Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
mercoledì 26 dicembre 2007
Da non vedere
sabato 22 dicembre 2007
Ma so ragazzi
venerdì 21 dicembre 2007
Articoli sul libro
Repubblica
Liberazione
Unità
ePolis
Espresso
Messaggero
giovedì 20 dicembre 2007
Per carità
Clementina Forleo
martedì 18 dicembre 2007
Il caso Speciale
La verità su Luttazzi
Il Foglio. Il manifesto politico di W. “Tutti da soli alle elezioni”. Intervista con Walter Veltroni
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/il-foglio-il-manifesto-politico-di-w.html
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/12/intervisa-walter-veltroni.html
lunedì 17 dicembre 2007
Oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera
Ma come, sequestrano un libro, imbavagliano un giornalista, e nemmeno l'ombra di uno dei soliti, stentorei comunicati della Federazione nazionale della stampa? O almeno una dichiarazione indignata dell'Ordine dei giornalisti, solitamente così loquace, statutariamente aduso al pronto intervento per la difesa della libertà di stampa? Eppure è proprio così. A un giornalista de Il Foglio, Claudio Cerasa, hanno fatto sparire dalle librerie il suo lavoro, Ho visto l'uomo nero (edito da Castelvecchi), dedicato alla storiaccia di Rignano Flaminio, alle contorte ed eterodirette deposizioni dei bambini, al clima da stregoneria oscurantista, da incubo, da magia nera, da caccia alla maestra, da inquisizione in cui questa storiaccia si è degradata. Però il sequestro di un libro rigoroso e documentato appare come un fatto normale, non meritevole della pur minima reazione: nemmeno una goccia di quell'oceano di sdegno che in altre occasioni ha accolto censure, intimidazioni, intimazioni al silenzio. Ma perché?
O forse non è più il caso di chiedersi perché. È cosi: punto. L'adozione di un doppio standard di comportamento, di un doppiopesismo frutto, ancor più che di una costruzione razionale o di un'argomentazione concettualmente difendibile, di un puro istinto tribale, di un'inconsapevole e irriflessa propensione all'ipocrisia e all'incoerenza, oramai non prevede nemmeno l'omaggio alle buone maniere, un soprassalto di dignità capace di salvare la forma, se non la sostanza. Almeno far finta di protestare per lo stesso, identico motivo per cui si è protestato fino a un attimo prima a favore di un membro titolato della tribù: niente. Almeno un piccolo sforzo per apparire vicini a un minimo di equanimità: niente di niente. Se in tribunale condannano con evidente spirito persecutorio Giorgio Forattini, uno si immagina almeno che gli organi preposti alla salvaguardia solenne della libertà di satira si riuniscano e confabulino così: «Forattini sarà pure un destro reazionario, ma di professione fa il satiro. Abbiamo detto e stradetto che la satira è sacra e intoccabile e che chi la tocca è un mascalzone. Ergo, facciamo un comunicato di blanda solidarietà a Forattini. Controvoglia, distrattamente, ma ci tocca farlo». Qualcosa del genere, tanto per darsi un tono di indipendenza di giudizio, si poteva dire. E invece no, neanche questo. Il doppio standard è diventato una seconda natura, un automatismo mentale, un'ovvietà inconscia. E dunque, silenzio totale, mutismo assoluto.
E se poi sequestrano un libro di un giornalista su Rignano, la cosa non sembra riguardare i sunnominati organi preposti. Un libro che fa a pezzi un'inchiesta fragile, sbilenca, smentita, come si è appurato in questi giorni, in punta di fatto e di diritto; un buon lavoro di ricostruzione documen-taria, la descrizione di un clima intossicato dove si fabbricano i nuovi mostri: cancellato, costretto a marcire nelle cantine di un editore ingenuo e temerario. Con l'editore e il giornalista che si staranno chiedendo come acquisire quel quarto di nobiltà necessario a mobilitare gli organi preposti della categoria, obbligatorio per non sentirsi dei paria buoni soltanto a suscitare un'indignazione di serie B, che lascia indifferente la nomenklatura del doppio standard.
