Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
venerdì 31 ottobre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Ehi, Giulio
Ma scusate. Se Ipse-dixit-Tremonti dice di essere quello che, apocalitticamente, aveva previsto prima di ogni altro il disastro economico finanziario mondiale, beh, perché mai ha scritto una finanziaria come se tutto fosse in fondo all right?
giovedì 23 ottobre 2008
mercoledì 22 ottobre 2008
Cioè
Il più grande errore politico che potrebbe commettere in questo momento Walter Veltroni è quello di voler disegnare il futuro del proprio partito nello stesso modo pasticciato con cui lo ha dipinto finora. Quello Di Pietro è il caso più significativo di pasticcio in salsa democratica, e non è un caso che Veltroni oggi rischia di fare lo stesso – letale – errore che ha commesso nel corso delle ultime elezioni. In che senso. Nel senso che sarebbe importante che il leader del Pd portasse avanti quell’idea che aveva lasciato intendere tre giorni fa, quando aveva detto che con l’Italia dei valori “l’alleanza è finita, ed è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno”. Veltroni, in quell’occasione, aveva usato le stesse parole che aveva adottato anche qualche mese fa, a Matrix, quando aveva detto che “Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista”. E oggi invece che fa,W.? Dice che “con l’Italia dei valori, con le altre forze di opposizione dovremo, soprattutto a livello locale nelle elezioni amministrative, cercare di trovare un punto di incontro”. Eccolo qui, dunque, il grande errore fatto da Veltroni nel suo Pd: credere che si possa ragionare in modo diverso sulla politica fatta a livello locale e quella fatta a livello nazionale. Se si rompe, e si deve rompere, non si dice ni, bo, forse, non so. Altrimenti il risultato non potrà mai essere diverso da quello raggiunto nelle ultime elezioni politiche, quando Veltroni decise (secondo me, giustamente) di rompere con la vecchia coalizione che abbracciava l’Ulivo a livello nazionale e di lasciare semini di Unione in giro per il paese. Il risultato alla fine è stato sotto gli occhi di tutti, e nelle due più grandi regioni dove il Pd ha mantenuto le sue contraddittorie ammucchiate, beh, a Roma il Pd ha fatto vincere Alemanno, in Sicilia Veltroni ha preso 35 punti in meno di Raffaele Lombardo. E se il problema è che in Abruzzo Di Pietro è al 20 per cento, francamente, a questo punto meglio andare soli piuttosto che essere ammanettati.
Cvd
PD: VELTRONI, CON IDV DIVERSI MA NON NEMICI Roma, 22 ott. (Adnkronos) - "Con Italia dei valori, con le altre forze di opposizione dovremo, soprattutto a livello locale nelle elezioni amministrative, cercare di trovare un punto di incontro. Non necessariamente essere diversi significa essere nemici, pero' siamo diversi e io voluto ribadire questa diversita' che e' programmatica, politica, che nel momento in cui viene meno un accordo sul programma con il quale si e' stati eletti emerge con maggiore chiarezza". Lo ha affermato il segretario del Pd Walter Veltroni, ospite di 'Radio anch'io'. (Sam/Gs/Adnkronos) 22-OTT-08 10:56 NNNN
martedì 21 ottobre 2008
Hai capito
Pd/ De Benedetti: In Parlamento opposizione non c'è Pd/ De Benedetti: In Parlamento opposizione non c'è Governo contraddittorio con tagli a scuola a rottamazioni Milano, 21 ott. (Apcom) - Il presidente del gruppo Cir, Carlo De Benedetti, stronca con una battuta il ruolo in Parlamento del Partito democratico nel quale aveva riposto inizialmente grandi aspettative. "In questo Paese, in questo momento - ha detto durante la presentazione del suo libro 'Centomila punture di spillo' -, da un lato si vogliono dare soldi che non ci sono all'auto e agli elettrodomestici, dall'altro si vogliono togliere fondi all'istruzione. Sono contraddizioni che dimostrano scarsa prospettiva politica, una cosa che ferisce profondamente. Queste sono cose che o si combattono con l'opposizione in Parlamento, ma l'opposizione non c'è, oppure dobbiamo contare sull'opposizione dei singoli, genitori per esempio, che investono sull'istruzione dei figli". "Certe cose - ha continuato l'ingegnere riferendosi in generale ai provvedimenti che farebbero bene al Paese, come investimenti sull'istruzione - non arrivano mai per decreto, né per legge, né per volontà del principe, ma solo se riconquistiamo con dignità e padronanza la determinazione del nostro futuro. Questo non ha niente a che vedere con l'orientamento politico di ciascuno, non è né di destra, né di sinistra. Se non riprendiamo la volontà di determinare il nostro destino non andiamo lontano". Asa/Dav 21-OTT-08 20:20 NNNN
lunedì 20 ottobre 2008
Pensieri
Angelino Alfano agli studenti di Pallavicino, Palermo: "Senza mafia, la Sicilia sarebbe bellissima".
