http://cerazadeallegati.blogspot.com/2007/06/il-foglio-lo-sport-system-di-w.html
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Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
sabato 30 giugno 2007
venerdì 29 giugno 2007
Dario Franceschini
Corriere della Sera, Magazine, agosto 2006. "La mia candidata al Partito democratico? Certamente Anna Finocchiaro".
Fabrizio Corona/2
Martedì. Fabrizio Corona indossa la maglietta in strada prima di recarsi negli studi di Radio 105. Ieri. Nuova uscita e nuovo strip. Corona indossa la maglia per strada. Didascalie del Corriere della Sera di oggi.
mercoledì 27 giugno 2007
Fabrizio Corona
Corona dice di essere un bullo che fa un mestiere del cazzo e dice che questa vicenda l'ha fatto diventare più ricco. Ma, solo per capire, esistono anche foto di Fabrizio Corona non a petto nudo?
Veltroni e Rep
Giusto per capire come cambia la rotta. Articolo in prima pagina, Repubblica, vicedirettore, Massimo Giannini, occhio agli aggettivi, agli avverbi, alle parole: consueta cura, collaudato clichè, finalmente le risposte, seducente soft power, destini dell’Italia.
martedì 26 giugno 2007
venerdì 22 giugno 2007
giovedì 21 giugno 2007
Sempre più sicuro
Veltroni deciderà mercoledì prossimo a Torino il suo futuro, ma tanto per capire che aria tira dalle parti della tessera numero uno del Partito democratico, aria di trionfo buonista, ecco la foto che Rep.it pubblica oggi in prima.
mercoledì 20 giugno 2007
Walter Veltroni
Il prossimo 14 ottobre Walter Veltroni verrà nominato segretario del Partito democratico. Ci sono ancora un paio di cosine da risolvere, ma le cose andranno così. Veltroni prenderà il 70 per cento, sarà contento Fassino, sarà contento Rutelli, sarà contento D'Alema e sarà contento Franceschini, senz'altro. Ma la cosa un po' mi puzza, Veltroni rischia di cadere, secondo me, in un grosso pasticcio. Se diventerà segretario del Pd, Veltroni sarà nella paradossale situazione di dover tifare contro Prodi e si troverà nella situazione, davvero difficile, di essere il primo capoccione del primo partito del centrosinistra italiano dove Walter, più che mostrare il suo talento, sarà costretto a perdere molto tempo con i problemi del partito e dove sarà costretto, oltre che a fare politica vera, a far partire la sua campagna elettorale, magari sotterranea, già da novembre. L'impressione però è questa. E' che Veltroni massimizzerà tutto il suo patrimonio accumulato fino a oggi grazie a Totti, Proietti, Muccino, Clooney, Kennedy, Madre Teresa di Calcutta, Nairobi, etc in una straordinaria elezione di Partito, mentre Veltroni aveva accumulato quel patrimonio per un'altra elezione, quella a Palazzo Chigi. Il patrimonio di Walter, per quanto forte, non è, ovviamente eterno. Dura un anno, al massimo due. Ma dopo due anni tutto il patrimonio di Walter rischia di indebolirsi, e se Prodi non cade entro due anni, se non ci saranno elezioni entro fine 2009, credo che Veltroni avrà grosse difficoltà a tirare una volata così lunga. Rischia di usurarsi subito Walter, chissà se è solo un caso che in questi giorni tutti i Rutelli, Franceschini, D'Alema, Fassino sono così contenti che Walter si candidi così presto.
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Veltroni
martedì 19 giugno 2007
lunedì 18 giugno 2007
Stefano Ricucci
Scrive oggi Aldo Cazzullo sul Corriere, nella sua intervista ad Angelo Rovati
«Diego Della Valle in un'intervista aveva definito Ricucci "lanzichenecco della finanza". Lui si era risentito, anche perché non aveva capito bene: "Lanzinechecco a me? Lanzinechecco uno che se tromba 'a Falchi tutte le sere?"»
