Riunione asciutta, piena di indiscrezioni, pezzi carnosi e direttore in giornata papillon. Breve discussione sul nuovo ministro dei Beni culturali, onorevole Sandro Bondi. Il vicedirettore Ubaldo Casotto ha ricevuto un articolo del ministro. Giuli, che in redazione qualcuno ha proposto come ghost writer di Gianni Alemanno, riferisce di alcune telefonate imbarazzanti ricevute dall'entourage del sindaco di Roma (sconosciuti che propongono se stessi alla guida delle municipalizzate romane). C’è poi da commentare un governo nato poche ore fa. Il direttore articola un piccolo saggio sul femminilismo berlusconiano di governo che è adolescenziale, bellissimo e molto diverso da quello invece maturo di Sarkozy e Zapatero. I muratori continuano a martellare con vivacità sui muri, Cundari legge l’intervista di D’Alema sul giornale di Antonio Polito che non è mai stato dalemiano ma che da due settimane parla solo di D’Alema (in redazione la parola “dalemiani” è una parola molto a rischio. Ogni giorno è oggetto di dibattito e quando non c’è il dibattito bastano gli sguardi. In sintesi: i dalemiani, secondo i dalemiani, esistono solo nella testa dei non dalemiani. I non dalemiani, che in redazione sono ormai piuttosto distinguibili – circa tre – vedono invece dalemiani in ogni dove). C’è uno shadow cabinet in arrivo e Soru sta per comprare l’Unità. Paginone su Obama. E’ una pop star, è la vera storia del momento, per il direttore, e la redazione esteri per qualche giorno si trasformerà in una piccola redazione Obama. Sul filo sottile che lega (legherebbe) Obama e Veltroni ci sono cose che non si possono scrivere sul giornale ma che si possono dire in riunione: uno dei due sembra non sia nero. Uno dei due non è così avvenente. Uno dei due ha parlato bene dell’aborto. Lunga discussione su Sora Lella (misteriosamente, sulla signora Bertinotti quasi ogni redattore conosce un aneddoto). Di Michele ha un suggerimento per i palinsesti domenicali Mediaset (sora Lella con Donna Assunta a Buona Domenica) e dopo una breve conversazione su salotti e mondanità (“Uscire la sera non è un reato ideologico”, dice il dir), Peduzzi incanta il direttore segnalando un pezzo dell’ex ambasciatore John Bolton sul Cav. Il direttore nota che si parla, in effetti, di Berlusconi in ogni paragrafo e Di Michele dice che così però sembra un editoriale di Mario Giordano.
Claudio Cerasa
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
venerdì 9 maggio 2008
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