Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
mercoledì 30 aprile 2008
martedì 29 aprile 2008
Conversazione su Rutelli e Gianni Alemanno
Alighiero: dux!
Io: eiaieiaallalaa
Alighiero: vecchio mio, ti devo confessare che provo sensazioni variegate in questo momento
Io: Mi spieghi, camerata
Alighiero: Come ben sai non sono mai stato un supporter del Pd
Alighiero: E neanche di alemanno
Alighiero: Da una parte però sono contento che dopo 15 anni cambi amministrazione a roma
Alighiero: d'altro canto non sono contento che il cambiamento sia Alemanno and friends
Io: Io però ho sempre detto che avremmo vinto, noi camerati
Alighiero: Sono incontentabile cazzo
Alighiero: Su questo discuteremo forse
Alighiero: Ma non so se è peggio alemanno o il cda dell'auditorium
Io: Hanno vinte le buche, i tram, le metro, gli zingari, i punk a bestia, etc
Alighiero: O non hanno vinto le grandi feste
Io: mi commenti questa sconfitta
Alighiero: Te la commento così, con un aneddoto. Ieri sono andato all'auditorium a vedere le interviste impossibili. La piazza dell'auditorium era piena di teste bianche e dallo zoccolo duro dei parioli poichè c'era anche un concerto di musica classica
Alighiero: C'era anche scalfari
Alighiero: nel parcheggio dell'auditorium vicino alla mia matiz c'era una ferrari una lamborghini una bentley e una porsche
Alighiero: una delle interviste era tra la guzzanti e cammilleri
Alighiero: la guzzanti faceva "venerdi" di robison crusoe
Alighiero: solito pippone sul teatro, sulle culture alte, sulla sparizione dei dialetti e delle tradizioni culturali
Alighiero: alla gggente come si dice qui a roma
Alighiero: non gliene frega un cazzo del teatro perchè guarda la tv
Alighiero: piace o non piace questo è
Alighiero: la politica delle culture alte ha perso
Alighiero: i tassinari fanno più opinione
Alighiero: e vincono le elezioni
Io. Schifani però sarà un ottimo presidente del senato
Alighiero: la sinistra deve andare a parlare con i tassinari non solo con la guzzanti e camilleri
Io: giusto
Alighiero: poi in settimana sono stato a verona
Alighiero: dove ci sono i leghisti quelli veri
Alighiero: detto che me fanno pena
Alighiero: anche loro sono nei bar
Alighiero: nelle piazze
Alighiero: fanno politica
Alighiero: poi secondo me c'è tutta un'altra discussione da fare sullo scollamento tra intellettuali e masse
Alighiero: ma di questo se ne deve parlare tete à tete
Io: La sinistra ha perso Roma anche perché proiettando la città sul palco internazionale a uno gli viene in mente, poi, di andare a vedere che cazzo succede nello scenario internazionale e quando torna nella sua città dice, ma vaffanculo, meglio se non mi deprimevo andando a conoscere il meraviglioso scenario internazionale
Alighiero: si ma la candidatura del piacione è esemplare
Alighiero: di una crisi della classe dirigete
Alighiero: non si può candidare uno che non viene votato da chi vota pd alla provincia
Nonna moderna/7
Il Foglio.it "Del Piero e Inzaghi sarebbero stati fatti fuori dal patto generazionale di Veltroni"
Pensate che cosa sarebbe successo se fosse arrivato al Milan di Filippo Inzaghi (35 anni, 260 gol in carriera), oppure alla Juventus di Alessandro Del Piero (34 anni e 239 gol), oppure alla Fiorentina di Christian Vieri (35 anni e 251 gol) o anche alla Roma di Francesco Totti (32 anni, 165 gol in A) un leader così carismatico da essere convinto che tra i criteri utili per disegnare la propria formazione ci deve essere anche quello di definire qualitativamente il tuo uomo da schierare in campo valutando le “esperienze più o meno sufficienti”. “Quaranticinque anni di Parlamento sono un’esperienza sufficiente”, aveva detto il leader del Partito democratico, a proposito di Ciriaco De Mita, cominciando a impostare la sua squadra elettorale in nome di un presunto “patto generazionale”. Patto? Sì: via i volti troppo esposti, dentro i giovani che seppur inesperti, seppur poco allenati, seppur poco rodati comunque prima o poi si faranno. Prima o poi (Come dire che se Burdisso è una pippa, anche se si perdono le coppe dei campioni, facciamolo giocare, ché prima o poi imparerà). I nomi li sapete. Marianna Madia; Daniela Cardinale; Pina Picerno. Eccetera. Via