venerdì 5 gennaio 2007

Due o tre cose su Istanbul

  1. La sera di capodanno per strada non c'era una ma non c'era davvero una ragazza in giro.
  2. Pensate se la messa in chiesa fosse annunciata invece che da una campana da un richiamo di un prete che urla dagli altoparlanti e fa: "Dio è grande, Dio è grande". Per cinque volte al giorno, fortissimo. Pensate se invece che una campana ci fosse un muezzin e pensate a quanto a qualcuno non cristiano in uno stato laico gli starebbe un po' sul culo essere svegliato alle 6 di mattina da un prete che urla "Dio è grande, Dio è grande".
  3. A Istanbul nelle scuole pubbliche, per chi non lo sapesse, il velo è vietato.
  4. A Istanbul, in una delle vie principali, ci sono tre bar con vista sul cimitero.
  5. I taxi di Istanbul sono una figata, sono tanti, costano poco, non parlano una parola di inglese ed è probabilmente per questo che non hanno bisogno di un sindacato super corporativo di radio taxi.
  6. A Istanbul preparano i kebab con lamodifica a tradimento. Insieme alla carne piazzano patatine fritte e cetrioli sotto aceto.
  7. Il quartiere più bello di Istanbul si chiama Sultanahmet.
  8. Oltre al kebab vengono preparati alcuni panini con dei pesciolini direttamente pescati da un ponte in pieno centro di Istanbul dove i pescatori si affacciano, buttano giù la canna in mezzo ai battelli, le meduse e i sacchetti. Il pesce finisce in un secchio, poi sulla griglia, poi a una lira e mezzo si mangia.
  9. Gula gula significa arrivederci.
  10. Il bakshish non si fuma, è la mancia.
  11. I palazzi dei sultani fanno davvero vomitare. In quello più importante, quello di Topkapi, c'è la spada, il mantello, un dento, i capelli e i peli della barba di Maometto

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sà che hai visto una realtà contorta di Istanbul.
Presto pubblicherò a riguardo un post sul mio blog. sei invitato. ciao.

Claudio Cerasa ha detto...

Realtà certamente contorta, ma non credo distorta. Grazie, aspetto il tuo post