lunedì 23 aprile 2007

Due-tre cose sul Pd

Mettetela come volete, ma il partito democratico cambierà molto. Si potrebbe discutere del fatto che si gioca sempre con le parole (prima PDS togli la p rimane DS rimetti la P e togli la S e ritorna PD etc etc magari poi un giorno si finisce come a san Marino dove il partito democratico che esiste da un bel po', quasi da due anni, si chiama praticamente PDS e dove il Fassino san marinese ha creato il partito democratico e una volta nato è stato trombato il segretario, che era amico di Fassino e a cui Fassino aveva detto: bravi, mi ispiro a voi), si può giocare sul come ci si chiamerà (per favore, fratelli e sorelle però no), si può credere quello che si vuole: che ci sono tante correnti, troppi leader, poche donne, i giovani che in Italia sono giovani anche a 58 anni. Tutto quello che si vuole, però con un partito democratico che secondo me attualmente è al 30 per cento, non di più, almeno qualcosa si muove a sinistra.

A destra, invece, rimane il delirio. Non ci sono le primarie, i leader sono sempre un po’ troppo succubi (mio Dio che brutta parola) del grande capo, Fini dice di sentirsi Sarkozy, Casini si fa fare lo fotografie con i cappottini di pelle per sembrare ancora giovane, la Lega vedrete che nel giro di quattro mesi manderà a fanculo Forza Italia e il Cav. rimane sempre il Cav e parlare del Cav o non parlare del Cav a sinistra significa fare la politica in un certo modo piuttosto che in un altro. Cosa significa? Significa che nei congressi di Ds e Margherita (davvero poveri di contenuto, ha ragione il manifesto che ha pubblicato un articolo sulle idee del partito democratico completamente vuoto) almeno una cosa buona, a parte lo scioglimento, c'è stata. Non si è parlato male del Cav. Questo significa che per la prima volta negli ultimi tredici anni, rischia di formarsi una nuova classe politica (anche se i compagni di classe sono sempre gli stessi) che si forma con un processo per ingroup non contro un output. Cioè: le premesse sembrano queste: il partito democratico non nasce contro Berlusconi come sono nate tutte le idee politiche degli ultimi anni, gli ultimi candidati alla presidenza del consiglio etc etc. Il partito democratico nasce perché serve e basta. La cosa ridicola saranno i prossimi quattro mesi in cui l'assemblea che dovrà dare vita alla costituente del partito democratico poi verrà sciolta e se ne formerà un'altra. La cosa ridicola è che ovviamente alle prossime elezioni amministrative Margherita e Ds si presenteranno come Margherita e Ds. Ma almeno qualcosa rischia di muoversi. E la situazione va bene sia per chi vota centro-sinistra che per chi vota sinistra e probabilmente per chi vota destra. Se non si vuole passare il tempo a parlare del sistema proporzionale o di quello maggioritario, se non si vuole passare il tempo a contare contare contare quanti cazzo di partiti ci sono in Italia, la cosa migliore sarà avere un partito democratico a sinistra, un partito unico nel centrodestra, un partito di sinistra con Mussi, Salvi, Bertinotti, Giordano, Diliberto e al massimo un Bayrou di centro, che però non è Casini, non è Mastella, non è Cutrufo e non è Dini.

L'unico Bayrou possibile è Francesco Rutelli, lui ci si sente e ha detto che in Francia avrebbe votato per lui perché. secondo lui. Bayrou è l'unica alternativa a Segolene. Chi glielo spiega a Rutelli però che gli elettori di Bayrou sono elettori all'80 per cento di centrodestra? Cioè. Chi glielo spiega poi a quelli del partito democratico (di sinistra, il pd è un partito di sinistra dice Fassino) che uno dei leader più importanti del Pd (di sinistra) si identifica e voterebbe per un candidato i cui voti al secondo turno francese andranno, molto probabilmente, al Berlusconi dd destra francese? Cioè, a Nicolas Sarkozy?

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