Pierluigi Battista
domenica 16 dicembre 2007
Lega
sabato 15 dicembre 2007
(f)air play
venerdì 14 dicembre 2007
Oggi Carlo Bonini su Repubblica
Con il deposito delle conclusioni del Ris di Messina, gli uffici giudiziari di Tivoli potrebbero e dovrebbero ragionevolmente concludere che non resta alternativa se non quella di "lasciar cadere l´indagine". In sette mesi, l´istruttoria è stata censurata da due diversi collegi giudicanti (il tribunale del Riesame in maggio, la Cassazione in settembre), svuotata da ogni possibile indizio che consenta di collocare i bimbi che si vogliono vittime degli abusi nei luoghi (le abitazioni) o anche soltanto accanto agli oggetti (i peluche) nella disponibilità dei sette indagati.
Ma questo non accadrà. Al venir meno delle prove, si è allungata la fila dei genitori che vogliono i propri figli abusati (si preparano 16 nuove testimonianze). Il motivo è nel peccato di origine che il caso di Rignano sconta e continuerà a scontare. L´affare doveva essere occasione di una ricerca della verità (chi ha fatto che cosa, quando, dove, perché) rigorosa e laica. E´ stato, sin dall´inizio, inefficiente spettacolo giudiziario, specchio di una irragionevole e oscurantista battaglia ideologica tra un fantomatico "partito dell´infanzia" ("i bambini non inventano storie") e un´altrettanto fantomatica organizzazione pedofila intenta nell´occultamento dei crimini e delle loro responsabilità (nell´assoluto silenzio, ne ha fatto le spese persino un libro, "Ho visto l´uomo nero" di Claudio Cerasa, sequestrato per ordine del Tribunale Civile di Roma). E´ stato, né più e né meno, che una proiezione dell´inadeguatezza degli adulti nell´ascoltare e capire cosa dicono o provano a dirci i bambini. Gli adulti ne hanno tratto e ne continueranno a trarre grande visibilità. I bambini ne resteranno le vittime.
Oggi sul Foglio. Da uno degli editoriali.
Sequestrare un libro è una cosa seria. E’ una vera censura, non una sceneggiata martirologica di quelle in voga. Il libro censurato di Claudio Cerasa, del Foglio, ha questo titolo: “Ho visto l’uomo nero”. E’ la corretta parafrasi delle deposizioni che, al culmine di una specie di ballo inquisitorio impazzito, sono state attribuite ad alcuni bambini di Rignano, il paesello alle porte di Roma dove un’ondata di arresti, poi tutti cassati dalla magistratura, aveva colpito vite, libertà personale e onore di un certo numero di presunti pedofili. L’uomo nero è scomparso dall’orizzonte probatorio, che era fragile e supremamente ambiguo come hanno sostenuto Carlo Bonini e altri eccellenti cronisti, ma il libro di Cerasa in cui queste cose furono anticipate e analizzate con equilibrio è scomparso nella follia oscurantista della più odiosa delle violazioni del diritto di cronaca: è stato rubato al pubblico. Ieri il Ris, cioè la sezione scientifica dei carabinieri, ha documentato a chiare lettere che la visione dell’uomo nero era una suggestione non provata da alcun riscontro, nata nello strano circuito famiglia-psicologi, perché non c’è uno straccio di indizio materiale che i bambini divenuti testimoni abbiano realmente frequentato i luoghi incriminati dove l’uomo nero, quello che nella loro febbrile deposizione abitava nei “castelli cattivi”, avrebbe esercitato le sue orcaggini. Sul modo di trasformare un bambino in testimone, che può essere corretto oppure espressione della più bieca sebbene inconsapevole inclinazione alla caccia alle streghe, il nostro cronista aveva lavorato con scrupolo, pieno di dubbi, cercando e ricercando i dati materiali dell’inchiesta con delicatezza e rispetto della privacy violata, casomai, dall’inquisitore diffuso che a Rignano aveva individuato il sabba delle orchesse. Ma non c’è stato niente da fare.
Tuttavia si poteva sperare che in un soprassalto di serietà e responsabilità il sequestro sarebbe stato criticato vivacemente, e che il sindacato dei giornalisti si fosse attivato in modo massiccio a difesa della libertà del mestiere, specie in un caso così delicato. Invece poca roba, e di straforo. Il silenzio si addice evidentemente alla soppressione delle vere denunce, all’esercizio autentico della libertà di capire, di scrivere, di dire quel che si è capito in una situazione sghemba come quella dell’infausto processo di Rignano. La prossima volta Cerasa giocherà con la cacca, che quanto a censura è attività più redditizia.