«Diego Della Valle in un'intervista aveva definito Ricucci "lanzichenecco della finanza". Lui si era risentito, anche perché non aveva capito bene: "Lanzinechecco a me? Lanzinechecco uno che se tromba 'a Falchi tutte le sere?"»
venerdì 15 giugno 2007
giovedì 14 giugno 2007
mercoledì 13 giugno 2007
martedì 12 giugno 2007
lunedì 11 giugno 2007
Ricapitoliamo
Allora, per fare il punto. In una settimana Bush si è preso la cagarella, è arrivato a Roma dove aveva calcolato l'ampiezza delle strade di Trastevere per il suo macchinone e non aveva calcolato quella dell'ambasciata Americana a via Veneto (niente male poi che Bush abbia visitato Kabul e Baghdad ma non abbia visitato Trastevere "per ragioni di sicurezza"), gli si è fermata la macchina a via del Tritone, è andato dal Papa, gli ha stretto la mano, lui gliel'ha porta, lui non l'ha baciata, l'ha presa e gliel'ha stretta, poi lo chiama sir (letteralmente, sissignore), poi, di fronte a lui, ha accavallato le gambe (cosa che non si fa, anche se non si capisce perché), ha fato la foto con Napolitano e ha sbagliato lato (poi però l'ha rifatta) è andato a Tirana, gli hanno inculato l'orologio e poi dicono che l'America (ma non è vero) non vince in Iraq.
Bush a Tirana
BUSH "PERDE" OROLOGIO MENTRE GLI ALBANESI GLI BACIANO LE MANI (AGI/EFE) - Tirana, 11 giu. - L'orologio di George W,. Bush e' scomparso durante una serie di strette di mano forse troppo calorose con una folla di albanesi. Il presidente Usa ha avuto un'accoglienza da eroe a Fushe Kruje, cittadina a nord di Tirana dove e' attivo un programma americano per la promozione dell'imprenditoria locale. Ma mentre la folla gli afferrava le mani per baciargliele gridando il suo nome, dal polso sinistro e' scomparso l'orologio con il cinturino nero che fino a un attimo prima era ben visibile nelle immagini trasmesse da 'News 24' e 'Top Channel'. Un bar di Fushe Kruje dove il presidente si e' seduto con alcuni imprenditori locali e' diventato fin dalle prime ore del mattino meta di un pellegrinaggio senza sosta di quanti voglio vedere e toccare la sedia sulla quale si e' accomodato il presidente. Sull'insegna del ristorante 'Sofra e Ariut' dove ha pranzato la first lady troneggia ora la scritta a caratteri cubitali: 'Laura'. Le strade di Tirana sono ancora decorate con slogan inneggianti al capo della Casa Bianca; le poste albanesi hanno emesso tre francobolli in occasione della visita - la prima di un presidente americano nel Paese - e una strada del centro della capitale portera' da oggi il nome di George W. Bush. (AGI) Uba 112013 GIU 07 NNNN
Bush-Cav
Sabato Bush si è concesso un caffé di un'ora a villa Taverna, dal Cav. Ieri, Bush, a Tirana non aveva nemmeno la cravatta.
domenica 10 giugno 2007
E neanche i diritti d'autore
Oggi, nel fantastico Omnibus, nella difesa pazza e disperata della signora Hilton, il conduttore di Omnibus, geniale, credeva che io, in quanto probabilmente unico propietario in Italia di un libro del genere (questo) ne dovessi essere anche l'autore. Quindi, ecco qui con noi l'autore del libro su Paris Hilton. Un genio.