Già visto, già detto, già fatto
"Alla fine di questo secondo quinquennio io avrò concluso la mia esperienza politica".
Davvero?
"Sì. Non bisogna fare della politica a vita. Bisogna continuare a fare delle cose nelle quali si crede, facendo altro. Ci sono tantissime cose che si possono fare. Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo 'guarda che furbacchione, dice così ma non è vero'., ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no".
Disse Veltroni, più o meno due anni fa, nella stessa trasmissione in cui ora Walter lascia intendere, o meglio, assicura che con Totino “l’alleanza è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno” di formare un gruppo unico in Parlamento. Niente da dire sulla sostanza delle serie motivazioni (il gruppo unico in Parlamento) che hanno portato il segretario del Pd a “rompere con Tonino”. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto “rompere con Tonino” sostenendo che con “Di Pietro le nostre vedute strategiche a proposito della concreta applicazione del cuneo fiscale non sono più conciliabili”, e sarebbe andata bene lo stesso. Solo che poi, con Tonino, si dovrebbe “rompere” davvero. Se il segretario dovesse farlo, beh, bene, bravo, bis. Ma dati i precedenti, e visto che già due mesi fa ogni democratico anti dipietrista che si rispetti aveva notato che Veltroni, con Tonino, aveva già rotto (“Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio, e allora ha scelto una strada, o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista (…) Questa è la scelta che Di Pietro deve compiere”), ecco, pur tenendo conto di tutta la buona volontà, pur tenendo conto di tutti i comprensibili tentativi che il Pd sta facendo per far fuori Orlando e pur tenendo conto dell’organizziazione, diciamo, complessa della manifestazione di sabato prossimo, Veltroni non si deve stupire se anche oggi, quando va in tv, noi poveri democratici non possiamo che pensare le stesse cose che pensa il segretario. “Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo ‘guarda che furbacchione, dice così ma non è vero’, ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no". E furbacchione, comunque, l’ha detto lui.
Davvero?
"Sì. Non bisogna fare della politica a vita. Bisogna continuare a fare delle cose nelle quali si crede, facendo altro. Ci sono tantissime cose che si possono fare. Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo 'guarda che furbacchione, dice così ma non è vero'., ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no".