giovedì 13 dicembre 2007
Guarda guarda guarda guarda
E poi leggete questo e state attenti alla parola "fazioso".
mercoledì 12 dicembre 2007
Cav, D'Avanzo, Napoli
Tir e molla
martedì 11 dicembre 2007
lunedì 10 dicembre 2007
Chi rema contro
domenica 9 dicembre 2007
Fassino
Luttazzi
Sull'argomento è definitivo Fillippo Facci, qui
venerdì 7 dicembre 2007
giovedì 6 dicembre 2007
martedì 4 dicembre 2007
Rai
Brillante
lunedì 3 dicembre 2007
domenica 2 dicembre 2007
Prima che diventasse re
sabato 1 dicembre 2007
Ma?
Senti senti
Il Cav e Walter
E' che proprio non mi ricordo
venerdì 30 novembre 2007
mercoledì 28 novembre 2007
martedì 27 novembre 2007
lunedì 26 novembre 2007
Baffetto
Non esattamente
domenica 25 novembre 2007
sabato 24 novembre 2007
Cose a caso
giovedì 22 novembre 2007
Su al nord
Rai e mediaset
mercoledì 21 novembre 2007
Sulla fine di Gianfranco Fini
E comunque
Finanza creativa
martedì 20 novembre 2007
lunedì 19 novembre 2007
Sulla reale disperazione di Casini e Fini e Bossi etc
Ops.
domenica 18 novembre 2007
Occhio a questa storia
Panorama di questa settimana ha un bel servizio sul caso Oak, sulla scalata Telecom del 2001 e su questo strano fondo, la cui traduzione è "Quercia", che sei anni fa fu protagonista della storia dei capitani coraggiosi della scalata Telecom del 2001. E' una storia di cui si parla una volta a mese, ne parla spesso la Stampa con Paolo Colonello, ne ha parlato oggi Panorama con Giacomo Amadori. In sintesi. C'è questo fondo di nome Quercia che nel 2001 era uno degli azionisti della Bell, la finanziaria di Emilio Gnutti che aveva in pancia il 23 per cento di Olivetti, che a sua volta controllava Telecom: Bell (e quindi Oak)-Olivetti-Telecom. Il conto Oak-Quercia, il cui intestatario essendo un conto con indirizzo tropicale, è conosciuto ma non troppo, è stato osservato con cura da un detective assoldato da Emanuele Cipriani, lo 007 della Pirelli a cui Giuliano Tavaroli, ex capo della security Pirelli, aveva chiesto di investigare: Tavaroli-Cipriani-investigatore privato su Oak. Questo conto Oak ricevette naturalmente delle plsuvalenze pazzesche, una gran quantità di soldi, nell'anno in cui Gnutti (con la consulenza di Consorte e Sacchetti, da 50 milioni di euro) vendette a Pirelli-Benetton (cioè a Tronchetti Provera) sostanzialmente Telecom. La domanda che si fa Panorama e da qualche tempo la Stampa e in particolare tutti coloro che mettono vicino il conto Quercia, con il simbolo degli allora Ds e con il nome di quello che viene considerato il grande sponsor di quell'operazione, cioè l'allora premier Massimo D'Alema, è: a chi appartiene, davvero, quel conto? Panorama scrive così: ci sarebbe in questi fascicoli: "un documento destinato a far discutere (...): una delega per accedere al fondo con in calce il nome di un importante esponente del governo". Magari è una bufala, dice Panorama che ha incontrato il detective assoldato da Cipriani (Tavaroli-Cipriani-007-Oak), magari no. Occhio a questa storia. E occhio a quanto scritto da Paolo Colonnello sulla Stampa: "Va ricordato che sulla base di quello stesso dossier Marco Mancini, il dirigente del Sismi arrestato a gennaio con l'accusa di aver passato a Cipriani e Tavaroli notizie tratte dagli archivi dell'intelligence, dichiarò spontaneamente al gip di essere venuto a conoscenza dell'esistenza di Oak Fund da Cipriani e di averne parlato sia al suo ex capo Nicolò Pollari perché si trattava di fondi destinati ai Ds, sia al senatore diessino Nicola Latorre, il quale però ha sempre smentito".
W?
Veltroni, sabato scorso: "Un sistema su base proporzionale, senza premio di maggioranza, che riduca la frammentazione e che dia agli elettori la possibilità di scegliere i rappresentanti"
Veltroni, ieri: "Ritengo che la coltivazione da parte di ciascuno della propria vocazione maggioritaria sia uno degli elementi virtuosi che ci può aiutare a superare questa crisi che è evidente".
