- La sera di capodanno per strada non c'era una ma non c'era davvero una ragazza in giro.
- Pensate se la messa in chiesa fosse annunciata invece che da una campana da un richiamo di un prete che urla dagli altoparlanti e fa: "Dio è grande, Dio è grande". Per cinque volte al giorno, fortissimo. Pensate se invece che una campana ci fosse un muezzin e pensate a quanto a qualcuno non cristiano in uno stato laico gli starebbe un po' sul culo essere svegliato alle 6 di mattina da un prete che urla "Dio è grande, Dio è grande".
- A Istanbul nelle scuole pubbliche, per chi non lo sapesse, il velo è vietato.
- A Istanbul, in una delle vie principali, ci sono tre bar con vista sul cimitero.
- I taxi di Istanbul sono una figata, sono tanti, costano poco, non parlano una parola di inglese ed è probabilmente per questo che non hanno bisogno di un sindacato super corporativo di radio taxi.
- A Istanbul preparano i kebab con lamodifica a tradimento. Insieme alla carne piazzano patatine fritte e cetrioli sotto aceto.
- Il quartiere più bello di Istanbul si chiama Sultanahmet.
- Oltre al kebab vengono preparati alcuni panini con dei pesciolini direttamente pescati da un ponte in pieno centro di Istanbul dove i pescatori si affacciano, buttano giù la canna in mezzo ai battelli, le meduse e i sacchetti. Il pesce finisce in un secchio, poi sulla griglia, poi a una lira e mezzo si mangia.
- Gula gula significa arrivederci.
- Il bakshish non si fuma, è la mancia.
- I palazzi dei sultani fanno davvero vomitare. In quello più importante, quello di Topkapi, c'è la spada, il mantello, un dento, i capelli e i peli della barba di Maometto
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
venerdì 5 gennaio 2007
Due o tre cose su Istanbul
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2 commenti:
mi sà che hai visto una realtà contorta di Istanbul.
Presto pubblicherò a riguardo un post sul mio blog. sei invitato. ciao.
Realtà certamente contorta, ma non credo distorta. Grazie, aspetto il tuo post
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