Disse Veltroni, più o meno due anni fa, nella stessa trasmissione in cui ora Walter lascia intendere, o meglio, assicura che con Totino “l’alleanza è finita nel giorno in cui Di Pietro ha stracciato l’impegno” di formare un gruppo unico in Parlamento. Niente da dire sulla sostanza delle serie motivazioni (il gruppo unico in Parlamento) che hanno portato il segretario del Pd a “rompere con Tonino”. Per quanto mi riguarda, avrebbe potuto “rompere con Tonino” sostenendo che con “Di Pietro le nostre vedute strategiche a proposito della concreta applicazione del cuneo fiscale non sono più conciliabili”, e sarebbe andata bene lo stesso. Solo che poi, con Tonino, si dovrebbe “rompere” davvero. Se il segretario dovesse farlo, beh, bene, bravo, bis. Ma dati i precedenti, e visto che già due mesi fa ogni democratico anti dipietrista che si rispetti aveva notato che Veltroni, con Tonino, aveva già rotto (“Di Pietro deve dire se vuole continuare a fare manifestazioni con Beppe Grillo e Marco Travaglio, e allora ha scelto una strada, o se invece vuole tornare all’interno di un recinto razionale e riformista (…) Questa è la scelta che Di Pietro deve compiere”), ecco, pur tenendo conto di tutta la buona volontà, pur tenendo conto di tutti i comprensibili tentativi che il Pd sta facendo per far fuori Orlando e pur tenendo conto dell’organizziazione, diciamo, complessa della manifestazione di sabato prossimo, Veltroni non si deve stupire se anche oggi, quando va in tv, noi poveri democratici non possiamo che pensare le stesse cose che pensa il segretario. “Io so che quando dico questo tutti mi guardano dicendo ‘guarda che furbacchione, dice così ma non è vero’, ne parleremo tra cinque anni. Si vedrà tra cinque anni se sarà vero o no". E furbacchione, comunque, l’ha detto lui.
Speriamo che duri
Veltroni: Di Pietro dice cose "molto lontane dall´alfabeto della cultura democratica del centrosinistra".
Soro: "Di Pietro è un politicante sleale"
Soro: "Di Pietro è un politicante sleale"
Non mi ricordo più, dopo l'uno, il due e il tre, qual è il numero prima del cinque.
Lo ammetto, lo ammetto. Essendo cresciuto a Roma, pur essendo nato a Palermo e pur essendo al 55 per cento rosanero e al 45 per cento nerazzurro (lo so, lo so non c'è alcuna credibilità), non esiste al mondo alcuna partita che abbia l'odore di derby come quando l'Inter, o il Palermo, infilano le loro zampette a Roma. Soprattutto quando lo fanno contro la Roma. Di conseguenza, non ci poteva essere questa sera all'Olimpico un'affermazione che stimolasse in modo così violento lo spirito combattivo dell'ultrà che è in me come quella che, cordiale e raffinata, arrivava dai gradoni della curva sud. "Come la Juve, voi siete come la Juveee", ché ci stava così bene e che dava un senso di onnipotenza così sincero che quasi quasi mi è dispiaciuto che il primo dei 4 (quattro) pappini Ibra non lo abbia fatto in fuorigioco.
domenica 19 ottobre 2008
Il Pd e la tv
Veltroni dice che è uno scandalo il fatto che le voci del governo occupino, tra giornali e tv, circa il 70 per cento dello spazio politico disponibile. Ma in tutto questo Veltroni dimentica che se il suo partito occupa dunque meno del 30 per cento dello spazio politico disponibile questo può significare che in Italia c'è un regime, una dittatura, un lento passaggio alla tirannia (anche se l'editore del giornale un tempo di riferimento di W. ieri ha detto che non si può «certo parlare di regime se la libertà di espressione è totale»). Può essere che sia così, oppure dall'altra parte può essere anche che il partito che rappresenta Walter Veltroni, oggi, drammaticamente, non abbia proprio un cazzo da dire.
Tanto per capire
Dice Repubblica di oggi che gli stati del Dubai e Qatar, assieme, hanno il 35% della Borsa di Londra e di Milano.