Rospo
venerdì 16 novembre 2007
Finanziaria/2
Berlusconi ha chiamato Follini e gli ha chiesto: e tu: che voti? Maurizio Sacconi si è tolto una scarpa. La Montalcini ha 98 anni. Il senatore Antonione, stretto tra un pulsante di colore rosso e uno di colore verde, ha sbagliato colore e ha fatto passare una legge sulla class action. Antonione ha pianto e dice di essere un pirla. Il senato è una bolgia. L'Ulivo, o l'Unione o come cazzo si chiama, ha esultato per la rivoluzionaria class action approvata con il voto di un senatore che non si ricorda se è il rosso a essere rosso o il verde a essere verde o il senatore a essere un pirla. Il senatore Randazzo è andato a trovare Silvio Berlusconi. Anna Finocchiaro parla di "corruzione di senatori". L'Unità titola che Prodi vince ma perde Dini. Lamberto Dini ha originalmente parlato "di etica di responsabilità", il Giornale sostiene che Prodi spende un miliardo per i senatori indecisi. Willer Bordon, la cui fama aveva avuto un picco di popolarità il giorno in cui venne fotografato appeso a una trave in una cascina di campagna con il petto virilmente ignudo e con la moglie che beata lo contemplava, secondo i cronisti mejo informati, ha "sancito la fine di questa legislatura".
Finanziaria
giovedì 15 novembre 2007
Esperimento
Arezzo
lunedì 12 novembre 2007
Arezzo
giovedì 8 novembre 2007
Perugia
mercoledì 7 novembre 2007
Valentino Parlato
«Mica i tedeschi hanno fatto un decreto anti-italiani dopo la strage mafiosa di Duisburg, la scorsa estate. Né gli americani cacciavano siciliani e italiani indiscriminatamente. Semplicemente, arrestavano chi commetteva reati, come Al Capone. E poi, tutto questo potere ai prefetti! Quando io ero giovane, lo slogan — dei comunisti, ma pure dei liberali — era "abolire i prefetti"!»
martedì 6 novembre 2007
Google, Microsoft e telefonini
Dubbio
lunedì 5 novembre 2007
Rom
domenica 4 novembre 2007
venerdì 2 novembre 2007
W
Gphone
mercoledì 31 ottobre 2007
martedì 30 ottobre 2007
Cinema
domenica 28 ottobre 2007
W.
- In quota sondaggi: "Siamo il primo partito"
- In quota anti sistema elettorale tedesco, quindi con coalizioni da comunicare prima delle elezioni: "Le aggregazioni di oggi, 'mettono insieme tutto il contrario di tutto', non sono 'in grado di produrre riforme e innovazione'".
- In quota, certo come no: "Romano, potrai contare sul sostegno convinto e deciso del tuo partito"
A proposito di donne e potere
sabato 27 ottobre 2007
Oggi su Repubblica
venerdì 26 ottobre 2007
Le grandi battaglie culturali di Mario Giordano
Lamberto Dini
Alain Elkann
De Magistris/2
giovedì 25 ottobre 2007
Sul libro
.
Ultime sul libro
mercoledì 24 ottobre 2007
Un sussulto
martedì 23 ottobre 2007
De Magistris
lunedì 22 ottobre 2007
Su Cecilia, o Cecilià come si dice
Rendition
venerdì 19 ottobre 2007
giovedì 18 ottobre 2007
Al Gore
mercoledì 17 ottobre 2007
Bella
Su W
Ascoltando opinioni, chiamiamole così: giovani, mi accorgo che c'è qualcosa che sfugge agli elettori brontoloni e scontenti. La sindrome Mastrotta e la percezione del Pd-televendita, che comunque è reale, non è altro, questa volta, che una formidabile tecnica di puro e brillante berlusconismo, utile per far alzare 3 milioni e 400 mila culi dalle sedie e per farli partecipare a un progetto di Pidì che, attenzione, non è vero che non abbia idee; le idee ci sono, il problema è che sono troppe, sono di tutti i colori del mondo e sono spesso in contraddizione tra loro. E' questo semmai il problema. Ma le idee buone ci sono. E dovendo valutare il peso della campagna elettorale, quella veltronaggine che si incastra tra il mastrottismo e lo scudocrociatismo, registra un bilancino decisamente positivo. Peccato che il problema è che secondo me c'è chi rifiuta l'antipolitica, chi non accetta la politica, e chi non propone alternative e soprattutto, parlando di politica, più di due o tre o al massimo quattro idee veltroniane senza googolare non riesce a ricordarsele. La colpa, se non arrivano le idee, è naturalmente degli ideatori del Pidì. Ma se si vuole criticare il contenuto del Pidì il modo peggiore per farlo, e soprattutto per non capirlo, è quello di aggrapparsi ai suoi inevitabili mastrottismo. E se il materasso fosse davvero buono?
