

Ho avuto un maestro unico, in classi da 28-30 bambini. Sono sopravvisuto benissimo. Tutte ste insegnanti di sostegno, sti maestri multipli servono solo a giustificare il fatto che la scuola, come dice la gelmini, e' diventata un ammortizzatore sociale.

Sul fatto che possa capitarti il maestro ciarlone, e' vero: ma basta fare degli esami veri, e non dare abilitazioni a kaiser in giro per l'italia.

Poi ci sarebbe da parlare di come la Gelmini - di cui condivido ogni posizione politica - abbia ancora il coraggio di parlare. Fammi capire, Ministra: al Meridione le scuole fanno schifo, i professori hanno bisogno di corsi di recupero, ma tu, sostenitrice del merito, ci sei andata APPOSTA PER QUESTO a fare un esame perché nel tuo operoso nord non saresti passata? E poi mi vieni a parlare di meritocrazia?

Il classico problema del centrodestra: portare avanti idee e politiche per lo più buone con persone che hanno una storia e un comportamento personali che sono in contraddizione con tali politiche. Problema opposto a quello della sinistra, che in generale ha persone decenti (a parte Prodi e Di Pietro), e politiche e idee imbarazzanti e dannose. ma divago.

Anonimo ha detto...

peccato che la "riforma moratti" non sia mai entrata in vigore...

amsicora

Pietro Pagliardini ha detto...

Evviva la Gelmini e il suo maestro! Lo dico da padre, parecchio arrabbiato per l'andazzo della scuola. Andiamo con ordine:
i temi in discussione sono due, quello economico e quello pedagogico. Su quello economico sono d'accordo con lei.
Su quello pedagogico invece lei trascura un fatto fondamentale: con tutte quelle maestre, che possono essere veramente molte, l'alunno vive in un ambiente di perenne e scomposta confusione in cui non solo e non tanto manca la figura di riferimento, ma manca il minimo di ordine, criterio, metodo. La scuola elementare viene introdotta in maniera brutale al casino che troveranno alle medie e alle superiori in cui, con lo smisurato numero di materie di studio (diciamo così), con la quantità abnorme di progetti, con le biblioteche di inutili (perchè utilizzati al 20% max) libri scolastici, manca completamente la riflessione, la digestione delle cose apprese e tutto si risolve in una sarabanda continuata e senza costrutto.
Non c'è dubbio che c'è da potare e parecchio alle medie (materie, libri, professori, progetti)ma cominciare dalle elementari non è niente male.
Poche cose ma fatte bene invece di moltissime fatte male. Un maestro solo più di tanto non può fare ma si ricordi che la scuola elementare italiana, quella con il maestro, era una delle migliori del mondo.
Comunque stia tranquillo, l'attacco a cui è sottoposto il Ministro può darsi che dia risultati e che resti anche elementari il casino attuale.
saluti
Pietro Pagliardini

angela padrone ha detto...

Il ragionamento più forte è quello della suddivisione del rischio. Con più maestri non si sfida la sorte che magari lascia a tuo figlio un'adorabile e incapace maestra unica per i cinque anni fondamentali della sua (di tuo figlio) vita. Purtroppo siamo costretti a questo, anche perché anche se la Gelmini fosse magamagò non potrebbe certo trasformare in bravi tutti gli insegnanti d'Italia o, con un colpo di bacchetta magica, individuare e cacciare in un baleno gli incapaci. Ci vogliono 20 anni. Nel frattempo capisco la suddivisione del rischio, come negli investimenti finanziari :-)
Quando la sinistra (e come qualcuno sa mi ritengo ancora stranamente legata, forse dovrei dire affezionata, a questa parte) abolì la maestra unica, fece proliferare le maestre, i pof (non prof, ma proprio pof), i progetti, e abolì i voti, io scelsi di mandare mia figlia in una scuola di lingua inglese (allora me lo potevo permettere, oggi non più, strano). Dai miei colleghi padri e madri di bambini palleggiati tra parecchie maestre mi giungevano racconti raccapriccianti. Mia figlia invece cambiava maestra ogni anno: ottimo, perché era garantito sempre il livello minimo dell'insegnante, ma anche la più scadente in fondo portava un quid di personalità nel rapporto con i ragazzini, che non guastava. E loro hanno imparato senza grandi stress, che crescendo si cambia anche maestra. Tutto a posto. La verità è che nella scuola italiana, come nella vita, è tutta una questione di c(...ooops!)

argo50 ha detto...

