Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
mercoledì 30 luglio 2008
Scrivono le agenzie
Washington, 30 lug. - (Adnkronos) - Il principale prodotto agricolo degli Stati Uniti non e' il mais ne' il grano, ne' il cotone: e' la marijuana. Un dato che emerge elaborando i dati dei diversi organismi federali statunitensi. Inaspettatamente si scopre, ed e' una stima prudente, che il valore della produzione di marijuana statunitense ammonta a 35,8 miliardi di dollari. I 56,4 milioni di piante di marijuana coltivate all'aperto - secondo i dati riportati dall'agenzia vaticana 'Fides' - hanno una rendita di 31,7 miliardi, mentre la produzione degli 11,7 milioni di piante coltivate all'interno di serre e spazi chiusi e' di 4,1 miliardi.
Una situazione che desta preoccupazione soprattutto tra i responsabili della comunita' cattolica statunitense, per i danni che la diffusione degli stupefacenti provoca tra i giovani e per le vittime conseguenti all'uso della droga, dagli incidenti stradali alle malattie mentali. Giusto un anno fa Papa Benedetto XVI durante il suo viaggio in Brasile, visitando la "Fazenda da Esperan�a" il 12 maggio 2007, ricordo' gli alti tassi di dipendenza chimica dalle droghe e dagli stupefacenti, ed esclamo': 'Percio' dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiedera' loro conto di cio' che hanno fatto. La dignita' umana non puo' essere calpestata in questo modo'.
Tutto questo senza contare la contraddizione che esiste tra una politica che finanzia l'estirpazione delle piantagioni colombiane di cocaina con diserbanti e l'apparente impossibilita' di intervenire in casa propria per bloccare la produzione di marijuana. La marijuana e' il primo raccolto in termini monetari in 12 Stati, tra i primi 3 in 30 Stati, e uno dei primi 5 in 39 Stati. La coltura di marijuana e' piu' estesa di quella del cotone in Alabama, di quella combinata di uva, ortaggi e fieno in California, di arachidi in Georgia, e di tabacco in South Carolina e North Carolina.(segue)
martedì 29 luglio 2008
lunedì 28 luglio 2008
Il Foglio. "Fototessere rai"
Il veltroniano, il berlusconiano, il dipietrista. Ogni cronista lottizzato fa la cronaca (e pure i nomi) della lottizzazione che verrà. Consiglieri, direttori e redattori. Tutti aspettano la rivoluzione di settembre
Rocco Siffredi
sabato 26 luglio 2008
Dice oggi D'Avanzo
Inviato da iPhone
giovedì 24 luglio 2008
Pare che
Questa era facile
mercoledì 23 luglio 2008
Post poco sensato su Tavaroli
lunedì 21 luglio 2008
“Freedom is indivisible, and when one man is enslaved, all are not free".
Nonna moderna/10
venerdì 18 luglio 2008
giovedì 17 luglio 2008
Il Foglio.it. "In difesa e in suggerimento del garante della privacy in materia di blog e Facebook"
Preso da qui.. E anche da qui
Premessa: sperando – ma non c’è dubbio che sia così – che il simpatico garante per la privacy, dottor Francesco Pizzetti, conosca perfettamente la differenza tra un sito, un blog, un socialnetwork e una chat, qui si vorrebbe dire una cosa a tutti coloro che oggi sono pronti a criticare in coro il “monito” preoccupato del numero dell’Authority. Presidente, lei c’ha ragione! Naturalmente, com’è ovvio, non c’è nessuno che voglia dimostrare l’esistenza di un famigerato e spaventoso “geomarketing” che “sfruttando il controllo satellitare è in grado di seguire i nostri spostamenti e di offrirci in ogni località i prodotti e i servizi da noi preferiti”. Per carità. Solo che per qualsiasi smanettone che conosca gli stimoli chimici che riesce ad attivare un clic sul proprio profilo, un post sul proprio blog o un semplice messaggio di notifica da un qualunque socialnetwork, resta il fatto che il rischio di essere poco consapevolmente inghiottiti da una serie di incubi virtuali è un rischio po’ più evidente di quello che a prima vista potrebbe sembrare.