martedì 16 ottobre 2007
lunedì 15 ottobre 2007
Veltroni
domenica 14 ottobre 2007
Primarie
Oggi, comunque sia, è un giorno un po' diverso. Magari andrebbe spiegato un po' meglio che chi voterà non voterà per formare il Partito democratico ma per eleggere, cosa un po' anomala ma vabbé, il leader del Pd che andrà a formare lui, non altri, il futuro Pd (oggi si vota, oltre che per le assemblee regionali, anche per eleggere un mostro da 2.500 membri, che si chiama assemblea costituente e che sarà una specie di mega happening democratico, con le riunioni probabilmente organizzate a San Siro o all'Ippodromo di Capannelle, dove naturalmente si discuterà di eccitantissimi "statuti programmatici" e dove si apriranno utilissimi “cantieri democratici”). Comunque, tanto per dire il livello politico del periodo, e fossi un leader di destra mi mangerei le manine visto l'incredibile successo mediatico di queste "primarie" (la definizione non è nemmeno corretta, ma vabbè), sono circa due mesi che stiamo parlando di una cosa che esiste ma in realtà no: cioè, di quella campagna elettorale descritta, in queste settimane, con la stessa commovente dedizione con cui, l'anno scorso, a metà campionato, Controcampo e Domenica Sportiva cercavano di convincerci che la serie A era ancora aperta e che l'Inter non avrebbe vinto lo scudetto perché in fondo c'erano ancora partite ostiche contro squadre indomabili come Siena, Empoli etc. In sostanza, è bello che ci sia qualcosa di nuovo in politica, è bello sentire un po' di idee di sinistra ricicciate dalla destra (dalla sicurezza alle idee sulla nuova struttura del Senato, peccato nessuno si ricordi del Referendum dello scorso anno della Cdl), ed è bello anche vedere che Romano Prodi stia trovando una vera e costruttiva opposizione al suo governo (cioè la cosa veltroniana). E’ bello; ma la destra? Quando comincia a darsi una bella svegliatina con qualche idea seria, e non con le mortadelle ai Fori imperiali?
Comincia a fare un po' tenerezza
venerdì 12 ottobre 2007
Le sceneggiate di Dida
Bertinotti e il comprensibile paradosso del referendum
giovedì 11 ottobre 2007
Datece un'altra sinistra
mercoledì 10 ottobre 2007
martedì 9 ottobre 2007
lunedì 8 ottobre 2007
Weekend Surreale
"La destra rimprovera alla sinistra d’aver a quell’epoca (Tangentopoli) spalleggiato la ghigliottina giudiziaria e d’averla usata per far fuori un intero ceto politico". E poi due parole: "E’ vero". Poche righe più in basso: "La procura di Milano intervenne con uno show televisivo vero e proprio ad opera di Davigo, Di Pietro, Colombo. Quasi tutti i giornali appoggiarono, anche il nostro allora da me diretto. Probabilmente fu un errore".
