domenica 9 settembre 2007

Beppe Grillo

Fanno male a sottovalutarlo. Grillo farà un partito, o meglio, un movimento. Lo farà prima del 2009 e lì saranno cazzi per tutti (300.000 persone sono veramente tante). E soprattutto perché Grillo rappresenta quella fetta di giustizialismo viscerale non compromessa con il giustizialismo di tangentopoli. Parla bene, predica alla grande, ha un blog da paura (stesso modello di quello di Di Pietro, ma è solo un caso) e gioca sull’assurda ambiguità del fatto che Internet non viene ancora considerato un vero e proprio mezzo ufficiale di informazione (semmai un tipo di informazione con un vestito un po' più giovane). E proprio per questo rischia di fare anche dei colpacci notevoli e a volte trascurati dai giornali. Come questo. (Lo sapevate che Veltroni è d'accordo con due su tre delle proposte di Grillo?)

6 commenti:

EmmeBi ha detto...

Solo un caso un cavolo. Il consulente web e la web agency di Grillo e Di Pietro sono le stesse.

Claudio Cerasa ha detto...

Ecco appunto, in effetti ero ironico

Demonio Pellegrino ha detto...

io il primo punto del programma di Grillo - no ai parlamentari condannati anche di primo grado per qualcunque reato - lo trovo non solo giuridicamente, ma anche socialmente aberrante.

Una condanna neanche definitiva per diffamazione, per esempio, non puo' equivalere a un ostracismo.

Sul fatto che fondera' un partito e fara' sfraceli, puo' darsi. Anche se secondo me molti di quelli che lo seguono non si sono neanche resi conto che su molte tematiche grillo e' piu' a destra di fini (non che voglia dire molto, me ne rendo conto).

Anonimo ha detto...

Secondo me non avrebbe molto seguito alle urne. Grillo è come un Chavez, ma grazie a Dio non siamo in Venezuela. Sa fare bene dei lunghi monologhi, ma non sa confrontarsi. Le sue affermazioni spesso sono approssimative, sarebbe in difficoltà al primo dibattito serio.
Non a caso quando Ichino gli ha chiesto un confronto pubblico sul mercato del lavoro e la legge Biagi, Grillo ha praticamente rifiutato invitandolo al V-Day (per un dibattito serio ci vuole un campo neutro, non una piazza di beppegrilliani col sangue agli occhi).

Anche se ogni tanto temo che la mia sia solo speranze.

Un salutone, Luca.

ps: a proposito, la si smetta di chiamarlo qualunquista. Il qualunquismo era una cosa molto più seria.

Claudio Cerasa ha detto...

Oggi un fantastico Filippo Facci sul Giornale, eccolo: "Due vecchie notizie. La prima la demmo il 27 luglio scorso: Beppe Grillo resta intenzionato a fare un movimento politico e di ciò ha dibattuto lungamente con amici e famigli. I suoi spettacoli a pagamento diverranno insomma delle assemblee partecipative, e noi avremo un partito in più ma spenderemo qualche euro in meno.

L’altra notizia è che il comicante, in ossequio alla sua proposta di scacciare i parlamentari condannati, non potrà candidarsi a sua volta: nel 1981 ebbe un incidente alla guida della sua Chevrolet Blazer e trascinò in un burrone un amico attore e due coniugi e il loro figlio di 9 anni. Si salvarono solo Grillo e l’amico attore. Il comicante fu condannato per omicidio colposo a un anno e tre mesi. Un triste episodio che Grillo avrà senz’altro patito, e che tuttavia, a nostro dire, non dovrebbe precludergli alcun diritto civile: ma l’intransigenza è sua. Nell’elenco del parlamentari che secondo la vulgata andrebbero scacciati, infatti, c’è gente condannata per reati ben più modesti di un omicidio colposo: resistenza a pubblico ufficiale, abuso d’ufficio, abuso edilizio in un dammuso di Pantelleria, persino diffamazione: reato compiuto anche da qualche giornalista che sabato sera ha cenato con lui".

morbìn ha detto...

un grossso abbaglio: secondo me grillo non si candidera' mai.