“La spensierata consapevolezza”, di cui parla il dottor Pizzetti, c’entra poco o nulla con il vero nocciolo della questione. Presidente, ascolti, il problema è molto più grave! Qui si tratta di essere circondati da infiniti piccoli farabutti. Si tratta di ritrovarsi pugnalati alle spalle da un amico che in un momento in cui non dovrebbe ti fa una foto che poi non dovrebbe pubblicare – e invece, il bastardo lo fa. Si tratta, ancora, di scoprire che quello scatto che ti stavano facendo non era solo uno scatto, ma era bensì uno sciagurato video che riprendeva qualcosa che non doveva essere ripreso – e che invece, messo lì in rete, basta un attimo per farti fare la figura del cretino. E’ vero, come dice il garante, che “spesso si usano queste tecnologie con spensieratezza e inconsapevolezza”. Ma è ancora più vero, se vogliamo, che qui ci troviamo di fronte a qualcosa di più diabolico rispetto a un’intercettazione astutamente rubata o a una conversazione malignamente sbobinata. Il problema, gentile dottor garante, è che la vera violazione della privacy – cioè non quella riferita al materiale che ognuno di noi sceglie di condividere volontariamente sulla rete, ché non esiste privacy violata quando una tua stupida foto finisce su un giornale dopo che sei stato tu ad averla autonomamente carica sul tuo pc – è una violazione per la quale è inutile provare a mettere in guardia tutti gli sfigatelli che con una foto rubata si ritrovano improvvisamente con la propria privacy profanata. Il vero problema è che il garante dovrebbe capire che non si tratta né di ingenuità, né di inconsapevolezza, né di spensieratezza. Perché di fronte alla vera privacy violentata sulla rete non c’è garante che tenga e non c’è legge che ci protegga, e bastano pochi minuti tra siti, blog e socialnetwork per capire che l’unico modo per difendere la propria privacy non è ascoltare un garante ma è quello di farsi un po’ più furbi – più che consapevoli – e cercare, semplicemente, di fidarsi un po’ meno di alcun maledettissimi amici.
Claudio Cerasa
17/07/08
Il Foglio.it. "Nel Pd che scopre le tessere vale il vecchio schema: "Non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello"
Claudio Cerasa
16/07/08
mercoledì 16 luglio 2008
martedì 15 luglio 2008
Qualcuno mi spieghi
venerdì 11 luglio 2008
Nnnnamo segretario!
giovedì 10 luglio 2008
mercoledì 9 luglio 2008
La dissociazione di Di Pietro
Comic soon
martedì 8 luglio 2008
Il primo trionfo di Veltroni
C'ha ragione Bersani
Il Pd, la Lega Nord, la golden share e quegli shadow furbacchioni
venerdì 4 luglio 2008
Il Foglio.it "La vecchia teoria di De Gaulle applicata ai mollaccioni che parlano di iPhone"
Claudio Cerasa
4/07/08
Cose da non perdere
giovedì 3 luglio 2008
mercoledì 2 luglio 2008
Fabio Volo
martedì 1 luglio 2008
Si poteva capire anche due mesi fa
(AGI) - Roma, 1 lug. - "Di Pietro fa un gioco inutile e dannoso, che ha cominciato a fare da diverse settimane: attacca il Pd e utilizza sempre un tono di piu' rispetto alla polemica dura che bisogna fare nei confronti del Presidente del Consiglio. Quando ha dato del 'magnaccia' al Presidente del Consiglio, c'e' qualcuno in Italia che pensa che questo abbia giovato alla causa dell'opposizione? Sicuramente e' esattamente il tipo di opposizione che Berlusconi preferisce". Lo afferma il segretario del Pd, Walter Veltroni, intervistato da Sky Tg24.