sabato 31 gennaio 2009

Intercettati

Si può pensare quello che si vuole delle intercettazioni telefoniche. Che siano troppe, che siano usate male, che rendano meno solide le indagini. Eccetera. La mia idea, che è un'idea che mi porta persino a giustificare quelle persone che considerano le torture come mezzi purtroppo necessari per ottenere un risultato, è che più intelligence è sempre più intelligence, e che se le intercettazioni danno la possibilità di risolvere con più rapidità alcuni casi ben vengano. Punto. Per questo mi sembra una grandissima cazzata quella di rendere possibile l'uso delle telefonate registrate solo in presenza di "gravi indizi". Non bisogna confondere i due lati della faccenda: il problema delle intercettazioni telefoniche non è un problema che riguarda l'uso delle sbobinature nel corso delle indagini. Tutto quello che serve, di legale, per incastrare un farabutto per me va più che bene. Il problema è che chi ha in mano strumenti che, se gestiti male, possono mettere la tua privacy ad alto rischio quegli strumenti deve dare l'impressione non solo di saperli usare ma anche di saperli custodire. Scordatevi che quelle fughe di notizie che si trasformano in intercettazioni pubblicate sui giornali siano frutto del lavoro del bravo giornalista. Non è così, perché quando i brogliacci finiscono sui quotidiani, prima ancora che le indagini preliminari siano concluse, c'è sempre una manina che non è per niente disinteressata a veder processati i suoi indagati prima ancora che questi finiscano in un'aula di tribunale. Dunque, tutto giusto: è giusto non abusare con le intercettazioni perché intercettare (e questo lo dicono anche gli inquirenti) spesso impigrisce altre forme di indagine; sarebbe secondo me civile non pubblicare alcun verbale prima che un giudice non conceda un rinvio a giudizio; ma non è possibile e non è accettabile questa mezza pagliacciata del consentire l'uso di uno strumento spesso terribilmente efficace come le intercettazioni solo quando in realtà queste potenzialmente non servono più.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unica cosa seria sarebbe una moratoria di due anni delle intercettazioni: 1)gli inquirenti non sono in grado di gestirle; 2)le indagini sono penalizzate dall'abuso delle intercettazioni piuttosto che facilitate; 3) alla fine si rischia di perdere la capacità stessa di condurre una indagine con tutti i crismi del diritto; 4) senza intercettazioni forse si guarirebbe tutti dalla sindrome da reality che fa indagare su chi si porta a letto chi ed altri similari e squallidi segretucci.

Anonimo ha detto...

Anche ritenendo prevalente l'interesse alle indagini, e sorvolando quindi sulla privacy, una roba come questa come la mettiamo?

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=14315&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=

è normale? E a quali risultati ha portato? Non mi sembra di aver letto grandi o piccole cose da quelle parti. E se non avesse portato a nulla, è giusto continuare con quel trend? E se è sbagliato, chi paga lo sbaglio? Certo non chi lo ha commesso, che è irresponsabile in forza di legge, quindi?

Mi scuso per aver risposto con delle domande, ho cercato di farlo anche sul mio blog, citando questo articolo. Se interessa, è qui:

http://john_doe.gofreeserve.com/

Anonimo ha detto...

D'accordo sul discorso intercettazioni.
Stendiamo un velo pietoso sull'accettazione della tortura.