sabato 9 giugno 2007
venerdì 8 giugno 2007
Coni d'ombra
SENATO/ BUTTIGLIONE-SOLIANI: AAA GELATO CERCASI...MA ALLA BUVETTE SENATO/ BUTTIGLIONE-SOLIANI: AAA GELATO CERCASI...MA ALLA BUVETTE I due senatori hanno inviato richiesta ai Questori Roma, 7 giu. (Apcom) - Sarà che il caldo comincia a farsi sentire. Sarà che quando a palazzo Madama si vota, è d'obbligo rimanere nei pressi dell'Aula per correre a votare sì o no al momento opportuno. Sarà. Ma oggi, all'indomani della lunga giornata del Senato dedicata all'infuocato dibattito sul caso Visco-Gdf, i senatori Rocco Buttiglione (Udc) e Albertina Soliani hanno inviato una lettera per chiedere ai senatori Questori di provvedere la buvette di gelati, che attualmente sono in vendita soltanto al bar del personale. "Ci rivolgiamo a Voi - si legge nella lettera - con una richiesta volta al miglioramento della qualità della vita del Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti". "E' possibile provvedere? Si tratterebbe - affermano i due senatori in questo appello bipartisan - di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti". Bac 07-GIU-07 18:14 NNNN
giovedì 7 giugno 2007
Kakà
Grande Kakà, nato nel 1982, che si è sposato due anni fa con Caroline, nata nel 1987. Grande Kakà che due anni fa, quando aveva ventitré anni, si è sposato con Caroline, che di anni ne aveva diciotto, appena compiuti. Grande Kakà, che è davvero un fico quando dice "non è stato semplice arrivare vergine al matrimonio". Grande, Kakito, come lo chiama Ronaldo, che è arrivato vergine al matrimonio e che si è sposato due anni fa con la sua Caroline che a luglio del 2003 aveva appena compiuto diciotto anni, Caroline. Grande Ricky, come lo chiamano i compagni, che è stato per due anni con la stessa compagna, Caroline, e che poi si è sposato dopo che lui, Ricky, e Caroline erano stati insieme per ventiquattro mesi, quando lui di anni ne aveva diciannove e lei sedici. Grande, Kakito, che se avesse detto, ohibò, cor cazzo che sono arrivato vergine al matrimonio, avrebbe obiettivamente confermato che lui, ventunenne, si era trombetticchiato la sua lei che di anni però, quando si misero insieme, ne aveva sedici, che sono sempre più di nove anni e che però Caroline si chiama Caroline e Kakà si chiama Ricky, al massimo, e non Al Bano, che - dice oggi al Corriere - di anni, la prima volta, ne aveva nove.
Spia e non lascia spiare
Dal Corriere di oggi. "Quattro anni fa in Brasile oppose la Kroll ai rivali italiani della sicurezza Telecom. Gli uomini di Giuliano Tavaroli, l'ex carabiniere ora agli arresti a Milano, riuscirono addirittura a far arrestare i rivali della Kroll, benché fossero ex 007 del mitico controspionaggio inglese, dimostrando che avevano intercettato illegalmente lo staff di Marco Tronchetti Provera per conto del banchiere brasiliano Daniel Dantas".
mercoledì 6 giugno 2007
Un'estate tra mari e conti
Oggi, Stampa, pagina 6. Giusto per avere un'idea di cosa ci aspetta quest'estate.
"l'esistenza di conti segreti di alcuni esponenti della maggioranza, in particolare del ministro degli Esteri Massimo D'Alema".
Solo questa frase, in un articolo titolato così: D'Alema, i veleni delle spie Telecom e i conti segreti in Sud America
E però questa me la dovrebbero spiegare. (Dal Corriere di oggi, articolo di Ferrarella)
"Tutte le altre telefonate di parlamentari, non richieste dai pm, saranno distrutte: fra esse quelle di Marcello Dell'Utri, Cesare Previti, Aldo Brancher, Ivo Tarolli, Francesco Cossiga, Giancarlo Giorgetti. E anche (per un errore dei pm, che a parti invertite non sarebbe passato inosservato) quella di Silvio Berlusconi con Fiorani appena baciato dal via libera notturno di Fazio. Il 20 marzo, infatti, la Procura l'ha sì chiesta, ma a fine mattina e inserendola per sbaglio nell'udienza sul fascicolo Bnl/Rcs, anziché all'inizio nell'udienza sul fascicolo Antonveneta, a quel punto già terminata con la chiusura ufficiale del verbale e l'esodo ormai degli avvocati di questo filone".
"l'esistenza di conti segreti di alcuni esponenti della maggioranza, in particolare del ministro degli Esteri Massimo D'Alema".
