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4 commenti:
A proposito dell'articolo "Una bugia molto precaria" di sabato 3 novembre apparso sul Foglio, ho una proposta per Cerasa: di raccontare non solo la verità sulla "precarietà", ma anche altri aspetti del mondo del lavoro giovanile, magari di quello laureato, e di rapportarlo al resto d'Europa. Stesso metodo, ma visuale più ampia. Il lavoro è parimenti stimolante e similmente organizzato e strutturato e tutorato? Quante ore -effettive- lavora un neolaureato in Italia e quante in Germania o Francia? Quanto è il rapporto tra la rata mensile di affitto/mutuo e lo stipendio netto per un trentenne laureato italiano e tedesco, o francese, data una stessa anzianità di servizio, mansione ed abitazione simili? Esistono parametri per conoscere non solo la quantità di lavoro di una nazione, ma anche la qualità?
Cerasa è stato bravo. Concordo. Ma dando una lezione su un aspetto parziale sembra indurre, in alcune righe con ottimistica leggerezza, la tesi del non-lamentiamoci-ragazzi-di-lavoro-ce-n'è.
Cordialmente,
Stefano Cicetti
Interessante, grazie
Ciao Claudio, ho letto il tuo articolo sul Foglio e l'ho trovato più che perfetto. Solo ora scopro il tuo blog e ne approfitto per ringraziarti e farti i complimenti: vedo, leggo, che sei un tipo in gamba. Metterò il tuo blog sul mio cambiamondo e verrò a trovarti. Se ti va ogni tanto fatti un giro da me (oltre a cambiamondo ho "soffitto di vetro" sul sito del Messaggero e lì mi occupo un po' di più di donne...a presto
angela
Grazie a te, bello il tuo libro. Davvero.
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