Secondo me ha ragione Alain Finkielkraut su Liberazione di oggi (dove, e giù applausi ultragarantisti, si prega di chiedere scusa al mostro di Gravigna). Dice Finkielkraut - intervistato da Daniele Zaccaria - che Sarkozy, visto dalla Francia, è molto più simile a Veltroni che a Berlusconi. Immagino come stia godendo Sansonetti, che nelle ultime settimane ha trattato l'argomento "segretario del Pd" con la stessa dolcezza di una castrazione chimica. Però, qui si concorda quando il mitico Finkielkraut dice così: "Dicono che Sarkozy è un uomo volgare, però questo disprezzo della volgarità non discende dal buon gusto, da una difesa della cultura, ma dal classismo. Sarkozy è un figlio di immigrati e possiede l'energia, la rabbia, l'accanimento della sua condizione. E' considerato volgare perché non è un prodotto delle élites repubblicane, non ha frequentato l'Ena, non è un erede della grande borghesia francese. Io, al contrario, ritengo che ci voglia un pizzico di volgarità per governare un paese, per mettere in discussione le regole sclerotizzate del gioco politico. E non c'è bisogno di uomini colti per difendere la cultura: Mitterrand era un presidente colto, ma ha abbandonato la cultura, l'ha sacrificata sull'altare del suo enorme egoismo. Prendiamo un politico come de Villepin; per i giornalisti è un uomo colto e raffinato, in realtà è solo un uomo ampolloso che scrive libri insopportabili ed enfatici, pieni di magniloquenza e privi di sostanza. A questa attitudine e pretenziosa preferisco mille volte la volgarità del figlio di immigrati Sarkozy".
Ecco, respirando forte, rileggendo il tutto, e ripassando velocemente il titolo di Liberazione, "Sarkozy come Silvio Berlusconi? No, è molto più simile a Veltroni", mi vien da dire così: magari.
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
mercoledì 12 marzo 2008
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1 commento:
Mah! Davvero non ho capito. Quando descrive Sarkozy descrive in pratica berlusconi, a parte il figlio di immgrati. Non mi pare descriva Veltroni.
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