domenica 7 ottobre 2007
Alma Tadema
http://www.humanitiesweb.org/gallery/0/1.jpg
Micheal Clayton
giovedì 4 ottobre 2007
Clemente Mastella
Dicevo che mi sembra davvero esagerato tutto questo balletto con i forconi avvelenati ai danni di Mastella. E la storia dell'aereo, poi Ceppaloni, poi la moglie, poi la casta, la casta e ancora la casta. Mastella, un genio se si considera che il partito che rappresenta non vale nemmeno l'1.5 per cento dell'elettorato, avrebbe dovuto evitare di cadere nella trappola di Floris (una vergogna quella puntata di Ballarò) e avrebbe, anche dopo quella parentesi di Floris, avuto due opportunità: fare un mea culpa sincero oppure rivendicare la sua, come dire, castità (cioè la legittima appartenenza a sta cazzo di casta). Bene, Mastella ha scelto una terza opzione; e ora secondo me inizia a sgravare. Sentendolo ieri sera a Porta a Porta, la nuova battaglia di Mastella sembra essere questa: dimostrare non tanto che la casta che lui rappresenta è una casta che potrebbe anche essere legittimata a fare la casta (ma visto il governo che ci ritroviamo si capisce che non è così facile legittimare chi rappresenta “la casta”), ma piuttosto cercare di raccontare agli interessatissimi italiani (che hanno comprato un milione di copie del libro di Stella e Rizzo) che in fondo non c'è solo una casta, ma ce ne sono tante altre; per esempio i giornalisti. Una tattica sconsiderata per non dire scellerata e che rivela un vecchio vizietto di Mastella: risolvere i propri problemi provando a far vivere quei problemi a chi li ha tirati fuori e li ha denunciati (dunque i giornalisti). E potrà pure dimostrare, Mastella, che i giornalisti sono una casta (cosa verissima tra l’altro), ma siamo davvero sicuri che il modo migliore per difendersi sia quello di attaccare, e pure un po' malamente, qualcun altro, e sia quello di dimostrare che “noi saremo pure così, ma pensate a voi altri”, invece che lasciar sfogare le beppegrilleschità e poi mettersi di buon piglio per dimostrare che la casta che si rappresenta, legittimamente, va semplicemente legittimata, più che chiacchierata?
mercoledì 3 ottobre 2007
Un mito
martedì 2 ottobre 2007
Surrealismo
lunedì 1 ottobre 2007
Rana trasparente
http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2007/10_Ottobre/rana/1&4
domenica 30 settembre 2007
Qualcuno aiuti Severgnini
Vediamo
"Confusione a Garlasco. Alcune anziane residenti vogliono sapere se il Ris di Parma è meglio di quello di Vercelli, e se si può fare coi funghi".
Ora; prima che sia troppo tardi, qualcuno fermi Beppe Severgnini nel suo terribile supplizio quotidiano.
(n.b. Ris, naturalmente, sta per Riso)
Il Mamiani
Mi sa che sono diventato pure bacchettone. La notizia, immagino, la conoscete. Se non la conoscete leggetela qui, altrimenti due righe per riassumere. Il preside di uno dei licei più fichi d'Italia, il Mamiani, ha deciso che gli studenti devono entrare in classe entro e non oltre le 8.10. Dopo di che si chiudono i cancelli. Dopo di che, chi non entra in orario magari entra alla seconda ora; solo che dopo un po' (dopo una ventina, se non ho capito male, di ritardi) si rischia una sanzione, tipo 7 in condotta, diciamo. Ecco, c'è qualcosa che non mi torna. Ho assistito personalmente al degrado "ideologico", se così si può chiamare, del Mamiani, da cui sono uscito circa sei anni fa. Già allora si faceva casino per una riforma Moratti, per una riforma De Mauro e per qualsiasi tipo di "cosa politica" capitasse a novembre, in quei mesi in cui di fronte alla scuola gli uccelli - come da definizione di un professore di Antropologia Culturale della Sapienza, (Massimo Canevacci) - "iniziavano ad aprire l'ano" e a colorare i marciapiedi della scuola. Grazie a Dio non ci si prendeva sul serio, si faceva finta di essere molto indignati con i ministri ma comunque, almeno nella forma, si diceva no a qualcosa che - pur non avendo la minima idea di che cosa significasse - doveva certamente avere un certo peso nell'economia politica di quei giorni; senz’altro. Ecco, diciamo che c'era una potenziale "battaglia delle idee", che a differenza dalla rottura di coglioni della retorica sessantottina, era una battaglia dove le idee venivano rappresentate da altri e dove poi però ci si aggregava magari per una trombata, una sigaretta, una cannetta, per saltare l'interrogazione di greco etc o magari per poter davvero dire vaffanculo Moratti, vaffanculo De Mauro etc. In sintesi: si rivendicava il diritto a non prendersi sul serio con le cose serie.