Solo questa frase, in un articolo titolato così: D'Alema, i veleni delle spie Telecom e i conti segreti in Sud America
E però questa me la dovrebbero spiegare. (Dal Corriere di oggi, articolo di Ferrarella)
"Tutte le altre telefonate di parlamentari, non richieste dai pm, saranno distrutte: fra esse quelle di Marcello Dell'Utri, Cesare Previti, Aldo Brancher, Ivo Tarolli, Francesco Cossiga, Giancarlo Giorgetti. E anche (per un errore dei pm, che a parti invertite non sarebbe passato inosservato) quella di Silvio Berlusconi con Fiorani appena baciato dal via libera notturno di Fazio. Il 20 marzo, infatti, la Procura l'ha sì chiesta, ma a fine mattina e inserendola per sbaglio nell'udienza sul fascicolo Bnl/Rcs, anziché all'inizio nell'udienza sul fascicolo Antonveneta, a quel punto già terminata con la chiusura ufficiale del verbale e l'esodo ormai degli avvocati di questo filone".
Oggi Serra
Oggi Michele Serra non ha capito nulla.
La miliardaria nullafacente Paris Hilton è entrata in carcere (venti giorni di pena per avere guidato ubriaca e senza patente) accompagnata da un battage mediatico che neanche Nelson Mandela. Prima di ritirarsi in cella ha annunciato che quando uscirà scriverà un libro di memorie carcerarie. Farà sicuramente schifo e sarà certamente un grande successo. Già prima di finire trionfalmente in galera, la Hilton era all´apice della fama, anche se nessuno al mondo, lei compresa, sarebbe in grado di spiegare perché. Nel suo caso, però, la trasformazione della mediocrità in oro, della insipienza in popolarità, è così clamorosa, così perfetta, da far sospettare che il fenomeno Hilton abbia un significato profondo. Questo, per esempio: la Hilton è la Parodia Finale, dopo di lei non potranno esserci altre parodie sia pure in una società strutturalmente parodistica. Consumati fino allo sfinimento tutti i miti e i modelli possibili, fatta indigestione di ogni tipo di star, di ogni genere di guru o di maudit o di strafica, ripetuti malamente e a volume sempre più alto tutti i linguaggi, si è infine individuato nella Hilton l´approdo definitivo: una che, finalmente, non solo non sa fare nulla, ma nemmeno ci prova. Purtroppo la sua unicità non sarà capita. Milioni di ragazze e ragazzi già sognano di imitarla.
La miliardaria nullafacente Paris Hilton è entrata in carcere (venti giorni di pena per avere guidato ubriaca e senza patente) accompagnata da un battage mediatico che neanche Nelson Mandela. Prima di ritirarsi in cella ha annunciato che quando uscirà scriverà un libro di memorie carcerarie. Farà sicuramente schifo e sarà certamente un grande successo. Già prima di finire trionfalmente in galera, la Hilton era all´apice della fama, anche se nessuno al mondo, lei compresa, sarebbe in grado di spiegare perché. Nel suo caso, però, la trasformazione della mediocrità in oro, della insipienza in popolarità, è così clamorosa, così perfetta, da far sospettare che il fenomeno Hilton abbia un significato profondo. Questo, per esempio: la Hilton è la Parodia Finale, dopo di lei non potranno esserci altre parodie sia pure in una società strutturalmente parodistica. Consumati fino allo sfinimento tutti i miti e i modelli possibili, fatta indigestione di ogni tipo di star, di ogni genere di guru o di maudit o di strafica, ripetuti malamente e a volume sempre più alto tutti i linguaggi, si è infine individuato nella Hilton l´approdo definitivo: una che, finalmente, non solo non sa fare nulla, ma nemmeno ci prova. Purtroppo la sua unicità non sarà capita. Milioni di ragazze e ragazzi già sognano di imitarla.
martedì 5 giugno 2007
domenica 3 giugno 2007
Visco
Eugenio Scalfari oggi su Repubblica fa una lunga sintesi del caso Visco-Guardia di Finanza-Milano-Procura etc. etc. L'articolo di oggi di Scalfari ha un passaggio piuttosto inquietante, eccolo qui:
"Il vice ministro delle Finanze aveva – ed ha – il fondato sospetto di gravi irregolarità compiute da alcuni comandi collegati con il comando generale. Rientra pienamente nei suoi poteri stimolare il comando generale ad avvicendare i generali non affidabili. Alla fine, accogliendo le preoccupazioni del procuratore di Milano, lo stesso Visco consente ad escludere i comandi milanesi dall´avvicendamento dei quadri nel resto d´Italia".
