A bocce ferme, come direbbe la D'Amico, il film l'allenatore nel pallone è un film da sconsigliare sia per chi ha visto il primo, capolavoro, perché ti fa pentire di aver visto il primo che ti ha costretto a vedere il secondo; sia, è da sconsigliare, perché se vedi il secondo non ti verrebbe mai la voglia di vedere il primo, che invece è molto bello: era nuovo, geniale, battute vere, probabilmente fortunato ma certamente azzeccato. Questo invece è così. Se dovessi fare un discorso con il ditino alzato e la camicia del collo molto abbottonata direi che è incredibile come possano girare - e avere successo - film con una trama copiata da un film precedente; film dove le scene più belle sono quelle che ti rovinano i ricordi del vecchio film e in cui si dovrebbe avere un po' di decenza e dire: ma se non ho un'idea per quale motivo devo prendere per il culo chi va a cinema?, ditino alzato. Risposta, con il collo abbottonato: tanto c'è gente come me che basta che si parla di pallone, e voilà. C'è una cosa che però, ricominciando a mangiare pop corn, non capisco. Il film, ripeto, è quanto di più brutto io abbia mai visto dai tempi dello Zio di Brooklyn - Brokkoline, secondo l'agrigentina pronuncia di mia nonna - e probabilmente è uno dei film meno ben recitati dai tempi di quel terribile film di Sergio Castellitto in Cina (la stella qualcosa, boh). Resta un mistero come faccia un film del genere ad avermi messo così di buon umore.
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
martedì 15 gennaio 2008
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2 commenti:
Forse sarebbe stato meglio farle muovere, quelle bocce.
LA STELLA CHE NON C'E'.... davvero una delle cose più insopportabili degli ultimi 200 anni di cinema.
a me non è dispiaciuto anche se il primo è oggettivamente più bello...Nonostante tutto, però, Banfi rimane uno dei comici più bravi del cinema italiano e i suoi film continueranno ad essere tramandati di generazione in generazione...
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