venerdì 22 dicembre 2006

Welby

Poche parole su Piergiorgio Welby. Danton ha riassunto la situazione spiegando che la differenza è tra chi dice "lasciatemi morire" e chi dice "fatemi morire". Piergiorgio Welby non ha chiesto l'eutanasia. Piergiorgio Welby era favorevole all'eutanasia ma lui è morto di morte naturale, non perché qualcuno lo abbia fatto morire. Questo è abbastanza chiaro. Il problema (chi vuole legger qualcosa trova qui, qui, qui parecchia roba) è uno e sta tutto in quella terrificante parola che si chiama strumentalizzazione. L'impatto della morte di Welby, quale è davvero? Io credo che il messaggio che sia passato sia: Welby=malato=malato che vuole morire=malato che muore perché qualcuno lo fa morire=malato che muore per eutansia. Ripeto. Welby è morto perché ha interrotto le cure non perché ha preso una cura per morire. Punto. Il problema è che tra il lasciatemi morire e il fatemi morire c'è un punto, lì in mezzo, che è fatemi morire lasciandomi morire. Questa, credo, sia l'idea che è passata. I radicali hanno fatto una campagna grandiosa e anche il giorno dopo la morte di Welby non hanno parlato di eutanasia. Il dubbio quindi è uno. I radicali insieme a Welby hanno fatto questa battaglia per promuovere il dibattito sull'eutanasia? Io dico che non è così, si parla di eutanasia solo di riflesso. Ci credo davvero. Ma perché sul blog di Piergiorgio Welby la notizia della sua morte viene titolata così: prendendo il lancio dell'Adnkronos: "EUTANASIA: STACCATO VENTILATORE, MORTO PIERGIORGIO WELBY"?

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