Scalfari non dice il vero. E da due settimane che Repubblica, unico giornale in Italia, difende a spada tratta Vincenzo Visco e accusa, più o meno esplicitamente, il generale Speciale di essere il braccio (ex braccio) operativo di Pollari, ovvero - in sostanza - un uomo messo lì dalla destra per fare i porci comodi e aiutare gli amici degli amici. Il passagio riportato è fondamentale nel discorso di Scalfari; con quelle righe, Scalfari vorrebbe far capire che Vincenzo Visco non ha fatto nulla di male e che tutto rientra nella norma. Diciamo che le cose non stanno esattamente così. Scalfari, cosa che non dice mai ma che evidentemente pensa, è sicuro - per usare le parole di Diliberto - che Visco sia un galantuomo e che Speciale abbia mentito, mentre se un uomo di un certo livello mente (Speciale nei suoi interrogatori ha accusato Visco di aver fatto pressioni per la sostituzione della Gdf milnese), se uno dice stronzate non gli si propone un lavoro alla Corte dei Conti. Vincenzo Visco, e se non è così qualcuno deve dimostrarlo, ha fatto pressioni su Speciale, lo ha minacciato, e poi - cosa che non potrebbe fare perché la sostituzione dei vertici della finanza spetta solo ai vertici della finanza, non a Visco - ha detto che non ci sarebbe stato nessun problema a bypassare le normali prassi di avvicendamento (dice Visco che "per questi avvicendamenti non ci sarebbe stato bisogno di avvertire nessuna autorità giudiziaria").
C'è qualcuno che può davvero dire che non sia ridicolo punire sia Visco sia Speciale? Perché delle due una. O mente Visco o mente Speciale. Qui non è una questione di tifo, di destra o di sinistra. Uno dei due mente, qualcuno, per favore, ci dica chi.
"Il vice ministro delle Finanze aveva – ed ha – il fondato sospetto di gravi irregolarità compiute da alcuni comandi collegati con il comando generale. Rientra pienamente nei suoi poteri stimolare il comando generale ad avvicendare i generali non affidabili. Alla fine, accogliendo le preoccupazioni del procuratore di Milano, lo stesso Visco consente ad escludere i comandi milanesi dall´avvicendamento dei quadri nel resto d´Italia".
Scalfari non dice il vero. E da due settimane che Repubblica, unico giornale in Italia, difende a spada tratta Vincenzo Visco e accusa, più o meno esplicitamente, il generale Speciale di essere il braccio (ex braccio) operativo di Pollari, ovvero - in sostanza - un uomo messo lì dalla destra per fare i porci comodi e aiutare gli amici degli amici. Il passagio riportato è fondamentale nel discorso di Scalfari; con quelle righe, Scalfari vorrebbe far capire che Vincenzo Visco non ha fatto nulla di male e che tutto rientra nella norma. Diciamo che le cose non stanno esattamente così. Scalfari, cosa che non dice mai ma che evidentemente pensa, è sicuro - per usare le parole di Diliberto - che Visco sia un galantuomo e che Speciale abbia mentito, mentre se un uomo di un certo livello mente (Speciale nei suoi interrogatori ha accusato Visco di aver fatto pressioni per la sostituzione della Gdf milnese), se uno dice stronzate non gli si propone un lavoro alla Corte dei Conti. Vincenzo Visco, e se non è così qualcuno deve dimostrarlo, ha fatto pressioni su Speciale, lo ha minacciato, e poi - cosa che non potrebbe fare perché la sostituzione dei vertici della finanza spetta solo ai vertici della finanza, non a Visco - ha detto che non ci sarebbe stato nessun problema a bypassare le normali prassi di avvicendamento (dice Visco che "per questi avvicendamenti non ci sarebbe stato bisogno di avvertire nessuna autorità giudiziaria").
C'è qualcuno che può davvero dire che non sia ridicolo punire sia Visco sia Speciale? Perché delle due una. O mente Visco o mente Speciale. Qui non è una questione di tifo, di destra o di sinistra. Uno dei due mente, qualcuno, per favore, ci dica chi.
Romano Prodi
"Ma poi si è tranquillamente deciso che il 14 ottobre si va a votare: questa è la rivoluzione".
Un lucido Romano Prodi sull'elezione dell'assemblea costituente
Un lucido Romano Prodi sull'elezione dell'assemblea costituente
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