Ecco qui l'introduzione del libro la Presa di Roma, scritto dal titolare del blog
Che cosa succede quando la Capitale di un Paese cambia colore politico dopo quindici anni? Chi sono gli uomini che oggi hanno in mano il vero controllo di Roma? Con le elezioni del 28 aprile 2008 vi è stata una storica inversione di rotta che ha sconvolto completamente la geografia del potere non solo romano ma anche italiano: il blocco di consenso legato al centrosinistra di Walter Veltroni si è sgretolato e il centrodestra di Gianni Alemanno ha conquistato Roma. Gli equilibri ormai logori della città sono crollati in un lampo: dalle periferie più disagiate, vecchie roccaforti rosse, alle lobby più intoccabili, si è assistito a una vera e propria rivoluzione. In quei mesi, e in quelli successivi, ci si è ritrovati di fronte sia a una realtà che si stava profondamente trasformando sia a indistruttibili poteri che a poco a poco prendevano nuove forme. La Roma di oggi è come un fiume dopo la tempesta: il letto del torrente svela chi ha resistito alla piena e chi no, e rivela chi l’onda l’ha patita e chi l’ha dominata. Dopo il subbuglio, le acque tornano trasparenti e le cose appaiono più nitide. Ecco, cosa si nasconde dietro la straordinaria ascesa di Gianni Alemanno? Per quali ragioni una città decide di affidare la propria sorte a un uomo dal passato così movimentato? Perché la destra sa parlare di sicurezza meglio della sinistra? Quali affari miliardari si nascondono dietro al governo dei diversi sindaci di Roma? Quali sono i poteri forti che Alemanno è riuscito a conquistare? Chi sono gli uomini che insieme al nuovo sindaco stanno preparando un piano per tentare nel 2013 di succedere all’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi? Questo libro nasce dall’esigenza di trovare una risposta a queste e a molte altre domande, dalla volontà di capire cosa sta succedendo in questo momento nel nostro Paese e dalla necessità di conoscere i volti di chi muove i destini della Capitale. Per fare questo, per tentare di spiegare la Roma di oggi, bisogna entrare nella città che non si vede, parlare con le persone che la tengono in pugno, bisogna andare nelle stanze dei palazzi di potere, ascoltare le esigenze dei tassinari più agguerriti, dei circoli sportivi più esclusivi, i desideri delle zone più marginali, dei curvaroli, dei postfascisti. Bisogna osservare la storia e le posizioni dei costruttori, delle banche, degli imprenditori, della Chiesa. E mettere insieme le tessere di un mosaico di voci – quelle dei vinti e quelle dei vincitori – per riuscire a vedere chi, da dietro le quinte, comanda davvero la Capitale d’Italia.
Roma, ottobre 2009
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