ECCELLENTISSIMO SGNOR CERASA,

da quando la Gemini ha dichiarato l’idea del maestro unico, sto leggendo da tutte le parti dichiarazioni di personaggi più o meno conosciuti, ma che nessuno è, come si dice, addetto ai lavori. Non ho letto nessuna intervista fatta ad una maestra/o cioè addetta/o ai lavori. Desidero chiarirgli qualche concetto, qualche cosa che è avvenuto in questi anni di “modulo”. Io non la ritengo una figata pazzesca, perché il doppio maestro, spesso, è diventato sinonimo di confusione. Perché? Perché spesso le tre maestre non si sono mai assunte la responsabilità di dire ai genitori di un bambino discolo, come stavano realmente le cose. Il bambino discolo, a sua volta, furbo com’era, aveva capito che l’ avrebbe fatta franca, sempre. Per quieto vivere nessuna delle tre sindacava sull’operato dell’altra, quando succedeva, litigi con conseguente intervento del dirigente, con conseguente critica da parte dei genitori, con conseguente declassamento della figura dell’ insegnante, anche da parte degli allievi. Allora, in queste condizioni , one is molt megl che tree, non two, poi si è dimenticato di aggiunger l’insegnante di inglese, di religione, qualche specialista. Egregio signor CERASA, a un bambino di 6/10 anni tutto ciò gli provoca confusione, da qui l’irrequietezza comportamentale. E’ l’ anticamera del tanto discusso bullismo. Ancora non ho sentito levarsi un grido di dolore da parte di pedagogisti e psicologi contro questa Riforma. Lo faranno? Ho QUALCHE DUBBIO. LEI ha dichiarato:” …. Per dirlo in altre parole, lasciare ai ragazzi delle scuole elementari un solo insegnante mi sembra una stupidaggine”. Come si permette di fare certe affermazioni, quali elementi certi ha in mano, pardon, in mente, per affermare con certezza che è una stupidaggine. Io, che da trent’ anni “lotto” e mi diverto con i miei fringuellini, LE posso assicurare che le stupidaggini le ha scritte LEI. Ha scritto: “…Sarà perché non credo che la caratteristica del maestro elementare sia quello di insegnarti a fare il bravo bambino studente ma sia proprio quello di insegnarti a studiare e di insegnarti a conoscere nel migliore dei modi un tot di materie. Sarà perché credo che le scuole elementari siano una, anzi, la sola cosa che funzioni bene nel pessimo sistema scolastico che ci ritroviamo (maledetta riforma Moratti, maledetta, maledetta).” Maledetti sono i sindacati e quei colleghi/e che non hanno voluto vedere oltre il naso, egregio signor CERASA. Perchè proprio la Riforma Moratti voleva portare lo studente a capire le cose, a decidere autonomamente e non con la testa di tre insegnanti. Perché i sindacati hanno firmato la Riforma nel maggio del 2004? Io, non sono certo del maestro unico come è LEI, io so che verrò “aiutato” dall’insegnante di lingua straniera, da quella di religione, e qualche specialista, come potrebbe essere quello di informatica, anche se il sottoscritto non né ha bisogno. Per concludere, invito tutti i non addetti ai lavori di dare giudizi onesti e non politicizzati,
perché eccellentissimo signor CERASA, LEI ha ripetuto a memoria le parole della sinistra più sinistrata, aggiungo:” vorrei mettere una firma da qualche parte per dire non ci rompete le scatole come ha scritto Lei (mi ha costretto a diventare volgare, nel mio linguaggio comune “non mi rompete le scatole, non esiste,) non toccate i bambini solo per sporca ideologia”.
Con il dovuto rispetto, vernacolese.blogspot.com

Claudio Cerasa ha detto...

caro vernacolese, la sinistra critica la Gelmini per partito preso, io critico
questo tipo di approccio scolastico della Gelmini per esperienza, per
aver parlato con molti addetti ai lavori e per un minimo di conoscenza
del mondo scolastico. Ahimè, può capitare di pensarla in maniera
diversa, e per certi versi su alcuni punti lei ha ragione. Non
intendevo, naturalmente, riferirmi ad alcun tipo di ideologia: la mia critica di fondo è che il ritorno al maestro unico è
profondamente sbagliato se viene portato a termine come semplice
tentativo di voler risparmiare qua e là. O si dice, e si spiega, per
quale motivo più maestri sono un pericolo per il bambino oppure si
taglia in modo diverso nel sistema scolastico, e per quanto riguarda
la riforma Moratti il riferimento sulla maledetta riforma riguarda il
sistema universitario, le cui colpe vanno divise tra centrosinistra e
centrodestra ma dove, visto che il ministro che ha portato a termine
la rivoluzione universitaria era proprio la Moratti, le responsabilità
maggiori vanno attribuite proprio al sindaco di Milano.