Viste le prime due sedute televisive di Veltroni a Matrix e di Berlusconi a Porta a Porta, e viste un mare di altre pallosissime trasmissioni (tra cui anche un triangolo scintillante, a Ballarò, tra Franceschini, Bertinotti e Tremonti) mi sembra che alcune cose siano già molto chiare. Ha perfettamente ragione chi scrive che Veltroni può battere Berlusconi nello stesso identico modo con cui Berlusconi ha battuto tutti tredici anni fa: c'è chi lo chiama referendum, c'è chi lo chiama plebiscito ad personam; fatto sta che se lo scontro dovesse essere - come è in questi giorni - tra Veltroni e Berlusconi (e non tra Pd e Pdl) Veltroni potrebbe vincere facile; anche se vincere lo scontro non significa vincere le elezioni, significa semplicemente fare meglio dell’altro la campagna elettorale. Per ora è così. Veltroni è più pimpante, è in movimento, gira per l'Italia, sale in pullman, copia slogan e fa sue un po' di frasi di Obama (nel senso che le copia letteralmente, ma va bene anche così). Berlusconi è stanco, ha diciotto partiti a cui dare conto, non ha ancora deciso le sue alleanze e invece Veltroni più o meno sì: resta Di Pietro da chiarire, e non è poco; perché se è vero che l’italiano dei valori potrebbe portare un 3,8 per cento di voti (più altri voti un po' beppegrilleschi, vedrete che Grillo tornerà) Veltroni dovrebbe capire che tanti voti porta Di Pietro quanti ne toglie. E ne toglie tanti, Tonino. La cosa bellissima di questa campagna elettorale è che è così tanto soggettivizzata nei contenuti quanto impersonalizzata nei dibattiti. In questo formidabile e noiosissimo spirito "costituente", Veltroni parla male di Berlusconi senza nominarlo, ma citando solo il partito; Bertinotti dice caro Dario, caro Walter, e, prima di mandarli tutti e due democraticamente a fanculo, deve contorcersi in un complicatissimo esercizio, per far capire al suo elettore che votare Veltroni significa votare praticamente Berlusconi: ma se deve parlare male del partito di Veltroni e di Franceschini, Bertinotti cita il partito, e non cita - e non citerà quasi mai - i componenti del partito (a parte la Binetti). Poi c’è Berlusconi che, per ora gran vero fair play, per parlare male di Veltroni deve parlare male di Prodi. Ma la cosa davvero comica è sentir parlare la Cosarossasinistraunitadell'unitàdellospiritoarcobaleno che è vero che deve fare campagna elettorale contro tutti, è vero che Bertinotti corre per fare il premier, ma se solo Diliberto e Giordano si dovessero immaginare qualche altro mese al governo, piuttosto voterebbero per la lista per la moratoria. E poi, ultimo spunto: ma la sinistra sinistra sinistra, per parlare male di Berlusconi, cosa diavolo si inventerà? Le televisioni? Il conflitto d'interesse? Lo stalliere di Arcore? Dell'Utri? La plastica? I capelli? Il chirurgo? Cuffaro? Il povero Scapagnini? Cioè: come si fa una campagna elettorale contro il Cav, sapendo che questa è la quinta campagna elettorale che fai contro di lui, sapendo che la gran palla del Cav=Dux non regge più perché anche un elettore di media intelligenza di centrosinistra capirebbe che un Cav che vince e che perde e che vince e che perde e che è diventato testimone vivente del bipolarismo fatto persona non è esattamente un Dux. Resta il fatto che a destra c'è un bel po' di casino. L'Udc, bene che vada, oggi viaggia sul 3-4 per cento. La Destra è sotto il 2 per cento. La Lega al Nord farà il botto. Alleanza Nazionale sta peggio della difesa del Palermo. Pezzotta non esiste, Tabacci neanche e Baccini non mi ricordo più in che partito sia finito. Credo che Casini non entrerà mai nel Pdl. E' più probabile che faccia qualcosina al centro: ma lui, pur di non leggere sotto lo scudo crociato la parola "Berlusconi," sarebbe secondo me disposto a fare un bel patto anche con Mastella. O mio dio, ma c'è ancora Mastella?
Cerazade ha cambiato indirizzo, e ora è qui
mercoledì 13 febbraio 2008
Punti di vista
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2 commenti:
Bel pezzo. Solo una considerazione. "La Destra" è sottovalutata. Oggi i sondaggi sono molto inattendibili, perché gli intervistati non sanno ancora la composizione di partiti e schieramenti, che viene fatta in modo quasi arbitrario dai sondaggisti. Ma obiettivamente, con An nel PdL si apre un certo spazio a destra del PdL, a mio avviso anche del 4%.
ciao
Penso anch'io che alla fine La Destra arriverà a rubare diversi voti al Pdl, così come farà l'UDC.
Berlusconi magari vincerà, e ci mancherebbe altro visto che è partito con un vantaggio del 20%, che secondo me ad Aprile scenderà al 5%, forse meno....
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