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giovedì 12 giugno 2008
D'Alema in due parole
D'Alema è ancora troppo debole per provare a sgambettare davvero Veltroni. A fine giugno arriveranno nuovamente paginate e paginate di Repubblica sulle intercettazioni Unipol (arrivano al Parlamento Europeo) e D'Alema sta giocando in questo momento l'unica partita per lui possibile, quella dell'Europa. Se D'Alema vuole diventare ministro degli Esteri dell'Unione europea lo può fare solo da candidato del Pse. E' comprensibile dunque che D'Alema non abbia alcuna voglia di distruggere il Pse ed è anche comprensibile che D'Alema dovrebbe avere tutto l'interesse a non esagerare con la sua fondazione (quasi cento i parlamentari iscritti) perché oggi si può fare baldoria con le tentazioni demoniache e con un mucchio di altre cose ma per fare il Ministro degli Esteri d'Europa è bene non avere troppi nemici in giro. Almeno per il momento e soprattutto sui giornali. E infatti in questi giorni zitto zitto aspetta che gli altri si scannino. O, per dirla come Veltroni, che gli altri si suicidano. Non ci saranno scissioni e non ci sarà un cazzo. Ci saranno tTante chiacchiere ma almeno per un anno il Pd resta questo. E mo basta.
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1 commento:
concordo. detto questo, la vedo dura per d'alema. se il presidente della commissione resta barroso (centrodestra) la presidenza UE va alla sinistra (tony blair?). In questo caso il minhistro degli esetere non puo' essere un comunista.
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