gli esperti, dentro la nuova stagione. L’avessero fatto a San Siro, l’avessero fatto con “l’esperto” Maldini, l’avessero fatto con il lesso Del Piero, l’avessero fatto con l’incidentato Inzaghi il popolo delle libertà sportivo sarebbe entrato a San Siro con le baionette caricate con i bulloni. Non era Indro Montanelli a dire che le rivoluzioni si vincono non in forza delle loro idee, ma in quanto riescano a confezionare una classe dirigente migliore di quella precedente? E’ vero, il più delle volte politica e calcio non c’entrano nulla; ma oggi per un democrat sportivo che la domenica guarda spaparanzato in canottiera sul divano le triplette del vecchio Inzaghi e le punizioni dell’esperto Del Piero, si fa un po’ fatica a non convincersi sempre di più che per vincere le elezioni, così come per vincere i campionati, i mondiali e gli Europei, il patto generazionale non ha alcun senso portarlo in giro come se fosse un magnifico paio di jeans con il cavallo molto basso. Come se fosse una roba di moda. Non questo funziona e questo no, ma questo mi piace e questo non mi piace. Per favore. Certo, dire un “patto” forse è un po’ eccessivo perché i patti si firmano in due, tra chi lo propone e chi se lo accolla negli anni. Ma se invece si trattava solo di un pacco generazionale, allora sì, qui si direbbe che questa volta abbiamo fatto proprio centro.
Claudio Cerasa
29/04/08
Alemanno? Ma che volete che sia
domenica 27 aprile 2008
Si dirà: e che c'entra? C'entra, c'entra
sabato 26 aprile 2008
venerdì 25 aprile 2008
Che aria butta nel Pd
VaffaGrillo?
giovedì 24 aprile 2008
Per esempio ieri
mercoledì 23 aprile 2008
Rutelli nella posta elettronica
martedì 22 aprile 2008
Totti
lunedì 21 aprile 2008
Il Foglio.it "L'Inter dei mancini è sempre più simile al Pd dei Walter"
Tredici anni dopo la perspicace cessione di Roberto Carlos al Real Madrid, l’Inter veltronizzata di Roberto Mancini – non contenta di avere già una quota sufficiente di Mancini in mezzo alle scatole – oggi (oltre al bravo allenatore che le cronache sportive ormai magnificano anche per la cura con cui sceglie gli occhiali da utilizzare in conferenza stampa) si ritrova con una solidissima squadra dove non c'è più Roberto Carlos ma in compenso ci sono nove mancini che pascolano tutti insieme sui campi di mezz’Italia. Passati gli anni ricchi di soddisfazioni grazie alle sgroppate di Brechet, Centofanti, Coco, Domoraud, Favalli, Georgatos, Gilberto, Gresko, Helveg, Macellari, Mezzano, Milanese, Pasquale, Pedroni, Pistone, Sartor, Serena, Silvestre, Tarantino, Tramezzani, West, Wome e Ze Maria, nella gara che ha probabilmente regalato lo scudetto all’Inter, l’Inter di Roberto Mancini, al minuto settanta, schierava in campo il lungo tentativo morattiano di rimozione del lutto del piede mancino negato. Nel dettaglio, l’Inter geneticamente estrosa e offensiva di Roberto Mancini, cercando disperatamente di perdere contro una delle squadre meno competitive del campionato (Recoba, mancino anche lui, se non fosse stato squalificato, avrebbe saltato il turno probabilmente per un qualche dente cariato), schierava oltre al mancino portiere Julio Cesar, quattro terzini sinistri distribuiti uniformemente nella propria metà campo (Chivu, Maxweel, Burdisso, Cesar), un difensore mancino (Materazzi) e un centrocampista mancino (Cambiasso); potendo comunque contare, accanto al vice allenatore mancino Sinisa Mihajlovic, sull’affidabilità del piede sinistro di Pelé (il talentuoso portoghese era però in panchina). Così, se nel Partito democratico i veltroniani tendono, nel tempo, non solo a somigliare fisicamente sempre di più al leader del Pd ma anche a chiamarsi tutti allo stesso modo (Walter Veltroni, ma anche Walter Verini, Walter Vitali e Walter l’autista di Walter Veltroni) il bravissimo allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, mostrandosi come sempre perfettamente a suo agio nel ripetere con tempismo i propri errori, a fine stagione, con una squadra fatta solo di mancini, riuscirà certamente nella difficile impresa di ritrovarsi con una decina di mancini in squadra e di non essere capace a trovarne mezzo che sappia fare meglio di Favalli, di Tramezzani e di Georgatos.