sabato 18 ottobre 2008
Prima o poi doveva succedere (sempre che sia vero)
INTERNET: SI FINGE SINGLE SU FACEBOOK, MARITO LA UCCIDE
(ASCA) - Roma, 18 ott - Si finge single su Facebook e il marito geloso la uccide a colpi di mannaia. Non e' la trama di un thriller ma quanto successo realmente a sud di Londra lo scorso febbraio e ora l'uomo, Wayne Forrester, e' stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. A renderlo noto e' il tabloid inglese The Sun.Emma, 34 anni e madre di due figli, era stata accoltellata ripetutamente dall'uomo, suo marito da 15 anni, che al momento dell'arresto ha tentato di giustificarsi dichiarando di essere stato ''umiliato'' dalla moglie che aveva cambiato il suo status coniugale sul sito internet
(ASCA) - Roma, 18 ott - Si finge single su Facebook e il marito geloso la uccide a colpi di mannaia. Non e' la trama di un thriller ma quanto successo realmente a sud di Londra lo scorso febbraio e ora l'uomo, Wayne Forrester, e' stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. A renderlo noto e' il tabloid inglese The Sun.Emma, 34 anni e madre di due figli, era stata accoltellata ripetutamente dall'uomo, suo marito da 15 anni, che al momento dell'arresto ha tentato di giustificarsi dichiarando di essere stato ''umiliato'' dalla moglie che aveva cambiato il suo status coniugale sul sito internet
La sinistra in mutande
La cosa più sconvolgente di questi giorni di disastri economici (giorni accompagnati da colonne sonore intonate in russo, da bandiere sovietiche sventolate di nascosto nei ministeri della repubblica e da busti di Marx molto probabilmente utilizzati come ferma carte ministeriali) è che - ora che il mondo si è spostato a sinistra; ora che i presidenti di destra discutono della presenza dello stato nell'economia con la stessa disinvoltura con cui un tempo disegnavano schemini d'attacco per le proprie squadre di calcio; e ora che non ci sarebbe nulla di strano a vedere Paul Krugman candidato a essere sottosegretario del ministro Giulio Tremonti – sembra veramente paradossale che la sinistra non di governo si sia fatta trovare di fronte alla tempesta con le mutande calate. Cioè. La mia idea è che tutta quella sinistra progressivamente cresciuta sulle strade della terza via (Blair, Clinton, D'Alema, etc etc) sia oggi in balia di una vecchia e precisa strategia politica. Ovvero, quella di restare a sinistra, sì, ma sviluppando un tipo di teoria politica profondamente progressista in grado di non essere così sciocca da lasciare in mano alla destra temi tradizionalmente legati a quell’area politica lì. Sicurezza, mercato sempre più libero, appoggio alle piccole e medie imprese, liberismo che non è di destra e che deve essere (come no!)di sinistra, etc. Per dirlo in modo molto volgare, la sinistra intelligente si è lentamente spostata a destra. Lo ha fatto sempre di più. Lo ha fatto nelle sue più diverse espressioni di politica quotidiana, lo ha fatto nel corso di quelle campagne elettorali in cui thatcerismo e reaganismo (oh, sto semplificando eh) sono diventati pane commestibile per i denti della nuova sinistra. Ebbene, cosa succede oggi? Succede - come segnalato in questo bellissimo articolo di Enzo Bettiza sulla Stampa - che il mondo della politica ha puntato il suo obiettivo a destra, che la sinistra ha valorizzato sempre di più il suo non essere più pregiudizialmente schierata contro la destra, che la destra è riuscita a rielaborare (e a far sue) molte e condivisibili teorie di sinistra e che, ora che i governi di mezzo mondo a torto o a ragione hanno deciso di mettere in pratica politiche dal profilo statalsocialista, la sinistra ha clamorosamente scoperto di essere finita troppo a destra e ha sfortunatamente capito che la destra ora fa così bene (o almeno ci prova) cose di sinistra che, come per esempio capita in Italia, della sinistra in questo momento il paese può cominciare tranquillamente a farne a meno.
giovedì 16 ottobre 2008
Ecogelmini
Mi dicono che sull'Economist di domani l'ex Direttore di McKinsey, Roger Abravanel, spiega che le scuole del Mezzogiorno italiane sono assai simili a quelle dell'Uruguay e della Thailandia. Meicojons.
lunedì 13 ottobre 2008
And the winner is
Come era piuttosto facile immaginare, il premio Nobel per l'economia non l'ha vinto Giulio Tremonti, ma l'ha vinto Paul Krugman. Un pazzo geniale, il suo libro l'ho letto quest'estate. Eccolo qui.
venerdì 10 ottobre 2008
Il Foglio.it "Reunion"
Qui.