Ecco. Da una settimana al Mamiani, ma poteva essere qualsiasi altra scuola, la grande battaglia per cui si rivendica il diritto a prendersi sul serio con cose non proprio serie, è una estenuante lotta per rivendicare il diritto al ritardo (il 5 ottobre ci sarà anche una manifestazione, pare). Poi giro pagina sui giornali e leggo che i laureati italiani sono quelli che vengono più trombati quando vanno all'estero. Quelli, cioè, che meno vengono apprezzati. Anzi, per essere precisi: I nostri neolaureati i peggiori d'Europa: "impreparati". Non riesco a capire perché, ma sento proprio che c'è qualcosa che, magnificamente, le due notizie le lega proprio bene.
venerdì 28 settembre 2007
Stasi
giovedì 27 settembre 2007
Il lato b della politica
Ma con quale faccia Casini, Udc antiabortista antieutanasitico anti-antiaccanimento terapeutistico, per parlare della crisi del governo Prodi se ne esce con metafore così poco azzeccate e che non avrebbe mai utilizzato per il caso Welby: "Prima staccano la spina - dice ai microfoni di Sky- e meglio è: sicuramente per il Paese ma forse anche per loro stessi. Bisogna porre fine una volta per tutte a questo vero e proprio accanimento terapeutico". La faccia come cosa?
mercoledì 26 settembre 2007
Tra qualche giorno sul Corriere
http://www.slate.com/id/2174590/nav/tap1/
martedì 25 settembre 2007
Su Kabul
sabato 22 settembre 2007
Su Panorama
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/ho-visto-luomo-nero-su-panorama.html
venerdì 21 settembre 2007
giovedì 20 settembre 2007
Esuberi
Saviano
mercoledì 19 settembre 2007
Esce il mio libro
lunedì 17 settembre 2007
Roma
Grilli
domenica 16 settembre 2007
martedì 11 settembre 2007
domenica 9 settembre 2007
Beppe Grillo
Fanno male a sottovalutarlo. Grillo farà un partito, o meglio, un movimento. Lo farà prima del 2009 e lì saranno cazzi per tutti (300.000 persone sono veramente tante). E soprattutto perché Grillo rappresenta quella fetta di giustizialismo viscerale non compromessa con il giustizialismo di tangentopoli. Parla bene, predica alla grande, ha un blog da paura (stesso modello di quello di Di Pietro, ma è solo un caso) e gioca sull’assurda ambiguità del fatto che Internet non viene ancora considerato un vero e proprio mezzo ufficiale di informazione (semmai un tipo di informazione con un vestito un po' più giovane). E proprio per questo rischia di fare anche dei colpacci notevoli e a volte trascurati dai giornali. Come questo. (Lo sapevate che Veltroni è d'accordo con due su tre delle proposte di Grillo?)
venerdì 7 settembre 2007
Carcere e lavavetri
Giustizia italiana
"Ma la soluzione del giallo di via Poma è ancora lontana". Diciassette anni dopo.
giovedì 6 settembre 2007
Diciamo che il problema è proprio questo, diciamo
Massimo D'Alema
"E' Hamas il nemico della pace", ha detto Peres, presidente d'Israele. Chiaro?
Gianfranco Fini
mercoledì 5 settembre 2007
Lega, Forza Italia e sinistra
martedì 4 settembre 2007
Karl Rove
http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/09/karl-rove.html
Bonini, D'Avanzo, rugby
lunedì 3 settembre 2007
Michael Moore
Ah, parentesi. Ma nel film precedente (Fahrenheit 9/11), Moore non ci spiegava che praticamente i terroristi non esistono e che, sostanzialmente, l'Undici settembre era una mezza bufala con gli americani compromessi con i Sauditi e bla bla bla. E ora che fa? Comincia a dire che i terroristi sono cattivi cattivi? Lui? Lui che diceva che tutta una balla, che gli americani sapevano tutto e bla bla? A me sembra da pazzi, poi fate voi.
Recoba cabana
sabato 1 settembre 2007
giovedì 30 agosto 2007
mercoledì 29 agosto 2007
Trashtevere
Lavavetri
Letta
martedì 28 agosto 2007
Governo e Partito democratico
domenica 26 agosto 2007
Il Foglio. "E' l'anno di Pavel"
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuAV8keZZ72zC7_y4WsUvLL6SPNL_aWd2REaaR9lmI-X8S6au3iA83zE1rwtb1N1CEcM-Uu2T92UbjfsoHesv5aH9KWw0ZwTgFFg8qF6wpgDBHC-f2-GtcWBETRAf-nr8MjXUmtcmmOxU/s1600-h/11792800_13.jpg