Luciano Moggi
Roma, 21 apr. - (Adnkronos) - "Non so se i calciatori siano contrari ai gay in squadra, io sicuramente lo sono. Posso tranquillamente affermare che, nelle societa' dove sono stato, non ne ho mai avuti, mai. Non avrei mai voluto un giocatore omosessuale. E anche oggi non lo prenderei. Supposto che dovessi sbagliare e ne scoprissi uno, farebbe prima ad andare che a venire". Luciano Moggi si esprime chiaramente sui gay nel mondo del calcio, in un'intervista rilasciata a Klaus Davi per "KlausCondicio", il primo contenitore di approfondimento in Rete, in onda su YouTube. "Sono un po' all'antica, ma conosco l'ambiente del calcio e, al suo interno, non puo' vivere uno che e' gay. Un omosessuale non puo' fare il mestiere del calciatore".
Secondo Moggi comunque "nel calcio non ci sono gay, ne' tra i calciatori, ne' tra i dirigenti. Non e' razzismo, e' un fatto di ambiente. Il calcio e' un ambiente particolare, si sta nudi negli spogliatoi...", aggiunge l'ex dg della Juventus. "Non ho amici omosessuali, frequento altre persone. Ma devo dire che gli omosessuali sono persone molto intelligenti, hanno la capacita' di vedere le cose molto piu' di altri. Un gay non e' certo da lapidare, ma il mondo del calcio non e' fatto per loro".
(Red-Spr/Col/Adnkronos) 21-APR-08 15:37
Il Pd del nord
Su Roma, echeccazzo
Nonna moderna/6
domenica 20 aprile 2008
sabato 19 aprile 2008
venerdì 18 aprile 2008
Alitalia, finalmente tutto risolto
Guido Rossi
Gianfraco Fini
Ma quanto porta sfiga Nanni Moretti
giovedì 17 aprile 2008
Berlusconi in politica estera
mercoledì 16 aprile 2008
Elezioni
Nonna moderna/5
(Traduzione libera, come si diceva al liceo al professore di greco quando non capivi un cazzo della versione: Speriamo che il Partito democratico vinca qui a Roma, almeno. Poverino Veltroni. E' molto pallido. Mi è piaciuto che è andato in giro correndo da un paese e un altro. L'ha fatto, no? Lo ascoltato al telegiornale. Poverino, ora non si potrà pagare nemmeno le spese di questa campagna elettorale. Mica è ricco come Veltroni. Però, dico davvero, secondo me è stato educato. Lui era meglio. Berlusconi è uno che è stato sempre indagato e a cui è finita sempre bene. Lombardo invece è sempre stato (parola che non si può scrivere). Lo dice tanta gente. Davvero, eh. Mah. Speriamo che Berlusconi la tolga davvero l'ici. Ora però sarà costretto a litigare con i comuni. Dico davvero. Me l'ha detto il mio parente, Pinuzzo, che lavora al Comune di Giuliana. Dicevano che toglierà anche il bollo. Speriamo che lo faccia davvero. A proposito hai visto la faccia di Umberto Bossi, leader del Carroccio, che neanche riesce a muovere la mascella? Hai visto, poi, che stasera come hanno trattato bene Berlusconi a Striscia la Notizia? Ma il ballottaggio quand'è?)
