Sarebbe molto interessante capire come mai negli Stati Uniti il prodotto interno lordo che cresce dell'1.5 per cento è un prodotto interno lordo che "sta per affogare nella recessione" (e che quindi merita la riduzione del tasso di interesse dello 0.75) mentre un prodotto interno lordo dell'1.6 per cento in Europa ci fa dire ah belli, nessun problema, tutto sotto controllo: meglio stare attenti all'inflazione, sai, noi abbiamo il patto di stabilità. Etc, etc. A me pare molto semplice, per quanto confesso di non capirne molto: se si va in recessione vuol dire che si consuma di meno e si produce di meno, se però a me abbassano i tassi io spendo di più e qualcosina in più la si produrrà senz'altro. A meno che non si voglia ammettere che al carrozzone europeo più che provare a crescere (non dico a tutti i costi ma quasi) interessa semplicemente sopravvivere. Ecco, se il profilo è questo diciamo che a noi di politiche che sopravvivono ci basta e c’avanza quella del nostro caro Prodi.
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
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1 commento:
Guarda, io sulle politiche della BCE ormai parlo solo con gli insulti. Perche' tanto sono un muro di gomma, non ragionano. Allora tanto vale partire con gli insulti.
io davvero non riesco a capire come si possa essere talmente ciechi da negare l'evidenza: tassi piu' bassi = maggiori spese delle famiglie = maggiori vendite delle imprese = maggiore occupazione nelle imprese = maggiore reddito = maggiori spese delle famiglie.
E cosi' via. I caproni della BCE che ce la menano con il bisogno di tenere l'inflazione sotto il livello di guardia, ce la menano con il rischio argentina. Ora, di grazia, abbassare il costo del danaro di mezzo punto ci fa scivolare nel caos argentino??
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