Prima di scoprire che l’ultima originale presa di posizione del Partito democratico è quella di andare festanti in piazza a manifestare contro il Cav. stando però attenti a non dare l’impressione di manifestare anche contro il governo del Cav., la riunione di oggi mette a fuoco le due posizioni presenti in redazione sulla crisi economica internazionale: da un lato c’è chi sostiene che il mondo finanziario si sarebbe salvato assai più velocemente senza la manina invisibile dei governi (sia maledetto lo statalismo!); dall’altro lato c’è chi sostiene che quel mondo, già prossimo al crollo, sia crollato proprio perché la manina invisibile dei governi doveva intervenire ben prima (sia maledetto il capitalismo!). In altre parole, l’aspetto che lascia perplessa parte della redazione è che non si capisce se sia il panico a scatenare i politici o se siano i politici a scatenare il panico (e c’è da dire che non è il massimo vedere un politico che prova a incoraggiare il mercato spiegando che le banche – seppur sane – verranno salvate dal governo, che l’economia – seppur sana – verrà salvata dal governo, che i consumatori – seppur in perfetta salute – verranno salvati dal governo, e il tutto con un registro di parole che fino a pochi giorni fa veniva utilizzato solo per descrivere lo stato di salute della difesa della Juventus o al massimo per mettere in evidenza la fecondità del bacino elettorale della sinistra Arcobaleno). Il resto della riunione è caratterizzato poi da uno scoop alemanniano, da uno dei temi che più appassiona una parte del settore politico (è il Cav. che ha bisogno di W. oppure è il CaW che può fare tranquillamente a meno di W.), da una proposta di editoriale sul mondo che crolla e l’Iraq che però non va poi così male; anche se poi l’ovazione finale è per una magnifica proposta che arriva dal settore economia: perché mentre le maestre e gli studenti vanno in piazza per manifestare contro il governo sembra ci sia qualcuno che alla fine non se la passa così male: le fabbriche di grembiulini.
Prima di scoprire che l’ultima originale presa di posizione del Partito democratico è quella di andare festanti in piazza a manifestare contro il Cav. stando però attenti a non dare l’impressione di manifestare anche contro il governo del Cav., la riunione di oggi mette a fuoco le due posizioni presenti in redazione sulla crisi economica internazionale: da un lato c’è chi sostiene che il mondo finanziario si sarebbe salvato assai più velocemente senza la manina invisibile dei governi (sia maledetto lo statalismo!); dall’altro lato c’è chi sostiene che quel mondo, già prossimo al crollo, sia crollato proprio perché la manina invisibile dei governi doveva intervenire ben prima (sia maledetto il capitalismo!). In altre parole, l’aspetto che lascia perplessa parte della redazione è che non si capisce se sia il panico a scatenare i politici o se siano i politici a scatenare il panico (e c’è da dire che non è il massimo vedere un politico che prova a incoraggiare il mercato spiegando che le banche – seppur sane – verranno salvate dal governo, che l’economia – seppur sana – verrà salvata dal governo, che i consumatori – seppur in perfetta salute – verranno salvati dal governo, e il tutto con un registro di parole che fino a pochi giorni fa veniva utilizzato solo per descrivere lo stato di salute della difesa della Juventus o al massimo per mettere in evidenza la fecondità del bacino elettorale della sinistra Arcobaleno). Il resto della riunione è caratterizzato poi da uno scoop alemanniano, da uno dei temi che più appassiona una parte del settore politico (è il Cav. che ha bisogno di W. oppure è il CaW che può fare tranquillamente a meno di W.), da una proposta di editoriale sul mondo che crolla e l’Iraq che però non va poi così male; anche se poi l’ovazione finale è per una magnifica proposta che arriva dal settore economia: perché mentre le maestre e gli studenti vanno in piazza per manifestare contro il governo sembra ci sia qualcuno che alla fine non se la passa così male: le fabbriche di grembiulini.
giovedì 9 ottobre 2008
Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti Tre-mo-nti
O va via l'emendamento" salva-manager o "va via il ministro dell'Economia" ha detto Giulio Tremonti, ripetendo al Senato l'informativa urgente sugli sviluppi della crisi finanziaria riferendosi a un emendamento presentato al decreto Alitalia che permetterebbe di 'salvare' i manager dei recenti crac finanziari come Cirio e Parmalat
mercoledì 8 ottobre 2008
Tra qualche giorno capirete tutto meglio
Ieri, Caltagirone l'ha messa così: "Negli ultimi 5 anni Roma senza guida, rischi favelas". Tra qualche giorno spero di riuscire a raccontare una cosa poco raccontata su questa storietta.