Governare stanca/1
martedì 15 aprile 2008
Prossimo Parlamento, a sinistra
Pecoraro Scanio reagisce alla sconfitta, così
La Nuova Stagione di Diliberto
(AGI) Cav 151351 APR 08
lunedì 14 aprile 2008
Giornali alle urne, per esempio il Corriere della Sera
venerdì 11 aprile 2008
Veltroneide al voto
Nonna moderna/4
("A quale partito appartengono, questi signori?")
D'Alema e Veltroni e quello che il ministro delle cose estere si è affrettato a dire con ben 48 ore di anticipo sul voto
Cav e W
giovedì 10 aprile 2008
mercoledì 9 aprile 2008
Come no
Nonna moderna/3
("Ma che, è impazzito? L'esame del sangue ai magistrati? Ma chi ci capisce più nulla qui")
Si può fare
martedì 8 aprile 2008
Il Foglio.it "Ecco i WalterPop"
Anticipazione del Foglio del 9 aprile
Nel loft assediato restano i popolari a difendere Veltroni, che intanto prepara un colpo di scena romano
Roma. L’irresistibile nuova stagione che Walter Veltroni aveva disegnato a giugno sul palchetto rosso del Lingotto di Torino rischia di arrivare al prossimo weekend elettorale con un leader costretto a declinare la propria vocazione maggioritaria sulle spalle di una corrente personale più che di un partito tutto suo. Così, a sei mesi dalle ultime primarie democratiche, sulla scialuppa assediata di W gran parte degli ex diessini oggi si nascondono; e accanto ai veltroniani spiccano sempre di più gli ex popolari (che qualcuno al loft ha cominciato a chiamare “WalterPop”). Per questo a D’Alema risponde Franceschini; a Bersani risponde Fioroni e a La Torre (e a Bettini) risponde Franco Marini. Ora però, visti gli ultimi sondaggi, serve almeno un colpo di scena. A Bologna oggi ci sarà Delanoë e venerdì a Roma, W e il suo vice proveranno a giocarsi la carta Barack Obama. (continua)
Nonna moderna/2
("Ma perché litigano così tanto Bossi e Berlusconi? Porta puttana, ma che casino è? Dico io: ma quando la finiscono questi predicatori")
lunedì 7 aprile 2008
Il Foglio.it "Perché le quote under trenta funzionano per l'Inter e non per il Pd"
In una domenica in cui è finalmente chiaro che esiste persino qualcosa di più noioso di questa frizzante campagna elettorale (dicasi Formula Uno, dicasi Felipe Massa, dicasi Kimi Raikkonen) e in una domenica in cui è altrettanto chiaro il modo in cui la Juventus ha deciso di programmare le sue future strategie di calciomercato sulla scia dei noti successi passati dell’Inter – dunque corteggiare subito per pagare tantissimo qualsiasi giocatore abbia fatto più di due gol alla tua squadra (l’indimenticabile Anselmo Robbiati, detto Spadino, all’Inter ci finì così) – i candidati premier di Pd, Pdl, SA e Udc dovrebbero studiare con attenzione il caso di Mario Balotelli e pensare alla parolina “quota”. Attenendo con fiducia che anche Super Mario Balotelli venga colpito dalla sindrome Oba Oba Martins (correre velocissimi, fare tanti gol in primavera, correre ancora più veloci, fare tanti gol in Coppa Italia, correre sempre più forte, dimenticarsi che la riga di fondo non è un traguardo, non segnare più neanche se in porta c’è Campagnolo e finire al Newcastle senza aver ancora imparato a usare il verbo essere), ecco, tra i tanti difetti dell’Inter di Roberto Mancini, non ultimo quello di avere come allenatore ancora Roberto Mancini, l’esempio di Balotelli dovrebbe far riflettere chi continua a dire cose tipo “vogliamo almeno sei donne al governo”, “vogliamo facce nuove in Parlamento”, e chi continua a candidare come capolista di Campania, Sicilia e Roma giovani di straordinaria inesperienza. Ora, tra i tanti difetti del calcio italiano, non ultimo quello di ritrovarsi in panchina un allenatore come Roberto Mancini, il concetto di “merito” e il concetto, liberale, del gioca solo chi sa giocare, non chi è imposto, qui funziona davvero, c’è poco da fare. Non esistono liste under trenta, non esistono quote giovani, non esistono quote Calearo, non esistono quote centraliniste, non esistono quote giocatori di colore, e in campo ci va davvero chi sa palleggiare un po’ e chi ha imparato a fare quel mestiere. Gioca chi ti spezza meglio una gamba, gioca chi crossa meglio dal calcio d’angolo e gioca chi arriva prima sul pallone. Così un under 21 bravino gioca solo in under 21 e a nessuno verrebbe mai in mente di far giocare in Nazionale un Under 21 bravino che non è da Nazionale. Nemmeno per provarlo. Punto. Di là invece si può, con il risultato che l’esser giovani diventa qualità, che l’essere anziani diventa una colpa, che l’essere donna si trasforma in un posto nella rosa, che l’aggettivo diventa parte del tuo curriculum e che, chissà perché, anche quest’anno difficilmente si avrà un Balotelli al Comune di Roma, un De Rossi in un ministero, un Fabregas eletto in Parlamento.
Claudio Cerasa
07/04/08
"Sposato con un figlio di tredici anni"
Cappucci
Sarebbe interessante conoscere il parere sia del fringe candidate che del tenutario del blog sulla contraccezione, visto che molte gravidanze indesiderate (e conseguenti aborti) potrebbero essere evitati con l'uso della pillola o del preservativo. La posizione della Bonzi gia' la conosco, quella del Direttore non penso che si discosti molto (anche se non lo dice mai esplicitamente, lo lascia solo intuire), Cerasa che ne pensa.
Domanda sacrosanta. Allora. Qui si pensa che la contraccezione è cosa buona e giusta. Qui però si pensa anche che se lo stato spende 100 per la contraccezione ne deve spendere anche 100 per promuovere, diciamo così, la vita. Vorrei vedere manifesti per strada che spiegano come adottare un bambino, come ricevere finanziamenti dai centri privati per portare avanti una gravidanza. Etc. E soprattutto vorrei vedere un ministro della Salute che quando parla di aborti dica non solo "serve più contraccezione", ma dica pure che le famiglie andrebbero aiutate a non abortire se, come direbbe Juno, si ritrovano un fagiolino in pancia.
domenica 6 aprile 2008
Alitalia
Sondaggi e voto
Il rush finale del Pd
venerdì 4 aprile 2008
Ne sentivamo il bisogno
04/04/2008 | 19.57.32 | |
SICILIA: FINOCCHIARO, NOMINA FRATELLO CUFFARO OLTRE BUON SENSO |
SICILIA: FINOCCHIARO, NOMINA FRATELLO CUFFARO OLTRE BUON SENSO (AGI) - Palermo, 4 apr. - "Resto esterrefatta di fronte alla notizia dell'indicazione del fratello di Toto' Cuffaro alla carica di vicedirettore dell'Agenzia regionale per l'Impiego in Sicilia". Lo ha detto Anna Finocchiaro, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, nel corso di un comizio a Raffadali (Agrigento), a proposito dell'indicazione di Silvio Cuffaro alla carica di vicedirettore dell'Agenzia per l'Impiego. "Il centrodestra continua ad occupare poltrone, e l'unico criterio di scelta continua ad essere quello della vicinanza politica. Ma in questo caso - ha concluso Finocchiaro - si supera davvero ogni limite di buon senso e ragionevolezza". (AGI) Rap 041945 APR 08 NNNN |
Rutelli
giovedì 3 aprile 2008
Camillo Ruini
Destra o sinistra?