Geniale
La Jena di oggi: "Ma se i soldi non contano niente mentre sola la parola di Dio è solida, perché la nuova edizione del libro illustrata del Papa costa sessanta euro?".
martedì 7 ottobre 2008
evviva il populismo!
Dalle agenzie: "Per Nicholas Kristof, editorialista del New York Times, Fuld vince il premio del "piu' rapace e incapace": nel 2007, in piena crisi dei mutui, ha incassato "17mila dollari all'ora per aver mandato in dissesto uno storico istituto".
E' la crisi, Ue
Se mai ci fosse stato alcun dubbio, se mai qualcuno avesse creduto il contrario, basta guardare quello che succede in Europa in questi giorni di crisi, basta osservare tutti i presidenti del Consiglio e presidenti della Repubblica che pur dicendo cose condivisibili, insieme, non riescono a fare un bel nulla.
lunedì 6 ottobre 2008
In vista della manifestazione del 25 ottobre
Riporto il pensiero di un importante signore di sinistra, che Veltroni conosce bene e con cui ho preso un boccone oggi: "Il problema della manifestazione che il Pd organizzerà a fine ottobre contro il governo di Berlusconi è che, a conti fatti e pensandoci bene, che cazzo abbiamo da protestare?".
sabato 4 ottobre 2008
Guarda che ricorro al tar
Sai quando vieni steccato e poi tua madre ti dice tesoro io al posto tuo ricorrerei al tar e tu dici ma', ma che cazzo dici?, m'hanno steccato e basta, ma no, tesoro, è un'ingiustizia, non lo meritavi, mamma, basta, lasciami andare in vacanza, no ricorri, no non ricorro e poi alla fine ricorri e al Tar ti fanno le pernacchie e ti rendi conti che il "ora ricorro al tar" vale, e funziona, solo per le squadre di calcio che stanno per andare in serie b? Ecco, ieri è successo questo.
Numeri
Stalingrado news informa che il piano di salvataggio degli Stati Uniti Socialisti d'America ammonta a 850 miliardi di dollari, mentre, al di là dell'oceano, risulta che il piano di salvataggio italiano per salvare i bilanci comunali di Roma e Catania ammonta a circa 640 milioni di euro. Con il piccolo dettaglio che da queste parti non si può neppure cominciare un dibattito sulla fine o la morte del capitalismo, del liberismo, del mercatismo o come vi pare a voi, visto che (proprio come successo per Alitalia) la piccola differenza con gli Stati Uniti è che lì c'è un piano social-statalista (sì lo so, è un esagerazione) per salvare un sistema capitalistico. Qui, invece, c'è semplicemente un piano socialista per mettere una pezza alle cazzate fatte non dal mercato ma dallo stesso maledetto stato.
venerdì 3 ottobre 2008
Parola di W.
Dicono che oggi alla direzione del Pd il segretario abbia detto così: "Non dobbiamo occuparci solo della borsa americana, ma anche della borsa della spesa".
Punizione esemplare
Alemanno dice che la punizione nei confronti di quei farabutti che hanno ammazzato di botte il cinese romano deve essere esemplare. Non esattamente, gentile sindaco. La punizione deve essere una punizione e basta, perché il ritornello delle iniziative esemplari, di qualsiasi natura queste siano, ricorda molto quei tentativi non proprio esaltanti di punirne uno per educarne cento. Li punisca e li educhi tutti quanti, gentile sindaco, le punizioni esemplari le lasci alla sinistra. E si ricordi che, ahimè, il razzismo non sarà forse la ragione principale, ma ogni tanto, ci creda, quando si picchia un negro, uno straniero, un terrone o magari un cinese quella parolina qualcosina magari c'entra.
giovedì 2 ottobre 2008
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