Cose su Roma
Campagna elettorale
mercoledì 2 aprile 2008
Chiavi di ricerca
pompino | 146 | 12,12% | |
cerazade | 90 | 7,47% | |
fiat 16 | 36 | 2,99% | |
you tube | 35 | 2,90% | |
caos calmo | 33 | 2,74% | |
claudio cerasa | 23 | 1,91% | |
il foglio.it | 15 | 1,24% | |
spingendo la notte più in là | 15 | 1,24% | |
cannavaro | 13 | 1,08% | |
pesce ragno | 11 | 0,91% | |
quadri monet | 11 | 0,91% | |
alessia filippi | 10 | 0,83% | |
cornuti | 8 | 0,66% | |
centro commerciale | 7 | 0,58% | |
cerasa blog | 7 | 0,58% | |
quadri di monet | 7 | 0,58% | |
quanto costa un pompino | 7 | 0,58% | |
giornali italiani | 6 | 0,50% | |
maggio | 6 | 0,50% | |
renato farina candidato | 6 | 0,50% | |
veltrinotti | 6 | 0,50% | |
fiat sedici | 5 | 0,41% | |
parola chiave | 5 | 0,41% | |
pene | 5 | 0,41% | |
pene dell'inferno | 5 | 0,41% | |
Vabbè, sì: era un pesce d'aprile. Sul Foglio
Clamoroso, Moggi intercettato al telefono con Rocca
Milano, redazione del Foglio, ore 11.30, a telefono Luciano Moggi. Ieri, Christian Rocca, in un divertentissimo pesce d’aprile, ha firmato un pezzo in cui spiegava le ragioni che lo avevano allontanato dal tifo per la Juventus, squadra di cui Rocca è tifoso noto. Numerose le testimonianze di solidarietà per il supporter bianconero. Da Roma, una lettera firmata chiede a Rocca di “non accelerare troppo i tempi”: “Non abbia fretta – scrive un importante dirigente – mi permetto di suggerirLe, nella Sua scelta. Il doloroso passo che ha deciso di compiere merita una destinazione finale degna dell’importanza del gesto, grave e unico (se accade) nella vita di una persona. Oggi c’è una squadra sola che merita il Suo travaglio. E’ la squadra che porta il nome della Capitale del nostro Paese, della città che ha il privilegio di custodire la Santa Sede. Faccia una scelta patriottica e neo-guelfa, pertanto: questo è il mio invito. Porti la Sua serietà, e il retaggio dei migliori aspetti dell’essere stato juventino, al servizio di colori che meritano di appartenere a una grande squadra. In poche parole mi dia una mano, perché non è che posso fare tutto io”. Sul web, un vivace forum juventino disquisisce con ironia sulla dura presa di posizione del giornalista. Secondo “Baggioforever”, infatti, “a meno che 'qualcuno' non abbia nottetempo convocato Rocca e gli abbia illustrato un bel dossier nuovo di zecca con mezze frasi (sue) intercettate e reimpastate da dove una bella campagna stampa possa riuscire a fare polpette di lui, la cosa non è verosimile”, la circostanza sarebbe improbabile. “Rocca rinnegato come Emilio Fede”, incalza l’utente “MarioIncandenza”. Testimonianze affettuose giungono però anche da viale Mazzini, a Roma, dove dagli ultimi piani degli importanti palazzi della Rai, si chiede a Rocca di fare un passo indietro. “Rocca, vieni con noi”, suggerisce un famoso dirigente Rai, in quota Inter. Poi, all’utenza telefonica del giornalista Christian, giunge la telefonata, inaspettata. “Pronto, Rocca, Christian, sono Luciano, Moggi. In bratica, ho letto, il tuo articolo, la Juve, il Milan, la cosa, la critica, io, Baldini”. “Luciano – spiega però Rocca – era un pesce d’aprile”.
Claudio Cerasa
03/04/08